’origine degli organismi viventi, l’origine e l’evoluzione dell’uomo, e altri ancora. Ad alcuni di essi era quindi indispensabile far cenno, sia pure in
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un enigma [quindi il Marcozzi non accetta la interpretazione neodarwiniana, N. d. A.] il fatto dell’evoluzione è luminoso e illuminante. È luminoso
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Ecco quindi l’evoluzione preordinata, che conduce necessariamente alla formazione dell’uomo, teoria sulla quale abbiamo già espresso il giudizio
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la successione delle ere e dei periodi stabiliti dai geologi. Collazionando i dati, si possono quindi stabilire con una certa approssimazione le
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sostanze organiche che, per quanto ci è noto, non possono avere altra origine se non quella biotica. La presenza di idrocarburi in rocce antiche può quindi
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Quindi, dopo un lungo lasso di tempo, durato più di un
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Si può pensare quindi che nel Precambrico si siano differenziati soprattutto organismi privi di scheletro resistente viventi entro i sedimenti marini
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di circostanze casuali, consente una prolificità molto più ridotta, quindi una maggiore economia, e dà migliori garanzie per la conservazione della
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Possiamo quindi concludere con le parole di Th. Dobzhansky, autore di un importante libro (1937) sull’evoluzione e la sua interpretazione genetica
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, che determina una tensione continua, e quindi la tendenza ad espandersi costantemente verso nuove aree, verso ambienti diversi, verso nuove «nicchie
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vivere un insetto o un vertebrato. Nulla di strano quindi che esistano ancor oggi, e che ancor oggi trovino nuove possibilità da sfruttare, nuovi
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secondo la diversità delle circostanze esterne e della costituzione genetica, cioè della possibilità di adattamento degli organismi. Quindi la storia
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Il mondo dei viventi, così com’è oggi, rappresenta quindi non certo il migliore dei mondi, ma quanto, di ogni ceppo, è riuscito a sopravvivere alle
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propria individualità, la propria indipendenza dagli altri geni, e quindi la capacità di ricombinarsi in tutti i
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particelle materiali che hanno presso a poco le dimensioni di una macromolecola proteica (sono quindi troppo piccoli per essere visti al microscopio comune) e
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coppia e quindi uno solo dei due geni di una coppia allelomorfa: A oppure a. La combinazione di questi geni secondo lo schema seguente dà appunto
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, quindi la variabilità. Per mezzo della fecondazione si ottiene ad ogni generazione una ricombinazione fra i geni esistenti in una popolazione.
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Quindi ad ogni atto generativo, avviene una ricombinazione dei geni provenienti da ceppi familiari diversi. Questi agiscono, nel determinare i
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La riproduzione sessuale, con il rimescolamento che produce, è quindi la causa principale della variabilità. Come abbiamo detto, essa mette al mondo
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cromosomi, i quali sono costanti, per qualità e per numero, in ogni specie. Quindi si riconoscono tre livelli di struttura: genico (submicroscopico
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ambiente ventoso. Quindi la riserva di variabilità costituita da tutti i geni recessivi che esistono in una popolazione, e si perpetuano, spesso senza
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La maggior parte dei genetisti riconosce quindi oggi un grande valore alla selezione (cioè alla riproduzione differenziale) come agente d’evoluzione
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È indubbio, tuttavia, che la selezione, nella grande maggioranza dei casi, abbia la massima importanza. Possiamo quindi passare all’esame del secondo
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cromosomi mutati in genere non si appaiano regolarmente con quelli normali durante la meiosi, e quindi questo processo non può svolgersi normalmente: ne
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In natura il passaggio degli esseri inanimati agli animati avviene a poco a poco ed insensibilmente, quindi non è possibile stabilire limiti tra l
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direttamente e sui quali non sia possibile sperimentare, e quindi preferiscono attendere che queste ipotetiche supermutazioni o mutazioni «sistemiche» come
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E quindi cerchiamo altre tracce. Ancora fra gli antichi ne troviamo, per esempio, nel celebre poema della natura, De rerum natura, di Tito Lucrezio
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quindi diversi da quello che era stato ipotizzato.
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sotto l’azione della selezione naturale: i vari alleli, e quindi le proteine da essi prodotte, funzionerebbero egualmente bene, quindi non darebbero
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stato connesso di preadattamento: come se nel genotipo di una popolazione, esistessero alcune mutazioni, e quindi alcuni individui «preadattati» a
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struttura degli animali e delle piante, quindi delle loro affinità e differenze, e la conoscenza e l’esatta interpretazione dei fossili.
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Due sono i problemi più salienti dell’evoluzionismo: l’origine della vita e l’origine dell’uomo, ai quali conviene quindi dedicare particolare
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della poliomielite, dell’influenza, ecc.). Quindi se si cerca nei virus l’origine della vita, si cade in un circolo vizioso, perché si deve
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quindi è a fortiori inattaccabile dalla speculazione e si sottrae al controllo umano.
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il messaggio genetico e quindi la riproduzione, e proteine, a cui spetta svolgere le funzioni del metabolismo, cioè l’assunzione di sostanze dall
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e quindi di andar soggette a mutazioni, e di metabolizzare, saranno poi entrate in reciproca competizione, dando così inizio al processo evolutivo
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v’ha dubbio, quindi, che questi esseri primitivi avessero facoltà intellettuali che li pongono nettamente al disopra degli animali. Si possono
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di psicologia comparata, che si vanno sempre più intensificando ed estendendo, recano molte prove di questa asserzione. Si pone quindi il problema che
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mille anni. Quindi la natura nel suo primo movimento di riposo diede le sue più belle produzioni, la quinta epoca ci presenta la nascita degli
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alla conclusione ch’erano differenti e che quindi gli elefanti fossili appartennero a specie diverse da quelle oggi viventi.
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Quindi Darwin è l’esempio tipico del borghese agiato, che può trascurare una professione più redditizia per darsi all’attività che preferisce. Caso
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L’adattamento alle condizioni di vita è l’effetto principale della selezione, e quindi noi vediamo gli organismi adattati alle condizioni in cui si
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gli occhi. E quindi si fece acuto il problema che aveva macerato il Darwin per venti anni: dare dimostrazioni sufficienti di questo nuovo principio, e
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De Filippi si dimostrò quindi credente, e cercò una via di conciliazione tra fede ed evoluzionismo. Ma non fu compreso. Ecco che cosa egli stesso
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Quindi, nel caso specifico della biologia, la dottrina dell’evoluzione s’imponeva, e le voci discordanti andavano sempre più affievolendosi
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, nella mente di molti zoologi, una difficoltà, per ammettere il darwinismo. Quindi, la validità del principio di selezione fu messa in dubbio; molto si
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riscontrano negli organismi fossili e attuali. Quindi è necessario ammettere che vi sia stato qualche altro meccanismo che abbia consentito una
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Non quindi le piccole variazioni graduali su cui il Darwin aveva costruito la sua teoria, ma variazioni vistose, che esorbitano dalla normale curva
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non quando sono ben sviluppati, alla difficoltà di spiegare l’origine dei grandi gruppi, e ad altre ancora. Quindi questa teoria dell’«evoluzione a
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Quindi, molti elementi tratti dalla scienza positiva esaminati con assoluto rigore critico risultavano piuttosto dubbi nei riguardi dell’evoluzione
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