petto. - Ma infine che volete? - mormorò Maria con voce che non era più ferma. Emanuele non rispose subito; solo all'atto che ella fece per
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disordine - Emanuele si è alzato appena adesso... Maria non rispose. - Che hai questa mattina? Non sei la Maria di tutti i giorni. Ti senti male? - Forse
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sporgeva dritto sull'abisso, ad una altezza vertiginosa. - Che fate? - gli domandò, sorpresa e spaventata. Non rispose subito; ma stette a mirarla con
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braccio di mio marito? Le due parole mio marito trapassarono Maria da parte a parte; ella fece un balzo, turbatissima; rispose di no, in modo secco, che
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qualche cosa che mi contraria divento cattiva. - Così è dei piccoli dolori; inaspriscono - rispose Maria colla sua gran calma serena, colla sua voce
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? - Una sola - rispose Emanuele senza esitare. Maria tornò a chinare gli occhi. - E se mi mancasse quest'ultima fede che ancora mi resta, se dovessi
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torbida. - È stanca? - le domandò il cavaliere. - No... - rispose. E tornò a girare, senza vedere più nulla, senza sentire la musica; come un automa
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e poi rispose a questa lettera con una sola parola: «Vi amo.» Tutti i giorni l'ampia capacità di un vecchio vaso di terraglia, posato sul caminetto
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alla signora. - Amaro! - esclama Sofia - Che idea! Emanuele e Maria scambiarono uno sguardo. - Lo prendo amaro difatti - rispose Maria con semplicità
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inquisitore. - È buona - rispose Sofia, convinta. E uscirono insieme. Nell'atrio incontrarono Emanuele. - Che miracolo! S'è mai visto mio marito così
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sposa no - rispose la bimba linfatica. - Io non la faccio mai la sposa. La civettina si avanzò trionfante, perchè l'ambasciatore era venuto a prenderla
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, nevvero? Me l'ha data il medico, lassù, in ringraziamento delle laute visite che noi gli abbiamo pagate.... - Credevo - rispose Maria con voce un po
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Accademia della crusca
