Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: saaud

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gli diceva: - Alla Mecca presto vai, Consolato tu sarai! -  Saaud  tirò un profondo sospiro: non era facile andare alla Mecca;
dei cammelli, e una comitiva di arabi si avvicinava.  Saaud  sperò in loro e li attese con ansietà. Dopo poco, cammelli
qua era mancata loro durante il viaggio. Un arabo guardò  Saaud  e la cintura dalla fibbia lucente, che gli aveva colpito
dammela - disse l'arabo che voleva portarla a sua moglie.  Saaud  provò dispiacere, ma non osò di opporsi a quell'uomo dalla
e così non gliela tolsero. Gli arabi partirono, lasciando  Saaud  ancora disteso in riva alla gora. Egli non ebbe il coraggio
il coraggio di doman- dar loro se erano diretti alla Mecca.  Saaud  era disperato e credeva di do- ver morire di fame, quando
di lui, e tutti e tre andarono avanti per la loro via.  Saaud  stava per scoppiare in pianto, quando sentì la stessa voce
la Mecca, gl'indicarono vagamente un punto verso oriente. E  Saaud  camminò ancora, finchè una sera stanco, rifinito si gettò a
parve che quella voce dicesse: - Saaud, torna indietro! -  Saaud  si fermò, e la voce ripetè: - Saaud, torna indietro! - E la
sentì dire distinta- mente: - Saaud, torna indietro. - E  Saaud  obbedì e si diresse verso la città, anzi verso la moschea,
- Tutti i ragazzi arabi sanno reggere un cavallo; così  Saaud  prese per la bri- glia il destriero, che era della razza di
- Mio padre ne possedeva molti come questo; - rispose  Saaud  - ma egli è morto e non ho nessuno che pensi a me. Se al-
il proprietario del cavallo. - Seguimi! - Com'era contento  Saaud  in mezzo a quei bei cavalli arabi, ai quali dava da
essi lo capivano e gli ri- spondevano nel loro linguaggio.  Saaud  era davvero tanto contento che aveva dimen- ticato i
povero puledro cadde malamente e doveva essere ammazzato.  Saaud  a quel pensiero piangeva a calde la- crime, e Abdelazis,
Vorresti che te lo regalassi? - Se fosse possibile! - disse  Saaud  tremante dalla gioia. - Prendilo - disse Abdelazis. Quella
- Prendilo - disse Abdelazis. Quella povera bestia pareva a  Saaud  una creatura di paradiso, più bella di tutti i Kochlani,
di Salomone. Bisogna dire che era un nobile animale, e  Saaud  seppe curarlo così bene che le gambe riacquistarono la
pelo divennero morbidi come seta, e lucenti come cristallo.  Saaud  era altero del suo puledro, cui pose nome Fior della Mecca.
vantaggio- samente, - disse il padrone narrando che  Saaud  non possedeva altro che quel pu- ledro. In quel momento a
non possedeva altro che quel pu- ledro. In quel momento a  Saaud  parve che l'aria fosse piena di suoni e una voce gli
il padrone aveva ordinato che lo lasciasse andar via, e  Saaud  ubbidì; ma prima di separarsi da Fior della Mecca gli fece
ghiera, e il fanciullo sentì dire: - Consolato tu sarai! -  Saaud  pensava sempre al suo cavallo e non sapeva consolarsi di
averlo perduto. Dopo un certo tempo i mercanti tornarono.  Saaud  li interrogò timidamente sulla sorte del suo cavallo. -
così mal domato? - Egli è docile come un agnello; - disse  Saaud  - basta che senta la mia voce perchè obbedisca. - Il
- rispose - è un Kochlani e non ubbidisce altro che a me. -  Saaud  partì, ma Saaud ora era ricco. Aveva un lungo seguito di
Kochlani e non ubbidisce altro che a me. - Saaud partì, ma  Saaud  ora era ricco. Aveva un lungo seguito di cammelli, e ve-
di acque. Quando giunse alle scuderie imperiali il cuore di  Saaud  batteva forte. Le porte si spalancarono e si trovò davanti
voce del padrone. Il puledro posò la testa sulla spalla di  Saaud  e poi gli s'inginocchiò davanti, e questi lo sciolse, gli
vicino al sovrano di Persia, che colà pas- seggiava.  Saaud  prese il cavallo per la briglia e lo portò ai piedi del
educhi questo cavallo a ub- bidirmi come ubbidisce a te. -  Saaud  fece un profondo inchino e non si separò più dal suo Fior

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