pieni di sorprese; proprio per questo, il mondo di | Rabelais | è bello, è pieno di gioia, non domani ma oggi, poiché ad |
La ricerca delle radici -
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difficile trovare una sola pagina triste, eppure il savio | Rabelais | conosce bene la miseria umana; la tace perché, buon medico |
La ricerca delle radici -
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l' esperienza religiosa, il destino precario. Perché in | Rabelais | non c' è ripiegamento, ripensamento, ricerca intima: è vivo |
L'altrui mestiere -
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inquieta e curiosa, in cui, assai più che in Pantagruele, | Rabelais | sembra adombrare se stesso, la propria complessità di uomo |
L'altrui mestiere -
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Gigantesca sovra ogni altra cosa è la capacità di gioia di | Rabelais | e delle sue creature. Questa smisurata e lussureggiante |
L'altrui mestiere -
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salvato. Del resto, la carnalità descritta dal dottissimo | Rabelais | è così ingenua e nativa da disarmare ogni intelligente |
L'altrui mestiere -
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e irresistibile come lo sono le forze della natura. Perché | Rabelais | ci è vicino? Non ci assomiglia certo, anzi, è ricco delle |
L'altrui mestiere -
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difficile trovare una sola pagina melanconica, eppure | Rabelais | conosce la miseria umana; la t ace perché, buon medico |
L'altrui mestiere -
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Era nota ed usata nel secolo XVI e prima, poichè F. | Rabelais | la dice « tant salubre et necessaire aux connils routis, |
L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa -
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la strada più lunga. �F"Fra tutti gli scrittori francesi | Rabelais | era l'idolo di La Fontaine; e quello solo ammirava senza |
Il Plutarco femminile -
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oppure si fa il mestiere per cui si è nati. Del resto, | Rabelais | non è un personaggio, e qui non c' è mai stato: quello che |
Vizio di forma -
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e feconde. Non posso fare a meno di citare nuovamente | Rabelais | (a cui sono fedele da quarant' anni senza assomigliargli |
La ricerca delle radici -
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