grande città. Io so che non potrò cambiare niente di tutto | questo | e so che tutto questo ha già cambiato me. Invece non so |
Ritorno a Planaval -
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non potrò cambiare niente di tutto questo e so che tutto | questo | ha già cambiato me. Invece non so niente di ciò che avverrà |
Ritorno a Planaval -
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Invece non so niente di ciò che avverrà di me e di tutto | questo | insieme; forse il nostro cambiamento assomiglia a ciò che |
Ritorno a Planaval -
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le riesce di interpretare un suo sogno recente e | questo | la inquieta. |
Il letto vuoto -
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sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia. Per | questo | cucio, cucio, cucio. |
Salva con nome -
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per | questo | che ho scritto una poesia che ha bisogno di un gesto e di |
Ritorno a Planaval -
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qualche cosa che funzionasse come una domanda, e non | questo | continuo accondiscenderein questa casa, con tutta questa |
Ritorno a Planaval -
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ti parlo, pur amando ascolti, non però m'intendi; ti sono | questo | corpo e questi suoni, ti sono un nome, ti son un dei tanti, |
POESIE -
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sogno, il mio mondo, il mio destino. Io non sono per te: | questo | mio amore disperato e lontano e doloroso - gli passi |
POESIE -
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lo senti amare. Ma ancor fra gli altri uomini t'aggiri, con | questo | parli ed a quello t'affidi, fra lor vivi e per lor, s'anco |
POESIE -
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tua speme intera e la fiducia. Ma fra l'oggi e il domani e | questo | e quello ti dissolvi, e trapassi senza sole la tua |
POESIE -
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struggo invano. Mentre mi vince gelosia crudele non pur di | questo | giovane e di quello cui lo sguardo concedi o la parola, ma |
POESIE -
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| questo | libro i nomi possono essere dati arbitrariamente da chi |
Salva con nome -
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casi come | questo | sorridendo, un pochino vergognandomi,di solito rispondo, |
Ritorno a Planaval -
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che Iddio ci ha fatti al sogno, all'estasi e all'oblio! | Questo | vorrei, perché la sua bellezza troppo divina sentisse un |
Penombre -
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bellezza troppo divina sentisse un po' la mota e la pruìna; | questo | vorrei per far men gaia e pallida costei. |
Penombre -
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| questo | punto si sveglia, si calma. Ora sa che il fidanzato, poi suo |
Il letto vuoto -
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di dover fare qualcosa, chiamare un dottore, riempire | questo | vuoto di calore. |
Il letto vuoto -
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a suggere il calore sta sotto il cielo sulla buona terra | questo | ch'io chiamo «io», ma ch'io non sono. No, non son questo |
POESIE -
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questo ch'io chiamo «io», ma ch'io non sono. No, non son | questo | corpo, queste membra prostrate qui fra l'erbe sulla terra, |
POESIE -
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non vive, perché non avviene? Che è questa luce, che è | questo | calore, questo ronzar confuso, questa terra, questo cielo |
POESIE -
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perché non avviene? Che è questa luce, che è questo calore, | questo | ronzar confuso, questa terra, questo cielo che incombe? M'è |
POESIE -
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che è questo calore, questo ronzar confuso, questa terra, | questo | cielo che incombe? M'è straniero l'aspetto d'ogni cosa, m'è |
POESIE -
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della scrivania, la sedia gialla vuota senza di me: tutto | questo | è il tuo sguardo nella fase di un amore corrisposto. |
Ritorno a Planaval -
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legno, un po' più chiaro. Nella sola camera rimasta in | questo | piano, che è la vostra, continua dal corridoio il legno del |
Ritorno a Planaval -
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la storia della nostra casa nella parte notte, ed è per | questo | che in salotto o in cucina non riusciamo a stare, mentre |
Ritorno a Planaval -
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che non c'è più la guerra intorno a | questo | posto astratto, e quelle stesse frasi senza sfiorarmi cadono |
Ritorno a Planaval -
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usciste in lenta schiera, che vi dice, o miei vecchietti, | questo | sol di primavera? Oh narrate di che palpiti, tramontati i |
TAVOLOZZA -
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nebbia e il gelo! Rammentatevi le lagrime che spargeste in | questo | suolo; e gli stenti, e glí sconforti, e gli amici che son |
TAVOLOZZA -
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il tenero ritmo del mare. Non ci sono ricordi su | questo | viso. Solo un'ombra fuggevole, come di nube. L'ombra è |
Il paradiso sui tetti -
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e un sapore di frutto marino vivo. Non esiste ricordo su | questo | viso. Non esiste parola che lo contenga o accomuni alle |
Il paradiso sui tetti -
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potesse farci nulla, se non provare a esporre, tramite | questo | dialogo, le ragioni della propria resa. |
Disturbi del sistema binario -
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poesia dimostrativa. Ma io sono preoccupato soprattutto in | questo | momento, ed è un momento, un attimo, in cui non voglio |
Ritorno a Planaval -
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mi sono abituato a chiamare poesie, ma se questa cosa di | questo | momento non dovesse funzionare, non dovesse essere |
Ritorno a Planaval -
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s'arrossa sempre a passioni nove. Giorno verrà: lo so che | questo | sangue ardente a un tratto mancherà, che la mia penna avrà |
Poesie - La morte di Tantalo -
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terremoti, alluvioni, il poco o niente che siamo e | questo | restare, questo seguitare. E la grazia di un gesto, la |
Il letto vuoto -
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alluvioni, il poco o niente che siamo e questo restare, | questo | seguitare. E la grazia di un gesto, la credulità nella |
Il letto vuoto -
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di una particola di vita, briciola o nervo, davanti a | questo | muro. |
Il letto vuoto -
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assoluzione e baci in copia avrai; ché Dio promise, in | questo | oh grande e buono! a chi avrà molto amato, il suo perdono! |
TAVOLOZZA -
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coglie, e forse non èun caso che tonifichi e rinfreschi. In | questo | caso la generosità è volontà di morte.La maggior parte |
Ritorno a Planaval -
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ronzio insistente e perduto della radiazione cosmica. Con | questo | spasimo la lingua cammina nella pianura del giorno. |
Menhir -
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e chiedere al vento se è vero che siamo felici. Ma tutto | questo | movimento di rami, visto sempre dall'interno, fa pensare ad |
Ritorno a Planaval -
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pulsante, il cuore della nostra casa posto fuori. Tutto | questo | movimento delle piante che abbiamo comperato e di quelle |
Ritorno a Planaval -
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la felicità. Se quella era la morte, perché riportarli in | questo | mondo di inquieti? |
Il letto vuoto -
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che l'ho chiamato, invece, | questo | fissandomi latra e salta come un pazzo fino quasi a varcare |
Il letto vuoto -
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trovato delle rose Erano le sue rose erano le mie rose | Questo | viaggio chiamavamo amore Col nostro sangue e colle nostre |
La Verna -
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sperdimento. Dopo, se sei capace, passala tu la notte in | questo | stato. |
Il letto vuoto -
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la fanfara delle tue parole mi profumasse di girani e viole | questo | povero petto che sospira all'odor del cataletto... o donna |
Penombre -
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| Questo | confondersi, che dovrebbe insegnarci quanto puerilmente |
Salva con nome -
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ivi t'innalzo, dal mio segreto fremito, l'offerta di | questo | breve tempo della terra, ch'è il ritmo del mio petto, ove |
Trasaliscono i monti al soffio lieve -
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è | questo | diario dove giungono, discrete, le parole come gli uccelli |
L'ora felice -
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Vedea le forosette in sul sagrato occhieggiare or con | questo | ed or con quello ... povero cuor deserto e sconsolato! oggi |
TAVOLOZZA -
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notti limpidissime che ci viene da chiedere che cos'è | questo | rumore, del vento o del mare, e ascoltando ci dimentichiamo |
Ritorno a Planaval -
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il pruneto e il pero su cui cova la neve il gran mistero. È | questo | il mese in cui più molce i cuori l'idea fatale! L'augello |
Trasparenze -
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in pace io possa dire senz'ombra d'affanno: è | questo | il mese più corto dell'anno. |
Trasparenze -
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che più volere, che mi giova la vita e il mio dolore e | questo | amor lontano e disperato? Fatto sono da me stesso diverso |
POESIE -
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... Noi Lena amiamoci senza pensier! E finché sento | questo | tormento, detto fra gli uomini male d'amor, fiore non |
TAVOLOZZA -
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il vento è cattivo, per | questo | mi piace. Per due volte è caduta la pianta che amo. lo però |
Ritorno a Planaval -
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scintillavan, come faci, occhi ceruli e rapaci, segno | questo | che non falla; ed il naso uscia schiacciato monco, nero, |
TAVOLOZZA -
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che l'uomo è anch'esso un bruto ? Fuggi, fuggi da me; su | questo | petto ti avvinghierei sprezzando il tuo rifiuto, e se il |
Penombre -
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gli altri, bevendolo schietto, parean burlar!... Fu con | questo | lontano ricordo che Satàno il nappo in man mi die'. Or |
Trasparenze -
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che rimbalza sulla saracinesca, da quale aprile viene | questo | istante a visitarmi nella notte di una citta che ha torri e |
Menhir -
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sacrifica e si lagna la creazione. Crederò, se tu credi, a | questo | Iddio senz'occhi e senza trono; se ti piace e ti serba al |
Penombre -
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come brilla la campagna, come è buio il mio cervello! | Questo | dente che si lagna il mio fango mi rammenta, par che gridi: |
Penombre -
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sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di | questo | improbo viaggio che si chiama la vita, una sorella e una |
Trasparenze -
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non ci vado in vapore. Chi compar! L'asinello è migliore; | questo | almeno il Signor ce lo die' ". Razza mesta, alle celie |
Trasparenze -
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di baci furtivi, ma coi maschi da senno a parlar. E dirò: " | Questo | fischio fugace gira il mondo e affratella le genti, |
Trasparenze -
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selva al fianco. Un ridotto di terra alzò la fronte, e | questo | è il nostro fulgido orizzonte. Dimmi, in che selve vergini |
Trasparenze -
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qui, nel core che il bello innamora! ... Del Signor | questo | è il tempio più degno! Bordighera, giugno 1861. |
TAVOLOZZA -
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