Teresa
torcie di resina. Poi si chinò all'orecchio del tenente, mormorando con gesti vivaci: - Ma ditemi un poco, se c'è stato senso comune a fabbricare un paese
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sull'ammattonato, collo sguardo a mezz'aria, come se cercasse qualche cosa nel suo cervello. E Teresina intanto pensava che dacché avevano mandato Carlino a
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, tu, a mettere dei calzerotti di filugello, tutto a nodi, grosso come lo spago; prova tu a metterli, dentro a un paio di scarpe strette ... - Ah! se
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, se suonasse la campana d'allarme ... come farei a fuggire? - Si dia pace; già, questa della campana è una precauzione, ma non succederà. Nel caso, suo
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tutto il tempo della messa per osservare se suo nipote si trova in chiesa. Lei ti conosce; mi ha detto che le sembri una buona ragazza e se volevo
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sospiro, un profumo acuto di basilico; proprio come se avesse davanti i ciuffi rigogliosi di quell'erba. Chiuse gli occhi, abbagliata. Per un po' di
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improvviso terrore. Se il padre sapesse? Nessuna cosa poteva spaventare maggiormente Teresina. Ella chiese a se stessa come mai ardiva nascondere una
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per baciare la lettera; e poi usciva serena, con un'aria di sfida all'universo. Si trovava ingrandita, prendendo di se stessa un concetto meno umile
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impercettibile del capo. Era sempre un gran dolore, uno sgomento come se le mancasse la terra sotto i piedi; lo seguiva collo sguardo, allora, sembrandole
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poltrona in forma di biga romana, cogli occhiali sul naso e una lettera in mano, grugniva sordamente. Un colpo di tosse secca, come se gli andasse un boccone
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sarebbe gettato incontro alla morte, forse, ma le voleva bene sinceramente. Le avrebbe voluto bene anche se fosse stata un uomo, anche se fosse vecchia
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Il signor Caccia, dopo aver veduto il funerale in lontananza, se ne tornava a casa rasentando i muri per evitare la neve. Allo svolto di un canto si
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giro, urtati, pestandosi i piedi a vicenda, non arrivando mai a mettersi d'accordo. - Proviamo a saltare? - Ma se le ho detto di fare come vuole! Una
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. "È una miseria l'essere donna" pensava tra sé - e tornò a salutare il figlio, rigido, impassibile, dando prova di una grande superiorità. Teresina si
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, ben veduto dal padrone di casa, col quale si intratteneva a parlare di politica. - Se tu lo avessi sposato - era la pretora che diceva così a Teresina
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gradito, come di carezza. Se la brezza cessava, ella scuoteva il capo per sentire ancora quelle lievi ondate attraverso il collo, e ne prolungava
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che non se ne sarebbe mai fatto nulla piú di quel che era stata sua madre; e crollava le larghe spalle con aria di sprezzo. Ella doveva nascondergli
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scarno, senza guardarlo, con una rassegnazione dolorosa. Aveva un abito giallino, povero, che le stava male. Lo sapeva; ma non se ne curava. Odiava le
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carte d'ufficio, chiusa, se non riparata, da un graticcio di fili di ferro; alla quale faceva riscontro una piccola libreria, un po' tarlata, con
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dovere di dirlo. - Non ci pensare, Teresa; si tratta di pochi giorni. - E se la bimba non è buona? - Sarà buona, va'. - E se le gemelle non si lasciano
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Teresa
che conduce Amore nell'isola di Calipso vi era dipinta con un vestito rosa, fatto alla vierge e con maniche a sabot. Teresina non pensò se
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Teresa
in quel momento non osò. Poco dopo, senza nessun appiglio, come se una forza ignota le cacciasse fuori le parole, esclamò: - Ho ballato. - Hai ballato
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Accademia della crusca
