Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: quelle

Numero di risultati: 168 in 4 pagine

  • Pagina 1 di 4

Saper vivere. Norme di buona creanza

248812
Matilde Serao 1 occorrenze
  • 1923
  • Fratelli Treves Editore
  • Milano
  • Verismo
  • UNICT
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noticina, magari, per stabilir bene l'itinerario del cuore e del dovere. Giacchè le visite del cuore, è vero, voi le farete bene? Quelle ai parenti amati

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Il Mezzogiorno e la politica italiana

401384
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 309-353.
  • Politica
  • UNIOR
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produzione rimunerativa. Qui sta il nodo del problema; qui debbono convergere le forze autonome, quelle nazionali e quelle statali; cioè quelle morali

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 1 occorrenze

Quelle nemiche furono particolarmente attive nella zona di Gorizia e sul Carso.

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

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Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 47 occorrenze

quelle superflue,

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quelle dell’accelerazione da

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Inoltre se, rispetto ad una data terna di assi, sono X, Y, Z le componenti di v, quelle di a v sono a X, a Y, a Z.

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Tra codeste infinite decomposizioni possibili notiamo le due seguenti (analoghe a quelle considerate nel caso di un sol punto al n. 5 del Cap. II):

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2°) in tre moti traslatori (a traiettorie rettilinee) secondo tre direzioni a due a due ortogonali (per es. quelle degli assi fissi) i quali si

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Già designammo al n. prec. con p, q, r, le componenti di ω; se indichiamo con u, v, w quelle di v 0 , la (25) proiettata sugli assi mobili dà luogo

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Scrivendo prima, le componenti rispetto agli assi Ωξηζ, poi quelle rispetto agli assi Ωx yz, si ha per k

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2. In accordo colle locuzioni fissate al n. prec., distingueremo la velocità e l’accelerazione di P rispetto alla terna fissa da quelle rispetto alla

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Se è invece la rulletta che diviene retta, allora le traiettorie dei suoi punti costituiscono (n. prec.) altrettante evolventi della base; quelle dei

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unilaterali, diconsi ordinarie quelle, in cui le corrispondenti relazioni (18) sono soddisfatte tutte come vere disuguaglianze, mentre diconsi

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È manifesto che le forze posizionali (7) e le forze di tipo (8) rientrano come casi particolari in quelle così caratterizzate.

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qualche spostamento di oggetti materiali; onde anche volgarmente si riconnette l’idea di lavoro a quelle di forza e di spostamento.

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Notiamo, infine, che se, rispetto ad una certa terna di assi, sono X, Y, Z le componenti di F,Δx, Δy, Δz quelle dello spostamento, il lavoro è dato

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, che qui risguarderemo tutte sotto l’aspetto scalare, cioè fissando la nostra attenzione, anche per quelle che hanno carattere vettoriale, sul

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Analoga distinzione si può stabilire, come tosto vedremo, nell’ambito delle grandezze cinematiche e di quelle dinamiche; ma non è superfluo il

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si dovrà assumere come unità (ove si voglia derivarla da quelle precedentemente introdotte) la massa di un qualsiasi corpo per cui il rapporto testé

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essenziale notare che q non dipende da altre forze, n é lunghezze, n é masse oltre a quelle indicate.

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proporzionali all’area investita e alla velocità, cioè per quelle resistenze, che, come vedremo in Dinamica, si dicono viscose.

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Così, ad es., per un punto pesante, appoggiato su di una superficie materiale priva di attrito, saranno posizioni di equilibrio tutte e sole quelle

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In conclusione, per l’ equilibrio si richiede che sia -F la somma di tutte le reazioni, offerte da quelle superficie, che sono effettivamente atte ad

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, trascurando man mano quelle circostanze di fatto, che apparivano trascurabili in una prima approssimazione.

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caratterizzare univocamente il comportamento delle due reazioni, se si tenesse conto di quelle deformazioni, pur lievissime, che le due pareti

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Circa l’esistenza di questo limite e circa il suo comportamento come funzione dei punti del campo S valgono considerazioni analoghe a quelle del n. 4.

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se x i, y i, z i designano le coordinate dei punti P i del sistema e x 0, y 0, z 0 quelle del baricentro G.

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(coniugate ad un’assegnata direzione), in particolare assi di simmetria; e valgono conclusioni analoghe a quelle ora enunciate.

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Le dimensioni di un momento d’inerzia sono (come risulta dalla definizione) m l 2; quelle di un giratore l, ciò che è messo direttamente in evidenza

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Più precisamente se v i ( i = 1, 2,…, p)sono le lunghezze dei vari vettori di σ 1, w j quelle dei vettori di σ 2, e poniamo

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badare alla circostanza evidente che delle forze agenti su S' risultano esterne ad esso non soltanto quelle che già erano esterne ad S, ma, in generale

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sempre, almeno in via ipotetica, riconoscere fra le forze (sia attive che vincolari) agenti sul sistema quelle che risultano applicate a P, e

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stabilità, essendo lecito presumere che, se anche quelle condizioni non saranno rigorosamente soddisfatte, ma si tratterà di sollecitazioni Σ', le quali

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Bisogna dunque (pur fissando il principio che si abbonda in precauzione quando si tengono come regole pratiche di equilibrio quelle che corrispondono

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ossia le componenti del vettore ΔP, quelle del rapporto incrementale sono date da

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67 . Circa l’esistenza e la rappresentazione delle componenti del vettore derivato valgono considerazioni identiche a quelle svolte al n. 61 per il

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31. I risultati sperimentali finora riferiti suggeriscono induzioni e generalizzazioni analoghe a quelle che si sono riconosciute attendibili nel

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σ, il momento d’attrito è legato alla reazione normale N da relazioni della stessa forma di quelle che convengono al caso sfera-piano.

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Fra le possibili sollecitazioni esterne di un sistema articolato hanno un particolare interesse quelle, in cui le forze attive. sono esclusivamente

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Nel loro complesso le (5), (6), come quelle che assicurano l'equilibrio delle singole parti rigide del sistema, danno le condizioni necessarie e

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13. Definizione e postulato caratteristico. – Considerazioni analoghe a quelle applicate nel § prec. ai sistemi articolati semplicemente connessi

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, quelle ulteriori condizioni che bastano ad assicurare l'equilibrio del considerato sistema materiale (deformabile).

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c) Nel caso dei sistemi rigidi, basta aver riguardo alla circostanza che le reazioni vincolari (quelle di rigidità, beninteso; non quelle provenienti

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mantenere S in equilibrio, la sollecitazione risultante Σ + Σ' (costituita cioè dalle forze di Σ e da quelle di Σ') verifica anch’essa le condizioni

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parte soltanto di quelle che concorrono a formare il δL.

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anche per codesti sistemi sono configurazioni di equilibrio stabile quelle, cui corrisponde pel potenziale un valore massimo. Ma su di ciò torneremo

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Una traslazione uniforme non ha pertanto alcuna influenza sulle condizioni statiche: esse sono identiche a quelle valide per l’equilibrio assoluto.

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Sono dunque posizioni di equilibrio tutte e sole quelle in cui la normale a σ è parallela a p + χ, con in più la suddetta condizione pel senso se il

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equazioni identiche a quelle dell’equilibrio assoluto in analoghe condizioni, salvo che l'ausiliaria T* non rappresenta proprio la tensione, ma la

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2.° Le varie resistenze da vincere, che constano non soltanto di quelle, per dir così, volute a scopi determinati (per produrre lavoro utile), ma

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