Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Marchese di Roccaverdina

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Capuana, Luigi 20 occorrenze

desiderare diciotto mesi, o quasi non riconoscessero più la strada da percorrere per andare verso Ràbbato. Si erano affacciate lungo un gran tratto

le sue liti e tutti i suoi affari. A Ràbbato, dove trovarlo un altro avvocato più esperto e più onesto di don Aquilante Guzzardi? Bisognava prenderlo

operati e alle manipolazioni dovute fare appunto per creare il tipo, che doveva chiamarsi Ràbbato, bello e strano nome da portare buona fortuna. Poi

Santi!». E rise per quella facezia; parecchi risero con lui. Il massaio, rivolgendosi al marchese, notò: «Era un pezzo che a Ràbbato non s'impiccava

un sol grappolo di uva di tutto il territorio di Ràbbato doveva essere pigiato nei palmenti privati! Nemmeno una stilla di vino doveva entrar in

, mastro Vito! Niente! ... Neppure un sospetto! ... Avevo anzi voluto andarmene da Ràbbato, per levarmegli di mezzo. Il marchese non voleva più vedermi

A Ràbbato si era già saputa, per telegrafo, la notizia della condanna di Neli Casaccio: «Quindici anni!». E due giorni dopo, i testimoni, di ritorno

i venti di levante e di tramontana si fossero dati la posta a Ràbbato per una sfida di gara; e soffiavano, fischiavano, stridevano, urlavano

.» «Ci sono soltanto io a Ràbbato? Ho dato assai. Troppo! Troppo! ... Sono già dissanguato.» «Si calmi! ... Non ha obbligo ... » «Eh? ... Siete stato voi

cosa di più di quel che veramente dicevano. A Ràbbato nessuno ignorava che Agrippina Solmo era stata fino a tre anni addietro la femina del marchese

, contadini! ... Tutta Ràbbato per le vie! E padre Anastasio che accorreva da un punto all'altro, con in testa la corona di vimini un po' di traverso e

ordini, nell'andare e venire da Ràbbato a Margitello, o a Casalicchio, o a Poggiogrande, rannicchiato in fondo alla carrozza, tutte quelle storie del

La mattina, tutta Ràbbato già sapeva la notizia dell'improvvisa pazzia del marchese. «Ma come? Ma come?» Lo zio don Tindaro era accorso tardi

al monte in cima al quale Ràbbato stava esposto ai quattro venti, che qualche volta sembrava se lo palleggiassero tra loro. «Badiamo, marchese!» Invano

, nonostante le lezioni e i consigli da lui prodigati. Erano due settimane che egli non tornava a Ràbbato, anche per evitare l'impaccio di una visita alla zia

a piè delle colline attorno a Ràbbato. Là i vigneti nereggiavano in grandi scacchi, col fitto fogliame, e gli ulivi arrampicati per l'erta, macchinosi

, gli scoppiò ora irrefrenabile in faccia al cielo azzurro, luminoso, in faccia alle cupole, ai campanili, alle case di Ràbbato, alla campagna, alle

Ràbbato del suicidio del vecchio Dimauro. Correvano stranissime voci. Il vecchio, preparato il cappio, atteso al passaggio il marchese, gli aveva

Solmo era andata via da Ràbbato col secondo marito. «Non mi par vero, figlia mia!», aveva esclamato. «Ti si è levata di torno una gran nemica!» Ma ella

Criscione. E al ritorno a Ràbbato, passando con la carrozza tra le siepi di fichi d'India dietro cui egli aveva tirato quella notte il colpo fatale

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