Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: rispose

Numero di risultati: 29 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

La gente per bene

191693
Marchesa Colombi 7 occorrenze
  • 2007
  • Interlinea
  • Novara
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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, rispose uno di quegli infelici, non doveva poi obbedirci tanto strettamente. Del resto, per questi pranzi d'amici intimi, basta ricordare quanto diceva

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tutto d'un pezzo come camminerebbe, se camminasse, un turco impalato: Il Porte sa tete comme le Saint-Sacrement. Saint-Just, lo seppe, e rispose: Je

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? ecc., rispose: Un bambino. Si posero nell'urna le domande e le risposte. Si appaiarono a caso, ed aperti i biglietti risulta: - Dove ? - Nell'ombra

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mia mamma non rispose, aveva gli occhi gonfi. La baciò, le strinse la mano, ed uscì tutta rossa e mortificata, come se quella villania l'avesse fatta

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lasciarla? domandò l' istitutrice prima di uscire, al babbo della bambina. II babbo che s'annoiava di non averla a tavola, rispose: - Se le fanno molte

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rispose francamente. - Sissignora. - Perchè? - Ma... perchè ora che viene a scuola con noi la figlia della... cartolaia, non volevamo mortificare una

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zio, e, lottando col proprio cuore, innamorato del bel giovinotto coi baffi, e stemperandosi in lacrime, rispose segretamente nella prossima visita

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le straordinarie avventure di Caterina

215700
Elsa Morante 21 occorrenze
  • 2007
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
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Palazzo. Mettile su quell'autocarro postale, e torna subito. — Sissignore, — rispose Paolo Pietro, e partí.

bellissimo sorriso. — E smettila di abbaiare! — continuò Massimo. — È il mio stomaco che abbaia, io non ne ho colpa, — rispose il povero Piuma. Per

stanze. — E dov'è Rosetta? — chiese Caterí. — Io sono un'amica di Rosetta, — rispose la donnina, — Rosetta non viene mai, ora. — E perché? — chiese

dall'uscio. Che si deve fare? E fatela entrare! — rispose il Re che quel giorno era allegro. — Maestà, quella vecchietta ha un canestro coperto con un cencio e

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Caterinuccia. — Sono Tit, — egli rispose. — Qui fa piú caldo che fuori. Ho bussato al tuo palazzo perché ho fame. Potrai offrirmi un po' di stufato e la

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lei, si rincantucciò e abbassò gli occhi. — Ma no, signora, — rispose Tit, piuttosto risentito, — é la madre di Bellissima. Avete nessuna notizia di

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— Tit, piangi? — Che? Hai sognato! — rispose la voce adirata di Tit. — Continua a dormire! E Caterí si addormentò, finalmente. Sperava di sognare

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, che è fatta di stoffa. — No, — rispose la Signora, e fece un viso imbronciato a causa del regalo. Allora Tit raccolse una foglia, e con l'unghia ci

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sulla tavola verde, gridò cantando: — Fante, cavallo e re! — Re degli straccioni — rispose chi sa di dove una voce, con l'aria di prendere in giro.

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si mosse. Guardò Pic con uno sguardo sprezzante, e chiese con calma: — E se io le tenessi giú, le mani? Pic non rispose, ma semplicemente si levò di

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fragole. La Signora del Pineto si avvicinò: — Avete trovato Bellissima? - chiese con leggera ironia. — No, — rispose Tit, e non parlò affatto della sua

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arrossí. Tit rispose: — Mi piacerebbe di andare a passare qualche giorno vicino al Palazzo dei Sogni; ma credo di non poter camminare perché sono ancora

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un'enorme valigia piena di stoffe, di nastri e di tappeti: — Desiderate stoffe, signori? — domandò cortesemente. — No, non ci occorre nulla, — rispose Tit. Vi

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zitta, sa fare la frittata di lumache e sa spazzare in terra. — E Grigia vi ricambia? — chiese Tit con interesse. — È qui, il difficile, — rispose il

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in testa. Il suo fazzoletto era grandissimo affinché vi potessero entrare tutte le sue lagrime. Rosetta fece subito un inchino e la Principessa rispose

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Fornaio che abitava lì vicino: — Mi vuoi per fare il pane? — gli chiese. — Signor Negretti, — rispose il fornaio, — con le sue mani nere vuol toccare la

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va quel Negretti? — il canino rispose subito: — Bene! Bene! Si figuri che mi chiama perfino Eccellenza! — e se ne andò a dormire, dondolando la coda

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niente, Eccellenza. — Per niente non si sospira, — rispose il canino. E riprese a saltellare con un'aria sempre pii furba. — Voglio andare in cima a quel

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padre dei vizi? — Io sono di professione cuoco, e l'amico è servitore, — rispose Massimo, — e, proprio in questo momento, il nostro signor padrone ci

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parola, gli dava un calcio. — Bene, — dissi io. — Ora lavorerete e sarete onesti. Che cosa vi piacerebbe di fare? — Io il campione, — rispose Massimo

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Festa del Re che si sceglie una sposa? — Sí, ma insieme con la mia scimmiettina, — rispose la Principessa. Paolo Pietro si grattò la testa, e sospirò

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Pane arabo a merenda

219769
Antonio Ferrara 1 occorrenze
  • 2007
  • Falzea Editore
  • Reggio Calabria
  • paraletteratura-ragazzi
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spiritoso, gridò: - Ehi, nonnetto, mi venderesti quel bellissimo asino? - Ben volentieri — rispose il nonno — ma prima dovresti sentire tuo padre se è

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