, che qualche giorno prima era scomparso, ed ora, la notte, continuava a camminare, nel Palazzo del Sogno. — Andiamo a vedere se c'è Rosetta, — disse
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ciò era molto triste; inoltre il tempo era scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché era piccola. Spesso pensava a Rosetta e a
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Incomincia la bella storia di Rosetta e di Caterí, e di una bambola senza boria che dice solo: No e Sí.
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una delle piú straordinarie, e non sembra vera. Ma Rosetta e Caterina sono mie amiche e non dicono le bugie. Poi ho parlato anch'io con la vecchia
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Bellissima è la piú contenta perché, essendo tutta di stoffa, non sente né fame né freddo, al contrario di Rosetta e di Caterinuccia. Ora vi fu un
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inoltre vedere il letto di Rosetta e di Caterinuccia, in cui dorme anche Bellissima. Rosetta, ovvero Rosa, è la sorella piú grande, e Caterina è la sorella
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. - Mezzo boccone di pagnottina. Rosetta sospirò. - Andrò a vedere se c'è qualcuno che ha calze rotte da rammendare e fazzoletti da lavare. Chi sa che
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bella bambola vera. Tu sei come uno straccio. Non sai dire altro che « sí, sí », ed anche per questo bisogna darti una spinta. Rosetta ti ha detto di
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sentí: Toc, toc. Ecco: forse è Rosetta. Andiamo tutti ad aprire.
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, e per questo l'ho messa sulla spazzatura. Non ho stracci, vi ripeto, signore, — e Caterí montò sulla sedia, per vedere dalla finestra se Rosetta
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non era ancora Rosetta. Era Tit, questa volta, il quale viene sempre da lontano, e, vedendo quel lume, aveva bussato. Aveva preso molta pioggia; aveva
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. E poi la crema di mandorle. — Non ho pollastrini, non ho crema di mandorle. Rosetta non c'è, e anche Bellissima se n'è andata. Il viso di Tit
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con un soldo bucato. Ma forse un biglietto per viaggiare, sí. Perché non partiamo? Possiamo andare in cerca di Bellissima. — E Rosetta ? — Le
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straordinario che aveva compiuto con Tit. Ella andò a guardare anche la casa di Rosetta; sulla porta era scritto: Signora Rosetta in una targa di ottone lucido
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Rosetta se ne stava seduta con le mani in grembo dinanzi alla soglia di casa, e aveva due lagrime negli occhi, quando vide un'automobilina rossa
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— Evviva! Evviva! — gridò Tit. — Pensate, — continuò Rosetta, — ho conosciuto una signora che ha diciotto bambini; tutti i giorni si rompono le calze
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in testa. Il suo fazzoletto era grandissimo affinché vi potessero entrare tutte le sue lagrime. Rosetta fece subito un inchino e la Principessa rispose
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volete sapere ancora? Se Rosetta ha sempre il suo impiego? Sí, Rosetta ha sempre il suo impiego. Se il Mercante aspetta ancora? Sí, aspetta ancora. E la
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la comprò, e da quel momento, Rosetta fu addetta al servizio delle guardarobe reali. Il Re s'informò dov'era, e ogni momento andava in guardaroba
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