Storia sentimentale dell'astronomia
limitò a una simpatia furtiva, ma Catherine, ormai ottantenne, ancora rievocava quel batticuore da adolescenti, con immaginabile imbarazzo dello
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. In quel tipo di società certe relazioni spesso si mantenevano su un piano esclusivamente intellettuale.
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Eccezionale fu il lampo di energia gamma (GRB) 080319B registrato dal satellite “Swift” il 19 marzo 2008: quel collasso di una stella in buco nero
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quel fenomeno brusco e netto che il filosofo e storico della scienza americano Thomas Kuhn descrisse nel saggio del 1962 Le rivoluzioni scientifiche
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danese Ole Roemer (1644-1710), fin dal 1675 aveva compreso che quel ritardo era dovuto alla velocità finita della luce: l’eclisse si verificava
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al suo protettore. Intanto venne fuori che parecchi astronomi avevano già osservato quel pianeta ma senza notarne il piccolo disco verde-azzurrognolo
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troppa fantasia, ma quel ritrovamento ha dato origine a un apposito museo dotato di planetario. Tra archeoastronomia e industria turistica il passo è
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cerchi metallici attraversati da un asse polare. Secondo una leggenda metropolitana quel monumento segnala il 45° parallelo, cioè la linea esattamente a
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Verrier per qualche tempo lo sostituì, ma la cattedra andò a Michel Chasles, che aveva 18 anni più di lui e terrà quel posto fino al 1850, quando ormai Le
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più vicino al Sole, e per Urano, il più lontano, quel grande pianeta al di là di Saturno scoperto casualmente da Hershel nel 1781.
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, risultato ancora abbastanza lontano dal vero. Le Verrier chiese a Foucault di migliorare quel dato perché gli interessava mettere a confronto la sua
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Joseph von Fraunhofer. Usando quel telescopio, aiutato dall’astronomo professionista Johan von Maedler, Beer misurò il periodo di rotazione di Marte
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Poco dopo Schiaparelli scrisse un articolo sulla cometa apparsa nel 1856. In quel tempo i politici erano attenti ai giovani ricercatori: come segno
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Peter Desaga, migliorò quel bruciatore, la cui funzione è di miscelare in quantità opportune il gas infiammabile e l’ossigeno dell’aria. La miscela si
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metro e 80 centimetri, e lo raggiunse nel febbraio 1845 dopo aver superato fallimenti e difficoltà di ogni tipo. Quel telescopio, che fu per decenni il
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stelle. Non contenta, negli ultimi anni della sua vita iniziò la “Henri Draper Extension”, un ampliamento di quel catalogo. Arrivò così a classificare
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quel tipo si incominciava a chiamarle “cefeidi” in quanto la stella capostipite era stata scoperta nel 1784 nella costellazione di Cepheus. A notarla
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Andromeda a 2,3 milioni di anni luce. In quel giorno l’universo nel suo insieme di colpo raddoppiò le proprie dimensioni.
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Albert e Mileva si sposarono con rito civile nel gennaio 1903 a Berna. Molti anni dopo, lui confesserà di aver fatto quel passo “con intima
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tram posò lo sguardo sulla torre dell’orologio di Berna, la città dove lavorava all’Ufficio Brevetti, e immaginò cosa sarebbe successo se quel tram fosse
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A mediare con Einstein la riscoperta di quel lavoro, dopo Grossmann, sarà proprio Levi-Civita, in un carteggio che vede il matematico italiano prima
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Einstein riconobbe più volte il decisivo contributo italiano alla sua teoria. Di quel successo si appropriò persino il fascismo, ma con un totale
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baffi bianchi, gentile, timido, che per due volte con quel lavoro aveva cercato di vincere un premio nazionale di matematica e per due volte era stato
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anni dopo la pubblicazione dei Principia e quindi della legge di gravitazione universale, il ministro Richard Bentley scrisse all’autore di quel
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Andromeda per individuare stelle variabili e nove. Da quel cumulo di dati usciranno una classificazione delle galassie (1925) ormai quasi abbandonata e
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Altri scienziati, invece, quel ronzio l’avevano previsto (è il caso George Gamow) o lo stavano cercando. Tra questi, c’erano Peebles e Wilkinson
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cosa fosse quel fastidioso ronzio. A loro interessava solo eliminarlo perché disturbava le telecomunicazioni. Ci provarono in ogni modo. Sospettando che
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contiene gli elementi sintetizzati fino a quel momento.
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analizzando un campione di materiale di scarto che Ernest Lawrence (1901-1958) gli aveva spedito a Palermo dalla California. Quel materiale era stato
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diametro cento volte più piccolo della stella originaria, e dunque con una incredibile densità. Quel numero – 1,4 masse solari – oggi è noto come il “limite
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telescopio per raggi X mai costruito, destinato allo studio dei buchi neri. Quel telescopio porta il nome di “Chandra”.
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Telephone Laboratories. In quel paesino di 500 abitanti a un centinaio di chilometri da New York, il suo compito era di studiare i radiodisturbi sia nelle
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effetti Jansky aveva scoperto che quel sibilo proveniva dalla costellazione del Sagittario, dove si trova il nucleo della nostra galassia.
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Caso singolare, proprio nel 1959, mentre a Cambridge usciva quel Catalogo, arrivava negli Stati Uniti Maarten Schmidt, nato trent’anni prima in
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sentì di cestinare la domanda. Da quel momento le donne furono ammesse al supertelescopio di Monte Palomar. Nella sua prima notte di osservazione Vera
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quel limite, che è di 1,4 masse solari. Ciò fa sì che la luminosità delle supernove del tipo Ia sia costante (magnitudine assoluta -19,3, pari a 5
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Da quel giorno inizia anche l’esplorazione diretta dello spazio interplanetario: dodici uomini sono scesi sulla Luna in sei missioni che si sono
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parabola in una valle tra le colline a nord-ovest di Arecibo. Più volte aggiornato, in mezzo secolo quel radiotelescopio, diretto da Gordon fino al
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Venerabile nel 725 fissò le regole per determinare le festività mobili cristiane in quel calendario giuliano che fu il contributo all’astronomia dato dai
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cerchio lui comprende, sì come questo gli altri”, e nel canto successivo aggiunge: “parendo inchiuso da quel ch’elli ‘nchiude”. Dunque Dio e le sfere
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Luna e la Terra si limitano a rifletterla (in quel tempo c’era ancora chi lo negava).
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della luna dà tanto splendore qual è quel che dà la luna alla terra nella mezzanotte, e perciò non resta integralmente oscura”.
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, perché quel giorno non esiste”.
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Un compagno di studi più anziano ed esperto lo aiutò a coltivare l’interesse per il cielo, che, come era inevitabile in quel tempo, si traduceva in
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di sua madre Sofia con l’astronomo, il quale dunque sarebbe il vero padre di quel re danese. Tale vicenda scabrosa avrebbe spinto il figlio naturale a
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>Galileo fa l’astronomo a tempo pieno soltanto per un paio di anni della sua lunga vita, e in quel breve ma intenso periodo vede cose nuove e
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aveva sposato nel 1597 quando era già due volte vedova pur avendo solo 23 anni. Lui era povero, lei ricca. La famiglia della sposa disapprovò quel
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, analizzato da Alberto Righini nel 1978. È probabile che già nella tarda estate abbia indagato con sguardi veloci e curiosi la volta celeste, ma in quel periodo
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). Richard Lan tace su chi gli abbia venduto quel gioiello da bibliofili ma dice che proviene dall’Argentina. Forse qualche emigrante veneziano portò in
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ultimi giorni di Padova, con il trasloco incombente, punta il cannocchiale su Saturno. Gli anelli in quel periodo erano poco riconoscibili perché
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