Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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grande città. Io so che non potrò cambiare niente di tutto  questo  e so che tutto questo ha già cambiato me. Invece non so
non potrò cambiare niente di tutto questo e so che tutto  questo  ha già cambiato me. Invece non so niente di ciò che avverrà
Invece non so niente di ciò che avverrà di me e di tutto  questo  insieme; forse il nostro cambiamento assomiglia a ciò che
le riesce di interpretare un suo sogno recente e  questo  la inquieta.
sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia. Per  questo  cucio, cucio, cucio.
per  questo  che ho scritto una poesia che ha bisogno di un gesto e di
qualche cosa che funzionasse come una domanda, e non  questo  continuo accondiscenderein questa casa, con tutta questa
ti parlo, pur amando ascolti, non però m'intendi; ti sono  questo  corpo e questi suoni, ti sono un nome, ti son un dei tanti,
sogno, il mio mondo, il mio destino. Io non sono per te:  questo  mio amore disperato e lontano e doloroso - gli passi
lo senti amare. Ma ancor fra gli altri uomini t'aggiri, con  questo  parli ed a quello t'affidi, fra lor vivi e per lor, s'anco
tua speme intera e la fiducia. Ma fra l'oggi e il domani e  questo  e quello ti dissolvi, e trapassi senza sole la tua
struggo invano. Mentre mi vince gelosia crudele non pur di  questo  giovane e di quello cui lo sguardo concedi o la parola, ma
 questo  libro i nomi possono essere dati arbitrariamente da chi
casi come  questo  sorridendo, un pochino vergognandomi,di solito rispondo,
che Iddio ci ha fatti al sogno, all'estasi e all'oblio!  Questo  vorrei, perché la sua bellezza troppo divina sentisse un
bellezza troppo divina sentisse un po' la mota e la pruìna;  questo  vorrei per far men gaia e pallida costei.
 questo  punto si sveglia, si calma. Ora sa che il fidanzato, poi suo
di dover fare qualcosa, chiamare un dottore, riempire  questo  vuoto di calore.
a suggere il calore sta sotto il cielo sulla buona terra  questo  ch'io chiamo «io», ma ch'io non sono. No, non son questo
questo ch'io chiamo «io», ma ch'io non sono. No, non son  questo  corpo, queste membra prostrate qui fra l'erbe sulla terra,
non vive, perché non avviene? Che è questa luce, che è  questo  calore, questo ronzar confuso, questa terra, questo cielo
perché non avviene? Che è questa luce, che è questo calore,  questo  ronzar confuso, questa terra, questo cielo che incombe? M'è
che è questo calore, questo ronzar confuso, questa terra,  questo  cielo che incombe? M'è straniero l'aspetto d'ogni cosa, m'è
della scrivania, la sedia gialla vuota senza di me: tutto  questo  è il tuo sguardo nella fase di un amore corrisposto.
legno, un po' più chiaro. Nella sola camera rimasta in  questo  piano, che è la vostra, continua dal corridoio il legno del
la storia della nostra casa nella parte notte, ed è per  questo  che in salotto o in cucina non riusciamo a stare, mentre
che non c'è più la guerra intorno a  questo  posto astratto, e quelle stesse frasi senza sfiorarmi cadono
usciste in lenta schiera, che vi dice, o miei vecchietti,  questo  sol di primavera? Oh narrate di che palpiti, tramontati i
nebbia e il gelo! Rammentatevi le lagrime che spargeste in  questo  suolo; e gli stenti, e glí sconforti, e gli amici che son
il tenero ritmo del mare. Non ci sono ricordi su  questo  viso. Solo un'ombra fuggevole, come di nube. L'ombra è
e un sapore di frutto marino vivo. Non esiste ricordo su  questo  viso. Non esiste parola che lo contenga o accomuni alle
potesse farci nulla, se non provare a esporre, tramite  questo  dialogo, le ragioni della propria resa.
poesia dimostrativa. Ma io sono preoccupato soprattutto in  questo  momento, ed è un momento, un attimo, in cui non voglio
mi sono abituato a chiamare poesie, ma se questa cosa di  questo  momento non dovesse funzionare, non dovesse essere
s'arrossa sempre a passioni nove. Giorno verrà: lo so che  questo  sangue ardente a un tratto mancherà, che la mia penna avrà
terremoti, alluvioni, il poco o niente che siamo e  questo  restare, questo seguitare. E la grazia di un gesto, la
alluvioni, il poco o niente che siamo e questo restare,  questo  seguitare. E la grazia di un gesto, la credulità nella
di una particola di vita, briciola o nervo, davanti a  questo  muro.
assoluzione e baci in copia avrai; ché Dio promise, in  questo  oh grande e buono! a chi avrà molto amato, il suo perdono!
coglie, e forse non èun caso che tonifichi e rinfreschi. In  questo  caso la generosità è volontà di morte.La maggior parte
ronzio insistente e perduto della radiazione cosmica. Con  questo  spasimo la lingua cammina nella pianura del giorno.
e chiedere al vento se è vero che siamo felici. Ma tutto  questo  movimento di rami, visto sempre dall'interno, fa pensare ad
pulsante, il cuore della nostra casa posto fuori. Tutto  questo  movimento delle piante che abbiamo comperato e di quelle
la felicità. Se quella era la morte, perché riportarli in  questo  mondo di inquieti?
che l'ho chiamato, invece,  questo  fissandomi latra e salta come un pazzo fino quasi a varcare
trovato delle rose Erano le sue rose erano le mie rose  Questo  viaggio chiamavamo amore Col nostro sangue e colle nostre
sperdimento. Dopo, se sei capace, passala tu la notte in  questo  stato.
la fanfara delle tue parole mi profumasse di girani e viole  questo  povero petto che sospira all'odor del cataletto... o donna
 Questo  confondersi, che dovrebbe insegnarci quanto puerilmente
ivi t'innalzo, dal mio segreto fremito, l'offerta di  questo  breve tempo della terra, ch'è il ritmo del mio petto, ove
è  questo  diario dove giungono, discrete, le parole come gli uccelli
Vedea le forosette in sul sagrato occhieggiare or con  questo  ed or con quello ... povero cuor deserto e sconsolato! oggi
notti limpidissime che ci viene da chiedere che cos'è  questo  rumore, del vento o del mare, e ascoltando ci dimentichiamo
il pruneto e il pero su cui cova la neve il gran mistero. È  questo  il mese in cui più molce i cuori l'idea fatale! L'augello
in pace io possa dire senz'ombra d'affanno: è  questo  il mese più corto dell'anno.
che più volere, che mi giova la vita e il mio dolore e  questo  amor lontano e disperato? Fatto sono da me stesso diverso
... Noi Lena amiamoci senza pensier! E finché sento  questo  tormento, detto fra gli uomini male d'amor, fiore non
il vento è cattivo, per  questo  mi piace. Per due volte è caduta la pianta che amo. lo però
scintillavan, come faci, occhi ceruli e rapaci, segno  questo  che non falla; ed il naso uscia schiacciato monco, nero,
che l'uomo è anch'esso un bruto ? Fuggi, fuggi da me; su  questo  petto ti avvinghierei sprezzando il tuo rifiuto, e se il
gli altri, bevendolo schietto, parean burlar!... Fu con  questo  lontano ricordo che Satàno il nappo in man mi die'. Or
che rimbalza sulla saracinesca, da quale aprile viene  questo  istante a visitarmi nella notte di una citta che ha torri e
sacrifica e si lagna la creazione. Crederò, se tu credi, a  questo  Iddio senz'occhi e senza trono; se ti piace e ti serba al
come brilla la campagna, come è buio il mio cervello!  Questo  dente che si lagna il mio fango mi rammenta, par che gridi:
sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di  questo  improbo viaggio che si chiama la vita, una sorella e una
non ci vado in vapore. Chi compar! L'asinello è migliore;  questo  almeno il Signor ce lo die' ". Razza mesta, alle celie
di baci furtivi, ma coi maschi da senno a parlar. E dirò: "  Questo  fischio fugace gira il mondo e affratella le genti,
selva al fianco. Un ridotto di terra alzò la fronte, e  questo  è il nostro fulgido orizzonte. Dimmi, in che selve vergini
qui, nel core che il bello innamora! ... Del Signor  questo  è il tempio più degno! Bordighera, giugno 1861.