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tentativi di limitare il giuoco della selezione naturale con la teoria dei geni neutrali, o la teoria della origine subitanea delle specie, in
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È il quarto dei fattori elencati, che ha la massima efficienza: la selezione naturale. Dire che un allele conferisce un vantaggio agli individui che
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selezione, in cui praticamente tutti i caratteri che, in quel dato ambiente risultano favorevoli, sono stati selezionati. È raro che ne compaia uno che
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Esperimenti di selezione in laboratorio.
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finalità è una risultante dei processi di selezione. Un organismo non adatto all’ambiente o non armonico, muore; soli sopravvivono quelli che sono adatti e
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La maggior parte dei genetisti riconosce quindi oggi un grande valore alla selezione (cioè alla riproduzione differenziale) come agente d’evoluzione
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La selezione all’opera in natura.
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il processo evolutivo in una unica, semplice formuletta, sempre risulta chiara l’importanza della selezione. Non soltanto questa produce nuovi
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A voler esaminare accuratamente quanto si sa oggi sull’azione della selezione, raccogliendo e confutando sulla base dei dati sperimentali le
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È indubbio, tuttavia, che la selezione, nella grande maggioranza dei casi, abbia la massima importanza. Possiamo quindi passare all’esame del secondo
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Cetacei - esso si sottrae automaticamente al controllo della selezione, subisce variazioni indiscriminate e finisce col ridursi ad un rudimento, o
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sotto l’azione della selezione naturale: i vari alleli, e quindi le proteine da essi prodotte, funzionerebbero egualmente bene, quindi non darebbero
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Il fattore più importante di evoluzione appare, fino ad oggi, la selezione naturale, che opera su di una variabilità autoctona. Se ben s’intende il
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sostanzialmente dimostrato la validità della tesi darwiniana, e soprattutto l’efficacia della selezione come fattore di evoluzione. La moderna teoria
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selezione naturale, o alla deriva genetica; 2) l’isolamento riproduttivo, che impedisce il flusso genico fra le razze cioè le eleva al rango di specie, le
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Questo lavoro della selezione, quanto più lo studiamo e lo analizziamo, tanto più ci appare sottile, raffinato e preciso, continuamente in opera. Ed
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selezione. È sempre in virtù di un tal meccanismo che ogni organismo risulta armonico, e i processi della sua vita sono orientati verso un fine: se così
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alquanto generici e approssimativi come quelli che abbiamo esposto di sopra, è che la selezione opera non soltanto scegliendo o eliminando singole mutazioni
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S’è detto, a torto, che la selezione ha un aspetto puramente eliminatorio, e perciò non è capace di costruire nulla di nuovo. Occorre dissipare anche
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non completamente - è anche la ricombinazione dovuta alla riproduzione sessuale: non completamente perché, per mezzo di selezione, tutti gli organismi
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La direzione che la selezione prende non è determinata in modo rigido, ma consente un ampio grado di indeterminazione nel processo evolutivo. Anche
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Fra le obiezioni che furono rivolte alla teoria della selezione, fin da quando Darwin la formulò è quella che non si vede come alcuni caratteri allo
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’opera della selezione in natura o negli esperimenti di laboratorio, conviene per lo più scegliere i geni la cui espressione è più caratteristica
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(p. 193) ed in numerosi altri casi che si portano ad esempio nei trattati per dimostrare l’efficacia della selezione. Ma in realtà questi sono casi
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-ricombinazione-selezione appare sempre più come un’ipotesi scientificamente valida che ci dà un filo logico secondo cui ordinare i fenomeni biologici, ed è
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ad una vera concezione evoluzionistica di tipo darwiniano: basata cioè sulla comparsa fortuita di variazioni ereditarie e sulla selezione.
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guidato dalla selezione.
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Questa evoluzione ha condotto ad un nuovo tipo di possibilità evolutive, affidato, anziché alla selezione naturale e alle sole forze fisiche, al
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lungo brontolio di tuoni. Il 24 novembre 1859 l’editore Murray di Londra pubblicava un libro: L'origine delle specie per opera della selezione
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serie complete di periodici e atti accademici, mi stupisco della mia attività. Non tardai a rendermi conto che la selezione era la chiave con cui l’uomo
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variabilità; secondo: la sopravvivenza del più adatto per effetto della selezione naturale; terzo: se questo meccanismo possa dar ragione della formazione
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causa dell’evoluzione. Scorge nella selezione operata dagli allevatori le cause della formazione delle razze, ma non vede ancora come questo principio
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immutabili, ma si evolvono gradualmente dando origine a specie diverse; secondo, che il fattore essenziale di questa evoluzione è la selezione naturale
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La forza che ha prodotto questa mirabile congruenza è una forza naturale, la selezione, che agisce attraverso meccanismi naturali. Gli organismi meno
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Le difficoltà che subito si presentarono alla mente di Darwin sono molteplici. Prima di tutto, perché la selezione operi, occorre che vi siano
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L'Origine dell'uomo e la selezione in rapporto col sesso apparve nel 1871 e in seconda edizione nel 1874. Non sollevò particolare scandalo: il mondo
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modo completo l’argomento della selezione sessuale, che mi aveva sempre profondamente interessato.
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della sua teoria, due grandi aspetti del problema evoluzionistico gli urgono in mente. Uno di carattere generale: è la selezione naturale l’unico fattore
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selezione, la quale, come la selezione artificiale eseguita dall’allevatore, può operare in senso diverso da quella della selezione naturale. È la «selezione
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La teoria della selezione sessuale, che è sviluppata nel volume sull’origine dell’uomo, è come un complemento a quella della selezione naturale. In
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Così anche questa parte minore dell’opera darwiniana, la teoria della selezione sessuale, è considerata valida dalla biologia moderna, non come un
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selezione sessuale viene dimostrata ogni giorno meglio da nuove acquisizioni sperimentali, che possono rendere conto della permanenza e dello
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» della selezione naturale. Questa non è soltanto il risultato di una lotta, bensì della vita stessa di ogni individuo che deve essere adeguata all
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darwiniana della selezione naturale.
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La teoria della selezione naturale, operante su piccole variazioni individuali, fu tosto sottomessa ad acute critiche. Una delle più fondate è la
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, nella mente di molti zoologi, una difficoltà, per ammettere il darwinismo. Quindi, la validità del principio di selezione fu messa in dubbio; molto si
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lamarckiano con quello darwiniano della selezione potrebbe dare ragione di molti fatti che altrimenti si spiegano male.
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veramente tali individui aberranti, è facile obiettare che non si capisce come la selezione possa favorirli. Un abbozzo di ala, un moncone non serve a
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che la selezione o altre cause intervengano a determinare taluni particolari. Così come, se una polla d’acqua sgorga in cima a un monte, è d’uopo che l
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L’efficacia della selezione fu saggiata con opportune esperienze. Non fu difficile congegnare esperimenti adatti a indagare fino a che punto la
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