Per ripicca negli anni che seguirono il fedele Viviani, pur deluso dalla salita di Torricelli (che Galileo aveva sponsorizzato) a quella cattedra che
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dietro casa vedendo cadere una mela, la più famosa della Storia dopo quella di Eva (due mele legate al desiderio di conoscenza). Siamo nel 1666. Dobbiamo
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, nebulose come quella di Orione lontana 1800 anni luce, ammassi globulari come M13, a 25 mila anni luce nella costellazione di Ercole, formati da mezzo
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In teologia la profondità della riflessione sui testi della Bibbia, pur nella sua inutilità, è paragonabile a quella toccata con le maggiori
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determinarne la densità media, che gli risultò 5,48 volte quella dell’acqua, valore vicinissimo a quello moderno di 5,52.
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, in arte Farinelli (1705-1782). In piccolo, tra Linley ed Hershel si sviluppò una rivalità simile a quella tra Mozart e Salieri. Il tutto complicato
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, stando a una legge empirica enunciata da Titius e ripresa da Bode, ci si aspettava dovesse esistere tra l’orbita di Marte e quella di Giove. Poteva essere
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, ma non aveva né chioma né coda. La seguì per un po’ di sere constatando che l’orbita pareva quella di un pianeta posto tra Marte e Giove. Il 21
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All’ottima (o fortunata?) misura della circonferenza terrestre fatta da Eratostene (39.700 km) erano seguite quella di Posidonio (135-50 a.C.), assai
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stelle emettessero più o meno la stessa quantità di luce e cercò di paragonare la luminosità del Sole con quella di Sirio. Il metodo consisteva nel
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lenta rotazione su se stessa. Prima esaltata, poi criticata e abbandonata, in una forma profondamente riveduta oggi quella teoria è di nuovo attuale.
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astrofilo Lassell. Basandosi sull’orbita di Tritone, Lassel ricava per Nettuno una massa pari a circa 20 volte quella della Terra (in realtà è 17,2), mentre
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, era arrivata un anno prima di quella di Le Verrier. Quanto basta a fare di lui un eroe della scienza romantica.
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dica la teoria: 38,3 secondi d’arco in più. Senza rendersene conto, Le Verrier si imbatte in una scoperta filosoficamente molto più importante di quella
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stessa soluzione che nel caso Urano aveva funzionato così bene. Dopo aver escluso che la massa di Venere potesse essere nettamente maggiore di quella
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Bradley, ma la componente dovuta al moto orbitale mascherava quella del moto di rotazione. Lo schiacciamento ai poli era un indizio importante ma
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, cioè di quella forza che tende a mantenere un corpo nel suo stato di quiete o di moto. Sotto, c’è l’identità, supposta da Einstein e finora mai
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Schiaparelli continuò a vedere canali e sdoppiamenti di canali sia nelle opposizioni del 1884 e 1886, sia in quella del 1888, quando poté disporre
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Vedendo certe linee scure e una larga macchia triangolare anch’essa scura nella regione della Syrtis Major, padre Secchi battezzò quella struttura
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Legion d’Onore. Morì il 10 febbraio 1944, venti giorni prima di compiere 74 anni. La sua vista non era più quella perfetta dei bei tempi ma fino al 1941
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L’altra applicazione della foto aerea a cui pensò Nadar fu quella al rilievo catastale: addio all’”esercito di ingegneri, agrimensori, geometri
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Huggins fu anche il primo a osservare lo spettro di una stella nova e a dimostrare che alcune nebulose, per esempio quella di Orione, sono certamente
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minoritarie. Ma nella sostanza rimane quella originaria. È la famosa “Classificazione di Harvard”.
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Quella di Cecilia non fu però una conquista facile. Nel 1923 Russell le bocciò un articolo che riassumeva le conclusioni alle quali era arrivata e
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fisica. Poco dopo quella visione, appena entrato come studente al Politecnico di Zurigo, Einstein si rese conto che nelle equazioni di Maxwell la
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possibile in natura. Le conseguenze erano sorprendenti: i corpi si accorciano e aumentano la loro massa quando la loro velocità si avvicina a quella della
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analoga a quella della corsa accanto a un raggio di luce. “Ero seduto su una sedia dell’Ufficio Brevetti di Berna – racconterà poi – quando all
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segnali con un apposito algoritmo. La mappa della radiazione fossile è almeno 10 volte più nitida di quella tracciata con W-Map e centinaia di volte
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comparivano ogni 1,33 secondi. La sensazione che provai può essere paragonata a quella di uno sciatore che inizia una discesa difficile, quando lascia il
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1867 e oggi sappiamo che sotto quella singola stella un po’ confusa se ne nascondono 10 milioni. Ma soprattutto da Ipparco trae il sistema di sfere
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presenti prevaleva l’idea che la sorgente fosse una nana bianca. Fred Hoyle prese la parola e dissentì: quella doveva essere una stella di neutroni. Sarà
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di neutroni ad ogni rotazione, come la luce da un faro. L’energia sparata nello spazio è enorme ma quella che arriva a noi è minima. Per darne un’idea
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La prossima finestra che dovrebbe aprirsi agli astronomi è quella delle onde gravitazionali, una forma di radiazione prevista dalla relatività
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quella di Luna del 26 novembre. Certo ebbe una personalità tale da lasciare il segno. La sua fama ha attraversato i secoli ed è stata rilanciata durante
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autodistrugge prima di riuscire a comunicare. O che quella delle onde radio sia considerata una tecnologia primitiva. O che comunicare sia ritenuto pericoloso per
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massa che giungono al termine della loro vita tumultuosa esplodendo in un colossale fuoco d’artificio dall’energia pari a quella di un’intera galassia. In
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Che cosa accadde il 6 ottobre 1582? La domanda ricorreva nelle interrogazioni di storia al tempo della vecchia scuola nozionistica (quella attuale ha
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C’era un problema: la sfera che trasportava Marte intersecava quella del Sole. Neo tollerabile: Tycho si era liberato delle sfere grazie alle
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Archiviato il rogo di Campo dei Fiori, nell’ottobre 1604, dopo quella che nel 1572 aveva sconvolto Tycho Brahe, un’altra stella si accese
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trovarono d’accordo: quella luce enigmatica non brillava nel corruttibile mondo sublunare ma nel cielo più remoto, quello delle stelle fisse.
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Keplero aveva saputo della stella nuova la mattina di lunedì 11 ottobre da Brunowski. Purtroppo quella sera il cielo si rannuvolò e il tempo fu
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l’esistenza. La prima è quella che ispira le rubriche quotidiane più ingenue. Alla seconda è lecito credere: non è indifferente nascere nel Burundi o
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al centro dell’universo. E poiché i pianeti accelerano in vicinanza del Sole e rallentano quando se ne allontanano (seconda legge, quella detta
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figlio non vuole aggravare la posizione propria e quella materna con un testo scopertamente eretico. Dal 1621 al 1630 Keplero torna a lavorare sul
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invisibile come quella della calamita, fino ad allora rimasta in ambito magico.
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telescopica dell’universo è la sua, anche se arriva con qualche mese di ritardo su quella di Harriot.
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Toscana come quella che gli avrebbe rivelato i satelliti di Giove. I tre cimeli fanno parte della collezione di strumenti scientifici raccolti dalle
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seno. Tra le accuse, anche quelle di non confessarsi e di non andare a messa ma “da quella sua putana Marina veneziana”.
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La prova mancante, che sarebbe stata davvero conclusiva, era quella del moto della Terra intorno al Sole, e Galileo lo sapeva benissimo. Di solito
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satellite più interno, risulta a Galileo di 5,5 raggi gioviani (è di 5,9), quella di Europa la misura in 9 raggi (è di 9,4) quella di Ganimede la
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