oltremodo piacevole. Dopo aver studiato per lungo tempo nient'altro che versi, mi diedi alla prosa, scegliendo nei migliori scrittori quelle pagine
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palleggiano tutte le locuzioni registrate nelle dieci o venti pagine precedenti; o aneddoti o descrizioni bizzarre, in cui tutte quelle locuzioni sono
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figliuoli e ikdi nipoti grandi e piccoli; quelle cadute fuor d'uso, di superstiti d'altre età, che si trascinino, Il e non si ritrovino in mezzo alla
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Crispi, che sarebbe diventato il perno motrice della politica europea! E quelle guerre intestinali della Francia! Tu mi perdonerai, mio buon anarchico
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parole che suonano scherno o disprezzo, come di quelle che designano percosse, il vocabolario è mirabilmente ricco: se lo leggerai tutto, ci troverai
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? PARARE. È una di quelle tante parole comuni alla lingua e al dialetto, le quali noi non usiamo in certe forme perciò, essendo queste anche dialettali
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vocaboli sai il significato: ti tratto da uomo. Quelle ed altre molte appartengono a una famiglia di parole che si potrebbero chiamare: della scienza
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POLIARCHíA. Tu capisci la mia strizzatina d'occhio questa è una di quelle tali parole che è convenuto che tutti intendano, e di cui non è prudente
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uno studio frammentario, fatto nei ritagli di tempo libero, e anche nei momenti di riposo; a uno studio somigliante a quelle occupazioni fra
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pagina come penne d' istrice, con quelle unghie adunche, piantate sui margini, come pronte a graffiare. Egli segnalava il francesismo con una
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una buona traduzione d'un cattivo testo? Come riuscire a dir con esattezza e con garbo in un' altra lingua quelle cose che non sappiamo dire se non
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grazie e le sfumature, possedere tutte quelle parole e locuzioni proprie, morbide, agili, sottili, che entrano quasi inavvertite nella coscienza e nel
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passato anche molte di quelle cose che sarai costretto a dire all'improvviso. Si parla male generalmente anche per effetto della consuetudine, che si
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avvezzato da ragazzo a pronunziare in quel modo quelle parole, che in casa sua si pronunziavano male. In certe famiglie, come tutti usano certi intercalari e
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picchia sullo strane! Ma strana le parrà ogni parola che non abbia mai intesa. Quelle parole non paiono punto strane e affettate, paiono naturalissime a
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quelle dove si parla un dialetto più dissimile dalla lingua, dànno oratori forensi e politici, attori drammatici, conferenzieri, professori
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speditezza, facendoci risparmiar tempo e sforzo d'attenzione e imprimendoci nette nella mente quelle cose che ci preme di ricordare, ci procaccia
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rimangiando due o tre c di quelle che i toscani non mangiano; ciò che ribadì il sospetto nell'altro, che gli tirò un'impertinenza, la quale ebbe per
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vocaboli e quelle locuzioni che mancano generalmente all'italiano parlato fuor della Toscana. Gli uni e le altre si possono cercare ad un tempo; ma sarà
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segni, perchè quest'uso di sottolineare fortifica ed estende straordinariamente la facoltà della memoria locale; tanto che di moltissime di quelle si
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varie pubblicazioni informate allo stesso concetto, ad uso degli studiosi; ma io tirai innanzi egualmente, con la persuasione che nessuna di quelle
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