malinconia e della disperazione (quella del Barry Lyndon di Kubrick, per esempio), che derivano dal conflitto fra i Sensi e la Ragione. Tutto ciò è vero, ma
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ulteriormente sovrumano, perché quella di Rembrandt diventa una luce che, umanizzata e naturalizzata con Caravaggio, va addirittura al di là del naturale.
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opposta a quella di Rembrandt: la magica normalità di ciò che vediamo quotidianamente. Chi realizza questo prodigio è Johannes Vermeer.
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mezzi pittorici, di arrivare a una sempre maggior verità. La luce di Monet sarà la luce delle due e quattordici minuti del pomeriggio: quella, solo
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La seconda direzione, è quella di una idea di luce in cui l’artificiale è divenuto naturale, con poderosi effetti di drammaticità e di vera e propria
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differenza fra l’arte occidentale e le altre culture: quella orientale, lirica e naturalistica; quella russo-bizantina, ieratica, trascendente e
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Arts. mostri annidati nel profondo dell’animo, è quella di Francisco Goya. Sono strepitosi i ritratti di nobili o di alti ecclesiastici, in cui alla
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dell'avvocato Hugo Simmons. Montréal, Musée des Beaux-Arts. quella di sinistra è un groviglio monocromo di segni e di macchie; quella di destra è una testa
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volta arricchendo quella ricerca di verità che costituisce il senso dell’esistenza umana.
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La terza via, come già accennato nel preambolo di queste riflessioni, è quella della narrazione, cioè dello sguardo dell’arte sulla scena sociale
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particolare le vicissitudini attraversate dal suo popolo all’interno di una storia più grande, quella del comunismo. Tra i suoi progetti ricordiamo
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Non possiamo scordare che nel dopoguerra, quando ci si rese davvero conto della portata e dell’atrocità della Shoah, Theodor Adorno pronunciò quella
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trovate ancora nuove soluzioni dopo quella ora offerta.
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riconfermate negli anni Novanta. Tra gli esempi, la pittura a fumetti di Roy Lichtenstein e quella tratta da fotografie di Gerhard Richter.
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: «Esistono una nuova e una vecchia coscienza artistica: la prima si rivolge all’individuale, la seconda, quella nuova, all’universale». Questa
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’elaborazione in serie, si evince come l’obiettivo comune fosse avvicinare la produzione artistica a quella industriale.
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Le mensole di Haim Steinbach richiamano al contempo la funzione aulica del piedistallo e quella commerciale dello scaffale da supermercato, su cui l
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Perché nasce questo linguaggio di brandelli? Oggi la sensazione dominante è quella di una precarietà che aumenta in modo proporzionale all’ansia di
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sociologo Richard Sennett ha definito «uomo artigiano» la cui attività si espleta spesso in gruppo. Dalla pittura sui vasi a quella sui muri, dalla
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cerca una via alternativa a quella dell’efficienza e della produttività accelerata imposta dal mercato. Da un lato si rispolvera un ideale mai sopito
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(1936-2008), che fu al contempo un artista; il curatore di retrospettive molto precoci nel comprendere l'importanza dell’autore, come quella che dedicò a
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’opera di Robert Morris; solo un occhio presente poteva cogliere il cortocircuito tra riflesso e realtà, laddove tanto l’immagine reale quanto quella
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, dichiarazioni contro la guerra e tanto altro ancora. Marcel Duchamp allestì ben due mostre surrealiste; quella organizzata alla Whitelaw Reid Mansion di New
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decreta che debba sopravvivere, che di solito risulta essere ciò che corrisponde meglio ai canoni e al modo di pensare di quella classe.
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di un’opera, ma anche chi è più lungimirante e precorritore. Essi appartengono unanimemente a quella classe che anela alla considerazione pubblica e
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I tempi moderni vanno ben oltre il vino: gli arabi hanno insegnato la magia della distillazione, quella dell’el-izir, che servirà agli alchimisti per
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monastero di San Paolo, a poche centinaia di metri da dove vengono fondate invece le scuole barnabite, in quella piazza Sant’Alessandro dove nel 1601
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, quella del Sacro Monte, che s’inserisce nella generale diffusione di nuovi edifici di culto nell’ambito della Controriforma e d’un radicale rilancio
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Un Sacro Monte derivato fu costruito a partire dagli anni Novanta del Cinquecento a Orta, sempre in quella medesima area prealpina; vi lavorò in
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blühn?» (“Conosci il paese dove fioriscono i limoni?”, appunto). Questo mito radicava nella sua infanzia, quella dove gran parte dell’educazione era
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Fra i vari motori che hanno mosso negli ultimi due secoli la creatività d’Europa v’è senza dubbio la competizione fra Londra e Parigi, quella
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Fra le varie contaminazioni che l’Europa subì nella sua lunga storia, da quella araba a quella cinese e a quella ultima d’Africa, la giapponese ebbe
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questi italiani d’allora ben meno provinciali di quelli che ci troviamo a frequentare ora, ben più propensi all’avventura, compresa quella bellica
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L’energia che tutti si portavano appresso era quella della terza generazione successiva a quella che aveva partecipato all’unità nazionale. Ed è
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’Occidente. L’analogia fra le muscolature esaltate d’Italia e quella dei lavoratori del socialismo sovietico nei manifesti di propaganda portò alcuni a
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In questo clima si combinano nella vita laica teatro, poesia, scene e musica, come in quella religiosa si intrecciano vesti, incensi, canti, testi
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argentino fino in fondo, al punto che mata con el cuchillo, con il coltello. In quella formidabile raccolta di racconti pubblicata nel 1930 con il titolo
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creatività artistica la medesima precisione figura 54 da lama affilata e consentendole spesso la medesima determinazione, quella che le anime bonarie
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Un’altra esperienza formidabile è quella del parco ungarettiano a Gradisca di Isonzo, dove Mirella Sagredo, una signora innamorata di Ungaretti
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Si trattava della mostra di Soutine, a Parigi. Da molti anni Soutine non si vedeva più, e quella mostra era come il segnale di un ricambio rispetto
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Romanticismo all’informale”, in cui ci insegnava e trasmetteva la propria passione, quella passione che lo portò alle lacrime quando, nel 1958, si
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francese sul pensiero di Baudelaire e dei fratelli de Goncourt; quella dell’avanguardia cubista sulle teorie di Apollinaire, che fu grande amico di
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quella che ha dominato la Sicilia per tanti anni, che si afferma impedendo agli altri l’accesso alla visibilità e addirittura anche la mera
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prenderle una bottiglia d’acqua. Passano alcuni turisti e, vedendo il corpaccione di quella donna seduta al centro della sala, credono si tratti di un
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passo dalla pittura figurativa a quella astratta rinunciando a gran parte della loro creatività. Questo vale soprattutto per molti artisti della Scuola
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In quella mostra trovai uno spiraglio di vita, un soffio di energia rispetto alla dimensione prevalentemente funeraria cara a Barilli. Lì ritrovai
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diceva il mio maestro Francesco Arcangeli, a “una forma non premeditata”. Una forma che sostanzialmente è quella emotiva del profondo quindi
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, cioè quella Antonio López García, Emilio y Angelines, 1961-65. che nel passato era legata agli affreschi o ai teleri o alla pittura storica, è stata
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che nell’Ottocento, in mancanza di quella visione ampia, precisa e istantanea che il cinema ci dà subito, era essenziale.
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Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961. La situazione è disperante perché l’una e l’altra strada - quella astratta e quella neofigurativa -vanno
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