2° Le rendite sulle acque;
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1° Le rendite sul debito pubblico;
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4° Le rendite che i comuni ricavano dalla privativa sul peso pubblico e sulle piazze.
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il subbietto tassabile, e concreta il suo dubbio domandando se la legge intende di colpire (egli mi correggerà quando non sia esatto) le rendite
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potrebbero ritrarre da beni immobili, da capitali, da rendite fondiarie, da qualunque altra rendita, nessuna eccettuata, e in generale da tutti quei
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registro che le rendite del debito pubblico debbano andar soggette alla tassa di successione, così voi sarete coerenti a voi stessi approvando che
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deputato di Dronero. Egli avvertiva infatti che colla locuzione nessuna eccettuata si potrebbero comprendere anche le rendite che il regio commissario
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conservare ancora beni immobili o rendite. Imperocchè, togliendo ai medesimi una parte degli esiti ordinari, dovrebbero essi sopperire con nuovi tributi
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Io chiamo mancanza di rendita lo avere delle rendite che non sopperiscano al fine, ed in questo senso io vorrei intendere dal commissario regio e
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sociale, noi veniamo a riscontrare che manca loro un vero patrimonio, e che le rendite loro non costituiscono un godimento, su cui cader possa una tassa
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La legge colpisce il patrimonio e le rendite delle corporazioni, in quanto i loro patrimoni non contribuiscono ai pesi dello Stato col movimento
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antiche Provincie e in parecchie Provincie dell'Italia centrale, sulla tassa delle manimorte, erano escluse le rendite del debito pubblico. Diffatti in
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colpire il prodotto delle imposte, o del dazio comunale e provinciale. Ora, benchè a mio giudizio sia evidente che, quando si parla di rendite, non si
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Queste parole nessuna eccettuata si mantengono per la ragione già accennata, che si vogliono comprendere le rendite sul debito pubblico. Anche questo
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corrispondente ad una parte aliquota dell'entrata che ritraggono dai beni immobili, da capitali, da rendite fondiarie, le seguenti: da qualunque rendita che
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la Commissione abbia fatto adesione, si verrebbe decisamente, di deliberato proposito, ad includere anche queste rendite, perchè certamente non sono
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, i crediti verso lo Stato, alle rendite che consistono in imposizioni pagate alle provincie od ai comuni, cadono immediatamente e si dileguano; tutto
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giuste, sarebbero concretate nella legge quando vi s'inserisse l'emendamento che ho proposto in queste parole: rendite costituenti il patrimonio de
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Quindi lo Stato farebbe davvero un inutile giro di contabilità, se imponesse le rendite sue, facendo in sostanza passare il danaro da una ad altra
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rendite provenienti dai beni dei comuni e delle provincie, e non egualmente quelle dello Stato.
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Ma questo certamente non è rispetto alle imposte sulle rendite dei beni dei comuni e delle provincie, perchè i fondi e le casse comunali e
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convengo che le rendite dei comuni e delle provincie sono destinate a supplire ai bisogni di queste due associazioni; ma i mezzi, che loro provengono dalle
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, possano mai essere confusi colle rendite che bene a proposito egli dice aver noi voluto tassare come derivanti da quei valori fruttiferi che si computano
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Mi spiegherò meglio. Diceva egli: voi non dovete imporre le rendite dei beni dei comuni e delle provincie, perla stessa ragione per cui non imponete
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Signori, io non ho bisogno di molto insistere per dimostrare che col tassare le rendite dei beni del comune e della provincia si serve ad un precetto
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Procedendo oltre (ed in ciò intendo pur rispondere in parte all'onorevole deputato D'Ondes-Reggio), diceva il deputato Crispi: voi tassate rendite
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Valerio. Io ho fatta opposizione specifica, perchè, scrivendo quelle parole: non soggetta ad imposta, si venne appunto ad includere fra le rendite
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, un'annua tassa corrispondente ad una parte proporzionale dell'entrata che ritraggono o potrebbero ritrarre da beni immobili, da capitali, da rendite
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