nella vita. Quell' anno, quando il piccolo Delpiano lasciò il nonno, sapeva di già, dalle lettere di Nello, della famiglia de' topi; e Dio sa quanto
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posto dove un tempo s' abboccava di nascosto con la sua bianca Lilia. Questo accadeva verso l' ora di colazione; e da quell' ora fino al momento del
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; guardò un istante lo spettacolo; poi rispose: - Ebbene, dite a Letizia che scenda un momento a chiamar quell'uomo. - I due fanciulli si
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L' audace topino scese i gradini con quanta furia gli permise la commozione dell'animo. Quell'andare incontro all'ignoto, massime la prima volta, è
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esposto a tutta quell' ira di Dio, si mise a correre verso una direzione ch' egli stesso ignorava, poichè tra il sonno, la fame e la paura, non
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, a quell' ora? Che fare, lì, solo? A chi chiedere misericordia? Gli era penetrato nelle ossa un gran freddo; e dovunque si voltasse, trovava erbe e
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Alcuni giorni dopo quell' eroica avventura, Moschino, fosse la paura avuta o l'umido preso o il troppo zucchero mangiato per riconfortarsi lo stomaco
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Dodò che gli avrebbe ricordati i suoi ammonimenti; quell' acqua cheta di Ninì, che l' avrebbe guardato di sotto in su, facendo le viste di non badare
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Ma Vittorio da quell' orecchio non ci sentiva; e continuò a dar la caccia alla Ninì, finchè sua madre non lo chiamò ..a pranzo. Era un ragazzo di
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' era fatta pallida la punta del naso; la Lilia tremava per paura che suo fratello non assalisse quell' altro con tanti morsi, da lasciarlo lì mezzo
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. - Letizia, prendete la candela, - ordinò il conte, dacchè la lumiera di mezzo al soffitto mandava in quell'angolo una luce troppo fioca. La cameriera
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tutto bianco? - domandò quell' asino di Bellino, con la bocca aperta come davanti a un fenomeno. - Son bigio perchè Dio mi ha fatto bigio, - rispose l
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pure, era molto soddisfatto della sua divisa all' antica. Stava bene in quell' abito di panno turchino con le rivolte rosse e i galloni d' argento, in
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pulita, si lasciava fare, stando ormai quieta. Quell'acqua le aveva dato al pelo una lucidezza che non si era mai sognata; quella cipria dall'odor
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Caciotta e Ragù, che la fame a quell' ora la vedevan per aria, vi corsero sopra, senza punto aspettare d' esser serviti. Ma il vassoio era caldo, e i topini
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qualcuno, e poi, lesta come un razzo, corse dalla parte della Caciotta. Era Ragù che avendo inteso tutta quell'ira di Dio, andava, ora che non c' era più
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subito quell' agile orda topesca non gli assalisse da tutte le parti. Ma la canestra fu abbandonata dai sorci giovani quando smisero di pigliar latte
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Ninì, quell' uggiosa, non so che ne sarà; e tu rifà almeno il letto, sbuccione che non sei altro! - Il buon Bellino, ancor tutto tremante per i morsi e
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- Bravo Dodò! - esclamava il conte, mentre la Rita e Nello, vedendo quell' armeggìo, si tenevano i fianchi dal ridere. Forse un solo vizio aveva Dodò
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che quell' altro non fosse andato via. Allora il padrone se lo pigliava su le ginocchia, e carezzandogli il dorso, gli diceva: - Povero Dodò! hai
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