Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Malombra

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Fogazzaro, Antonio 25 occorrenze

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, si sa, per la roba, ciò, e che lui..." Sua Eccellenza buttò via la cuffia. "Uff, che caldo che mi fai! Cosa vuoi che capisca? Dammi quell'affare

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rosso, impacciato, andava dicendo: "Oh no... signor Silla... io ringrazio..." e si sciolse piano piano da quell'abbraccio. La sventura, la miseria, le

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", mica ubbriaco, vede! È l'acqua che mi mette sonno a me. Basta. Si sente un maledetto "toc-toc", la donna (ce l'ho ancora quell'impiastro) la va ad

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più oscuro, presso la porta del corridoio, gli sussurrò: "Tu non sai chi sono." Egli non comprendeva, non rispondeva: quell'informe presentimento

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quell'inverno 1859-60 che lasciò a Milano splendida memoria di sé, lo spensierato marchese Filippo volle rientrare da Parigi nella società milanese col fracasso

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spiccandosi da Marina. "No, è uscito da un pezzetto con uno di quei tre re magi; non con quell'asino di stamattina che voleva farmi veder l'Orrido; con

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quell'ora. Steinegge s'incamminò facendo un viso ossequioso su per la scalinata. Ecco gente lassù. Ecco il gran cappello del conte che copre quasi

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ritte in mezzo alle stanze; benché vi apparisse, a una finestra del secondo piano, una figura umana pietrificata, più pallida di quell'alba. Appena

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mai venuto in mente che volesse ammazzar quell'altro." "Non avrà saputo bene la storia. Sì che si voleva ammazzare quella lì! Dicono ch'è giù nel

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frettolose un chiacchierio muto di preghiere interminabili. Si compiaceva di vederle quell'attitudine pia. Immaginava gl'inchini che il vecchio

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memoria. "Tira su quell'empiastro di una lanterna. Qua, prestamela un momento." E, dato di piglio alla lanterna, la sbatté quasi sul viso al forestiere

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: pareva a Fanny che la marchesina fosse innamoratissima di Sua Eccellenza il conte. Ma la contessa con quell'aria di dabbenaggine spensierata, sapea

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quell'atto brusco. "Non potevo sapere queste cose" diss'ella. "Non ho compreso tutto quello che ha raccontato, ma lo credo. Se sapesse quale concetto ha

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. Don Innocenzo aveva fatto portar lì un sedile rustico e vi passava delle ore a leggere, a pensare. "Ci ha un che di meridionale, quell'agave, non è vero

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troncare con un lavoro pacato quell'agitazione che lo spossava. Ricorse a un vecchio manoscritto, suo fedele compagno, che gli cresceva sotto lentamente

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quanti opifici si potranno piantare con quell'acqua lì! Dopo verrà la necessità d'una ferrovia." "Prova generale" sussurrò il commendator Vezza

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cameriere s'inchinò. "Ah, non lo sapevate!" esclamò il conte. Quegli, mogio mogio, uscì. "Pare impossibile!" disse il conte. "Quell'asino di dottore che fa

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, in un grido: Balzai dal sonno; il pianto Pioveami a fiumi ognor. Gli altri, gli uomini come quell'ufficiale! Gli applausi, assai caldi stavolta, lo

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venire dalle finestre quell'odore di mown-hay? Uno degli antichi seggioloni di cuoio addossati alle pareti a eguali intervalli e spiranti gravità

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di uscire. Era l'ora che turba il cuore; quell'ora in cui, mancando la luce, le cose e le anime si sentono libere, quasi, da una vigilanza fastidiosa

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puro, vivificante, che faceva lievemente stormire le foglie dei noci. Edith guardava quell'immagine pia, omaggio di gente semplice al re del del dolore

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quell'uomo. Adesso un'altra cosa. Chi dorme nell'ala destra del palazzo, oltre il conte?" "Perché domanda questo?" disse Nepo. "Posto che una persona

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quell'aspetto lagrimoso di sua cugina, e gli piaceva ancora meno degli altri. Dopo qualche momento di silenzio in cui la contessa si tenne il fazzoletto sul

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faccio io, quell'altro là non sa far nulla con garbo. - Me lo diceva anche il signor don Cecchino Pedrati che Lei già lo avrà inteso nominare, perché è una

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intender bene certe squisitezze di sentimento in cui bisognava entrare per consigliar quell'anima, per esercitare l'ufficio religioso che gli veniva

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