d' una grama gazzetta di provincia; la quale, aspettata con bramosa curiosità, vi capita fresca fresca, al più presto, cinque o sei dì dopo la data
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! ho creduto di farti piacere col dirti che sei bella! » « Tu verrai , Maria, » aggiunse Elisa; « non è vero? dillo! vogliam raccontarci tante cose
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il cuore, se non è ferito, non crede al dolore. - Povera Maria! come benediresti quella voce che ti dicesse: Hai tempo ancora: tu sei troppo ingenua
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stesso, in confidenza, a un legale di là, un po' mio parente, perchè me ne cavi una cinquantina di lire d' interesse.... Mo, vedete! Eran sei anni che non
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essere così, oh! non abbandonare, te ne scongiuro, la tua povertà e il silenzio dell'oscurità nella quale sei nata. Addio, mia sorella! Che il
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Maria, tu sei la creatura più santa ch'io abbia trovata sulla terra! Perchè non vuoi credere al tuo cuore, perchè non a me stesso? Io non ho mentito mai
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dici?... Ah ripetimi che sei ancora virtuosa e pura, ripetilo, perché ho di crederlo!... dimmi ch' è proprio vero!... » « Si, Carlo, sono innocente
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che vezzo! son già passate più di sei o sett'ore.... ha ragione chi dice: asettare e non venire, cosa da morire! Intanto voi siete ancora a digiuno
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alla fine la madre. « Perchè m' hai tu abbandonata? questi sei mesi sono stati sei anni per me! Oh Madonna santa! come ti sei cambiata, povera tosa! non
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misera condizione; nessuno sarebbe venuto a ripeterle all'orecchio una maledizione all' infelice fratello suo. Così aveva passato già sei mesi nella
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facendo in segreto piccole confidenze, si raccontano i loro trovi amoretti, e alternano facili risa, motteggi e baie. Sono sei o sette fanciulle vispe
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fai gli occhietti? » « Voleva dirti che tu non mi vuoi bene, che sei un cattivo arnese, e non avresti cuore di fare come quel tuo bravo amico, che
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Signore ti collocò: Egli solo è quegli che non abbandona mai! Conserva il tuo cuore , e vivi povera e modesta come sei nata!... » E, ripetendo questo
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la forza di sostenerli. » « Buona Maria, tu sei un angelo. È la tua innocenza che parla: oh che tu possa essere sempre così rassegnata! Tocca a te di
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bene, lo so! tu mi sei cara, adesso più che mai! » rispondeva l'ammalato con tale accento di mitezza insolita, che la figlia non credette quasi a sè
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