ormai siamo alla fine, ripeterò solo una cosa per uno, di quelle che dissero i grandi. Papà, quasi mortificato: che bisognava far valutare quei
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parte della panca (che era di quelle doppie). Il maresciallo naturalmente avrà creduto che si facesse vedere; poi non bisogna dimenticare che voleva
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, mi convinceva. Non sapevo spiegarmi diversamente quelle lettere che non arrivavano alla figlia, mentre ne arrivava una alla zia della figlia, alla
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sua versione, doveva esser stata la cuoca - mattiniera anche lei - ad aprirla, per metter fuori quelle tali bottiglie che Ippolita aveva visto nello
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pioggia (e ben gli stava, cosí imparava a fare il complice e il carceriere), a comprarle una tavoletta di quelle piú grosse di cioccolato, che è tanto
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fa allora. Questo era un nome che avevamo inventato noi due per significare una signorina di quelle piene di smorfie, il tipo gnegné, insomma. Era il
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carceriere, e meno male almeno che lui non lo sapeva. Ippolita, poi, educatissima, specialmente con gli zii. Certo le rincresceva aver pensato quelle
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quelle monete? Era una storia che sentivo ripetere da quando avevo cinque anni, tanto che non le davo più nessuna importanza, ma Ippolita non la
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con gli occhi intanto mi accennava quelle finestre. Fu la prima avvisaglia. Un brividino minimo, a quella frasetta che pareva detta per scherzo. Meno
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, come era giusto: senza la sua pensata infatti quelle buste con quei francobolli non sarebbero mai venute fuori dal baule di ferro. Lei veramente non
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, quando ce n'è. Cercavo di ricordarmi tutto perché vedevo che Ippolita pendeva dalle mie labbra come se quelle normalissime occupazioni estive di una
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finita quella attaccai di mia iniziativa Suoni la tromba e intrepido, che era un'altra di quelle musiche d'opera che cantava sempre il mio papà (lui
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, scriverò. Su quelle due parole Ippolita ci aveva studiato un'ora. - Da New York? - Lei diceva New, pronunciato Niú, io Nuova come dicevano in casa mia se
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di quelle sul tondo e sul bianco-e-rosso, abbastanza da bonaccione. Mi era venuto in mente che nei romanzi i servitori dei castelli conoscono tutti i
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