. - Maledetta la festa ed il suo santo! Ella portò le mani alle orecchie, per non sentire. - Non bestemmiate queste sante giornate, scomunicato! - e andò a
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, andò a picchiare all'uscio. - Son'io, Filomena... Riconoscendo la voce del sindaco, lei aprì, a fessolino, senza far rumore. - Chi vi manda da queste
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quattro per volta... Se n'è perfino perduto il numero!.. - Quando poi si dice! Queste gran signore, se ci si mettono, ne vogliono cento di quelle... - Ma
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la principessa le aveva regalati. - Ti stanno così bene! - esclamava suo marito. Ma lei non restava mai contenta. - Queste buccole non sono di buon
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casa per andare a vederla, un momento; ma lei era sempre fuori. - Povera figliuola! S'annoia fra queste quattro mura. Qualche altra volta Fanny
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! - Ah... siete voi? - L'amico pareva un signore, con la catenella sulla pancia e una spilla alla cravatta. - Che cosa fate da queste parti? - Ho
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tutte queste storie dell'eredità. - Giusto! Il barone vorrà ricordarsi di voi, con tanti creditori che non lo lasciano rifiatare! Pensate al negozio
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sposalizio partiva. - Il Signore glie la mandi buona, a cotesto ragazzo; che queste son corna raccolte a posta per mettersele in testa.
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mani gonfie pei geloni, girava intorno uno sguardo distratto. - Questa qui è la dichiarazione... queste sono lettere e carte... - Mi lasci vedere
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. - Dovete esser ricco, così pezzente come sembrate. Una di queste sere voglio tirarvi una carabinata, dietro una siepe! Così, mentre gli altri se ne
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parlate di tutte queste - storie; se no, com'è vero Dio, non mi vedrete più! Ma più egli si sacrificava per Anna Laferra, più quella gli si mostrava
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