Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: sandokan

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però, tenevano duro: in mezzo a loro stava James Brooke.  Sandokan  assalì furiosamente quel gruppo, deciso a distruggerlo pur
che comprendeva come ogni resistenza fosse ormai inutile.  Sandokan  si fece innanzi con la scimitarra in pugno. - James Brooke
ve lo dirò. - Parlate dunque. - Conoscete lord Guillonk?  Sandokan  nell'udire quel nome trasalì. Una profonda ruga si disegnò
voce sorda. - Se non m'inganno, lord Guillonk è vostro zio.  Sandokan  non rispose. - Fu vostro zio che riconobbe Yanez e che lo
via? - In un luogo sicuro. - Fate quello che credete.  Sandokan  fece un gesto a Kammamuri. Subito quattro barelle di rami
gravemente feriti. - Imbavaglia e lega il rajah - disse  Sandokan  al maharatto. - Sta bene, capitano. Con solide corde legò
tornarono rapidamente indietro, con Sambigliong e Aïer-Duk.  Sandokan  fece rapidamente l'appello. Undici uomini mancavano. - Sono
abbandonato, difeso da solide palizzate e da terrapieni.  Sandokan  lanciò alcuni uomini in tutte le direzioni, per non venire
- Se non vi dispiace, scrivete, James Brooke - gli disse  Sandokan  presentandogli un foglietto di carta e una matita. - Cosa
il rajah con ironia. - Non lo nego, James Brooke - rispose  Sandokan  dardeggiando su di lui uno sguardo feroce. - Scrivete. Il
fucilare. - Fidatevi di me, capitano - rispose il tigrotto.  Sandokan  armò la sua carabina, chiamò Kammamuri che si era
di parecchi metri sopra i più alti alberi della boscaglia.  Sandokan  accostò le mani agli occhi per difenderli dai raggi solari
come un gran nastro d'argento. - Guarda laggiù - disse  Sandokan  additando al maharatto un uomo che correva come un cervo
di persone apparve vicino a un boschetto di ippocastani.  Sandokan  balzò in piedi. Sul suo viso, di solito impassibile, era
Guardate! - disse Kammamuri. - Sì, sì, la vedo! - esclamò  Sandokan  con indescrivibile gioia.- È lui, il mio buon Yanez.
a stento. - Dodici con Sambigliong. - Armati? - Senz'armi.  Sandokan  accostò il fischietto alle labbra e ne cavò tre note acute.
tornerà in sé. - Signore - disse in quell'istante una voce.  Sandokan  e Yanez si volsero. James Brooke stava loro dinanzi, calmo,
- quando ci rivedremo? - Volete una rivincita? - chiese  Sandokan  con ironia. - James Brooke non perdona. Sandokan lo guardò
- chiese Sandokan con ironia. - James Brooke non perdona.  Sandokan  lo guardò per alcuni istanti in silenzio, quasi fosse
e si allontanò a rapidi passi, dirigendosi verso Sarawak.  Sandokan  con le braccia incrociate, cupo in volto, lo seguiva con lo
... e Tremal-Naik! - Prima di mezzogiorno non si sveglierà.  Sandokan  diede il segnale della partenza e il drappello, coi feriti
chi sa quanti anni prima, dagli abitanti della foresta.  Sandokan  e Yanez con dieci dei più coraggiosi tigrotti aprivano la
improvvisamente si arrestava armando il fucile. Yanez e  Sandokan  s'affrettarono a raggiungerlo. - Non muovetevi - disse il
tracce recenti di piedi umani. - Erano numerose? - chiese  Sandokan  che era ancora assai inquieto. - Quattro - rispose il
d'acqua che sfociava in una vasta baia semi-circolare.  Sandokan  mostrò al portoghese un isolotto, alla distanza di
- L'ho lasciata due ore or sono sotto la guardia di Koty.  Sandokan  respirò liberamente. - Cominciavo a temere - disse. - Come
una spia del rajah? - chiese Yanez. - È probabile - rispose  Sandokan  che pareva preoccupato. - Che vengano ad assalirci qui? ...
di straordinario? - No. - Andiamo a vederla - disse Yanez.  Sandokan  gli additò Tremal-Naik che era stato deposto su di uno
prima che apra gli occhi? - chiese dopo alcune fumate a  Sandokan  che guardava attentamente il viso dell'indiano. - No,
leggermente le sue labbra. - Si sveglia, - mormorò Yanez.  Sandokan  si curvò sull'indiano e gli posò una mano sulla fronte. -
quest'uomo, Tremal-Naik - disse Yanez additandogli  Sandokan  che, con le braccia incrociate sul petto, guardava con
dovete la vostra libertà. Tremal-Naik si precipitò verso  Sandokan  che lo accolse fra le sue braccia dicendo: - Sei mio amico!
da quegli occhi, gli rotolarono più per le gote abbronzate.  Sandokan  gli si avvicinò e, abbassandogli le mani, disse con
Ada! ... Fece l'atto di slanciarsi verso il fortino, ma  Sandokan  lo afferrò per i polsi e con tale forza da fargli
è diretta? - Verso la costa. - Venite, Tremal-Naik - disse  Sandokan  prendendogli una mano. Ma vi raccomando di essere calmo:
- Credo, Yanez. - Che cosa farai? - Yanez - rispose  Sandokan  con voce triste, - ti ricordi ciò che disse una sera, sotto
e rauchi singhiozzi sollevavano il suo atletico petto. -  Sandokan  - disse Yanez, - sii forte. Il pirata rialzò il capo. -
a liberare il suo fidanzato. - Ada Corishant è salva,  Sandokan  - disse Yanez. - Salva! ... salva! ... - esclamò il pirata
padrona, non sono thugs. Ella scosse il capo, si avvicinò a  Sandokan  che pareva non fosse capace di staccarsi dal muro, e gli
- Il Mangal! - Che cosa dice? - chiesero ad una voce  Sandokan  e Yanez. - Credo che scambi il mare per il fiume Mangal che
che bagna l'isola dei thugs. - Povera giovane! - esclamò  Sandokan  sospirando. - Speri di farla ritornare in sé? - chiese
Somiglia alla defunta Marianna? - Sì, sì, Yanez! - esclamò  Sandokan  con voce commossa. - Ha gli stessi lineamenti della mia
l'isola finché avrò una goccia di sangue nelle vene.  Sandokan  e Yanez si intrattennero ancora a parlare coi capitani
alla baia. Dietro di essi, fra gli alberi della foresta,  Sandokan  vide una grossa squadra d'uomini armati, alcuni bianchi,
rapidamente il braccio di mare, erano sbarcati sull'isola.  Sandokan  e Yanez si slanciarono verso il bravo dayaco che aveva un
luogotenente Churchill. - Chi è questo Churchill? - chiese  Sandokan  - Il comandante del fortino che domina la città di Brooke.
il rajah? - domandò la Tigre ad Aïer-Duk. - No, capitano.  Sandokan  digrignò i denti. - Che hai? - chiese Yanez. - Temo che il
portoghese. - Ehi! fratello mio! - Che cosa vuoi? - chiese  Sandokan  che stava caricando la sua carabina. - Stiamo per venir
le ormai cadenti palizzate del forte. - È finita! - disse  Sandokan  dall'alto della barricata, mentre con le dita arse, la
già distrutta dalle cannonate del Realista e dello yacht. -  Sandokan  - disse Yanez ad un certo momento, - non possiamo più
o prepararsi a morire - disse Kammamuri. - Arrendiamoci,  Sandokan  - gridò Yanez. - Si tratta di salvare la cugina di Marianna
- Si tratta di salvare la cugina di Marianna Guillonk.  Sandokan  non rispose. Dinanzi ad una delle finestre col fucile fra
che si avvicinava rapidamente all'isola. - Arrendiamoci,  Sandokan  - ripeté Yanez. La Tigre della Malesia rispose con un rauco
la Tigre. - Bisogna arrendersi. - Arrendersi! ... - gridò  Sandokan  con un accento che più nulla aveva di umano. - La Tigre
il braccio di mare e si dirigevano verso il forte.  Sandokan  si scosse. Impugnò la sua terribile scimitarra e fece
straccio bianco sulla canna di un fucile, e si avvicinò a  Sandokan  tenendo per mano la sua fidanzata. - Signore - gli disse, -
Viva Mompracem! - Grazie, miei nobili amici - disse  Sandokan  con voce commossa, stringendo vigorosamente le mani della
sul ponte del Realista, seguito da strepitosi urrah.  Sandokan  con la scimitarra in pugno uscì dalla capanna, attraversò
avvicinava rapidamente all'isola. - Lui è mio zio - mormorò  Sandokan  con voce triste. Incrociò le braccia sul petto, dopo aver
Tigre della Malesia non è ancora vinta, rajah Brooke disse  Sandokan  con fierezza. - Ho ancora la mia scimitarra e il mio kriss.
Yanez, Tremal-Naik, Kammamuri, Tanauduriam e Sambigliong.  Sandokan  prese Ada per mano e, presentandola al lord, gli disse: -
Abbracciate questi uomini, milord. Lord James si avvicinò a  Sandokan  che, con le braccia incrociate sul petto e il volto
e il volto lievemente alterato, guardava i suoi compagni. -  Sandokan  - disse il vecchio con voce commossa. - Mi avete rapito mia
pirati, la Tigre della Malesia non deve mostrarsi debole. -  Sandokan  si terse quasi con rabbia le lacrime e rialzò il capo con
- Ada! ... - disse Tremal-Naik. - Altezza - disse  Sandokan  avanzandosi verso il rajah. - Mi accorderete cinque minuti
Miss Ada, lord James ... - Non lord James, chiamatemi zio,  Sandokan  - osservò l'inglese.- Siete pur voi mio nipote. - È vero,
- disse la giovanetta. - Parlate. Che cosa devo fare?  Sandokan  si slacciò la casacca e trasse dalla fascia che teneva
la rivolta. - E io che cosa devo fare? - chiese Kammamuri.  Sandokan  si levò un anello, d'una forma speciale, adorno d'un grosso
- disse Brooke dopo alcuni istanti di riflessione. Allora  Sandokan  si avanzò e, gettando a terra la scimitarra e il kriss,
per recarsi in India, portando con sé preziosi regali e  Sandokan  e Yanez s'imbarcavano con le loro bande per far ritorno
presso la varanga del secondo piano che può fare per te. -  Sandokan  tirò fuori quindici rupie e le depose sul tavolo che gli
- Non vi è certo il lusso del bengalow di fermata. -  Sandokan  gli posò una mano sulla spalla, dicendogli gravemente: - Tu
di regalo. - Il giovane spalancò gli occhi fissandoli su  Sandokan  e chiedendosi se sognava. - Tu mi prendi al tuo servizio,
porta che era nascosta da una tenda e che era sfuggita a  Sandokan  e gli mostrò uno stretto corridoio. - Questo conduce nella
puoi recarti al bengalow di passaggio. - A qualunque ora. -  Sandokan  trasse da una tasca un libriccino, strappò una pagina e con
solo. - Sì, sahib. - Quando il giovane sudra fu uscito,  Sandokan  s'inoltrò in punta di piedi nel corridoio ed esaminò la
in bronzo; tuttavia accostando un orecchio alla toppa,  Sandokan  poté udire due voci di donna. - Surama! - esclamò subito. -
entrare nell'harem del mio signore. - Non importa, - disse  Sandokan  dopo un momento di riflessione. - Che cosa devo fare ora? -
casa del rajah accadevano gli avvenimenti or ora narrati,  Sandokan  che era stato, due ore dopo il seppellimento di
casette della città. In mezzo a queste, lo sguardo acuto di  Sandokan  distinse l'abitazione del rajah, le cui finestre erano
cenno alla banda di arrestarsi. - Che cosa c'è - chiese  Sandokan  raggiungendolo. - Siamo in vista del cimitero - disse il
- Dov'è? - Guardate laggiù, capitano, in quel prato.  Sandokan  guardò nella direzione indicata e vide il recinto. La luna
- fuorché il vento che sussurra fra i rami degli alberi.  Sandokan  gettò un fischio. I pirati si affrettarono a raggiungerlo e
il recinto. - Sai precisamente dove fu sepolto? - chiese  Sandokan  a Kammamuri. - In mezzo al cimitero - rispose il maharatto.
su tutto il territorio. Erano allora giunti nel recinto,  Sandokan  per primo, il maharatto e i pirati poi entrarono nel
- disse il maharatto con viva commozione. Povero padrone!  Sandokan  estrasse la scimitarra e sollevò con precauzione la terra.
mi rechi? - Stiamo per essere assaliti. - Chi? - Nopi -  Sandokan  fece un passo innanzi. S'era tutto d'un tratto
coi fucili in mano, pronti ad assalire. - Kammamuri - disse  Sandokan  che spiava la banda nemica, vedi chi è quell'uomo vestito
pareva che fosse disabitato, come dapprima avevano sperato  Sandokan  e Tremal-Naik. Quel mugolìo sordo e quei due punti luminosi
- Mettiti dietro di noi. - Sì, Tigre della Malesia. -  Sandokan  si volse per vedere se i suoi uomini erano a posto, armò la
una sola mano, e si avanzò intrepidamente fiancheggiato da  Sandokan  e da Tremal-Naik. I malesi ed i dayachi si erano disposti
era crollato cospargendo il suolo di frammenti di statue.  Sandokan  e Tremal-Naik girarono intono un rapido sguardo e con non
giunsero ben presto dinanzi alla porticina che era aperta.  Sandokan  e Tremal-Naik avvertirono subito un acuto odore di
Tremal-Naik balzando avanti. - Ah! non lo so, - rispose  Sandokan  che ricaricava l'arma. - Fuggiva dinanzi a me e non potevo
dovevano aver servito ai bramini o ai gurum. Ad un tratto  Sandokan  si arrestò curvandosi a terra. - Una larga macchia di
di sangue continuavano e sempre più abbondanti. La palla di  Sandokan  doveva aver prodotta una ferita gravissima. La dannata
di loro, atterrandoli uno sull'altro e spegnendo la torcia.  Sandokan  fu pronto ad alzarsi ed a far fuoco e anche questa volta a
arrestato. - Vi è un'altra pantera qui! - esclamò subito  Sandokan  facendo un rapido dietro fronte. - Ma sì! - rispose
il pericolo di venire assaliti dinanzi e alle spalle. -  Sandokan  lanciò una imprecazione. - Tornare indietro ora, quando già
dopo quei quattro spari. - Teniamoci uniti, - disse  Sandokan  ai compagni. - Se non abbiamo più la torcia possediamo
in quello stretto corridoio, si compiva lentamente, dovendo  Sandokan  ed il bengalese indietreggiare colla faccia rivolta sempre
i loro avversari. Fra loro regnò un breve silenzio, poi  Sandokan  pel primo lo ruppe. - Non possiamo rimanere qui
poi una massa crollò giù dalla scala cadendo addosso a  Sandokan  che si era fermato sul penultimo gradino. - Ah! Canaglia! -
di fuori. - I nostri uomini hanno fucilata l'altra, - disse  Sandokan  correndo verso la porta. Non si era ingannato. Sul vasto
non essendo improbabile che altre fiere si presentassero.  Sandokan  e Tremal-Naik, dopo essersi bene assicurati che il fakiro
le loro munizioni. Preparata e divorata la colazione,  Sandokan  inviò nella jungla una metà dei suoi uomini, per
la coscienza tranquilla non tremerebbe come te, - disse  Sandokan  accendendo il cibuc e lanciando in aria una fitta nuvoletta
e scosse la testa dicendo con voce risoluta: - No! -  Sandokan  si levò dalla fascia una pistola, l'armò e accostando le
che due malesi stavano scavando. - Basterà, - disse  Sandokan  ai due pirati, dopo d'aver dato uno sguardo a quello scavo.
avevano stesi alcuni tappeti e collocati alcuni cuscini.  Sandokan  e Tremal-Naik, seguiti da Kammamuri, si diressero verso
Essendogli state slegate le mani, salutò militarmente  Sandokan  e Tremal-Naik, portando la destra sull'immenso turbante
- Che cosa succede? - chiese egli, con voce imperiosa.  Sandokan  uscì dal gruppo movendo verso di lui. - Lo vedete bene,
il revolver. - Indietro o vi ammazzo! - Capitano - riprese  Sandokan  facendosi innanzi; - noi siamo ottanta, tutti armati e
i miei tigrotti contro di voi. - Ma voi volete derubarmi!  Sandokan  si slacciò una cintura ben gonfia che portava sotto la
né un'arma per difenderci, né una bussola per dirigerci.  Sandokan  staccò da una catenella che gli pendeva sul petto una
che aveva accumulato dietro la porta ed aprì. Yanez e  Sandokan  entrarono. Il maharatto era armato fino ai denti. Aveva
Cina, tolta poco prima da un vaso di fiori. Vedendo entrare  Sandokan  e Yanez si alzò di scatto, fissando su di loro uno sguardo
prodotto qualche impressione sulla disgraziata? - chiese  Sandokan  al maharatto. - Sì - rispose egli. - Si è alzata tutta
su di lei, Kammamuri. - Non lascerò il suo fianco. Yanez e  Sandokan  risalirono in coperta. Proprio in quel medesimo istante gli
sud, un punto rossastro che correva con rapidità. Yanez e  Sandokan  si slanciarono a prua guardando attentamente in quella
si udì al largo una voce gridare: - Olà, della cannoniera!  Sandokan  e Yanez, nell'udire quella chiamata, si slanciarono sul
facciamo? - Ci terremo pronti e avanzeremo con precauzione.  Sandokan  rimase sul ponte qualche ora, sperando di raccogliere un
fra le macchie che circondavano l'immensa roccia.  Sandokan  conosceva troppo bene le carabine dei suoi uomini per non
succedevano alle scariche ed echeggiavano dietro la roccia.  Sandokan  si era messo a passeggiare pel ponte come una tigre in
essere stato impegnato dinanzi l'entrata della pagoda.  Sandokan  distingueva nettamente gli spari delle carabine malesi, le
rami. Giunti a trecento passi dall'entrata della pagoda,  Sandokan  arrestò il drappello dicendo: - Fermatevi qui, e che nessun
tenendo il dito sul grilletto delle carabine.  Sandokan  li precedeva con Tremal-Naik e Kammamuri. Quando giunsero
rispondevano al grido di guerra dei loro compagni.  Sandokan  ed i suoi valorosi si erano slanciati furiosamente
famoso guerriero della Malesia. Con un impeto irresistibile  Sandokan  s'era gettato in mezzo alle file sciabolandole
al capitano, atterrandolo di colpo e legandolo solidamente.  Sandokan  frattanto si era avvicinato al vecchio Sambigliong che
indiani e dai quattro malesi. - Ora a noi, Bindar, - disse  Sandokan  all'indiano. - Tu conosci i dintorni? - Sì, sahib. - Dove
tigri la frequentano. - Non preoccuparti di ciò, - rispose  Sandokan  alzando le spalle. - Siamo tigri noi, quindi ben poco
parlare? - Lo costringeremo, non temere amico, - rispose  Sandokan  freddamente. Levò dalla larga fascia il suo cibuc, lo
di timone fece deviare la bangle. - Che cosa fai? - chiese  Sandokan  balzando in piedi. - Vi è una laguna, sahib, dinanzi a noi,
Oltrepassato il canale, dinanzi agli sguardi di  Sandokan  e di Tremal-Naik apparve un bacino immenso, che
comprendo. - Guarda in mezzo a quelle piante acquatiche -.  Sandokan  e Tremal-Naik seguirono cogli sguardi la direzione che
che non aveva più porte. - È questa la pagoda? - chiese  Sandokan  fermando il drappello. - Sì, sahib, - rispose Bindar. - Non
- Stava per dirigersi verso la gradinata seguìto da  Sandokan  e dai malesi che avevano accese due torce, quando Bindar
 Sandokan  si trovò in una splendida stanza da letto, di stile
giovane assamese. - Chiudi bene la porta, - le disse subito  Sandokan  sotto-voce. - Nessuno deve sorprendermi nella tua stanza. -
Yanez? - Non inquietarti per lui, Surama, - rispose  Sandokan  invitandola a sedersi sul divano, che si trovava più vicino
del bâng. - Cos'è? - Una mistura d'oppio. - La fronte di  Sandokan  si corrugò. - Sei ben certa, Surama, che non sia stato un
vino europeo: il chitmudgar non mi lascia mancare nulla. -  Sandokan  si frugò nella fascia ed estrasse una scatola di metallo
questo momento tu sei ai miei servigi. - Grazie, padrone. -  Sandokan  aprì la porta che metteva nel corridoio e bussò
incrocia le tue mani attorno al mio collo, - disse poscia  Sandokan  alla bella assamese, - e dammi la tua fascia di seta, onde
sulle pietre della piazza, produsse molto rumore.  Sandokan  puntò i piedi contro il riparo e si lasciò scivolare
si aggrapparono lasciandosi scorrere fino a terra, ma già  Sandokan  che reggeva sempre Surama, si trovava al sicuro fra i suoi
colpi che li fece cadere l'uno sull'altro. - Via! - gridò  Sandokan  dopo aver sciolto il piccolo sari che legava Surama, e
ai fuggiaschi, urlando senza posa: - All'armi! All'armi! -  Sandokan  correva come un cervo, fiancheggiato da Tremal-Naik e da
a un tempo di duecento e più passi. - Fate fronte! - gridò  Sandokan  ai malesi. - Caricate! Fuoco di bordata prima! - Le
la porta. - Spero che nessuno ci abbia veduti, - disse  Sandokan  deponendo a terra Surama e aspirando poscia una lunga
le ostilità, per non irritare maggiormente gli avversari.  Sandokan  ed i suoi due compagni in pochi momenti attraversarono il
dalle varanghe. - Chi è che ha aperto il fuoco? - chiese  Sandokan  aiutando la brava ragazza ad alzarsi. - I tuoi uomini. - Vi
D'altronde l'oscurità è fitta e nessuno ci vedrà. -  Sandokan  e Tremal-Naik si gettarono sulle tegole afferrando
di diciotto o venti metri e sfracellarsi sul lastricato.  Sandokan  e Tremal-Naik seguivano con viva emozione e non senza
di soddisfazione. - Le funi, padrone! - gridò subito.  Sandokan  aveva già scelto le più grosse e le più solide. Le annodò
contro la varanga, mettendo in serio pericolo i difensori.  Sandokan  si era precipitato fra i suoi uomini, gridando: - Riparate
la guida di Tremal-Naik, di Kammamuri e di Bindar. Quando  Sandokan  vide finalmente il ponte volante libero, vi fece passare i
in fumo. - E che la Tigre della Malesia pagherà - rispose  Sandokan  alzando le spalle. - Ci inseguono? - chiese Tremal-Naik. -
qualcuno poteva scorgerli e dare l'allarme, e questo,  Sandokan  assolutamente non lo desiderava. - Presto! presto! -
Spiccò un salto per slanciarsi verso la spiaggia, ma  Sandokan  fu pronto ad afferrarlo per i polsi. - Calmatevi - gli
- Calmatevi, Tremal-Naik - disse una voce. Era  Sandokan  che aveva lasciato il suo posto, seguito da Yanez e da
te lo dice la Tigre della Malesia. Tremal-Naik guardò  Sandokan  con gli occhi pieni di lacrime. - Non è una speranza del
miracolo lo compirò, ve lo prometto, Tremal-Naik - disse  Sandokan  con voce grave. - E quando? ... - Questa sera, vi ho detto.
al forte prima di questa sera. Vi preparerò una sorpresa.  Sandokan  e il maharatto si allontanarono in direzione del forte.
trovarono dinanzi al fortino sull'entrata del quale stava  Sandokan  che fumava flemmaticamente la pipa. - Vi aspettavo -
la ragione a Ada. - Anch'io sono del tuo parere,  Sandokan  - disse Yanez, - e comprendo il tuo piano. Tu vuoi ripetere
- Sono stati istruiti da Kammamuri. - Avanti dunque.  Sandokan  accostò alle labbra il fischietto d'argento ed emise un
suo posto. Tremal-Naik, Yanez e Kammamuri uscirono, mentre  Sandokan  si fermava dinanzi alla statua della dea Kalì e i dayachi,
da due dayachi. - Avanzati, vergine della pagoda - disse  Sandokan  con voce grave, - Suyodhana te lo comanda. A quel nome di
il rumore di una nuova scarica o qualche altra voce.  Sandokan  si era fermato all'estremità della pagoda e non la perdeva
e piangeva ad un tempo. Kammamuri ritornava con dell'acqua.  Sandokan  spruzzò a più riprese il viso della giovinetta e attese che
più lungo del primo, poi aprì gli occhi fissandoli su  Sandokan  e Yanez. Il suo sguardo non era più torbido; era limpido,
sembra di non comprendere più nulla. Erano le domande che  Sandokan  aspettava. Allora con voce grave le narrò succintamente
un uomo, e riparate da semplici stuoie di coccottiero.  Sandokan  che si era riunito a Tremal-Naik, a Kammamuri e a Surama,
randelli e gridando: - Ferma! - Sgombrate, - rispose invece  Sandokan  puntando contro di loro la pistola. - Siamo in quaranta e
non volete che vi faccia gettare giù dalla scala, - disse  Sandokan  con voce imperiosa. - Vi ho detto che abbiamo fretta. - I
spaventati non osarono più rifiutarsi e porsero la chiave.  Sandokan  riprese la discesa seguito da tutto il drappello e aprì non
non poté trattenere un lungo sospiro, che non isfuggì a  Sandokan  che le camminava a fianco. - Tu rimpiangi la tua casa, è
i folti tamarindi che ombreggiavano la riva del fiume.  Sandokan  si era fermato rivolgendosi verso i servi e le donne, che
era stata lasciata la bangle. - Niente di nuovo? - chiese  Sandokan  ai due malesi che erano rimasti a guardia della barca. -
- Due ore fa li abbiamo riveduti, - rispose il malese.  Sandokan  guardò Tremal-Naik. - Che cosa ne dici tu? - gli chiese. -
rematori, vi era da dubitare, poiché gli sguardi acuti di  Sandokan  avevano veduto, quantunque cominciasse solo allora a
non poteva vincerla in velocità, e con non poca sorpresa di  Sandokan  e di Tremal-Naik, si diresse verso la riva sinistra, dove
- Eppure non devono scoprire il nostro rifugio, - disse  Sandokan  che era diventato pensieroso. - Vorresti assalirlo? -
sole ormai innalzato sopra le immense foreste del levante,  Sandokan  e Tremal-Naik potevano distinguere facilmente le persone
la sua marcia, senza troppo affrettarsi, non volendo  Sandokan  allontanarsi di troppo dal canale che conduceva alla
dorsi rugosi e coperti di piante acquatiche. A mezzogiorno,  Sandokan  fece dirigere la bangle verso la riva sinistra e affondare
profonda. Dal fumo che sfuggiva dal casotto di poppa,  Sandokan  s'accorse subito che anche quell'equipaggio si preparava il
di sole. Non fu che verso le quattro del pomeriggio che  Sandokan  fece dare il segnale della partenza. La bangle si era
passava dinanzi al canale che conduceva nella palude; ma  Sandokan  vedendosi sempre alle costole il poluar, si guardò bene dal
più strettamente la piccola barca. - Cenate pure, - disse  Sandokan  a Tremal-Naik ed a Surama. - E tu? - chiese il bengalese. -
e anche squali d'acqua dolce nelle acque del Brahmaputra. -  Sandokan  alzò le spalle, poi levandosi dalla fascia il kriss malese
filo di rame, per poterla appendere ai cardini del timone.  Sandokan  la esaminò attentamente, fece col capo un gesto come d'uomo
essendo l'acqua oscurissima ed il cielo coperto di vapori.  Sandokan  si era messo a nuotare silenziosamente, tagliando la
che montano la bangle non sono indiani. - Guarda dunque. -  Sandokan  si era prontamente cacciato sotto la poppa, aggrappandosi
fu certamente udito dai due battellieri di guardia, poiché  Sandokan  s'accorse che s'avvicinavano. Si lasciò andare a picco
a farsi udite: - Il poluar affonda! Si salvi chi può! -  Sandokan  con poche bracciate raggiunse la bangle e afferrata la
nave. - Lasciamoli urlare e raggiungiamo il canale, - disse  Sandokan  freddamente. - Se la cavino da loro. Ai remi, amici. - I
poi il grande silenzio tornò ad imperare sul Brahmaputra.  Sandokan  che si era affrettato ad indossare le sue vesti, aveva
vasto stagno. Essendo la jungla pericolosissima di notte,  Sandokan  mandò a dormire i suoi uomini, che cadevano per la fatica,
nascosta sotto un enorme ammasso di canne e di rami,  Sandokan  ed i suoi compagni attraversarono felicemente la jungla e
troppo formidabile anche per quei feroci animali.  Sandokan  fece allestire alla meglio, in una delle stanze dei gurum,
notizia. - Sahib, - disse appena fu condotto dinanzi a  Sandokan  che stava fumando sotto un tamarindo, godendosi un po' di
insieme con Tremal-Naik, - una catastrofe ci ha colpiti. -  Sandokan  ed il bengalese balzarono in piedi in preda ad una
- È quello che mi diceva anche Yanez, - rispose  Sandokan  ridendo. I primi drappelli di montanari giungevano in quel
in quel momento preceduti dai loro rispettivi capi.  Sandokan  diede ai suoi uomini le disposizioni per l'imbarco. Si
nel nostro vecchio rifugio per qualche giorno, - disse  Sandokan  a Tremal-Naik. - È assolutamente necessario che ci
sulle mosse della così detta nave ammiraglia. Come già  Sandokan  aveva previsto, nessun legno del rajah stazionava nella
tu, Bindar, entro domani, verrai a raggiungerci, - disse  Sandokan  volgendosi al giovane indiano. - Aspetto tue notizie prima
del tramonto io sarò qui, padrone. - Conto su di te. -  Sandokan  fece mettere in acqua un piccolo gonga, che aveva fatto
affollati intorno ai due nuovi arrivati per interrogarli.  Sandokan  con un gesto imperioso li fece diventare muti. - Prima a te
- Il mio caro sahib bianco! - Taci, fanciulla, - disse  Sandokan  ruvidamente. - Perché non lo hanno ancora condotto alla
ti raccomando quel maggiordomo e quel suo parente - disse  Sandokan  volgendosi verso la giovane. - Forse quei due uomini hanno
Yanez, - disse il malese con voce commossa. Il viso di  Sandokan  si fece cupo. - Non era necessario che tu lo chiedessi,
che non si aspettavano di certo, fosse stato terribile,  Sandokan  e Tremal-Naik non avevano tardato a riprendere il loro
- Io ho bisogno di almeno quattro elefanti, - riprese  Sandokan  rivolgendosi a Bindar. - Hai riscosso le rupie? - Sì,
- Amico, tu tieni nelle tue mani la sorte di tutti, - disse  Sandokan  con voce grave. - Parti subito, additaci la via che noi
di quegli ostacoli, diventava lentissima, mentre  Sandokan  avrebbe desiderato che fosse stata velocissima, temendo, e
bisogna raggiungerlo prima che spunti l'alba, - disse  Sandokan  a Tremal-Naik, - se vorremo passare inosservati. Gli
bufali e perfino le ferocissime tigri. A mezzanotte  Sandokan  concesse un po' di riposo ai suoi uomini, sia per riguardo
che rimbombò verso oriente, più chiara della prima, decise  Sandokan  a levare frettolosamente il campo. Una seconda rispose,
minuto, in direzione opposta. - Ci stringono, - disse  Sandokan  a Tremal-Naik. - Se deviassimo verso il nord? - Ed il
piegarono decisamente verso il settentrione. L'idea di  Sandokan  fu ottima, poiché dopo che ebbero percorso altri cinque o
dozzina di palle di pistola nel corpo. Alle due del mattino  Sandokan  fece fare un secondo alt. Era inquieto, e prima di piegare
per non perdere di vista le piste della colonna fuggente.  Sandokan  e Tremal-Naik attesero che si fossero allontanati, poi, a
di minuti. - Pronti a ripartire senza indugio, - comandò  Sandokan  ai suoi uomini, quando ebbe raggiunto l'accampamento. - Ci
i prigionieri nel mezzo e partì a passo accelerato.  Sandokan  aveva raddoppiato gli uomini della retroguardia, temendo da
Altri dieci minuti trascorsero, minuti lunghi come ore per  Sandokan  e per Tremal-Naik, poi delle grida orribili ed un cozzar
- In quale modo? - chiese Tremal-Naik. Invece di rispondere  Sandokan  si bagnò l'estremità del dito pollice e l'alzò come fanno i
continuava ad estendersi come se non dovesse finire mai.  Sandokan  si manteneva nondimeno sempre tranquillo. I suoi sguardi
e di giacchieri, che reggevano delle frutta colossali.  Sandokan  fece ricoverare la sua truppa sotto quelle foglie superbe,
Sì, padrone. - Chiamò alcuni uomini e si cacciò nel bosco.  Sandokan  e Tremal-Naik intanto si erano spinti innanzi, verso i
davanti al campo. - Preparatevi ad aprire il fuoco, - disse  Sandokan  ai suoi malesi ed ai suoi dayachi, che aspettavano
avanzavano su due colonne, pronti a slanciarsi all'attacco.  Sandokan  s'appressò alle bottiglie, le spaccò una ad una lasciando
benissimo scorgerlo e raggiungerlo. - Già la colonna di  Sandokan  stava per raggiungere gli avamposti mandati ad esplorare i
- Sì, e non mi sembrano pochi. - Saccaroa! - esclamò  Sandokan  con ira. - Sono uccelli questi indiani per percorrere in
gli uni da Tremal-Naik e da Kammamuri, e gli altri da  Sandokan  e da Sambigliong. La fucileria incominciò intensissima da
meravigliosi bersaglieri, di rado mancavano ai loro colpi.  Sandokan  che non voleva esporre troppo i suoi uomini al fuoco, per
assamesi avessero ritentato l'attacco. Giunti sulla cima,  Sandokan  fece accampare i compagni, onde accordare a loro un paio
e non era rimasto in piedi che qualche pezzo di muraglia.  Sandokan  ed i suoi compagni volgendo gli sguardi verso levante, non
lo circondavano. - Non può essere che quello, - disse  Sandokan  additandolo ai compagni. - Non ne vedo altri in nessuna
fra le piante. - Tutto va bene, almeno per ora - disse  Sandokan  a Surama. - Io spero di poter raggiungere il villaggio in
d'areca. Era trascorsa un'ora e fors'anche di più, quando  Sandokan  vide delle ombre umane scivolare fra i kalam e radunarsi
poiché questa poté finalmente raggiungere la foresta, che  Sandokan  e Tremal-Naik avevano scorta dall'alto della roccia, e
potevano a loro volta spingere l'inseguimento; ma già a  Sandokan  ormai poco importava, essendo sicuro che Bindar avrebbe già
Già non distavano dal villaggio che un mezzo miglio, quando  Sandokan  e Tremal- Naik, udirono a echeggiare alle loro spalle
smisuratamente le loro foglie dentellate o frangiate.  Sandokan  che s'aspettava da un momento all'altro qualche brutta
sotto questa jungla e le acque stentano a filtrare. -  Sandokan  e Tremal-Naik si alzarono guardando il terreno.
di barrire, segnalando così la loro presenza, mentre  Sandokan  avrebbe desiderato il più scrupoloso silenzio. Una buona
e le erbe, le cui radici opponevano una certa resistenza.  Sandokan  e gli altri, dall'alto delle casse, sorvegliavano intanto
del tempio sotterraneo, che aveva servito di rifugio a  Sandokan  ed ai suoi malesi e dayachi. Pareva che nessuno si fosse
a dare un formidabile attacco alla capitale dell'Assam.  Sandokan  aveva già comunicati a tutti i capi i suoi ordini,
reale, terrorizzando la popolazione con scariche furiose.  Sandokan  aveva preso il comando assieme a Tremal-Naik dei malesi e
cinquanta uomini ciascuno. Prima di scendere a terra,  Sandokan  si accostò a Surama e le disse: - Non temere, mia giovane
e di servi, dacché i seikki si preparavano a disertare.  Sandokan  giunto a trecento passi dalla porta che s'apriva nel
- gridò la sentinella. - Corrieri del rajah! - rispose  Sandokan  in buon indiano. - Aprite subito! Gravi notizie dalla
- Le pistole in pugno e fa' fuoco subito, - sussurrò  Sandokan  a Tremal-Naik. - Pronto, - rispose il bengalese mettendosi
fulminea, crivellando i disgraziati. - Avanti! - urlò  Sandokan  riprendendo la scimitarra. I dayachi ed i malesi, udendo
lunga e fors'anche ostinata resistenza. - Bah! - mormorò  Sandokan  che guidava bravamente all'attacco il suo drappello; - se
sempre combattuto e valorosamente in prima fila, guidava  Sandokan  e le sue schiere, verso l'immensa piazza, in mezzo alla
da fuoco. - Ecco l'osso più duro da rosicchiare - disse  Sandokan  fermandosi. - I cipay sono stati più lesti di noi ed hanno
delle case. Era il momento opportuno per dare il cozzo.  Sandokan  e Tremal-Naik fecero stringere le file alla colonna
poi volsero in fuga salvandosi dietro la seconda barricata.  Sandokan  fece voltare verso quella i cannoni conquistati, che
abbassando le carabine e le scimitarre in segno di resa.  Sandokan  e Tremal-Naik si erano slanciati verso il demjadar, che
... dov'è? Ah! Eccola! Bella, bellissima! ... - Yanez,  Sandokan  e Tremal-Naik si guardarono un po' atterriti. - È diventato
necessario, coi montanari di Sadhja. - Chi lo sa, - disse  Sandokan  dopo un silenzio relativamente lungo. - Forse quel giorno è
di quando in quando dal petto oppresso dalla terra. Vedendo  Sandokan  e Tremal-Naik, i suoi occhi s'iniettarono di sangue ed il
- Sì, quanta ne vorrai, se ti deciderai a parlare - rispose  Sandokan  sedendosi di fronte al miserabile. - Voglio farti una
pochi sorsi d'acqua. - Chi è costui? - L'uomo bianco. -  Sandokan  e Tremal-Naik si guardarono l'un l'altro. - Deve essere
disse il primo. - Certo, - rispose il secondo. La fronte di  Sandokan  si era abbuiata. - Mi sembri inquieto, - disse Tremal-Naik.
una Tigre della Malesia senza il suo amico portoghese. -  Sandokan  che si era un po' allontanato dal gussain, onde non potesse
giovane donna non so quale miscela per farla parlare. -  Sandokan  ebbe un soprassalto. - Ed ha parlato? - chiese con ansietà.
- Che abbia compromesso Yanez? - si chiese a mezza voce  Sandokan  mentre la sua fronte si copriva d'un freddo sudore. Si mise
d'Assam, doveva succedere una catastrofe completa, pensava.  Sandokan  dopo d'aver passeggiato qualche minuto, stringendo
i sei malesi che ha Yanez. Non perdiamo tempo e partiamo. -  Sandokan  ed i suoi compagni, dopo d'aver raccomandato a Sambigliong
dovevano aver abbandonato l'inseguimento. - Bindar, - disse  Sandokan  salendo a bordo della barcaccia, - governa in modo da farci
passava accanto a loro. Fu verso le sei della sera che  Sandokan  ed i suoi compagni raggiunsero il Brahmaputra. Due poluar,
- disse Tremal-Naik. - Come vedi io non m'ero ingannato. -  Sandokan  crollò il capo senza rispondere. Non pareva affatto
per lasciarle il passo. - Che cosa ti ho detto? - disse  Sandokan  a Tremal-Naik, quando furono lontani dai due navigli. - Noi
s'affrettavano a girare al largo, scambiando probabilmente  Sandokan  ed i suoi uomini per soldati del rajah in cerca di qualche
che Yanez aveva acquistato per la sua bella fidanzata.  Sandokan  si era arrestato lanciando un rapido sguardo a destra ed a
del rajah! - Non devono essere due galantuomini, - disse  Sandokan  quando li vide scomparire entro una viuzza tenebrosa. -
nel salotto, sahib. Fra mezzo minuto ti raggiungerò. -  Sandokan  ed i suoi due compagni aprirono la porta ed entrarono in
pronto a bere anche un vaso di toddy, se tu glielo offri. -  Sandokan  squadrò attentamente il nuovo venuto e parve soddisfatto di
dire delle più belle fanciulle dell'Assam. - Ah! - fece  Sandokan  ricaricando e riaccendendo il cibuc, mentre Tremal-Naik
fu fulminante. S'accasciò di colpo sul seggiolone guardando  Sandokan  con due occhi smorti, che non avevano più alcun splendore.
dunque che il colpo era stato fatto di notte, - rispose  Sandokan  con un leggero tono ironico. - Sì, sahib - rispose
o poco meno ubriaco. - Perché mi domandi questo? - chiese.  Sandokan  accostò la sua seggiola a quell'indiano e abbassando a sua
ragazzo deve avere uno stomaco a prova di piombo, - disse  Sandokan  alzandosi lestamente. - Può fare concorrenza agli struzzi,
- Ah no, perché oggi sono libero. - Allora tutto va bene. -  Sandokan  trasse dalla fascia un pizzico di fanoni, ossia di monete
bengalow del favorito del rajah, non senza però che  Sandokan  avesse destata una viva curiosità pel suo fiero portamento
già, chitmudgar, lo scopo della mia visita, - gli disse  Sandokan  bruscamente. - Il servo che ti ha qui condotto me lo ha
 Sandokan  attendeva Yanez ed i prigionieri sulla cima della
della Malesia con ansietà. - Eccoli, - avea risposto Yanez.  Sandokan  avea mandato un grido e si era slanciato verso Tremal-Naik,
dei fucilieri, scrutavano attentamente l'orizzonte, mentre  Sandokan  visitava le batterie e i pezzi per vedere se tutto era in
a squarciagola: - Fumo a levante! Yanez, Tremal-Naik e  Sandokan  si erano subito issati sulle griselle di babordo del
di sir Moreland. - L'hai veduta tu quella nave? - chiese  Sandokan  a Tremal-Naik. - No, - rispose l'indiano. - Mi hanno detto
tutto vapore. Devono aver scorto anche essi il nostro fumo.  Sandokan  si levò da una tasca un cannocchiale, lo allungò più che
pollici! - aveva esclamato Yanez. - Buon tiro! La voce di  Sandokan  si fece udire subito. - Artiglieri, non vi trattengo più! I
dei quartiermastri americani, sparavano al sicuro.  Sandokan  aveva fatto ritirare sotto coperta i suoi fucilieri, avendo
a quella strage. - Cessate il fuoco! Le scialuppe in mare!  Sandokan  che guardava freddamente, terribilmente impassibile, si
tagliata a punta. - E dunque, signor Held? - gli chiese  Sandokan  muovendogli sollecitamente incontro. - Ormai rispondo della
arrotondati all'estremità. Verso il tramonto, quando  Sandokan  e Yanez scesero nella cabina dove trovavasi
l'anglo-indiano fece uno sforzo per alzarsi a sedere;  Sandokan  con un gesto glielo impedì. - No, sir Moreland, - disse. -
in un solo mese ci ha recato tanti danni. - Chi è costui?  Sandokan  fissò sull'anglo-indiano uno sguardo acutissimo, come se
nonostante la caccia accanita delle navi baleniere.  Sandokan  e Yanez, quantunque la giornata fosse stata assai faticosa
qualche cosa? - chiese Yanez, verso la mezzanotte, vedendo  Sandokan  arrestarsi per la decima volta e puntare il cannocchiale
Se potremo giungere alla foce del Sarawak. - Che cosa temi?  Sandokan  non rispose. Guardava attentamente sempre verso ponente,
barca che si dirige verso di noi. Chi è quel brutto uomo?  Sandokan  si curvò sulla murata e guardò. Una barchetta scavata nel
sua flotta. La barchetta era giunta presso il vascello.  Sandokan  fece gettare la scala e il bazir salì sul ponte con
i prahos e le acque del fiume. Era il momento scelto da  Sandokan  per inviare i suoi uomini a terra a prendere il pescatore.
con altri tre pirati vi discese, arrancando verso la riva.  Sandokan  li seguì collo sguardo finché poté, poi si mise a
inglese gettatosi in mare durante il combattimento. -  Sandokan  si volse e diresse gli sguardi verso il Realista. La nave
che si trovava così preso tra due fuochi. - Ah! - esclamò  Sandokan  - volete battaglia? Ebbene, sia! Vi farò vedere chi sono,
rimasero due pirati, ritti accanto alla ruota del timone, e  Sandokan  che dal castello di prua spiava attentamente le mosse del
ombre agitarsi a prua e a poppa. - Si preparano - mormorò  Sandokan  coi denti stretti. - Fra dieci minuti la baia s'illuminerà
prepara ad assalirci. Il dayaco si precipitò verso poppa.  Sandokan  tornò a prua guardando attentamente il fiume. Dal vascello
Kammamuri, che era di guardia sulle coffe del trinchetto.  Sandokan  che stava pranzando coi suoi amici e coll'ingegnere di
che correva velocemente incontro a loro. A mille metri,  Sandokan  fece spiegare all'albero di mezzana la sua bandiera, poi
di combustibile, fece rotta verso il sud-est, desiderando  Sandokan  fare prima una punta verso la sua isola, per accertarsi se
tigri della Malesia. Fu con una profonda commozione che  Sandokan  e Yanez rividero la loro isola, da dove per tanti anni
si udirono verso la prora delle grida: - Là! Là! Guardate!  Sandokan  e Yanez si erano precipitati verso la murata di babordo
- È vero, signor Yanez, - disse una voce dietro di loro.  Sandokan  si era voltato impetuosamente e si trovò dinanzi a Darma. -
repressa. - Piangano dunque le loro donne dell'Inghilterra.  Sandokan  si era staccato dalla murata volgendosi verso le due torri
mantenendo la distanza. La notte trascorse senza che  Sandokan  avesse preso un momento di riposo. Aveva continuato a
prendere una decisione suprema, e fu subito presa da  Sandokan  e da Yanez, d'accordo con Tremal-Naik e coll'ingegnere
le nostre ultime provviste di combustibile, - aveva detto  Sandokan  a Yanez. - E poi? - Saremo pronti pel combattimento. Il Re
Uomini dagli occhi di linee vegliavano sulle coffe. Intanto  Sandokan  aveva dato l'ordine di prepararsi per la battaglia, che
Malesia, con voce calma. - Io sono pronto, e le fanciulle?  Sandokan  invece di rispondere, stese la destra verso l'ovest, e
a picco col numero strabocchevole delle loro artiglierie.  Sandokan  e Yanez, che nel supremo momento del pericolo avevano
troppo addosso ad esse. Verso le due del mattino,  Sandokan  e Yanez che non avevano mai lasciato il loro posto, furono
un fantasma sul castello di prora. - Amico, - gli disse  Sandokan  con accento triste. - Qui domani si inabisseranno le ultime
lo avevo ancora dimenticato. - Chi? - chiesero ad una voce  Sandokan  e Tremal-Naik. - Il demonio della guerra. Una pazza
le casse del dottore. - Sono là le navi alleate, - disse  Sandokan  accostandosi allo scienziato. - Sì e vedo che vi hanno
comprimersi il sangue che sfuggiva da un'orribile ferita.  Sandokan  si era slanciato verso le casse. Un grido di disperazione
più prossimo, il più grosso dei quattro: intimava la resa.  Sandokan  fece alzare subito la bandiera rossa, segnale di
ed insieme di furore era sfuggito dalle labbra di Yanez, di  Sandokan  e di Tremal-Naik. Avevano riconosciuto l'emblema dei thugs,
lo stupore che aveva invaso tutti, poi la voce metallica di  Sandokan  lo ruppe bruscamente: - Fuoco! Fuoco! Fuoco! Spaventevoli
assordante, si ode tratto tratto la voce formidabile di  Sandokan  che urla: - Fuoco, tigri di Mompracem! Distruggete,
di granate, e nelle batterie i morti si accumulano.  Sandokan  e Yanez, chiusi nella torretta, contemplano quel terribile
Il fuoco cessa bruscamente sulle quattro navi nemiche.  Sandokan  volge un triste sguardo ai suoi due compagni, poi dice: -
del Mare perchè la nave affonda sempre. - Ed ora, - disse  Sandokan  con un gesto superbo, - lassù, avvolto nella mia bandiera.
figli. - Ma chi siete voi? - gridarono ad una voce Yanez,  Sandokan  e Tremal-Naik. - Io sono ... il figlio di Suyodhana!
- State zitti. - S'avvicina? - chiesero ad una voce  Sandokan  e Yanez prendendo le carabine e sdraiandosi al suolo. - Non
sigaretta, - rispose Yanez. - Mi rifarò più tardi. - Mentre  Sandokan  indietreggiava di alcuni passi, il portoghese e Tremal-Naik
Mentre Yanez e Tremal-Naik stavano stesi bocconi,  Sandokan  si era messo in ginocchio, tenendo la carabina bassa onde
nervosamente la sua sigaretta che aveva lasciata spegnere,  Sandokan  tormentava i grilletti della carabina e Tremal-Naik non
posteriori, che lo saettava coi suoi occhi fosforescenti.  Sandokan  alzò rapidamente la carabina, mirò un istante e lasciò
veramente colà. - Lascia a me il primo posto, - disse  Sandokan  a Yanez. - No, amico - rispose il portoghese. - Vi sono
quelle diverse navi non osavano abbordare i velieri di  Sandokan  ed avevano molto da fare a tener testa alle formidabili
ed a Sarawak insieme. - Od al figlio di Suyodhana?  Sandokan  aveva fatto un soprassalto. - Che cosa hai detto, Yanez? -
il figlio della Tigre dell'India che tu hai uccisa a Delhi.  Sandokan  era rimasto muto: pareva che quella inaspettata rivelazione
di tutti, senza l'arrivo provvidenziale di questa nave.  Sandokan  si era messo a girare pel salotto cogli scatti d'una belva
dopo la partenza da Mompracem e che già noi conosciamo.  Sandokan  le aveva ascoltate in silenzio, senza interromperlo. - Ah!
verso oriente, seguìta a breve distanza dalla Marianna di  Sandokan  e dai prahos, i quali avevano il vento in favore. In
- Hurrà alla Tigre della Malesia! Hurrà! Hipp! Hipp! Hipp!  Sandokan  reclamò con un gesto un breve silenzio, poi fatti salire a
da loro protetto. Da bordo del Re del Mare: 24 maggio 1868.  SANDOKAN  E YANEZ DE GOMERA Un urlo terribile, selvaggio, si scatenò
- Signore, - disse il comandante americano, tendendo a  Sandokan  la destra, - vi auguro di dare a quel prepotente di John
ammirati, hanno paura del leopardo inglese, - disse  Sandokan  con profonda amarezza. - Non importa, ne faremo a meno e
avevano dapprima sospettato. Tutto il giorno gli uomini di  Sandokan  lavorarono febbrilmente vuotando i pozzi ben forniti di
collocato un cronometro. - Tre minuti, - disse ad un tratto  Sandokan  volgendosi verso i suoi compagni. - Ecco la fine! Un
corsa verso il sudest, per raggiungere la foce del Sedang.  Sandokan  voleva innanzi a tutto accertarsi se l'equipaggio della sua
caso che qualche colonna di fumo apparisse all'orizzonte.  Sandokan  e Yanez, per maggiore precauzione, avevano anche comandato
fossero realmente messe in moto per sorprenderlo. Nondimeno  Sandokan  e Yanez avevano dati gli ordini per tenersi tutti pronti.
Sì, ci cercano, - disse Tremal-Naik. - Che siano in molti?  Sandokan  non aveva aperto bocca; la sua fronte però si era
e cercavano di rinchiuderlo in un cerchio di ferro e fuoco.  Sandokan  non si sgomentava e lasciava che la sua nave corresse
lo slancio dell'incrociatore. - Speronate! - gridò  Sandokan  con voce tuonante. Il Re del Mare si precipitava sul legno
manda un grido: - Badate, cercano di torpedinarci!  Sandokan  e Yanez erano balzati fuori della torretta di comando. La
Degli assamesi non si scorgeva alcuna traccia, tuttavia  Sandokan  e Tremal-Naik erano più che certi che non avrebbero
popolate di volatili grossi come i pavoni ed i sâras.  Sandokan  e Tremal-Naik si armarono di fucili a doppia canna, di
troppa paura per la presenza di quei cacciatori.  Sandokan  e Tremal-Naik non tardarono ad aprire il fuoco e siccome
che servirà magnificamente ai nostri elefanti, - disse  Sandokan  al bengalese. - Li faremo deviare su questo terreno, così
piuttosto numerosi. - Ammazziamo quello li intanto, - disse  Sandokan  che non voleva rinunciare a quella grossa preda. - Dietro
quello i fuggiaschi. - Che non vogliano lasciarci? - chiese  Sandokan  che cominciava ad inquietarsi. - Avrei desiderato meglio
degli elefanti renderà il nostro tiro molto difficile. -  Sandokan  prese la carabina, si piantò per bene sulle gambe,
violenza, le sue zampacce. Trascorse qualche minuto, poi  Sandokan  lasciò partire il colpo, approfittando d'un istante di
i rinoceronti. - Te l'ho detto, - disse Tremal-Naik.  Sandokan  tornò a puntare l'arma, mirando ancora il capo-fila,
o quattrocento passi e coperto d'alberi di varie specie,  Sandokan  comandò una seconda fermata. Era una precauzione
fuochi e furono messi ad arrostire i volatili abbattuti da  Sandokan  e da Tremal-Naik. Mentre gli arrosti rosolavano infilzati
grossissimi, fu divorata in pochi minuti; poi tutti,  Sandokan  e Tremal-Naik eccettuati, si stesero sotto la fresca ombra
- In guardia, signori! - gridò il cornac, volgendosi verso  Sandokan  e Tremal- Naik, che si erano alzati scrutando le folte
- disse Tremal-Naik. - Ancora quelle canaglie! - esclamò  Sandokan  furioso. - T'ho già detto che tu non li conosci. - Questa
fare, se vogliamo continuare tranquillamente la marcia. -  Sandokan  alzò la voce. - Tenetevi pronti tutti! Fuoco accelerato e
dopo d'aver percorse ben quaranta miglia in poche ore, che  Sandokan  diede il segnale della fermata a breve distanza dalla riva
pietra la quale misurava quasi un metro quadrato. Yanez e  Sandokan  si curvarono subito sul foro e scorsero una stretta
- Ed ora in ritirata! - Vuoi altro? - gli aveva chiesto  Sandokan  un po' ironicamente. - Qui dentro sta la corona della mia
- dissero i due dayachi, che l'avevano sollevata. Yanez,  Sandokan  e Tremal-Naik si erano guardati l'un l'altro con una certa
e coraggiosi fino alla follia, regnò un profondo silenzio.  Sandokan  fu il primo a romperlo. - I due dayachi più forti con me!
- L'indiano ebbe una lunga esitazione e parve ad Yanez ed a  Sandokan  che dimostrasse dall'aspetto del suo viso un certo terrore.
e fuggiamo al più presto. - Perché? - chiesero ad una voce  Sandokan  e Yanez colpiti vivamente dal tono strano della sua voce. -
jungle indiane. - Ci siamo, - disse Yanez, indicando a  Sandokan  il pozzo. - Che oscurità, - mormorò Tremal-Naik. - Confesso
- gridò Yanez. - Hanno aspettato il buon momento! -  Sandokan  si era precipitato innanzi, colla scimitarra alzata e la
fuoco. Quel momento di sosta era stato però sufficiente a  Sandokan  per ricaricare le sue armi. - Yanez, - disse il pirata, -
Si era appena tuffato, quando un ahu terribile annunciò a  Sandokan  ed a Tremal- Naik che le due tigri si erano finalmente
che io un giorno mi troverò nuovamente dinanzi alla nave di  Sandokan  e che forse toccherà a me colarla a fondo e dare anche a
la bandiera delle tigri di Mompracem, Darma, la protetta di  Sandokan  e Yanez, non lascerà la nave. - E non sapete dunque che
guardate, ci ha scorti e ci saluta agitando il berretto.  Sandokan  si era slanciato fuori dalla torretta. Un grido di gioia
assai. - Yanez ... Darma? ... - gridarono ad una voce  Sandokan  e Tremal-Naik. - Sono a bordo di quella nave. - Perchè non
quella nave. - Perchè non li avete condotti qui? - chiese  Sandokan  aggrottando la fronte. L'anglo-indiano che era diventato
ben vedete non sarebbe in grado di misurarsi con la vostra.  Sandokan  ebbe un istante di esitazione, poi rispose: - Sia pure, sir
la sua proposta e vi manderà subito i prigionieri.  Sandokan  fece un segno a Sambigliong e pochi istanti dopo il nastro
precipitosamente la scala, cadendo l'uno nelle braccia di  Sandokan  e la seconda in quelle di suo padre. Sir Moreland,
voi siete libero. Tornate a bordo dell'incrociatore.  Sandokan  non aveva nascosto un gesto di stupore. Probabilmente non
l'anglo-indiano con voce grave, fissando bene in viso  Sandokan  e Yanez, - spero di rivedervi presto, ma allora saremo
L'anglo-indiano finse di non vedere le mani che Yanez,  Sandokan  e Tremal-Naik gli porgevano, salutò militarmente e scese
perfino dentro le tende, aveva fatto balzare subito fuori  Sandokan  e Tremal-Naik e svegliati i suoi uomini e anche gli
un figlio delle jungle, che cosa proponi di fare? - chiese  Sandokan  rivolgendosi verso Tremal-Naik; - di lanciare un drappello
dorsi dei pachidermi, tenendosi ben stretti alle corde.  Sandokan  ed i suoi compagni, dopo aver fatta una breve punta senza
solo che si mantenesse tranquillo. - Siamo pronti? - chiese  Sandokan  quando si fu accomodato nella cassa a fianco di Surama. -
elefanti e anche sulle persone che stavano nelle casse,  Sandokan  sciolse rapidamente una coperta e la gettò addosso a
la ritirata. - Poggia verso il fiume, cornac! - comandò  Sandokan  che conservava, anche in quel terribile momento, tutta la
preso fuoco. - Non credevo di avere tanta fortuna, - disse  Sandokan  che appariva di buon umore. - Se gli elefanti continueranno
di settimane, ma poi tornerò laggiù, al Borneo, - disse  Sandokan  che era diventato improvvisamente cupo. - Anche nelle mie
del vostro arrivo. - Come accoglierà la notizia? - chiese  Sandokan  che appariva un po' pensieroso. - Khampur era l'amico
forse eccessiva, la sua carabina, uscì entrando in città.  Sandokan  si rivolse al capo dei seikki che gli sedeva di fronte e
gran capo e soprattutto un uomo d'azione. Prima ancora che  Sandokan  ed i suoi compagni si fossero alzati, mosse diritto verso
ha la folgore negli occhi. - E anche la mano lesta, - disse  Sandokan  sorridendo e avanzandosi verso il montanaro, che pareva
i suoi sfruttatori. - Ecco il punto di partenza, - disse  Sandokan  che non aveva perduto una sillaba. - Purché non vi siano
uscito per scegliere gli uomini che dovevano accompagnarli.  Sandokan  e Tremal-Naik si vestirono rapidamente, presero le loro
Bindar si era messo alla testa, subito seguìto da  Sandokan  e da Tremal-Naik i quali tenevano le carabine sotto il
non è che a pochi passi - disse Bindar, volgendosi verso  Sandokan  e Tremal-Naik. - Che ci sia ancora? - L'ho visitata ieri
e ben presto un grido di trionfo avvertì Tremal-Naik e  Sandokan  che la grossa imbarcazione era stata trovata. - Lesti, -
oche, le prime a svegliarsi sui grandi fiumi dell'India.  Sandokan  e Tremal-Naik, sdraiati sulla prora della grossa
l'avrebbero rapita? - Vi è un mistero qui sotto, - disse  Sandokan  a Tremal-Naik, - e che noi dobbiamo decifrare. Non
loro lunghi remi. - Fingiamo di essere cacciatori, - disse  Sandokan  ai suoi uomini. - Vedo alzarsi fra questi canneti stormi di
dell'uno o dell'altro secondo il desiderio dei loro mariti.  Sandokan  vedendo giungere le prime schiere di donne, chiamò i suoi
subito chiesto Sandokan. - Lui! - Chi lui? - Il gussain! -  Sandokan  si volse verso il malese di Surama mostrandogli il fakiro.
nodosi bastoni. - Sono quelli i suoi protettori? - chiese  Sandokan  con profondo disprezzo, volgendosi verso Bindar. - Sì,
sempre più alla riva, dove aveva certo la sua barca, quando  Sandokan  e Tremal-Naik, che lo avevano preceduto girando le macchie,
grande personaggio della corte. - Quello aspetterà - disse  Sandokan  con tono minaccioso. - Congeda la tua scorta e vieni con
al gussain urlando a squarciagola: - Largo, canaglie! -  Sandokan  si volse verso i malesi dicendo: - Spazzate questi
era nascosta fra i canneti. - Nulla di sospetto? - chiese  Sandokan  ai due dayachi che erano rimasti a bordo. - No, padrone, -
sotto le folte boscaglie che si prolungavano lungo le rive.  Sandokan  aveva spiccato un salto. - Le carabine dei miei uomini! -
cannonieri, aveva accettato l'offerta fattagli da  Sandokan  di rimanere a bordo fino alla fine della campagna, era
pirata. - Aspettate i miei ordini nel corridoio, - disse  Sandokan  ai due marinai, - e che gli infermieri si tengano pronti.
vita di quest'uomo non corre alcun pericolo, ve l'assicuro.  Sandokan  stette un momento silenzioso, guardando lo smorto viso
rotoli di cotone fenicato e numerose bottigliette,  Sandokan  rifece lentamente le scale, con Yanez e Tremal-Naik,
che si era un po' scostata, mentre Yanez s'accostava a  Sandokan  che stava parlando animatamente con Tremal-Naik. - Che cosa
e Tremal-Naik. - Ho però un altro progetto, - continuò  Sandokan  dopo un breve silenzio. - Di fare insorgere i dayaki di
che veniva dall'alto. Il portoghese alzò gli occhi e vide  Sandokan  ritto sulla piccola piattaforma della capanna aerea. - Che
- esclamò. - Costruzione dayaca, fratello mio - disse  Sandokan  ridendo. - Ma che piedi hanno quei selvaggi? - Forse più
gli narrò ciò che gli era accaduto e ciò che aveva udito.  Sandokan  lo ascoltò attentamente, senza interromperlo, ora
avrai i bianchi dinanzi e le truppe del rajah alle spalle.  Sandokan  si morse le labbra e fece un gesto di dispetto. - Eppure
di vedere Tremal-Naik. - E quando l'avrò veduto, cosa farò?  Sandokan  levò dalla seconda scatola alcune pillole nere e gliele
- aggiunse Sandokan. - Il progetto è stupendo,  Sandokan  - disse il portoghese. - Tenterai il colpo? Tu non corri,
vecchio era il Lord. Somigliava e nulla pi. - Ti ha mandato  Sandokan  ad avvertirmi? - Sì padron Yanez! - Gli dirai che starò in
Il vecchio mastro artigliere si era avanzato verso  Sandokan  con volto ilare. - Comandante, - gli disse. - Ho guadagnato
di riprendere la nostra rotta verso il nordovest, - disse  Sandokan  a Yanez. - Gli inglesi continueranno ad inseguirci verso il
e chiacchierava col medico. Vedendo apparire Darma dietro a  Sandokan  ed a Yanez, una viva fiamma animò gli sguardi
granata. Il Re del Mare non aveva rallentata la sua marcia.  Sandokan  e Yanez, sapendosi ormai inseguiti e supponendo, non a
continuò la sua corsa velocissima tutto il giorno, volendo  Sandokan  non solo conservare il suo vantaggio, ma aumentarlo, onde
profonda ansietà aveva invaso l'equipaggio e soprattutto  Sandokan  e Yanez. L'assenza del loro praho, che doveva trovarsi in
in alcuna direzione il veliero, poi ad un comando di  Sandokan  l'incrociatore virò di bordo, accostandosi ad una barriera
foci del Sedang. Giunto ad un chilometro dalle spiaggie,  Sandokan  aveva dato il comando di scandagliare. Non conosceva che
rimontato molto verso il levante del Sedang, quindi Yanez e  Sandokan  presero il partito d'abbandonare il fuggiasco, che doveva
Non si vede nessuno? - E nessuno risponde, - disse  Sandokan  che si era accostato, mentre tre razzi lanciati da
roccia elevata quanto l'alberatura. Temendo una sorpresa,  Sandokan  comandò a dieci uomini di armare i fucili, poi spinse la
la Marianna, si udì una voce a gridare: - Il capitano! ...  Sandokan  e Yanez avevano alzata vivamente la testa, mentre i malesi,
un colpo di cannone rimbombare a bordo del Re del Mare.  Sandokan  aveva trasalito. - Che segnali la flotta degli alleati? -
parte dell'isolotto. - Possiamo sbarcare ora? - chiese  Sandokan  rivolgendosi a Bindar, che era rimasto sempre silenzioso. -
verso il cielo invece. - Va' a trovare Brahma adunque! -  Sandokan  e Tremal-Naik si issarono rapidamente, scomparendo fra le
ne aveva due passate nella fascia, fu pronto a obbedire.  Sandokan  la prese, s'abbassò fino quasi a terra onde la luce non si
passaggio a due uomini situati l'uno a fianco dell'altro.  Sandokan  e Tremal-Naik, seguìti dagli altri, che raggiungevano a
e bella cabina di poppa, erano risaliti in coperta, dove  Sandokan  passeggiava con le braccia incrociate sul petto e il capo
insieme con la Tigre? - Sì e da parecchi anni. Un giorno  Sandokan  fu informato che a Labuan viveva una fanciulla incantevole,
bombardamento di Mompracem, alle fughe. Ti dirò solo che  Sandokan  finalmente poté far sua la fanciulla e rifugiarsi a
un grosso cannone. - Aoh! - esclamò Yanez, avvicinandosi a  Sandokan  che guardava con occhio tranquillo la cannoniera. -
che io faccia bere del sangue ai miei tigrotti. - Ci spia,  Sandokan  - disse Yanez. - Ma io la colerò a picco. - Non lo farai,
pennone di maestra. - Un incrociatore, forse! - esclamò  Sandokan  il cui sguardo si accese. - Da dove viene? - Dal nord -
troppo vicini a Bruni e potremmo venire sorpresi. Come  Sandokan  aveva già previsto, i pozzi dello steamer erano quasi tutti
sua nave. Lo farai tu? - Non siamo ancora partiti, - disse  Sandokan  con un sorriso. S'avvicinò a poppa dove il vecchio
del colpo di cannone che doveva sventrare la sua nave.  Sandokan  si era portato a prora e lo guardava sorridendo. Il Re del
passi dalla poppa del vapore, rallentando la marcia. Allora  Sandokan  imboccando il porta-voce, gridò all'inglese: - Signore,
volta preso subito il largo ridiscendendo verso il sud.  Sandokan  e Yanez volevano andare a distruggere gli splendidi
che questi un giorno si rivolgesse anche contro di esse.  Sandokan  e Yanez cominciavano a preoccuparsi. Sentivano per istinto
soglia della pagoda lo aspettavano, con viva impazienza,  Sandokan  e Tremal-Naik. - Dunque? - chiesero ad una voce. - Tutto va
mare. - In barca! La vergine della pagoda prima, poi Yanez,  Sandokan  e alcuni malesi e dayachi si precipitarono
vascello. La scala fu abbassata e l'ufficiale, Yanez, Ada,  Sandokan  e tutti gli altri salirono in coperta dove li attendevano
frapponte, se non vi spiace. - Grazie, capitano. Yanez e  Sandokan  seguirono l'ufficiale che li condusse in una vasta cabina
superficie d'acqua che diventava rapidamente oscura.  Sandokan  diede uno sguardo fuori dal finestrino. A babordo, a grande
che si godono un po' di frescura, fumando e cianciando. -  Sandokan  ed i tigrotti, - mormorò Yanez, stropicciandosi le palme. -
ruotabile. Il ministro fu deposto su un materasso, Yanez e  Sandokan  vi si sedettero presso e, mentre i loro compagni, per non
una torcia per illuminare la via. - Subito a casa, - disse  Sandokan  al cocchiere. Poi, volgendosi verso Yanez che stava
Chi ce l'indicherà dunque? - Il ministro, - rispose Yanez.  Sandokan  guardò il portoghese con vera ammirazione. - Ah! che
che può succedere. - Prese una torcia e seguìto sempre da  Sandokan  entrò in un secondo corridoio, un po' più stretto del primo
non ne commettessero mai! - Ed in che consiste? - chiese  Sandokan  che pareva s'interessasse vivamente di quegli strani
ora. - Perché? - Perché voi sareste capaci di piombare su  Sandokan  e farlo prigioniero od ucciderlo. Promettete di lasciarlo
lo sa meglio di me ... ah! ah! Io non saper dove sia  Sandokan  ... ah! ... ah! ... Ma tu sei pazzo. - Ebbene, dimmi,
Ah! ... ah! ... che bel tiro! ... ah! ... ah! ... - E sarà  Sandokan  che lo disseppellirà? ... - Sì, Sandokan, e questa notte
con lui. Yanez, colla eterna sigaretta in bocca, e  Sandokan  assistevano tranquillamente a quell'orribile spettacolo,
che la squadra di Labuan lo catturasse o lo affondasse.  Sandokan  e Yanez, quantunque molto preoccupati, dipendendo
scarsa dotazione di carbone. - Aspettiamo, - aveva detto  Sandokan  a Tremal-Naik che lo interrogava sui suoi progetti. - Non
che tu attenda qualche cosa? - Infatti, aspetto, - rispose  Sandokan  con un sorriso misterioso. - Desidero raccogliere, ad un
pronte a piombare su Sarawak. Hanno giurato di liberare  Sandokan  e i suoi amici o di farsi uccidere tutti. - I malesi non
respinti dalle truppe di Hassin, si riversa sulla piazza.  Sandokan  strappa la scimitarra ad uno dei suoi fedeli e si lancia in
ancora in pugno, gli occhi torvi. - Siete mio! ... - grida  Sandokan  afferrandogli la sciabola. - Voi! - esclama il rajah con
foce del fiume e veglia sulla sua vita. L'ex-rajah guardò  Sandokan  con stupore, poi, vedendo irrompere nella piazza i malesi
riprese Yanez. - E quando? - Appena lo potremo. Mi reco da  Sandokan  per progettare un piano. - Grazie, signor Yanez. - Lascia
- Non uccideva i prigionieri Sandokan? - No, Kammamuri.  Sandokan  fu sempre feroce verso i suoi più acerrimi nemici e
avevano gettate le scale di corda. Yanez, Tremal-Naik e  Sandokan  presero posto nella cassa del merghee, Kammamuri coi malesi
le sue provviste onde servire una colazione fredda. Yanez,  Sandokan  e Tremal-Naik si erano affrettati a prendere possesso della
- Volete che tendiamo una imboscata colà? - chiese  Sandokan  volgendosi verso Yanez e Tremal-Naik. - Se quella bestia è
- aveva gridato Yanez che aveva ripreso il suo posto con  Sandokan  ed il bengalese. La carovana si mosse di buon passo, sempre
mangia andrà soggetto a pene tremende quando sarà morto. -  Sandokan  e Tremal-Naik fecero uno sforzo supremo per trattenere una

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