Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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perchè  quel  velo nero?
libera... fo  quel  che mi pare....
a  quel  tempo morì la nonnina.
che ora non volete.... Ditelo a tutti.... Che mi importa di  quel  che penseranno, di quel che inventeranno?... Oramai!
a tutti.... Che mi importa di quel che penseranno, di  quel  che inventeranno?... Oramai! Scordatemi! Ve lò chiedo come
pazza! Non sapevo  quel  che dicevo!...
madre! Che ne avete ancora di  quel  buono?
vuol sempre cimentare  quel  diavolo di mia moglie!
di  quel  buono che dovevi portar oggi da Francofonte!...
mandi  quel  contadino a chiamare un chirurgo.... presto!
ho sulle labbra  quel  che ho nel cuore?
seccarla... Quando le prende a  quel  modo... Lo sai...
finto di rompermi il collo per liberarci di  quel  noioso d'Artale.
salir dritto in paradiso,  quel  cristiano; ma la colpa è anche sua!
li!... È non far  quel  viso!... altrimenti vado a romperle il grugno...
addolora anche  quel  povero Nino... La bella Madre Immacolata dovrebbe fare il
gente; la padrona di casa ora sei tu... Non ti mostrare con  quel  viso.
te ne importa di  quel  che dice lei, se non mi vuoi far morire disperata?
 Quel  che vi viene in bocca... Dalle vostre labbra non possono
 quel  cristiano e tutta la sua famiglia mandano a pregare
Gran profitto ha da farle all'anima, il Rosario recitato a  quel  modo!
mesi di pene! Quattro mesi di pianto! Non vi basta  quel  che ho sofferto? Che male vi ho fatto?.
 quel  che mi fate soffrire!... Anche oggi, alla buvette.... e
che vendo per conto mio? Porto attorno tutto  quel  che mi affidano... Ci Ho una bella crocetta d'oro... quasi
case del paese, che entro in casa un momento a pigliare  quel  che fa bisogno, e son subito da voi.
turbine in  quel  momento sembra portarsi via la casupola. - S'ode uno
mi date neppure retta!... Avete inteso  quel  che vi ho detto? No, non avete inteso... Parlo a un muro!
vino, formaggio, e la pipa carica anche, chè non sa più  quel  che si faccia, in quel turbamento.
la pipa carica anche, chè non sa più quel che si faccia, in  quel  turbamento.
temo qualche disgrazia ad entrarvi col lume.... Ditemi  quel  che vi occorre, che forse potrò aiutarvi io stessa.....
marchesa, non la prendiamo più su  quel  tono! Non ci reggo più! Vuole che non la secchi altro? Che
a fissarlo in viso, per indovinare che ci covi sotto  quel  ghigno; gli si struscia addosso, proprio come una gatta,
dei «Semprevivi» pubblicata con crescente fortuna da  quel  solerte e accorto editore che è il Cav. Giannotta. Le
e sono ora liete ora tristi, sempre ricche di passione e di  quel  cachet di vita in caserma che l' autore sa artisticamente
al muro. Ma te l'ho detto: voglio essere padrone di fare  quel  che mi pare e piace. Sinora, grazie a Dio, catena al collo
Prima al municipio... Il sindaco, con  quel  suo pancione, arriva sempre in ritardo. E se non manca pel
bene quanto le nostre anime erano in comunicazione in  quel  momento. In generale, io non posso esprimere le sfumature
so io...Vecchi benedetti! che non si vogliono rammentare di  quel  che hanno fatto in gioventù! Alla vostra salute, gna' Lola!
Non so, non so come è accaduto!.. Non ero più io in  quel  punto!
sino a domani; domani, ultimo giorno d'aprile, non so  quel  che farò. Vi amo, vi amo, mi sento morire un'altra volta.
Le parole non bastano quasi mai per rendere precisamente  quel  che si sente." (Diderot).
tuo cognato, le Nigido, la zia Santa con le figlie, e  quel  povero Nino, che tu tratti come se non dovesse essere tuo
broncio anche a Santa Agrippina che lo aveva costretto in  quel  bel modo a imparentarsi con un birro!
alcune sue divagazioni di placida filosofia. Fra le une  quel  Parere d'Ulisse, intorno alla grave questione della lingua
e la freschezza di un bozzetto dickensiano; fra le altre  quel  bizzarro Nostro Secolo che vorrei paragonare a un racconto
me lo annunzia con  quel  viso, benedetta figliola! Don Saverio ha indovinato di
della figliuola, parlandole con quell'accento carezzevole e  quel  falso sorriso con cui si cerca di rispondere allo sguardo
appassita anzitempo fra quella culla minacciata e  quel  marito di già cadavere prima di scendere nella tomba. Un
— Persino quell'altra nube sòrta a un tratto minacciosa in  quel  cielo azzurro, la malattia della figlia, come una ombra
l' agonia del marito, la faccia grave e preoccupata di  quel  medico che era venuto un'altra volta, il tic-tac di quella
ai quali toccherà certo il successo che meritano,  quel  successo che finora ottennero i volumi dell'accennata
si erano fermate ad aspettarlo, impaurite e tremanti di  quel  che era accaduto, e non senza un po' di terrore di trovarsi
alla maggiore. Le bambine non rispondevano, stupìte di  quel  che vedevano e di quel che udivano, assai più che non della
bambine non rispondevano, stupìte di quel che vedevano e di  quel  che udivano, assai più che non della scena di pocanzi tra
al vedersi dinanzi il marito a quell'ora insolita, con  quel  tempo, e con quella faccia, comincia a tremare come una
addietro. Perché? Non lo so neppur io; forse perchè in  quel  caso fare un po' di bene costava troppo poco. Vedendomi
costava troppo poco. Vedendomi guardare incertamente da  quel  bambino, dissi al solito tra me : — Gli darò due soldi, uno
tra me : — Gli darò due soldi, uno per lui, l'altro per  quel  vecchio. E attendevo che egli mi accennasse di voler
continuava a guardarmi, accostandosi con passi indecisi.  Quel  ritegno mi disponeva maggiormente in favore dello
sparì tra gli alberi. Ma già io non mi sentivo contento di  quel  che avevo fatto; mi rimproveravo: — Hai negato poco fa un
non ne aveva bisogno, e che può adoprarli anche male! E  quel  povero vecchio affamato e quel bambino che voleva soltanto
può adoprarli anche male! E quel povero vecchio affamato e  quel  bambino che voleva soltanto una rosa e aveva ricevuto anche
istante in cucina, Zitu potè facilmente dire alla ragazza  quel  che già le aveva fatto intendere con le occhiate, con le
le diede un altro bacio, e questa volta su la bocca. E a  quel  bacio il cuore della povera Benigna aveva dato una vampata;
Patacca e ora dallo Scatà, si espandeva in grandi elogi di  quel  bravo figliuolo, fior di galantuomo, che rispettava tutti e
con un grugnito: - Qui non ci deve più venire nessuno!  Quel  nessuno, si capiva, era Zitu. - Perchè? Che cosa significa?
ma a torto. Dino era un ragazzo allegro, non cattivo; e da  quel  giorno diventava proprio il modello degli scolari. Aveva
che agitava il pettuccio della bimba; tanto più che  quel  pettuccio rintronava spesso, massimamente di notte, d'una
seggiola, la guardava meravigliata che la lasciassero lì a  quel  modo. A un tratto, Camilla si ricordò della pupattola, e