dalla stanchezza, Titta sedé su uno sgabello, al buio, accanto alla canestra da cui non partiva un alito. All'alba, come fece chiaro abbastanza, vista
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campo d'aviazione. Sentendosi debole e affranta, la ragazza si sedè in terra, su uno dei gradini tondi di pietra, ch'era liscio e caldo come una gamba
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riquadratura buia del loro uscio accanto alla chiesa, le cocche della pez- zuola erte ai lati come nere alette. Poi apparve, e sedé in cima al poggiolo, la
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