: - Comare, come state? - Bene, e voi? - Bene. - E come stanno a casa vostra? - Tutti bene. - Ma lo sapete quel che vi dico? Quel giovinetto lì che dorme
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- Chiedete quel che volete e ve lo do, - gli disse. - Non voglio nulla, Maestà, - rispose il finto medico. - Voglio soltanto l'anello col sigillo che
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tasca. Aveva la buccia secca secca, ma tagliandola in mezzo, vide che conteneva ancora un po' di succo. Con quel succo bagnò la testa delle bisce dorate
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figlia. Basta: la nave stava per far vela, e un giorno quel padre si fece coraggio e andò al Palazzo Reale dove fece passare l'ambasciata. - Dite a Sua
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Figuriamoci quel che provasse Maricchia nel ricevere l'ambasciata! Perse il lume degli occhi, si gelò tutta e cadde in terra lunga distesa, coi denti
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sua sola ricchezza. Per questo alla domanda del fabbro rispose: - Che so? m'hanno detto che sono figlio del principe di Cattolica e che quel perfido
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fuso, e quando viene mia madre, lei signor Cavaliere, fa quel che che le suggerisce il cuore. - In quel momento, puffete, eccoti comparire la madre
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: Altezza reale qua, Altezza reale là, Altezza reale su, Altezza reale giù. - Sei ammattito? - gli domandò il Reuccio, sentendolo parlare a quel modo
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diede a cercare la pianta di rosa fiorita; ma in quel momento il cielo si fece di piombo, si alzò un vento impetuoso, e fulmini e tuoni accompagnati da
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dal nascondiglio, alzar la mazza e lasciarla ricadere accanto al Reuccio, approfittano di quel fatto, per gridare che è un assassino e subito saltano
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ambo le mani e la bocca rese finalmente il suo tesoro. Ma a quel punto la torcia si spense e il Duca rimase al buio nella cappella mortuaria, col teschio
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una gran fortuna! Maricchia, ora raccontaci quel che t'è accaduto col Cavaliere. - La figlia raccontò tutto per filo e per segno, e la madre le
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rasoio che il barbiere aveva dato in mezzo alla fronte di donna Peppa, nello stesso punto preciso era caduta la pelle nuova a donna Tura ed a quel posto
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e lo consigliò d'andarsene, perchè bisogna sapere che il Principe adorava la figlia, non l'aveva mai veduta malata e credeva che quel cavaliere
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quel che altri non vede se non in molto tempo. - Sorse la luna nella notte serena e le Fate e il giovane ripresero il volo. E Ruggiero vide il Cairo
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Torna a Messina e quando la figlia gli compare davanti, le dice: - Tieni, ecco che cosa ti manda il Re, - e le dà il coltello. La ragazza, dopo quel
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parola; anzi, prometto sempre meno di quel che mantengo. - Figuriamoci come gongolasse la nutrice! Fece cenno al marito, che subito andò a prendere
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Cavaliere, e Maricchia dentro di sè disse: - O corte o morte! - Poi rivolta al Cavaliere: - Signor Cavaliere, per favore, mi vuol raccogliere quel
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catinella d'acqua dal terrazzino che guardava su un vicolo, e l'acqua, cadendo dall'alto, fece la schiuma. In quel mentre venne a passare il cameriere del
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finchè non le ripetè quella che era sopra al prato dove pasceva il cavallino sauro. In quel momento il serpente strisciando usciva dalla porta del
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domanda che cosa voleva dire quel sangue. - Che qualcuno che pensa a Vossignoria sta per morire svenato. - È dunque il Reuccio che muore per le ferite dei
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quel luogo
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le furie. - Maledette! Maledette, andatevene! - urlava. - Sì, sì, ma prima ti toglieremo quel che ti avevamo regalato, pezzente, - dissero le Fate, e
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, pane? È chiuso il tuo cuore alla pietà? Guarda là quel gruppo di gente. In mezzo c'è un uomo che agonizza per inedia. Ora quei pietosi gli danno un po
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Dio perchè di nuovo il Tribunale discutesse la causa e la discusse. Il Re quel giorno era nell'aula vestito da misero abate. A un certo momento
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deformità per buscarsi un marito che la conducesse alla Corte e le desse un gran nome e molte ricchezze, poichè per le leggi di quel tempo tutti i beni
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quadro, che si fece animo e disse fra sè e sè: - Per l'appunto deve comparire la luna in quel momento? Non lo credo, perchè il cielo è tutto bigio uniforme
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come fa paura! Quel fuoco sale, sale!... È forse l'inferno? - No. È il vulcano Etna. Guarda intorno quanta neve! Questa è una delle maraviglie del
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la guarirebbe. - E nel dir così cavò di sotto l'ala sinistra un barattolino piccino piccino e le altre civette fecero lo stesso. In quel barattolino
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spada non morì, nè diventò di marmo. Ripresero i due amici a far la vita solita e a divertirsi, ma il Principino non fiatò col Reuccio di quel che
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sapeva quel che doveva accadere, non lasciava l'amico neppure per un minuto. Anzi, per isviare da lui il pericolo, gli disse: - Altezza reale, permettete
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s'incamminò per tornare a casa, ma andava piano piano, un po' per la vecchiaia, un po' perchè quel sacchetto le pesava. Giunta che fu davanti a Sant'Antonio
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non ha neppure una scalfittura alla pelle. - Ma io voglio essere scorticata e pago bene, - e nel dir questo battè sul sacchetto delle monete. A quel
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Nel dir questo, il Principino divenne di marmo dai piedi fino alle ginocchia. Il Reuccio sentendo quel che diceva Gaetanino e vedendo che era
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sentiva disposta ad accettare uno di essi per marito. C'era, è vero, quel cavaliere col serpente sull'elmo, ma aveva più dell'animale che del
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