Giorgio era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di scuola lo chiamavano il filosofo, perchè raramente si degnava fare il chiasso
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rimanere in casa pei còmpiti di scuola. Ernesto pareva pieno di ammirazione e di affetto verso il canarino che cantava meravigliosamente; voleva, col
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, fuori di scuola, per ridere, ma in iscuola no. Come non lo capiva? Così passava per discolo, si faceva mal volere dal Maestro e dai compagni... Da
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, interrogandolo, intorno alle pupille, gli diceva: — Perchè non le mandate a scuola ? — A scuola? — rispondeva, quasi arrabbiato. — Le mie figliuole
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