Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Quella  curiosa miscela di nuovi concetti critici che perdura anche
che perdura anche nelle menti più libere e sgombre come  quella  del Marangoni, è che lo fa parlare di «senso tattile del
alla più infelice delle teoriche di Bernardo Berenson,  quella  dei valori tattili, che professori e futuristi usano
su cui mi preme oggi d’indagare è di tutt’altro genere: è  quella  - come dissi - d’un Dubuffet (che a Venezia purtroppo non
- d’un Dubuffet (che a Venezia purtroppo non compare) ed è  quella  del gruppo di pittori britannici - Paolozzi, McHale,
cui solo il primo è presente nel padiglione inglese) — ed è  quella  dell’italiano Fabbri.
d'altre misture di stili, che non mancarono d'introdursi in  quella  scuola, oltre quella, già cennata, de' naturalisti.
però non legata al materiale ma al «segno» e al «gesto») è  quella  d’un Mathieu (non presente alla Biennale ma di cui una
presente alla Biennale ma di cui una mostra contemporanea,  quella  delle «Affermazioni» a Ca’ Giustiniàn, offre alcune tele),
«Affermazioni» a Ca’ Giustiniàn, offre alcune tele), ed è  quella  dello stesso Hartung (ospitato dal padiglione francese
a Bryen e a Michaux e al mediocre Deyrolle), come pure  quella  del nostro Vedova.
non si è voluto né ripetere una mostra di «ambienti» come  quella  - per molti versi così fortunata - di Foligno, né limitarsi
di opere d’arte concettuale (o povera) come fu il caso per  quella  di Amalfi (e più recentemente per quella alla Kunsthalle di
fu il caso per quella di Amalfi (e più recentemente per  quella  alla Kunsthalle di Berna), giacché accettare la
differenza fra l’arte occidentale e le altre culture:  quella  orientale, lirica e naturalistica; quella russo-bizantina,
le altre culture: quella orientale, lirica e naturalistica;  quella  russo-bizantina, ieratica, trascendente e spiritualistica;
russo-bizantina, ieratica, trascendente e spiritualistica;  quella  islamica, astratta e iconoclasta; quella indiana, plastica
e spiritualistica; quella islamica, astratta e iconoclasta;  quella  indiana, plastica e decorativa; quella africana, sintetica
e iconoclasta; quella indiana, plastica e decorativa;  quella  africana, sintetica e formalistica. La linea introspettiva
il Moro che gli restavano da eseguire solo due teste:  quella  di Cristo, per la quale non voleva ispirarsi a modelli
«quella bellezza e celeste grazia, che dovette essere  quella  della divinità incarnata», e quella di Giuda, «che anco gli
che dovette essere quella della divinità incarnata», e  quella  di Giuda, «che anco gli metteva pensiero, non credendo
di meglio, per la testa di Giuda si sarebbe ispirato «a  quella  di quel priore tanto importuno e indiscreto». Mentre
del Cristo lasciò imperfetta, non pensando poterle dare  quella  divinità celeste, che all’imagine di Cristo si ritiene»).
sproporzione fra la trattazione artistica di alcune città e  quella  di altre; fra quella delle città e quella dei piccoli
artistica di alcune città e quella di altre; fra  quella  delle città e quella dei piccoli centri; e per una guida
di alcune città e quella di altre; fra quella delle città e  quella  dei piccoli centri; e per una guida turistica ciò è anche
a sostituire l’immagine statica e iconica della fotografia,  quella  dinamica del film, quella composita del collage, quella
e iconica della fotografia, quella dinamica del film,  quella  composita del collage, quella autopresentativa della body
quella dinamica del film, quella composita del collage,  quella  autopresentativa della body art, ecc.1.
durante la stagione estivo-autunnale in Italia,  quella  di Foligno costituisce, credo, l’esempio più singolare, e -
dedicato le loro iniziative ad uno specifico tema (come  quella  dedicata alla fantascienza, di Trieste) o ad una singola
della mostra allestita a Palazzo Trinci di Foligno è stata  quella  di aver voluto, già programmaticamente, mettere in rilievo
conservate nel tesoro, tre ancora sussistono; il C. studia  quella  di Santa Cunegonda, di carattere veramente «nordico» ma con
carattere veramente «nordico» ma con aggiunte del '300; e  quella  che sebbene sia detta di Sant'Enrico, tuttavia appare in un
Io fazzo le pitture con  quella  consideraion ch'el mio intelletto può capire.
prima, concedo, in ordine di tempo è  quella  di Leonardo.
i secoli avesser logora e patinata  quella  figura, e sotto le interminate sue ali avesse il tempo
si agitano, e contro la quale muovono le loro accuse, è  quella  stessa per la quale si è combattuto durante gli ultimi
quale si è combattuto durante gli ultimi venti e più anni,  quella  stessa che si è riesciti - spesso con fatica - a imporre
gli ultimi retaggi postimpressionistici o neorealistici,  quella  stessa che ha in definitiva il suo punto di partenza nelle
 quella  di San Giobbe a quella di San Giovanni Grisostomo, Bellini
quella di San Giobbe a  quella  di San Giovanni Grisostomo, Bellini si mantiene fedele a
dove la visione comune del bassorilievo si fonde con  quella  en creux.
la buona riescita degli artisti cinetici era, tra tutte,  quella  più facilmente prevedibile, e difatti risultò anche quella
quella più facilmente prevedibile, e difatti risultò anche  quella  che offriva meno incognite e meno sorprese realizzative.
Caravaggio dipartendosi da una sostanza granulare come  quella  delle prime opere giorgionesche o filata e preziosa come
delle prime opere giorgionesche o filata e preziosa come  quella  delle suonatrici aveva proceduto piuttosto verso una
La situazione è disperante perché l’una e l’altra strada -  quella  astratta e quella neofigurativa -vanno inscritte in una
perché l’una e l’altra strada - quella astratta e  quella  neofigurativa -vanno inscritte in una dimensione comunque
e la morte dell’avanguardia, e vedi le due accademie,  quella  figurativa e quella sperimentale, di cui la più accademica
e vedi le due accademie, quella figurativa e  quella  sperimentale, di cui la più accademica è quella di chi si
e quella sperimentale, di cui la più accademica è  quella  di chi si sente avanguardia solo perché non sa dipingere,
Dyck abbia rilevato la sagoma della sua Pietà d'Anversa da  quella  del Bonconsiglio a Vicenza?
e grottesca, ha fatto seguito ancora un’altra stagione :  quella  iniziata soprattutto da Anthony Caro, — cui seguirono
orientati verso un genere di scultura già contaminata da  quella  che sarebbe stata l’atmosfera delle strutture primarie
presenti come Sachen selbst, come cose in sé, cariche di  quella  cosalità - di quella choseité - che non consente
selbst, come cose in sé, cariche di quella cosalità - di  quella  choseité - che non consente trasferimenti affidati
e carica di compromessi, le proteste contro una mostra come  quella  di Kassel erano dovute soprattutto al fatto d’un’evidente
al fatto d’un’evidente ingerenza del mercato americano in  quella  che è la più colossale esposizione europea di arti visive.
dedicate alle proiezioni, tra di loro assai diverse, come  quella  dei «fluidi informali» di Contenotte e quella delle
diverse, come quella dei «fluidi informali» di Contenotte e  quella  delle diapositive figurative ma metamorfotiche di Patella -
pittura di Rothko costituisce un limite (come a suo tempo  quella  di Mondrian) ma anche un inizio: l’inizio d’un nuovo
con tutt’altra implicazione, la pittura tonale; ma non già  quella  paesaggistica o ambientale, quella basata sul plein air
tonale; ma non già quella paesaggistica o ambientale,  quella  basata sul plein air impressionista e che ebbe il suo canto
 quella  dimensione della semiotica che si occupa del significato
sviluppo ulteriore da questa serie a  quella  che mira a fissare le forme uniche della continuità nello
vediamo l'Oldenbourg insistere nell'attribuire al Lys  quella  Decollazione del Battista della Galleria Corsini che
del Lys su Tiziano, e che col Lys non ha alcun rapporto? o  quella  Venere con Adone a Palazzo Pitti già attribuito a Van Dyck,
italiano, forse di un Toscano tra Riminaldi e Lippi? o  quella  Toilette della megera che sebbene nella stampa di Pietro
è molto più, per così dire, inevitabile e naturale che  quella  di Caravaggio.
a fresco non mancò di merito. La sala nell’Arcivescovado di  quella  città, che serviva alle funzioni dottorali, e quella
di quella città, che serviva alle funzioni dottorali, e  quella  destinata alla musica nel palazzo de’ Pitti, furono
e si applica pertanto soprattutto ai pittori americani di  quella  tendenza.
 quella  di Foligno non è stata né l’unica né la prima esperienza
si erano limitate a illustrare una esclusiva tendenza (come  quella  cinetica nella mostra di Endhoven o quella dell'assemblage
tendenza (come quella cinetica nella mostra di Endhoven o  quella  dell'assemblage al Museum of Modern Art di New York) o
immersi è nonostante tutto ancora greca; la continuità tra  quella  civiltà e la nostra sopravvive (come sopravvive per quella
quella civiltà e la nostra sopravvive (come sopravvive per  quella  etrusca, islamica, cartaginese). Il che non accade con le
 Quella  che a prima vista sembra un’azione infantile e giocosa in
in questa guida la trattazione della bellezza naturale e  quella  della bellezza artistica.
moderna che non sia esplicitamente figurativa, ossia tanto  quella  che "astrae” da una immagine figurale deformandone e
e modificandone gli elementi essenziali, quanto  quella  decisamente non-oggettiva, non-rappresentativa, ossia che
gli altri per una resa esatta, lustra e zannata simile a  quella  con che Manfredi e più Honthorst e Zeghers, si credevano
situazione attuale va considerata e posta a raffronto con  quella  che era la situazione solo di pochi anni or sono. Le
le tecniche "gli prendessero la mano”, conducendolo verso  quella  Zufälligkeit pressocché assoluta che minacciava di
del simbolo, questo includersi dell'idea della morte in  quella  della vita è il classicismo idealistico del Canova; e la
un’idea cara al Fussli), si sono placate ormai in  quella  «giusta distanza» che permette di vederle con assoluta
della fotografia, che pareva potersi scrivere in margine a  quella  della pittura, si rivela ora come la fonte più autentica
da una lenta sostitutuzione dell’attitudine del fotografo a  quella  fondamentale dell’artista. È questa sostituzione che ha
del Quattrocento all'antica, l'architettura Barocca a  quella  del Rinascimento.
arrivarono all'apice della perfezione: e sia pure; ma  quella  perfezione sarà sempre relativa alla specialità del dipinto
e sempre dentro la periferia che le spetta, quale si è  quella  di una viva imitazione del vero. Sì, lo ripeto con tutta la
l'opera del pittore di Genere non vanterà mai il pregio di  quella  creazione che nasce solo dal concetto mistico e filosofico,
difficoltà che presenta lo stile classico ed eroico, da  quella  fatica insomma figlia di una mente che da se stessa
come quella, ad esempio, di Uncini (all’Annunciata) o come  quella  di Marotta (alla Nieburgh) sembrano indicare, la prima,
certo non il secondo posto in Italia, a parere di molti, è  quella  napoletana.
importante che emerge dalle ricerche del Ruffo è certamente  quella  intorno ai quadri del Rembrandt nella Galleria del nobile
e aggiunge l'immagine in scorcio dell’Eterno, sopra  quella  di Maria, che appare con le braccia sollevate e con una
mirava ad essere qualcosa di diverso e di più importante di  quella  atmosferico-impressionista, e anche di quella
importante di quella atmosferico-impressionista, e anche di  quella  astratto-costruttivista; che mirava dunque alla
potuto essere,  quella  pittura, il primo atto dell’arte moderna; ma ne rimane