Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 32 occorrenze

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con questo di far male, compiacevasi del suo segreto, se lo portava nel cuore misteriosamente custodito, godeva insomma castamente di un bene, che non

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interamente fidare. Si aggiunga che da un pezzo si parlava di dar moglie a Lorenzo. Il più caldo di questo proposito era lo zio Mauro, l'ex-impresario

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"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella

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abbiamo sofferto tanto per colpa di questo denaro non tardiamo a cavarne quel bene che si può. Lei pure avrà avuto delle spese in questi giorni. Ho

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orecchio. "Lei che è tanto buona, lei che è l'angelo di questa casa, lei, cara signora Arabella, non deve permettere questo castigo. Pensi che è come

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?..." balbettò il vecchio. impallidendo un poco. "Me ne parlava ieri sera, anzi fu lui che mi fece notare questo pericolo." Il vecchio affarista si

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affarista fosse stato un filosofo, capace di frugare in mezzo ai ferravecchi della sua vecchia e ingombra coscienza, forse avrebbe trovato che in questo

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rischiarò quei quattro visi intorno al tavolo, tre dei quali si fissarono in uno come in un specchio. "Mi ha denunciato." "Chi?" "Che cosa dice questo

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di papà Botta, che per agricoltura bisogna dargli la patente. È sempre stato il suo ideale questo, lo sai anche tu: e io ho sempre visto che gli uomini

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sgangherato scrivano il diritto di chiamarlo galantuomo? Galantuomini dobbiamo essere tutti, ma appunto per questo non c'è bisogno che altri venga a dirtelo

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. Chi avrebbe potuto immaginare che Arabella... Era proprio lei? chi le aveva dato questo coraggio? chi l'aveva così bene informata? dov'era venuta a

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vuole, andando alle cose per le parole più corte. "Il mio collegietto di Cremenno mi è sempre nel cuore" scriveva a suor Maria Benedetta "e in questo

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la facesse inseguire. Perché l'aveva battuta? Oh se avesse potuto risvegliarsi da questo brutto sogno! Per le vie di San Sisto, dei Morigi, di Brisa

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accettare nulla da tuo marito, non puoi bussare alla porta delle monache..." A questo punto fu picchiato all'uscio. Maria, interrompendo la dolorosa

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detto questo figliuolo che voi conoscete un delegato." "Sì, è stato lui... Signore!... è stato lui che ci ha avvertiti." "Accompagnatemi subito da lui

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delle cose di questo mondo siam tratte a sbagliare o dalla paura o dall'orgoglio. Al Corpus Domini ritornerò con mio marito, in una casa nuova, con

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anche questo arretrato (un'inezia di dieci o dodici mila lire), una cosa subito fatta, quando Arabella suggerisse una parolina all'avvocato. Essa

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, che preferiva avere il suo uomo storpiato. "... a cercare una carta nella stanza della morta?" "Io ho detto? quando ho detto questo? io, una carta

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aveva fatto conoscere questo affetto, se anche questo doveva diventare nel suo cuore uno strumento di tortura? non era più sicura nella sua ignoranza

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che il sor Tognino conosce benissimo..." aggiunse Angiolina sempre con delicatezza. "Ha le prove questo don Giosuè riverito?" chiese l'affarista

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Dio non l'aveva voluta di là, questo era un segno che il suo dovere non era ancora tutto compiuto. Ma il suo dovere, oggi, non poteva più essere

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nemmeno il lunedì, se questo avviso non era uno scherzo. La roba rubata gli era rimasta lì, al pomo di Adamo. E se si doveva credere che aveva

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aggravi di coscienza. Che razza d'uomo è questo vostro principale? Io non l'ho visto che alla sfuggita e mi ha la figura di una faina. È vero che ha fatto i

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fatica ad afferrare il valore prezioso di questo consiglio, ma tentennò un pezzo il capo ripugnandogli di aver a che fare con avvocati. I suoi interessi li

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pitocchi, e i corvi passano dove c'è odor di morto. Staremo a vedere anche questo. Che sugo però di obbligare un povero portinaio, stanco morto, a far la

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guardare un poco, sbadatamente, a questo fatto così comune del morto che passa, che nelle grandi città non suscita più in chi vede se non il fastidio di

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istrada. "Non sono i figliuoli che mancano a questo mondo, cara miseria! fan tutte così le sposine: prima piangono per averne, poi piangono perché ne hanno

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malvagia di certe persone che hanno voluto sotto apparenza di zelo e di benevolenza avvelenare il suo cuore. Lei sa se io soffro meno di lei di questo

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letto. "Sento dire che questo matrimonio è una fortuna per tutti." "Sì, è una fortuna: ma anche le fortune fan paura e io ero così lontana da

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cogliere la prima occasione o il primo pretesto per rompere la sua catena. "Dove deve essere andata con questo tempo?" domandò di nuovo il signor Tognino

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questo difetto, che alle prime pennellate dà alla barba uno spiccato color violetto e la ricetta consiglia qualche giorno di chez soi , finché i bulbi

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alla gente, perché debba soffrire a questo modo? e quella donna lassù non guarda, non ha un poco di compassione del suo Ferruccio?" La zia Colomba

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