il Re! (La Regina osserva, stupìta, la trasformazione del | Re | che sembra un otre sgonfiato.) |
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e sembra non debba terminare più! E, intanto, il corpo del | Re | si va di mano in mano sgonfiando.) |
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S. V. | Re | dei Re e Pastore dei Pastori l’ultimo dei servi e figli |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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S. V. Re dei | Re | e Pastore dei Pastori l’ultimo dei servi e figli DOMENICO |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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| Re | Mangia-Mangia Lo Scaleo del Re Il primo Ministro Un Usciere |
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Re Mangia-Mangia Lo Scaleo del | Re | Il primo Ministro Un Usciere del Re Centovite Un Vecchio Il |
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Lo Scaleo del Re Il primo Ministro Un Usciere del | Re | Centovite Un Vecchio Il Gran Mago Una Ragazzina. La Regina |
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... che attende da un pezzo un | Re | saggio, un Re buono! (Ridendo) E a me che cosa offrite, |
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... che attende da un pezzo un Re saggio, un | Re | buono! (Ridendo) E a me che cosa offrite, Maestà? |
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portano un gran vassoio con un gallinaccio ripieno al | Re | e un galletto lesso al Ministro. Appena i servi sono andati |
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dal Re): Grazie, Maestà! ... Ecco, ora mi ricordo ... (Il | Re | ha già divorato il pasticcio; un altro servitore posa sulla |
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Centovite): | Re | nuovo ... Ministri nuovi! |
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Non svegliate il | Re | che dorme ... |
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un'esitanza) E sia! (Tocca le palpebre del | Re | e quelle della Regina, soffia leggermente sulla fronte |
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quel che diceva il mio povero ex | Re | ... |
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per i bracci il | Re | e la Regina) Maestà! Maestà! ... |
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Ormai, la verità si può dire! | Re | nuovo, vita nuova! |
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parlare col | Re | ! Voglio parlare col Re! (Irrompe violentemente nella sala |
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Maestà, il popolo desidera una Regina. Talché finalmente il | Re | si decise, e mandò a chiedere la figlia del Re di Spagna. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il Re si decise, e mandò a chiedere la figlia del | Re | di Spagna. Ma, andato per sposarla, si accorse che era un |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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via: - Maestà, buona caccia! - Senti, strega - le disse il | Re | - se ti trovo un'altra volta per la strada, te la farò |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Maestà, buona caccia! - La buona caccia te la darò io! Il | Re | avea condotto con sé le sue guardie, e ordinò che quella |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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una prigione. Da quel giorno in poi, tutte le volte che il | Re | andò a caccia, non poté tirare un sol colpo. La selvaggina |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Non potendo più fare il solito esercizio della caccia, il | Re | cominciò a ingrassare, a ingrassare, e in poco tempo |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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già allargato tutti gli usci delle stanze, perché il | Re | potesse passare; e una volta gli architetti dissero che se |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Sua Maestà col gran peso gli avrebbe sfondati. Il povero | Re | si disperava: - O che non c'era rimedio per lui? E chiamava |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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perché è piccina come un cece. - Sposerò la tua Cecina! Il | Re | avrebbe anche fatto chi sa che cosa, pur di levarsi di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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pancione, correndo di qua e di là, come se il pancione del | Re | fosse stato per lei una collina. Il Re, con quei piedini, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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una pulce, non si lasciava acchiappare. Pel solletico, il | Re | rideva, ah! ah! ah!, e il pancione gli faceva certi sbalzi |
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ah! Allora la Cecina: - Pancione del Re, Palazzo per me! Il | Re | dal gran ridere, teneva aperta la bocca; la Cecina, dentro |
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che dal suo palazzo ordinava: - Datemi da mangiare! E il | Re | doveva mangiare anche per lei. - Datemi da bere! E il Re |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il Re doveva mangiare anche per lei. - Datemi da bere! E il | Re | doveva bere anche per lei. - Lasciatemi dormire! E il Re |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il Re doveva bere anche per lei. - Lasciatemi dormire! E il | Re | dovea stare fermo e zitto, perché la Cecina dormisse. - |
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del Re, ce ne volea della roba! E bisognava pagare. Il | Re | fece un bando: - Chi gli cavava la Cecina dallo stomaco, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Cecina cresceva, per quanto poco crescesse, il pancione del | Re | si gonfiava e pareva dovesse scoppiare da un momento |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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e pareva dovesse scoppiare da un momento all'altro. Il | Re | la pregava: - Cecina bella, vieni fuori, ti faccio Regina! |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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da bere. Se non fosse stato il timore della morte, il | Re | si sarebbe spaccato il pancione colle proprie mani. E il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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pancione colle proprie mani. E il popolo che brontolava: - | Re | pancione ingoiava tutto! Lavoravano per Re pancione! Come |
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brontolava: - Re pancione ingoiava tutto! Lavoravano per | Re | pancione! Come se Re pancione ci avesse avuto il suo |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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ingoiava tutto! Lavoravano per Re pancione! Come se | Re | pancione ci avesse avuto il suo piacere! Lo sapeva soltanto |
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dalla fatica, sudavano. Arrivati nella pianura, e messo il | Re | a pancia all'aria, uno degli uccellacci gli diè una beccata |
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Tutti cioncavano e si ubriacavano. E il pancione del | Re | si sgonfiò un poco. Allora l'altro uccellaccio gli diè la |
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ed ecco rigurgitar fuori tutto il ben di Dio mangiato dal | Re | in tanti anni; maccheroni, salsicciotti, polli arrosto, |
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a crepapancia, come fosse di carnovale. E il pancione del | Re | sgonfiò un altro poco. Allora il Re disse: - Cecina bella, |
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E il pancione del Re sgonfiò un altro poco. Allora il | Re | disse: - Cecina bella, vien fuori; ti faccio Regina! La |
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da uno dei buchi, e ridendo rispose: - Eccomi qua. E il | Re | tornò com'era prima. Si sposarono; ma il Re, con quella |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Cecina piangeva: - Ah, poverina me! Son Regina senza Re! Il | Re | per questo lamentìo, non la poteva soffrire. Andò da una |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Grazie, Maestà! Ah, poverina me! Son Regina senza Re! Il | Re | rimase stupito: - Come lo sapeva? Tornò dalla Strega e le |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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a dormire. - Più tardi, Maestà; per ora non ho sonno. Il | Re | aspettò, aspettò, e si addormentò lui per il primo. La |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Grazie, Maestà. - Ah, poverina me! Son Regina senza Re! Il | Re | rimase stupito: - Come lo sapeva? Tornò dalla Strega e le |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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dalla Strega e le raccontò la cosa. - Maestà, invitate | re | Corvo; appena la vedrà, ne farà un sol boccone. Venne re |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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re Corvo; appena la vedrà, ne farà un sol boccone. Venne | re | Corvo: - Cra! Cra! Cra! Cra! E come vide la Cecina, alta |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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una spanna, cra! cra! ne fece un boccone. - Mille grazie, | re | Corvo. Ora potete andar via. - Cra! Cra! Cra! Ma prima di |
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gli occhi. E con due beccate gli cavò gli occhi. Il povero | Re | piangeva sangue: - La Cecina morta, e lui senz'occhi! Ah, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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buon luogo; son nella gobba della Reginotta di Spagna. Il | Re | si trascinò fino al palazzo reale, dove questa abitava, e |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Spellarla, lessarla, O arrosto mangiarla. Allora il | Re | capì che la Reginotta di Spagna e la Cecina erano una sola |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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La Reginotta scese giù e gli disse: - Ecco gli occhi. Il | Re | la guardò sbalordito. La Reginotta non era più gobba e |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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(La Regina riprende a dormigliare. Per i Ministri, un | Re | che dorme tanto è quasi una fortuna! Quando si sveglia, |
LE ULTIME FIABE -
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cavalieri. La Regina versò furtivamente nel calice del | Re | il filtro fatato e attese, ansiosa di vederne l'effetto. |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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ansiosa di vederne l'effetto. Aveva appena bevuto che il | Re | stralunò gli occhi, come preso da sdegno e da meraviglia, e |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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amorosamente. Tutta la Corte, seduta a mensa, rideva. Il | Re | aggrottò le ciglia. - Perché si ride? Allora un cavaliere |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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Dio, quelle non sono le tre reginette, sono tre scrofe. Il | Re | lo fece decapitare all'istante, per lesa Maestà. E la Corte |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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regali, adorne di gioielli, servite da cento cameriste. Il | re | le voleva vicine sempre, le accompagnava a passeggio, a |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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Ma tutti soffocavano le risa, mormorando: - Passa il | Re | ammattito, passa il Re Porcaro!... |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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le risa, mormorando: - Passa il Re ammattito, passa il | Re | Porcaro!... |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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sé): Sono sciocchi e maligni! Per fortuna il | Re | dorme la grossa ... |
LE ULTIME FIABE -
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di vedere il | Re | divorare a quel modo): Più tardi, Maestà. Ora digerite |
LE ULTIME FIABE -
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sé): La disgrazia è di noi Ministri, ora che il | Re | non dorme più! |
LE ULTIME FIABE -
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Voi non mangiate mai abbastanza ... quanto si conviene a un | Re | pari vostro! |
LE ULTIME FIABE -
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del Re! Esse piangevano, disperate. - Comando del re! Se il | Re | si sapesse disobbedito farebbe sgozzare anche noi. Ma |
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una volta un | Re | molto giovane, che voleva prender moglie, ma voleva sposare |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Ciabatta ... Maestà, non sta bene: rifletteteci meglio. Il | Re | rispose: - La figliuola del ciaba è la più bella ragazza |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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domandava l'elemosina: - Fate la carità! Fate la carità! Il | Re | non se ne dava per inteso. La vecchina arrancava dietro il |
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cavallo. - Fate la carità! Fate la carità! Il cavallo del | Re | s'adombrò, e urtò la vecchina che cadde per terra. Il Re, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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al dito; sarà la tua fortuna. Arrivati in quel paese, il | Re | accompagnato dal servitore passò e ripassò davanti la |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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quello dovrà essere il suo sposo. Possiamo provare. Il | Re | a questa notizia rimase un po' turbato; ma poi pensò: - Se |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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servigio: mi fido soltanto di te. Portami questa lettera al | Re | di Spagna, e attendi la risposta; ma nessuno deve sapere |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Allora lui prese la lettera della vecchina, e quella del | Re | la buttò via. Ringraziò e proseguì il viaggio. Era già |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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passato un anno, e non si era saputo più nuova di lui. Il | Re | tornò dal ciaba, e disse alla ragazza: - Quell'Uomo |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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fare è lo sposarci noialtri. - Maestà, come voi volete. Il | Re | fece i preparativi delle nozze, e quando fu quel giorno, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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trovarono una granata ritta in mezzo alla stanza, e il | Re | disse ai ministri: - Ecco Sua Maestà la Regina! I ministri, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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viso senza osar di rispondere. - Maestà, è una granata! Il | Re | in quella granata ci vedeva la figliuola del ciaba, la più |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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e si sussurravano nell'orecchio: - Che disgrazia! Il | Re | è ammattito! Il Re è ammattito! Però, prima di arrivare in |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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nell'orecchio: - Che disgrazia! Il Re è ammattito! Il | Re | è ammattito! Però, prima di arrivare in città, dove il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Maestà, perdonate!... Ma questa qui è una granata! Il | Re | montò sulle furie; la prese per un'offesa alla Regina. Fece |
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tornò sano e salvo, colmo di regali. - Che rispose il | Re | di Spagna? - Maestà, il Re di Spagna rispose: Fai, fai, |
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di regali. - Che rispose il Re di Spagna? - Maestà, il | Re | di Spagna rispose: Fai, fai, fai, Non l'hai avuta e non |
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rispose: Fai, fai, fai, Non l'hai avuta e non l'avrai. Il | Re | fece finta di esserne contento, ma chiamò un Mago e gli |
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la mano! - Ahi! Ahi! Ahi! Ora la cosa andava bene, e il | Re | ordinò di bel nuovo i preparativi per le nozze. E quando fu |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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questo è il vostro appartamento. Ma, poco dopo, quando il | Re | volle andare a vederla, gira di qua, gira di là, non |
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molti invitati; poi si ritirava nel suo appartamento. Il | Re | voleva andare a vederla; ma, gira di qua, gira di là, non |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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rubato l'anello. - Non ti diSperare, non è nulla. Quando il | Re | avrà sposato, appena la Regina sarà entrata nel suo |
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questo chiodo sulla soglia dell'uscio e vedrai. Perciò il | Re | non trovava mai l'uscio, quando voleva entrare nelle stanze |
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C'era quel chiodo piantato lì, che glielo impediva. Il | Re | scoppiava dalla rabbia. Fece chiamare novamente il Mago, e |
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e cadde per terra? - Sì. - Era lei, la fata Regina. Il | Re | dovette persuadersi che era inutile lottare con una Fata, e |
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di Francia. Il servitore sposò la figliuola del ciaba; e il | Re | gli diè una ricca dote e lo fece intendente di casa reale. |
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gli diè una ricca dote e lo fece intendente di casa reale. | Re | e servitore ebbero molti figliuoli: E noi restiamo da |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Púuh! Púuh! Púuh! Una mattina arrivò primo un garzone del | Re | con una mula carica di grano. Terminato di macinare, il |
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macinare, il garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il | Re | vuole il contentino. - Portagli questa qui. E gli diè Rota, |
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questa qui. E gli diè Rota, la figliuola maggiore. Il | Re | gliela rimandò: - Contentino che mangia pane Sua Maestà non |
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vuole. - Portagli questo qui. Gli diè un corno di bue. Il | Re | si sentì offeso, e se la legò al dito. Un altro giorno il |
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Púiuh! Púuh! Púiuh! Arrivò primo il solito garzone del | Re | con due mule cariche di grano. Terminato di macinare, il |
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macinare, il garzone non se n'andava. - Che attendi? - Il | Re | vuole il contentino. - Portagli questa qui. E gli diè |
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questa qui. E gli diè Tramoggia, la figliuola minore. Il | Re | gliela rimandò: - Contentino che mangia pane Sua Maestà non |
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con uno ce n'è d'avanzo. Chi non lo crede, suo danno. Il | Re | aveva ripensato la risposta del mugnaio: "Intendo i corni |
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sposare una di esse. Il garzone riferì la risposta. Il | Re | ci ripensò su: - Se fosse davvero il corno dell'abbondanza? |
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Il mugnaio rispose: - Chi non lo crede, suo danno. Il | Re | si persuase che il mugnaio diceva il vero. Anche per un Re, |
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Era una bellezza. - Se accadesse come nel sogno! Il | Re | ormai aveva fitto il chiodo lì; e radunò il Consiglio della |
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sposare una delle figlie del mugnaio! - Maestà, sangue di | Re | richiede sangue di Re! - Quando avrò in mano il corno |
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sceglie Rota. Si sposarono. La stessa sera delle nozze il | Re | disse a Rota: - Vieni a vedere la tua camera. Le fece |
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messe tanto di catenaccio. - Ah, Maestà, che tradimento! Il | Re | tornò su, prese il corno per la punta e ordinò: - Perle e |
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un giorno solo! Il povero mugnaio andò via piangendo. Il | Re | pensò: - Se possedessi l'altro corno dell'abbondanza, |
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Tramoggia la do per nulla. Quel corno è la sua dote. Il | Re | e Tramoggia si sposarono. La stessa sera delle nozze egli |
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messe tanto di catenaccio. - Ah, Maestà, che tradimento! Il | Re | tornò su, prese l'altro corno per la punta e ordinò: - Oro |
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macinare, il garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il | Re | vuole il contentino. - Portagli questo. E gli diè uno |
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questo. E gli diè uno stivale vecchio, rattoppato. Il | Re | pensò: - Anche questo stivale dee avere qualche virtù. Ma |
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macinare, il garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il | Re | vuole il contentino. - Portagli questo. E gli diè uno |
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stivali furono colmi fino al collo, parvero impazziti. Il | Re | non sapeva come ripararsi dai calci che gli assestavano |
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anche loro. All'ultimo, nel ruzzolare una scala, il | Re | inciampò e cadde bocconi quant'era lungo. Gli stivali gli |
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per terra, uno di qua e uno di là, affatto vuoti. Il | Re | si alzò tutto pesto e addolorato, lamentandosi: - Ahi! Ahi! |
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I Ministri tornarono su frettolosi: - Maestà, - dicono - il | Re | ci ha rinchiuse qui, e il Re ci dee far uscire. Non aveva |
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- Maestà, - dicono - il Re ci ha rinchiuse qui, e il | Re | ci dee far uscire. Non aveva faccia d'andare a presentarsi |
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torno torno come una vera Rota di mulino, sballottando il | Re | che urlava invano: Ahi! Ahi! E si sentiva mancare il fiato. |
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come una vera Tramoggia di mulino, dando scossoni al | Re | che urlava invano: Ahi! Ahi! All'ultimo, lo sbatacchia |
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Che debbo fare? - Per un anno, un mese e un giorno, io sarò | Re | e lei mugnaio. In questo frattempo, le mie figliuole |
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a bocca asciutta; né moglie né dote. Che poteva fare il | Re | con quel mugnaio indiavolato? Piegò la testa. Gli diede il |
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nell'acqua; la Tramoggia se la rodevano le tignole, e il | Re | sbadigliava davanti la porta con le mani in mano, |
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- Tanto meglio, compare! Ed eran passati sei mesi. Il | Re | sbadigiiava davanti la porta del mulino con le mani in |
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pochi giorni perché il suo gastigo terminasse. Il mugnaio | Re | venne al mulino accompagnato dai Ministri e da tutta la |
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E bisognò farle rifare. All'ultimo giorno, il mugnaio | Re | venne al mulino accompagnato dal Ministri e da tutta la |
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accompagnato dal Ministri e da tutta la corte. Ma il povero | Re | che per un anno, un mese e un giorno non avea mangiato |
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sta! - disse, rivolto al mugnaio. - E giacché ti trovi Re, | Re | rimani. Detto questo, morì. La gente fu contenta. In un |
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il mugnaio non gli aveva macinati peggio dell'altro. Evviva | Re | mugnaio! Chi ne vuole una sporta e chi uno staio. |
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pazienza. Ecco il Reuccio e la Reginotta. (Scuote il | Re | e la Regina) Maestà! Maestà! |
LE ULTIME FIABE -
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grandi vassoi con le pietanze fumanti. Posano davanti al | Re | quello che contiene un capretto arrostito. Il Re approva |
LE ULTIME FIABE -
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davanti al Re quello che contiene un capretto arrostito. Il | Re | approva subito con cenni del capo, e subito lo scalco tira |
LE ULTIME FIABE -
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arance d'oro. Quando arrivava la stagione delle arance, il | Re | vi metteva a guardia una sentinella notte e giorno; e tutte |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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e canta, canta, canta ..., ho dormito finora! Il | Re | non gli fece nulla. Alla nuova stagione, incaricò della |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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la nanna! E canta, canta, canta ..., ho dormito finora! Il | Re | volle provarsi lui stesso; e arrivata la stagione si mise a |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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che si posa sopra un ramo, e comincia a cantare. Il | Re | avrebbe voluto tirargli, ma faceva buio come in una gola. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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occhi. Il cardellino cominciò a canzonarlo: - Pss! Pss! Il | Re | dorme! Pss! Pss! Il Re dorme! E canta, canta, canta, il Re |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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a canzonarlo: - Pss! Pss! Il Re dorme! Pss! Pss! Il | Re | dorme! E canta, canta, canta, il Re s'addormentava peggio |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Re dorme! Pss! Pss! Il Re dorme! E canta, canta, canta, il | Re | s'addormentava peggio d'un ghiro anche lui. La mattina |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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mano della Reginotta, e in men di tre giorni l'avrete. Il | Re | lo prese per le spalle, e lo messe fuor dell'uscio. Il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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mano della Reginotta, e in men di tre giorni l'avrete. Il | Re | lo prese per le spalle, gli diè una pedata e lo messe fuor |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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ritorno. - Maestà, eccolo qui. La Reginotta ora è mia. Il | Re | si fece scuro. Doveva dare la Reginotta a quello zoticone? |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Tenetevi ogni cosa. Sarà quel che sarà! E andò via. Il | Re | disse al cardellino: - Ora che ti ho tra le mani, ti vo' |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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due soli: il mercante e quel contadino che mi ha preso. Il | Re | mandò a chiamare il contadino. - Facciamo un altro patto. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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è questo: "Secca risecca! Apriti, Cecca." - Va bene. Il | Re | andò, disse il motto, e la Grotta s'aperse. Il contadino |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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diamanti, sempre a mucchi, eran più grossi e più belli. Il | Re | si vuotava le tasche, e tornava a riempirsele di questi. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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d'oro del giardino reale. C'era lì una bisaccia, e il | Re | la colmò. Or che sapeva il motto, vi sarebbe ritornato più |
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che lo attendeva. - Maestà, la Reginotta ora è mia. Il | Re | si fece scuro. Dovea dare la Reginotta a quello zoticone? - |
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al palazzo ve ne accorgerete. Arrivato al palazzo, il | Re | mette giù la bisaccia e fa di vuotarla. Ma invece di arance |
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due soli: il mercante e quel contadino che mi ha preso. Il | Re | lo mandò a chiamare: - Facciamo un altro patto. Dimmi il |
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è questo: "Ti sto addosso: Dammi l'osso." - Va bene. Il | Re | andava e ritornava più volte colla bisaccia colma, e |
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presentò il contadino: - Maestà, la Reginotta ora è mia. Il | Re | si fece scuro. Dovea dare la Reginotta a quello zoticone? - |
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padrone? Quello zotico? - Quello zotico, Reginotta, è più | Re | di Sua Maestà. - Se fosse vero, lo sposerei. Va' a |
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aperse la gabbia. Ma il cardellino non tornò. Una volta il | Re | domandò alla Reginotta: - O il cardellino non canta più? É |
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bel pezzo che non lo sento. - Maestà, è un po' malato. E il | Re | s'acchetò. Intanto la povera Reginotta viveva in ambascia: |
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piccino piccino. Intanto venne un ambasciatore del | Re | di Francia che la chiedeva per moglie. Il padre ne fu lieto |
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più ritirarla? - Maestà, le parole se le porta il vento. Il | Re | non lo potevan trattenere: schizzava fuoco dagli occhi. Ma |
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Non lo voglio! Vo' rimanere ragazza. Il peggio fu quando il | Re | di Francia mandò a dire che fra otto giorni arrivava. Come |
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- Di' di sì, o ti faccio affogare! E la Reginotta zitta. Il | Re | la calò fino a metà. - Di' di sì, o ti faccio affogare! E |
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- Di' di sì, o ti faccio affogare! E la Reginotta zitta. Il | Re | la calava più giù, dentro l'acqua; le restava fuori |
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padrone! Per mantenere la parola ora patisco tanti guai! Il | Re | di Francia arrivò con un gran seguito, e prese alloggio nel |
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Non vuol farsi vedere? - Maestà, è un po' indisposta. Il | Re | non sapeva che rispondere, imbarazzato. - Portatele questo |
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le arance d'oro, e il giorno appresso la Reginotta sposò il | Re | di Francia. E noi restiamo a grattarci la pancia. |
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una volta un | Re | che aveva un vocione così grosso e forte, da poter essere |
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tuonasse; e per ciò gli avevano appiccicato il nomignolo di | re | Tuono. I Ministri e le persone di corte, dovendo praticare |
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Re: - Maestà, siete voi che Fate assordire i Ministri? Il | Re | credeva di parlare con lo stesso tono di voce di tutti gli |
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le cose andavano benino. Parlando con loro però, il | Re | s'accorgeva ch'essi, di tanto in tanto, portavano le mani, |
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nuovi Ministri soffrivano sempre di gattoni per iscusa. Il | Re | non si capacitava di questa malattia così comune a tutti i |
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le mani in pasta, sopportavano zitti ogni tormento. Il | Re | andava a visitarli, e alzando la voce pel dubbio che quella |
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E stavano bene davvero, perché erano già mezz'assorditi. Il | Re | intanto credeva che gli affari del suo regno procedessero |
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vecchietto mal vestito, che faceva cosa tanto insolita, il | Re | s'accorse ch'egli aveva due tappi di sughero negli orecchi. |
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col vostro vocione fate assordire la gente. Dapprima il | Re | montò in furore; non voleva credergli. In che modo egli non |
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soggiunse: - Tant'è vero, che Vostra Maestà vien chiamato | re | Tuono. Il Re fu afflittissimo di questa scoperta. Tentò di |
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- Tant'è vero, che Vostra Maestà vien chiamato re Tuono. Il | Re | fu afflittissimo di questa scoperta. Tentò di frenar la |
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non provenga da qualche malefizio che voi avete addosso. Il | Re | decise di fare un bando. E volendo andare per la più corta, |
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il bando non fosse conosciuto. E quei tuoni della voce del | Re | erano stati così forti, che per un paio di settimane piovve |
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dietro all'altro, e nessun Mago si presentava. Il povero | re | Tuono cominciava già a disperare, quando una mattina |
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paesi; diceva di conoscere il segreto della malattia del | Re | e la ricetta per guarirlo. Alla vista di quel Mago, così |
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di quel Mago, così grasso e grosso che pareva una botte, il | Re | si grattò il capo, pensando: - Ce ne vorrà dell'oro per |
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Mago. - Il vostro male proviene da un capello incantato. Il | Re | si rallegrò interamente. Gua'! Si sarebbe fatto radere la |
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me, da ambasciatore, il vostro Ministro. Per un momento il | Re | esitò: - Se quel furbo lo canzonava? Dove riacchiapparlo? |
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avuto più notizia. - Cercate e troverete. Il destino dei | Re | vuole così! Erano parole del Mago. - Facciamo un altro |
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parole del Mago. - Facciamo un altro bando! - esclamò il | Re | molto seccato. E volendo andare per la più corta, salì di |
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avrà tant'oro quanto peeesa! E i tuoni della voce del | Re | furono così forti, che piovve dirotto dovunque, quasi |
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ma neppure una mosca recava notizia della Principessa. | Re | Tuono cominciò a perdere la pazienza. Ora, invece di |
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babilonia in luogo di dissipare i malintesi. Aveva voglia, | re | Tuono, di gridare alle guardie: - Fate giustizia! Fate |
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perde; e chi non l'ha non l'acquista! Pasticche! Pasticche! | Re | Tuono, trattandosi di voce, la prese per un'offesa alla sua |
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l'acquista?". - La verità, Sacra Corona. Provi e vedrà. Il | Re | lo guardava fisso. Dal vestito, colui pareva un uomo; ma le |
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la mise in bocca. O che fu? Un tocca e sana? Il vocione del | Re | aveva calato di metà. Va' a trattenere re Tuono! Si buttò |
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Il vocione del Re aveva calato di metà. Va' a trattenere | re | Tuono! Si buttò sulle pasticche come un galletto al |
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istanti. Parlò, e il suo vocione parve sparito sottoterra. | Re | Tuono non era più re Tuono, con quella vocina così fievole |
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suo vocione parve sparito sottoterra. Re Tuono non era più | re | Tuono, con quella vocina così fievole che si poteva udire a |
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attorno con le mani. - Meglio così! Dalla contentezza, il | Re | ordinò che si facessero grandi feste per tutto il regno, |
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Ti sia concesso! Avendo ora la vocina flebile flebile, il | Re | s'infastidiva di sentir parlare fin con la voce ordinaria. |
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a ufo e abitava nel palazzo reale, soltanto lui udiva il | Re | senza bisogno di accostargli l'orecchio alle labbra né |
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camera e vedere la Principessa Senza-lingua. Invano il | Re | diceva: - Non può entrarvi nessuno, neppur io; ho dato la |
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Il mucchio d'oro era proprio lo stesso regalato dal | Re | al Mago, grosso quanto una botte. Il Re, in un baleno, si |
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Principessa Senza-lingua! Grazie, mia Regina! - disse il | Re | col più bel suono di voce, che nessuno avesse mai udito. - |
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bel suono di voce, che nessuno avesse mai udito. - Grazie, | re | Tuono, mio Signore e mio Re! Insieme con l'incanto dell'uno |
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sposi. E ora posso andarmene. - Perché mai? Perché? Il | Re | non finì di dire queste parole, che il Ministro, diventato |
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Era un servitore delle Fate. Contenti come Pasque, il | Re | e la Principessa si sposarono, con feste e divertimenti |
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si sposarono, con feste e divertimenti d'ogni sorta. Il | Re | perdonò ai Ministri, li fece scarcerare e li rimise in |
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che vi prega di fermarvi un momento! (Si precipita verso il | Re | e lo riscuote bruscamente.) |
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un rimedio, Maestà. Ve l'ho già detto: Rinunziate di essere | Re | ... Rinunziate in favore di Centovite che è Principe di |
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