Borromini è amaro e quasi espiatorio, perché il mito di Michelangiolo era ormai tramontato e il mito classico del Bernini era di segno contrario. Ma
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in segno.
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determinare un ritmo di sviluppo e mutazione di una «radice» formale data a priori. La riduzione al segno è dunque una riduzione della forma alla
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elementi dell’ornato sno bensì quelli dell’architettura ufficiale, ma il loro scopo è proprio, soltanto, di portare nel borgo o nel villaggio il segno
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cose, luce e colore, il «sublime» è segno puro, perentorio, incancellabile; il «pittoresco» ò tutto terreno, contingenza, incontro, il «sublime» è
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Fuseli è tutta sotto il segno del Manierismo: Rosso, Parmigianino, Primaticcio, Tibaldi, Cambiaso. Per la prima volta, e sia pure in un’interpretazione
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sentimentale del segno: «Le forme della virtù — scrive — sono dritte, le forme del piacere ondulate; il peplo di Minerva cade in linee lunghe e continue
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natura si trova ovunque». Ma non era un segno di attaccamento ai suoi maestri veneziani, il cui pittoricismo rococò non era nient’affatto naturalistico: la
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