da lavoro, aveva dato ordine che nessuno fosse introdotto per quel giorno nel suo studio. Se negli anni della sua prima giovinezza si era parlato di
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nebbia di malinconia che velava il suo viso, per quel gran dolore che lo aveva atterrato e che sarebbe toccato a lei di far dimenticare!... La scossa
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delle stuoie abbassate ed il raccoglimento era tutt'intorno profondo. I soffici tappeti, le tendine pesanti isolavano ancora più completamente quel
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indifferentemente, forse con un sarcastico sorriso, quelle linee che già fecero battere più forte un cuore ora spento. Il secreto di quel cuore sarà
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delle forme e degli esseri... la complice dolcezza di questa natura...." Quel baragouinage! Rimettetevi, mon cher; su via! Ripigliate fiato, così, animo
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complesse. - Ma l'analisi non uccide il. sentimento? - Può anche crearlo! A furia di critica, si può costrurre - come, diciamo noi tedeschi - quel sentimento
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descrive - diceva la sua lettera - che quel che vi è di brutto, di marcio, di sensuale nella società. Poi, tutti i personaggi sono antipatici. È
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un nuovo sbaglio: - Le liberazioni, - esclamò, - come quella della Bauern non capitano tutti i giorni!..." "Amici miei, io non so ripetervi quel che
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"....Che cosa direi ai signori giurati? "Io direi loro così: "Prima di condannare un uomo bisogna ascoltarlo. Io so quel che ho fatto e non cerco di
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sfoggia i suoi sorrisi - a piacere. Sta bene. Solamente, per maggiore intelligenza, ti consiglierei di imitare quel pittore polacco che, esponendo un quadro
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di ogni personale esperienza, era stato lungo tempo un argomento di sconforto il ritorno frequente di questa voce, la visione ostinata di quel che
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forse la parola conveniente; poichè il Darsi, attraversando, nei suoi rapporti con la signora Auriti, quel periodo pericoloso in cui il secreto e vago
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amico.... In quel momento, una voce argentina squillò nella grande stanza da studio. - È permesso'? - e una bambina di circa dieci anni, un mucchio di
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vita fino a venticinque anni? Che cosa sapevo in quel miserabile paese, dove un libro era un oggetto della più grande rarità? Eppure, qualcosa
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mia fanciullezza. Da quel momento, la pace, si è cominciata a fare nel mio spirito; da quel momento io sono ridiventato un uomo, e l'arte.... Anastasio
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via, ed egli pensava che sarebbe ben presto arrivato il tempo in cui la rinunzia a quel genere di vita non avrebbe avuto più nulla di meritorio da
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vorrei vincere un milioncino.... La duchessa guardava il paesaggio tutt'intorno, distratta, come un poco infastidita da quel chiacchierio. - Con
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ancora molto da aspettare, e che bisognava decidersi. Per l'appunto, la rigida sorveglianza del duca si era in quel momento rallentata. Suo marito la
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stata una rinunzia, e il soggiorno di coloro che avevano dato un addio al mondo, per sempre. Egli la rivedeva sotto il grigio di quel cielo autunnale
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confessione quel giorno; il suo spirito non aveva la necessaria lucidità, delle nebbie erranti lo velavano. Nondimeno, come fu pronto, rientrò in chiesa. Si
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confessionale, si avviò verso di lui. Al rumore di quel passo, il confessore venne fuori. Era straordinariamente pallido in viso, ed aveva uno sguardo incerto
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tutte le anime dovrebbero gravitare intorno alla sua, come i minori astri gravitano intorno al sole? E dopo ciò? Che cosa saprebbe ella di quel che io
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su quel verde recesso. D'ogni intorno, null'altro che il verde: il verde scuro dei ligustri, il verde cinereo degli eucaliptus, e il verde tenero
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raminga. Quando io mi son deciso a parlare, nel tempo che pronunzio le prime parole, il mio pensiero è già mille miglia lontano da quel punto di partenza
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numero nella poesia, senza numero nelle belle arti.... Le parole non bastano quasi mai per rendere precisamente quel che si sente." (Diderot).
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26 ottobre. "Io qui non esprimo abbastanza bene quanto le nostre anime erano in comunicazione in quel momento. In generale, io non posso esprimere le
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spiritualità dell'armonia. Le parole che l'accompagnano, precisando troppo il significato della rappresentazione, le tolgono quel carattere di subbiettività che
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gratitudine per il rispetto di cui si vedeva circondata? Era ammirazione per l'ingegno dell'artista che faceva parlare di sè quel momento tutta l'Italia? Era
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da questo nuovo pretesto di ritardo, il Landini si era tolto dalla finestra, e rovesciatosi sopra un divano, aveva ripreso a fantasticare. Quel
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Egli aveva voluto tornare a Napoli, rivederla in quel quadro dove prima gli era apparsa, rifare a passo a passo - ora - il cammino percorso dal
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felicità? Se sapessi come non oso muovermi per timore che essa mi sfugga! Come ho paura di ripiombare in quel mare d'infinite amarezze.... A quelle parole
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straziante. - È orribile!... È orribile!... Era orribile! L'idea fissa aveva finalmente compita la propria opera devastatrice. Se quel passato e quel
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del Sammartino?... No, no; non era possibile, era un'aberrazione dello spirito ammalato, era un incubo prodotto dalla impotente gelosia di quel
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risentiva le parole con le quali gli aveva dato ragione: "Sì, sì; non bisognava amarla, bisognava soffocare quel sentimento fino dal nascere; ma non
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quel colloquio sarebbe dipesa la sua felicità avvenire. La sera innanzi Andrea le si era mostrato così affettuoso, così confidente, così lieto, da far
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ingannata sul conto di quel manoscritto da me inviatole. Oltremodo sensibile all'interessamento che Ella mostrò di prendere alla nostra letteratura, e
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scrittore. Cambiare l'indomani con il domani non era cosa difficile, se a quel primo vocabolo, sortomi spontaneamente nel cervello col concetto stesso
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deserto, rinunciare a tutto; ma coll'amore di Alberto, di quel bel giovane che ella si struggeva d'amare, al quale chiedeva ancora con un pauroso
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stracciato. Quel brano di lettera bruciava nelle mani di Marta. Quantunque non vi fosse un dato positivo, ella sapeva già a chi era stata diretta, e i
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assalita dal dubbio che Alberto conservasse quel ritratto in qualche luogo riposto, nel suo scrigno, in un santuario gelosamente nascosto, forse sul suo
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campagnuola affezionata e fedele. Ma in quel momento volle sapere se l'Appollonia era bella e lo domandò a voce alta; al che Alberto rispose con uno
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disegno sbagliato, scompariva nella luce generale di quel volto a cui la bocca, raramente sorridente ed anche nel sorriso mesta, dava una speciale
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l'ebbrezza dei sensi soddisfatti, e quel corteggio di memorie che avvolge come in una nuvola, che solleva al di sopra dei mortali, per cui tutto in lei
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Appollonia le aveva ben detto di non uscire quel giorno, che il tempo minacciava pioggia. Marta non le credette o credette di poter giungere al
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voluttuosamente. Aveva avuto una febbriciattola, leggera, tuttavia non le permettevano di alzarsi per quel giorno. Pioveva sempre, e nell' uggia del cielo
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successo di quel primo lavoro, ma che ha voluto far qualche cosa di più seriamente pensato. «L'argomento è una storia triste, ma vera, uno dei romanzi
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Gli amici di Alberto Oriani non capivano perchè la sposina non fiorisse di quel rigoglio pieno ed espansivo che accompagna generalmente il passaggio
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, calma, domandò come le era parso quel nido di tortorelle, e, nella sua rassegnata conoscenza degli uomini, aggiunse che non vi era punto da stupire, che
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, ognuna accetta quel marito che il caso, gl'interessi, la mamma o gli amici le pongono davanti; è un lotto, una roulette, bazza a chi tocca, e chi le
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lungo, intensamente, vedendo sfuggire in quel sonno ostinato una delle sue più antiche fantasie d'amore, ma pur lieta di vegliare e quasi di proteggere
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