, che pure empirono di stupore tutti i giovani pittori di talento nel primo decennio del secolo, rimasero per Utrillo lettera morta.
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Parigi più civile e viva del secolo XIX, dalla tuba di Toulouse Lautrec alla più fluente barba del vecchissimo Monet, da Ambroise Vollard, mecenate
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Ma di tutte le fotografie scattate negli ultimi due decenni del secolo scorso, fermano l’attenzione una immagine di Toulouse Lautrec, in primo piano
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pittori delle scuole francesi alla fine del secolo fu il suo «conservatorismo», quella sua mancanza di iniziativa sperimentale, per la quale poté
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’inevitabile sviluppo: lui più di tutti è riuscito a portare fin dentro il quarto decennio di questo secolo la parola degli Impressionisti senza turbamenti e
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tensioni, richiamano sempre il tipo della donna fine secolo; è nei suoi interni un profumo sottile di lavanda, nelle sue luci dorate un pizzico di alta
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condizione storica irrepetibile, in qual modo i pittori dell’ultimo trentennio del secolo XIX sentirono l'attimo fuggente, seppero adeguarsi al pretesto
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una non meno solenne e pianificata divulgazione di notizie; però da quando Picasso si è posto al centro della cultura figurativa europea del secolo XX
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quelli di Prampolini, Carrà, Soffici, Severini, che lo conobbero a Parigi o in Italia nei primi decenni del secolo — merita attenzione particolare
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il mitigatore dei più turbolenti avanguardisti, l’amico dei Fauves, il fratello dei cubisti, il tandem di Picasso, lo Chardin del secolo XX — per
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sviluppo dell’arte mondiale, per Braque al principio di questo secolo l’incontro con Parigi e, pochi anni dopo, col gruppo dei Fauves, fu molto più
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risultati e più aperto di sviluppi che sia esistito nel nostro secolo.
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secolo minacciato dal Liberty. Si vedano le poche opere delle quarantacinque esposte a Valle Giulia rappresentanti, appunto, quel suo lontanissimo
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primo mezzo secolo. Certo, la lezione di rigore pittorico è altissima, se si pensa che al pittore cui certamente non fa difetto la fantasia, era
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cavallo del mezzo secolo.
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Chagall; i nostri Tosi e de Pisis con i Maestri francesi fine secolo, il nostro Futurismo con i cubisti analitici e sintetici. In un panorama così ampio e
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sull’artista, il quale è una delle personalità più interessanti della pittura italiana del primo nostro mezzo secolo.
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Per lui, il mezzo secolo passato in dure e autorevoli battaglie contro l’incomprensione dei tradizionalisti, le sufficienze dei critici all’ultima
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fatti per il nostro Paese, ci pone tutti in una epoca radicalmente diversa dalla sua, come da un altro secolo. E la Mostra retrospettiva di tutte le
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avanguardia e miti della cultura italiana, sopravvissuti al principio del secolo, tra aspirazioni psicologiche e populistiche ai ferri corti con l’aneddoto, e
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Per le vicinanze, più o meno casuali, più o meno consapevoli, o respirate nell’aria, fra l’arte di Rosai nel terzo decennio del nostro secolo e la
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’Ambrosio Film, con le sue comparse e i suoi attori, il Maffei, il Regio, magari Anna Fougez, quell’aria «fine secolo» che con dignità piemontese permaneva
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Ma l’avanguardia è esistita e continua ad esistere, ormai da quasi un secolo — se la vogliamo far risalire alle prime illuminazioni impressionistiche
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Si aggiunga a questa situazione una componente di natura psicologica: parecchi conservatori ostili agli «ismi» del nostro secolo, facendo credere di
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«mostre siffatte» (di gusto e piglio sarfattiano) furono tenute a Milano nel terzo decennio di questo secolo, ma la sua era un’altra intenzione
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portato verso la fine del quarto decennio del secolo al di là del Novecento parecchie delle istanze dell’avanguardia storica, con un rigore e una intensità
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secondo e terzo lustro del nostro secolo, dello stupore dell’uomo nuovo nei confronti della tecnica, della velocità e della materia: soltanto i futuristi
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secolo, Sandro Cherchi nel 1911; ma se il primo dei due sembra essere arrivato prima a certe formulazioni espressioniste, di una materia tutta
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romanticismo della pittura sociale fine secolo, pittoreschi abbandoni divisionisti, si mescolano e si complicano nel nuovo stile: raramente furono fusi
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pronunciata senza riserve sul più alto scultore di questo mezzo secolo. Ma la presenza nella mostra di almeno quattro capolavori di Brancusi, crea una
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successivi al primo trentennio di questo secolo: è vero, si, che l’artista non inventò numerosi altri motivi dal nucleo di quelli cui aveva dato vita dal
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ventesimo secolo è perpetua nelle creature di Paolozzi, come un respiro, come una circolazione sanguigna: e davvero «non si possono eliminare queste
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altri — degli «imitatori del vero» al principio del secolo XIX.
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del secolo, il viaggio dell’avventuroso Delacroix nel Marocco, divenne una esperienza umanissima, dove realtà e sogno, eroi e animali crudeli, immagini
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