Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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anzi sol confessando questa insufficienza della via, per la  qual  m' incammino, potrò dall' errore salvarmi. Che se
e corrodendo, per così dire, e in fin li distrugge. Al  qual  fine di constatare un tal fatto, ci gioverà risalire alla
così a non credere, e stabilendo il giudizio particolare  qual  supremo tribunale nelle cose di fede, sottomettono la fede
de' Padri, a dire il contrario di quel che dicono; sotto il  qual  lavoro assiduo svanirono i dogmi più fondamentali della
del perfetto razionalismo. Deh considerino bene per  qual  via si sono messi, a qual termine sono rivolti que'
Deh considerino bene per qual via si sono messi, a  qual  termine sono rivolti que' teologi, che si dicono cattolici,
dell' eresia, e però la sola vera, la sola cattolica. Colla  qual  intima persuasione dovette ingenerarsi ne' loro animi l'
avversarii della verità il potere. [...OMISSIS...] . E  qual  maraviglia che l' insigne porporato desse questo consiglio
sua; e dovea riuscire utilissimo alla Chiesa. Perocchè  qual  bene non avrebbero arrecato alla Chiesa que' direttori, se
per averne proibite le opere; e dimostra a tutto il mondo,  qual  sicuro rifugio e difesa ebbero mai sempre trovato appresso
che avevano sì rattristati i due secoli precedenti. La  qual  dolce tranquillità delle cattoliche scuole in gran parte
umile mia persona a segno dell' ira sua, assalendomi; della  qual  nuova eruzione l' occasione fu questa. La sana dottrina
esser causa necessaria d' una immoralità nell' uomo (1). La  qual  dottrina d' una parte dà al libero arbitrio quel che gli
forze evitare, nè pure dee dirsi dalla legge vietato. Il  qual  principio fu certamente, chi ben considera, una delle
del 16 settembre 16.0. Quando poi pretendono che l' uomo,  qual  nasce presentemente, non rechi seco corruzione alcuna nè
morale che col dogma è intimamente connessa, ed eccovi per  qual  via. Non riconoscendo cotesti teologi difetto alcuno nelle
arti degli eretici. A questo segno si può ben conoscere  qual  sia lo spirito loro; e noi crediamo necessario di chiamare
al mondo di quelle che prendevano ad impugnare. Laonde  qual  maraviglia, se la fazione de' teologi di cui parliamo nata
che incomincia « Pastoralis », de' 2. agosto 171., nella  qual  dice, [...OMISSIS...] . Le quali parole gravissime che
altri teologi non v' avessero fuori del loro numero. Ma  qual  è questo numero? Nessuno lo sa in Italia. Quali sono almeno
si dovrebbe credere che mentiscano anch' esse. Nel  qual  loro procedere continuano a dimostrare la falsità dello
come accennammo, il fondamento alla religion rivelata,  qual  è il dogma del peccato d' origine, di render vana la morte
tutti quelli che bramano conoscere il vero. 1 Che ogni  qual  volta gli occulti teologi espongono le nostre opinioni,
di Trento adopera il medesimo modo di favellare ogni  qual  volta scrive, [...OMISSIS...] . Onde applicando le parole
le arbitrarie distinzioni del senso delle parole. Ecco  qual  è la differenza vera e primaria tra la voce contrario e la
da altri sommi Pontefici: si può mentire e calunniare ogni  qual  volta sembri necessario a sostenere il proprio partito. Ma
voluntarium », non solo inteso il voluntarium per libero ,  qual  fu in Adamo, ma inteso anche per volontario semplice e non
ma inteso anche per volontario semplice e non libero,  qual  ora è ne' bambini che nascono, checchè altri si cianci. E
la calunnia, come si suol dire, sempre corte le gambe? E  qual  altro frutto raccolse Teodoro dalla sua, fuor di quel dell'
raccolse Teodoro dalla sua, fuor di quel dell' infamia?  qual  altro frutto raccolse dall' aver egli, eretico, chiamati
l' inordinazione in cui il peccato consiste. Dalla  qual  maniera, che usa l' Angelico a spiegare, in che guisa i
suscettibile di peccato, propriamente ne rimane affetta, la  qual  natura morale è la loro propria volontà personale: onde
divide nelle sue due specie di necessario e di libero . Il  qual  metodo logico di procedere tiene al suo solito S. Tommaso
liberamente sempre, anche congiunto colla necessità: il  qual  solo esempio rende inutile affatto la sua fatica materiale
testi che egli reca a provare il suo falso assunto. Dal  qual  esame, che ognun può fare da sè, manifestamente risulta, 1
e sterpa l' uno e l' altro errore. [...OMISSIS...] . Sul  qual  passo chiamo il lettore ad osservare, 1 Che, acciocchè il
s' egli non ricevesse il battesimo: [...OMISSIS...] . La  qual  dottrina è insegnata da S. Agostino e ripetuta le mille
della Cristiana umiltà, quello dell' originale peccato. Al  qual  tristo intendimento, affin di pescar sempre nel torbido,
riguarda la colpabilità, e non il peccato ne' pargoli. Ma  qual  è poi la riprovazione della dottrina della Chiesa che fate
d' Adamo, ma il peccato lor proprio ad essi inerente, il  qual  li perde « tantummodo quod inest », come l' esprime non
i Pelagiani nuovamente dicendo, [...OMISSIS...] . La  qual  dottrina si ripete da S. Tommaso, il quale si fa l'
stessa dell' uomo addimanda per non esser monca e deforme,  qual  non potrebbe mai uscire dalle mani di Dio. All' opposto
dopo la sua prevaricazione. Affine dunque di conoscere  qual  sia il peccato de' posteri si fa a ricercare qual sia il
conoscere qual sia il peccato de' posteri si fa a ricercare  qual  sia il peccato abituale d' Adamo, e prima lo riscontra col
[...OMISSIS...] . Dove si noti, che nel peccato abituale  qual  è quello d' Adamo e del bambino, il celebre teologo scorge
nella semplice privazione della grazia santificante,  qual  ella sarebbe quella dell' uomo creato da Dio in istato di
teologi (1). Conchiuderò invece questo capitolo, notando in  qual  maniera essi spogliano la Chiesa d' un bellissimo e palmare
fatto il buon senso di tutta l' antichità; e che sta fermo,  qual  testimonio manifesto del vero, anche dopo l' osservazione
i nostri teologi, conchiuderò questo capitolo. Poichè  qual  semplice testimonio del senso comune, chiedo io che mi
potenze inferiori alla ragione, e del corpo all' anima. Il  qual  difetto spiega, dice S. Tommaso, perchè anche l' uomo
guasta che produce una carne del pari inferma e guasta, la  qual  trae la volontà dell' anima dall' eguaglianza della
Dato poi che sia venuto in essa questo accidentale difetto,  qual  fu il peccato, ch' ebbe luogo nel primo padre; esso difetto
per cagion di peccato, ma formata da Dio medesimo, nel  qual  caso non avrebbero ragione di colpa . [...OMISSIS...]
S. Tommaso che, [...OMISSIS...] ; si fa l' obbiezione: in  qual  modo S. Tommaso possa dire che resta il peccato originale
a peccare contro la legge naturale, e contro il Creatore?  Qual  torto non si farebbe con ciò al santo Dottore? Si adduca un
che nell' uomo ora è solo la privazione della grazia, colla  qual  privazione Iddio potrebbe crearlo, non avrebbe potuto dirlo
morale. S. Ilario di Poitier dice: [...OMISSIS...] . La  qual  malizia è così descritta da S. Bonaventura: [...OMISSIS...]
. Ora avrebbe potuto Iddio creare un uomo nel  qual  fosse « carentia utriusque partis justitiae », secondo che
si ritrova, ovvero dal primo padre; di maniera che ogni  qual  volta vi è la necessità nella causa prossima (la volontà
neppure a domandare da Dio aiuto coll' orazione. Poichè a  qual  fine lo dimanderebbe? per evitare un male morale, no; chè
esercizio dell' arte, dicendo, che, [...OMISSIS...] . Dalla  qual  definizione induce, esserci tre generi di peccati, cioè
i reprobi nell' inferno, o che vi aderisca liberamente; il  qual  disordine deforma e guasta la volontà umana, allo stesso
fisica e non libera rimane disordinata e guasta ogni  qual  volta ella erra dal suo proprio fine, o come dice l'
l' uomo è disordinato e guasto nel suo principio supremo,  qual  è la sua volontà personale, benchè ciò non sia opera della
quia sponte , dice S. Agostino, [...OMISSIS...] . Il  qual  dogma fu espresso dal Concilio di Trento: [...OMISSIS...] .
che i demoni ed i dannati sono in istato di peccato, del  qual  peccato in cui perdurano la causa prossima ed il soggetto è
consistente in un' avversione a Dio della sua volontà, la  qual  volontà si mette colla stessa generazione in quell'
all' uomo disubbidiente un Riparatore, colla fede alla  qual  promessa era annessa la grazia di salvarsi: e questa fede
per trarne un bene maggiore alle sue stesse creature; il  qual  bene, per le limitazioni necessariamente inerenti a tutto
insegnato, dall' esperienza e dalla ragion confermato; il  qual  vero nè offende la divina giustizia, nè ne impedisce la
l' effetto d' ogni veemente passione (3). In terzo luogo  qual  è il valore e la forza di quell' espressione dell' angelico
, come dice S. Tommaso, [...OMISSIS...] , dal  qual  passo si vede chiaramente che S. Tommaso parla della
e dalla urgenza seduttrice delle passioni. Sotto alla  qual  crudele tirannide dell' animalità esaltata, irritata e
può piú accorrere a deliberare in favore della legge, il  qual  fatto psicologico da noi viene descritto nelle parole non
le quali furono queste: [...OMISSIS...] . La ragione del  qual  ultimo fatto è quella appunto data da S. Tommaso là dove
dunque non intese che l' abito buono non fu da me posto  qual  condizione dell' azione libera, ma quale aiuto, pel quale
il fatto della volontà affascinata dalla passione, alla  qual  cede miseramente, dicendo: [...OMISSIS...] . Per restituire
che si riducono in fine sotto il nome di concupiscenza? Con  qual  verità dunque i teologi razionalisti asseriscono che i
liberatrice e santificatrice la grazia di GESU` Cristo, la  qual  viene infusa nel santo battesimo? Facciamo un semplice e
e fondamentali dottrine del cristianesimo? Se si cerca,  qual  sia la dottrina sana della Chiesa intorno alla naturale
perdita, così s' esprime: [...OMISSIS...] . Contro alla  qual  dottrina della cattolica Chiesa offendono apertamente
che v' ha di più prezioso e di più divino in tali effetti  qual  è la riformazione e il miglioramento dell' anima umana, di
definizione al primo peccato così: [...OMISSIS...] . Il  qual  medesimo disordine nella volontà è pure ne' discendenti del
l' esser peccato semplicemente (2). [...OMISSIS...] ; la  qual  privazione della giustizia, come abbiamo veduto, consiste
mala qualità della privazione della giustizia originale, la  qual  mala qualità non è meramente l' assenza della grazia, come
di questa grazia così parla S. Paolo, [...OMISSIS...] . Dal  qual  sentimento interiore nasce l' istinto dello Spirito Santo,
la giustificazione toglie l' uno e l' altro effetto (2). La  qual  dottrina egli applica in questo modo alla grazia del
già alla forma, ma alla materia dell' originale peccato, la  qual  materia, come egregiamente dice S. Tommaso, tien luogo
malvagia con essa, e questo accade ne' primi moti, nel  qual  caso, la volontà umana opera disordinatamente, perchè in
anima non solo idealmente ma anche realmente. L' azione del  qual  bene, che è Dio, di sua natura (se il libero arbitrio non
quel genere, che S. Agostino chiama « adjutorium quo »; il  qual  aiuto è da S. Agostino negato ad Adamo, accordatogli il
[...OMISSIS...] come dichiara S. Tommaso medesimo,  qual  si richiede ad evitare il peccato (3). Onde vi ha la
risorta in nuove fogge l' antica empietà, con tutto ciò  qual  idra andò rimettendo di tempo in tempo novelle teste. E
instillavasi ne' collegi d' allora la pietà, la divozione?  Qual  dubbio? E nella divozione non si può certo trovar la causa
sì tenue, sì esile, sì aereo da scappar loro di mano ogni  qual  volta vorrebbero prenderlo, palparlo, pesarlo sulla
senza il concetto ideale dar vita a' suoi marmi immortali.  Qual  fu dunque l' opera che prestò la mente ai grandi artisti, e
alla natura essenziale dell' intelligenza, che ogni  qual  volta ne incontra di rimirare qualche insigne lavoro d'
la causa, o la causa senza l' effetto? La materia viva  qual  si trova nell' animale è un' entità diversa dalla vita che
a vapore si copersero in breve tempo i mari ed i fiumi: e  qual  fu la regola, qual fu il tipo su cui si eseguirono tanti
in breve tempo i mari ed i fiumi: e qual fu la regola,  qual  fu il tipo su cui si eseguirono tanti battelli? Sempre fu
di queste. Ma se le idee sono immutabili , osservate bene  qual  conseguenza ne viene: eccola: esse dunque sono eterne . E
reale può soggiacere benissimo alla legge del tempo, alla  qual  soggiacciono più o meno tutti, per poco, gli esseri reali
idea è necessaria. Ricapitoliamo, miei signori, e vediamo  qual  viaggio abbiamo fatto sin qui, qual frutto abbiam cavato
miei signori, e vediamo qual viaggio abbiamo fatto sin qui,  qual  frutto abbiam cavato dalla nostra investigazione volta a
estranea alla natura del reale, dunque che cosa è il reale,  qual  è il suo carattere? Quello dell' oscurità, cioè d' essere
l' altro pervenga fino al reale. Rimane ad investigare  qual  sia la natura di questi due atti. Ora quanto all' ideale,
sente senza sentire alcun rapporto di lui con se stesso, la  qual  maniera di sentire dicesi oggettiva , perchè ha un termine
sè l' intuente e ogni rapporto sentito coll' intuente. Ma  qual  è poi l' altro atto con cui il nostro spirito perviene al
dunque per conoscerlo chiamare in ajuto l' idea. Ma in  qual  modo l' idea ci presterà questo servigio? Ciò che noi
fino che non eccede la sfera del sentimento, è oscuro. In  qual  maniera adunque congiungendo l' idea che non mostra che il
ente che conosco possibile, opera, passa all' atto, il  qual  atto so che è fuori dell' idea, perchè l' idea stessa lo
modi si congiungono nell' identità del medesimo essere; il  qual  diventa unico oggetto dello spirito intelligente. Questo
un principio di ragione qualsiasi è infinita. Ora mi dite,  qual  cosa più semplice di un principio? E un principio di
e rappresentano fedelmente la Firenze reale - Certamente, e  qual  difficoltà potete voi trovare in ciò? - Primieramente,
detta cognizione hanno le immagini in noi superstiti. In  qual  parte dunque la cognizione dei reali che ci rimane dopo la
dopo la percezione, dipende dalla prima affermazione, e in  qual  parte dipende ella dalle immagini? Questa è questione
sentimento vostro? Che cosa di più oscuro della sensazione?  Qual  mistero più grande di quello del sentimento? Chi l' ha mai
e la sostanza; poichè la percezione apprende l' ente reale  qual  è tutto intero senza fare in esso distinzione alcuna: le
umano non trova più confini. Ma fissiamo bene, o signori,  qual  sia la materia della riflessione madre di tante notizie. La
a lei precede e che le viene dalla natura somministrata; la  qual  materia è intuitiva, come dicevamo e percettiva, l' una
che l' essere indeterminato, oggetto dell' intuizione:  qual  ente potrebb' ella conoscere? Niuno in particolare. E`
Poichè noi non avevamo mica tolto ad investigare in  qual  grado conosce l' uomo ciò che conosce; ma semplicemente a
sieno imperfette, o no; quanta sia la loro imperfezione,  qual  grado d' oscurità e qual grado di luce in esse si contenga;
quanta sia la loro imperfezione, qual grado d' oscurità e  qual  grado di luce in esse si contenga; queste sono questioni
che essi pretendono, non una cognizione qualsiasi.  Qual  è l' ufficio del linguaggio, miei signori? Certo quello di
l' entità conosciuta dov' è che la conosciamo noi, ossia  qual  è il mezzo che abbiamo di conoscere gli enti? Questo mezzo
parco di fiere si mostra un animale peregrino; ma ignorassi  qual  fosse, io avrei di quell' animale una cognizione negativa
di trovarsi immerso in un mare profondo di tenebre?  Qual  savio dubitò mai per un solo momento, che la mole delle
maggiore delle cose che egli sa, o anche che saprà? In  qual  pelago d' errori non ha navigato e naufragato sempre, e
che cosa fa egli se non ricercare continuamente in  qual  modo si avverino nella pianta o nell' animale le condizioni
dell' essere da lui conosciuto per intuizione; in  qual  modo si avveri l' ordine dell' essere stesso, giacchè nell'
il cammino che avete meco percorso nelle nostre ricerche, e  qual  frutto ne raccoglieremo? Noi abbiamo diligentemente
una simile unità si scorge ancora nelle prime riflessioni.  Qual  meraviglia dunque che al pensiero dei primi investigatori
si può dire che quegli che più ingegnosamente il difese,  qual  fu Zenone, ne preparò altresì l' irreparabil caduta,
è il fonte della limitazione di questo stesso scibile . Di  qual  reale parliamo noi? Di quello che è l' oggetto della nostra
di essere, distinta dalla realità. Ora vediamo un po'  qual  sarebbe la conseguenza del sistema che gli avversarj nostri
distinti. Passiamo ora al sistema de' nostri avversarj, nel  qual  sistema la realità stessa non si prende dal sentimento,
E bene, esaminiamo un poco come faccia l' uomo a conoscere,  qual  sia la natura dell' atto con cui l' uomo conosce i reali.
sistema sopra i precedenti; non siamo qui per esaminare a  qual  titolo egli si vanti d' aver nobilitata la scienza, e
alle frasi giobertiane, siccome quello che ha una non so  qual  relazione ingiuriosa coll' animo; ma non sarà indiscreto nè
ci dà un giusto sospetto, o per dir meglio, ci spiega per  qual  via egli pervenne al suo errore, ignorando dove tal via
che una sola delle due vie che mettono a tale errore,  qual  meraviglia, miei signori, ch' egli sia, e nieghi ciò
di tema al nostro ragionamento. Avete veduto, o signori, in  qual  maniera il signor Gioberti pensi di medicare e rimpastare
altrettanto esatta, quanto le dimostrazioni matematiche. Il  qual  risultato noi l' abbiamo colto in sulla via, perchè ci
non si può disgiungere dall' azione creatrice » ». La  qual  ragione acciocchè sia efficace a provare l' assunto, dee
si prenda nel senso nostro come distinto da ogni realità, e  qual  semplice lume comunicato da Dio alle create intelligenze,
è un' attinenza. Se si prende nel senso giobertiano, nel  qual  senso esso è Dio stesso, molto meno può essere contingente,
del signor Gioberti per cavarlo di contradizione? Ora  qual  è mai questo sistema? Il panteismo, o signori; non altro
qui si riconosce 1 per custode e rettore dell' universo: 2  qual  animo e spirito; 3 qual signore e fabbricatore della
custode e rettore dell' universo: 2 qual animo e spirito; 3  qual  signore e fabbricatore della natura. Dunque Iddio non si fa
non ci vien meno, o signori, sempre nuova messe ogni  qual  volta apriamo i suoi libri dovecchessia. Io credo non
E tuttavia, aggiunge il Rosmini, che l' essere ideale  qual  è veduto dall' uomo suppone un primo reale, cioè una mente
infinito, e le esistenze, cioè le creature dal creatore. E  qual  panteismo v' ebbe mai al mondo che non sia rifuso in questo
dogma può essere una tessera acconcissima a ciò, perchè in  qual  maniera sarà panteista colui che professa, come professiamo
la ricerca che ci rimane a fare: a noi riman di vedere  qual  sia il concetto che il signor Gioberti ci dà della
di se stesso in terza persona così: [...OMISSIS...] . Dal  qual  passo raccogliamo più cose importanti. E la più importante
nascere le cose create, perocchè questo ci fa conoscere  qual  sia il concetto che egli si è formato della creazione. Onde
. Vi dice ancora, siccome udiste, che [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo l' Ente, cioè Iddio, è divenuto quell' idea che dà
e ingannarsi con qualche frase. [...OMISSIS...] ; sul  qual  passo alle osservazioni per noi fatte nella lezione
ed il contingente, l' essere e il pensiero stesso? Il  qual  sistema, lungi d' esser nuovo, è quello appunto de' primi
gli altri sistemi, eccetto questo suo, sono panteisti, la  qual  declamazione (d' altra parte non degna d' un filosofo) voi
è dunque ogni realità che altronde non potrebbe aversi, il  qual  discorso, s' egli ha alcuna forza, vale anche per la
è quanto dire Dio stesso (2). [...OMISSIS...] . Certo in  qual  modo la stessa idea possa essere ad un tempo subbiettiva,
la realtà finita si contiene « idealmente nell' infinita »?  Qual  sarà il valore da attribuirsi, o signori, a quella parola
stesso, come abbiamo veduto nelle precedenti lezioni. La  qual  maniera di spiegare la creazione è a dir vero a lui
pure in esse la realtà divina; e così vengono create: il  qual  placito è chiamato dal signor Gioberti l' assioma di
dell' Idea ripetendola dalla sua VIRTU` CAUSATRICE, la  qual  virtù causatrice è quella appunto che dà l' essere
con quella di Dio, e con Dio stesso, voi vedete bene  qual  conseguenza indeclinabile ne proceda, e se per evitare la
dal nulla; ma la ammette poi nel concetto filosofico. E  qual  è questo concetto filosofico? Voi l' avete udito.
non potrebbe dare la realtà a questa se non fosse reale; il  qual  argomento non può valere se non trattasi di una realtà
però la parola contingenti così, [...OMISSIS...] , la  qual  derivazione si fa per via di riflessione, come vedemmo.
sue opere egli riprenda e condanni i semi7realisti, e con  qual  compiacenza egli si dichiari per uno schietto realista . Or
l' idea, quando Iddio stesso, secondo lui, è l' idea? Ma  qual  differenza passa dunque fra Dio e le creature? Grande
e della sua individualizzazione, che è l' atto creativo, il  qual  atto creativo che concentra l' esistenza in un punto
e puro di panteismo, com' ei sostiene. Ritenuto il filo del  qual  discorso, non fa maraviglia l' udire che, come le cose
consiste, secondo Vincenzo Gioberti, l' esistenza, colla  qual  parola a lui piace d' esprimere la cosa creata o
[...OMISSIS...] . L' esistenza dunque, sotto il  qual  nome il Gioberti intende costantemente la creatura, è una
che n' espongono la teorica, un' aria di non so  qual  misterio e profondità, gradita al lettore; ma a fondo
esse le soluzioni. Il Rosmini dice, che l' Essere ideale,  qual  risplende per natura nella mente umana, è un' appartenenza
« «quello cui il Padre santificò » (cioè consacrò  qual  vittima al sacrificio) «e mandò nel mondo »(Joann., X, 36)
« « Acciocchè (gli uomini) veggano la chiarezza mia la  qual  tu mi hai data avanti la costituzione del mondo »(Joann.
cui Dio creò il cielo e la terra, era già il Verbo ». Ma in  qual  principio creò Iddio il cielo e la terra? Certamente nel
ciò che può essere espresso in una definizione; perocchè in  qual  modo si può affermare una cosa che non si conosce
ossia alla possibilità di sussistere come ente limitato; la  qual  possibilità però è contenuta nella sussistenza assoluta
il carattere della sapienza che lo ideava e creava. Ma  qual  è il carattere della sapienza? E` l' ordine, cioè la
che Dio, cioè la manifestazione della gloria di Dio, la  qual  gloria è la sua santità e la sua beatitudine, in una parola
egli imitasse il più possibile l' Ente infinito. Dalla  qual  dottrina deriva che il creato non può esser che uno, benchè
uno il concetto dell' universo nella divina mente: il  qual  concetto è la sapienza creata ab eterno coll' atto della
a tutto quello che lo imita. Dichiarato quanto potemmo,  qual  sia la natura del Verbo divino, che in greco dicesi «logos»
a significare la facoltà soggettiva di ragionare, nel  qual  senso non conviene al Verbo, se non in quanto il Verbo
nel suo ordine che lo renda un tutto solo ordinatissimo,  qual  è l' universo creato con tutti i suoi atti. Quindi egli è
fosse prima pronunciata da Dio, nella cui natura Iddio vede  qual  sia l' essere finito complesso di più enti
loro dato l' essere essenziale ideale, per sè manifesto. Il  qual  essere, essendo per natura sua manifesto, non si dà in
parole che a Dio sono indirizzate: [...OMISSIS...] . Dal  qual  bellissimo luogo del gran Dottore d' Ippona si raccoglie
preceduta ed accompagnata da una esterna e sensibile cosa,  qual  è la lettera nella rivelazione e la stessa umanità di
Verbo, e quindi ne intenda la positiva significazione. Il  qual  segno sensibile così interpretato ed inteso viene detto
effetti che indi derivano. Onde maggiormente si scorge  qual  sia la linea di separazione fra la scienza naturale e la
nella sua esterna espressione, c' insegnano appunto  qual  sia il principio di essa, giacchè dicono: « Fons sapientiae
dicono: « Fons sapientiae Verbum Dei in excelsis (1) ». Nel  qual  luogo le parole in excelsis, che si tradurrebbero « nei
vedere le verità soprannaturali nel Verbo . Il  qual  grado di cognizione dà tuttavia luogo ai due modi
aveva altresì la promessa della venuta al mondo del Verbo  qual  soggetto e persona, il che non importa una comunicazione
apostolica e la fede che a questa si presta (per la  qual  fede alla predicazione, e pel battesimo che in conseguenza
assoluto positivamente conosciuto, sentito, percepito. La  qual  comunicazione immediata di Dio all' anima suol avvenire con
e il perfezionamento d' un solo primitivo disegno. La  qual  ragione acconciamente è toccata da S. Ireneo che dice:
che cava l' Evangelista incontanente appresso. La  qual  conseguenza, che distrugge le sottigliezze degli Ariani,
significate altresì alcune differenze fra la generazione,  qual  è nelle cose finite, e la generazione del Verbo.
nascosto alle creature che ancora non esistevano. Il  qual  senso è dichiarato da S. Giovanni medesimo, dicendo egli in
supremi ed incomunicabili, cioè inconfusibili, nel  qual  caso l' identico ente sussisterebbe in più persone. Ora
eziandio che esprima la natura divina sussistente, epperò  qual  supposito o persona; tuttavia non determina più una persona
intransitivo o passivo, ma ben anco col verbo attivo; nel  qual  caso il nominativo che regge la costruzione esprime la
creatrice dalla totale sapienza e virtù di Dio; mediante la  qual  distinzione crede di parlare esattamente dicendo che Iddio
neppure a conoscerlo come Iddio per sè cognito: dalla  qual  parte altresì difetta la dottrina platonica. All' incontro
sussistente termina l' atto interno della creazione, pel  qual  atto le cose esistono anche come soggetto e persona
Dio, che « in ipso vivimus, et movemur et sumus (3) », nel  qual  luogo si dice che noi stessi viviamo, noi stessi ci
fidelis et verus qui est principium creaturae Dei (2) » nel  qual  luogo il testis fidelis et verus si riferisce più al Verbo
se tutt' e tre danno una sola immagine e similitudine. In  qual  senso adunque si debbano intendere le parole del citato
non fa nulla se non pel concetto del suo intelletto, il  qual  concetto è la sapienza concepita ab eterno, cioè il Verbo
nè un Dio Verbo separato da un Dio Spirito Santo, nel  qual  caso sarebbero tre Iddii, il che è assurdo. Nella creazione
è il Verbo per essi. Dichiara adunque colle indicate parole  qual  sia l' intima costituzione della creatura intelligente
vita, che hanno le tre persone augustissime. E così ogni  qual  volta le Scritture parlano della vita che il Verbo ha in se
essenziale. Dunque, dato quest' oggetto, cioè generato  qual  persona dal Padre, conviene che tutte e due le persone
in quanto è essenzialmente amata, è spirata persona, la  qual  si dice lo Spirito Santo. Onde l' oggetto7persona, in
cui termine è la sussistenza amata come tale, sussistente  qual  persona. Onde l' amore si appropria allo Spirito Santo,
un principio, al quale sia termine e nel quale esista. Il  qual  principio non può esser altro che sensitivo, perocchè ciò
quale apparisce al di fuori a' nostri organi sensorii, ma  qual  sarebbe rispetto ai suoi principii medesimi. Nella qual
ma qual sarebbe rispetto ai suoi principii medesimi. Nella  qual  sentenza, a cui suffragano i progressi delle scienze
abbia il concetto di nuda sussistenza, o di puro termine,  qual  noi concepiamo essere la materia) comunicata dal Padre al
maestà di Dio e imagine della bontà di Lui (4) » ». Nel  qual  luogo sembra favellarsi della sapienza di Dio in quanto
comunicata dal Verbo « imagine di essa bontà ». Ed ogni  qual  volta nelle divine scritture si nomina il volto o la faccia
ostacolo, provenisse la grazia e la loro santificazione. La  qual  questione si dee distinguere dall' altra: Se, avendo essi
e convertisse: « et iterum convertit illum in ipsam »; la  qual  conversione di Adamo all' imagine non pare potersi
spiegano quella intima segreta unione che congiunge Cristo  qual  nuovo Adamo con quelli ch' egli genera spiritualmente alla
alla questione propostaci innanzi (Lez. LIV, p. 139):  qual  differenza vi avesse fra il carattere indelebile de' primi
dichiarato ai Romani specialmente dall' apostolo Paolo, la  qual  vita non apparteneva nè punto nè poco ad Adamo ed Eva.
Onde quella che peccò fu la natura umana in Adamo; per la  qual  cosa il peccato originale ne' posteri dicesi « peccato
o per dir meglio alla libertà determinantesi pel bene; la  qual  forza della libertà, o è così fiacca che non sorge a
quali giudizi condannavano se stessi: [...OMISSIS...] . Nel  qual  errore di condannare superbamente i proprii simili erano
della natura angelica che gli si diede a conoscere; della  qual  grandezza angelica non abbracciando colla limitazione umana
la grandezza morale a cui non si volse come ad oggetto; la  qual  grandezza morale e completa, che trae seco le due prime,
e d' averle pronte, senza darsene briga o fastidio, ogni  qual  volta gli bisognano al proprio fine soprannaturale che solo
Di poi perchè non ignora che Gesù Cristo, che è in lui e il  qual  solo può fare in lui e con lui le cose grandi per la divina
destructionem munitionum, consilia destruentes (3) »: nel  qual  luogo « il camminare nella carne »significa la condizione
seminato dal celeste agricoltore e caduto in sulla via: la  qual  via rappresenta il cuore di colui che ascolta predicare la
voleva estinguer l' uomo, così voleva uccider Cristo; nel  qual  pensiero erano pur venuti gli Ebrei; e per indicare l'
e di aprirne agli uomini il mistero. . A cui s' aggiunge,  qual  conseguenza necessaria, la vigilanza cristiana nello
inutili gli sforzi dell' inimico per rinforzarla, il  qual  nemico d' altra parte viene ad essere diminuito di potestà
che per natura sono tanto più eccellenti dell' uomo. Alla  qual  parola di Dio credettero gli angeli buoni, e furono
voleva il Padre? E se il Padre voleva così perchè era bene,  qual  è la ragione onde Cristo disse sempre esser venuto a far la
a che conduceva lo sviluppo di un tal germe funesto;  qual  frutto era proprio di un tal albero. La profonda nequizia
costituiva la sua personalità; ma era ad un tempo uomo. E  qual  uomo era? In quanto era uomo senza peccato, egli era l'
egli, ed il Padre suo, permise appunto che avvenisse. Ora,  qual  fu l' eterno disegno, l' ineffabile mistero che si
da poter sottomettere pienamente a sè i suoi nemici. Il  qual  desiderio è malvagio qualora non sia sottomesso alla
è essenzialmente il principato, non solo il principe. Ma in  qual  maniera l' Uomo7Dio si prevale di tanta potenza
cepisti captivitatem; accepisti dona in hominibus (2). » Il  qual  luogo, commentato da S. Paolo, dice: « Unicuique autem
della vita che aspettiamo gloriosa: [...OMISSIS...] La  qual  dottrina consuona mirabilmente con quella di S. Paolo, che
da loro considerata piuttosto come morte che come vita. La  qual  dottrina consuona a capello con quella che è costante in
loro peccati. E le parole son queste: [...OMISSIS...] La  qual  dottrina offerisce a noi cristiani una difficoltà che
separazione dal corpo, o piuttosto la negavano (3); e ciò  qual  conseguenza dell' altro loro errore pel quale negavano la
Altra è dunque la vita propria degli umani individui, la  qual  consiste nell' unione vitale dei proprii loro corpi colle
tuttavia vivesse l' anima sua della vita eucaristica, della  qual  misteriosa vita forse altrove ci accadrà di parlare più
realità, che tenga per essa luogo del proprio corpo. Il  qual  termine noi stimiamo sia, come toccammo, l' essere
di Cristo; 3 La vita spirituale di Cristo ancor viatore,  qual  ebbe prima della sua morte, la qual consisteva in una
Cristo ancor viatore, qual ebbe prima della sua morte, la  qual  consisteva in una santificazione e divinizzazione di Cristo
Cristo nascosta in esso, è il frutto di quest' albero. Il  qual  cibo noi possiamo acconciamente chiamarlo frutto, perchè fu
anche quando Cristo è morto nella sua umana natura. Alla  qual  vita nascosta ed eucaristica, che non vien meno, consuonano
d' un' altra vita occulta, e fuori dell' ordine naturale,  qual  è l' eucaristica; in tal caso egli fu esaudito, perchè non
stessa domanderesti il dono dell' acqua viva, se conoscessi  qual  dono sia questo, e chi sia colui che a te domanda dell'
dice Cristo, ha la vita eterna . Ma se ha la vita eterna,  qual  bisogno avrà egli di essere resuscitato nell' ultimo
il desiderio del battesimo e degli altri sacramenti, il  qual  desiderio, quando non può essere soddisfatto, basta all'
basta all' uomo per l' eterna salute. Ma in tal caso, in  qual  modo Cristo dice assolutamente poco appresso: Se non
che contiene in modo speciale le grazie più perfette,  qual  è l' allegrezza nel fare il bene significata dalla specie
Cristo in Croce: « Hodie mecum eris in Paradiso (1). » La  qual  dottrina viene confermata dal sacrificio della messa.
stesso cibo, fruendo della medesima vita di Gesù Cristo.  Qual  ineffabile consorzio! Qual intima unione del Cielo colla
medesima vita di Gesù Cristo. Qual ineffabile consorzio!  Qual  intima unione del Cielo colla terra! qual divino legame fra
consorzio! Qual intima unione del Cielo colla terra!  qual  divino legame fra le cose visibili ed invisibili! Qual
qual divino legame fra le cose visibili ed invisibili!  Qual  ammirando commercio fra la vita presente e la futura! Quale
offerens, exauditus est pro sua reverentia »(1); » il  qual  clamore, le quali lagrime non potevano non essere
s' intenda nelle divine scritture per risurrezione ». La  qual  parola riceve più significati dalle diverse maniere di vita
si apre e manifesta ed è mangiato absque ullo velamine . Al  qual  passaggio di Cristo, qual cibo, da uno stato nascosto ad
absque ullo velamine . Al qual passaggio di Cristo,  qual  cibo, da uno stato nascosto ad uno stato palese risponde
quaeritis, et Angelus Testamenti, quem vos vultis (2). » Il  qual  Profeta dice pure del Sacerdote: « Labia enim Sacerdotis
dell' anima, ma passano per quello stato di vita iniziale  qual  è quella che hanno ricevuto nel battesimo e che portano
è in Cristo viene chiamata da S. Paolo vita nascosta . La  qual  vita si manifesterà, s' animerà di un vivissimo sentimento,
come il velo pendente che ne toglieva la vista; deposta la  qual  carne, quel velo è tolto, e noi possiamo entrare, purchè
i veli che di presente ci avvolgono il cibo eucaristico, e  qual  cangiamento nasce in noi alla remozione di tali veli; prima
claritate in claritatem tamquam a Domini spiritu (1) » nel  qual  luogo Giovanni Diodati traduce il vocabolo speculantes
egli stesso, e così ravvivare la nostra vita soggettiva. La  qual  comunicazione della vita umana divinizzata in Cristo
ma non ancora la stessa vita soggettiva di Cristo. La  qual  vita de' santi Cristiani, chiamata bene spesso l' uomo
altra parola: « et credidistis quia ego a Deo exivi . » Nel  qual  vocabolo, exivi, non è solamente indicata la processione
in vobis spes gloriae, quem nos annuntiamus (3). » Nel  qual  luogo dicendosi che il mistero di Cristo fu manifestato ai
in cui non cadono accidenti di sorta. Ma è da riflettere,  qual  preliminare della dottrina che dobbiamo esporre, che le
il Verbo divino viene impresso nelle menti, come dicevamo,  qual  oggetto, non già qual soggetto; e però non è un'
impresso nelle menti, come dicevamo, qual oggetto, non già  qual  soggetto; e però non è un' incarnazione, ma soltanto una
« Deus Charitas est (1), » e indi anche se li deriva. In  qual  maniera questi effetti avvengano egli è cosa segreta:
noi possiamo più facilmente ravvisare e determinare  qual  sia il Corpo di Cristo eucaristico. Perocchè, quantunque
altra persona se non questa che tutta la regga e governi,  qual  principio supremo dell' unico Cristo. Quindi l' uomo che
ma solo la virtù che esce dal corpo del Salvatore, la  qual  virtù è atta a comunicare la percezione del Verbo, onde
col desiderio e col voto di riceverlo sacramentalmente: il  qual  modo di partecipare si chiama comunione spirituale. Laonde
membra di Cristo e templi dello Spirito Santo: onde deduce  qual  insulto si faccia a Cristo colla fornicazione violando le
l' unione che forma di essi un corpo solo con Cristo (il  qual  corpo, sebbene reale, si dice mistico, che vuol dire
non perchè non sia anch' essa un atto del soggetto (nel  qual  senso ogni vita è soggettiva), ma perchè è determinata
allo Spirito l' uomo nuovo, l' uomo nato alla santità; il  qual  uomo perciò si dice divenuto uno spirito con Dio:
che il generale mio proposito è quello d'investigare fino a  qual  ordine d'idee possano pervenire le facultà mentali
dell'egoismo, ciò che la scienza chiama l'io; ntorno al  qual  io i avvolge la famiglia; e insieme ad essa ed alla tribù
divenire la teologia. Dico può divenire; ma quando? E come?  Qual  è l'occasione che può svolgere nell'intelletto barbaro
barbaro questo o qualsiasi altro nuovo corso di pensieri?  Qual  è il principio intorno a cui può costituirsi un nuovo
di proporci a dirittura il problema seguente: «  Qual  è il principio supremo della Metodica: »ovvero: « Qual è
« Qual è il principio supremo della Metodica: »ovvero: «  Qual  è quella norma sicura, osservando la quale, l' istitutore
quanto ancor non conosce e che gli si vuole insegnare ». La  qual  ricerca manifestamente esige, che si stabilisca e dichiari:
ponte da trapassare sopra un fiume o sopra un vallone. Il  qual  fatto dà poi luogo all' erronea opinione che v' abbiano
potessero ad afferrarle. Tutto sta adunque nello stabilire:  qual  sia la gradazione naturale delle idee, come lo spirito
veggiamo quale sia la legge invariabile del suo andamento,  qual  sia quella scala naturale di pensieri pei quali ella
da quali seguito; per tal modo verremo conoscendo  qual  gradino egli costituisca della scala intellettiva, qual
qual gradino egli costituisca della scala intellettiva,  qual  altro gradino inferiore si congiunga a lui, e a qual altro
qual altro gradino inferiore si congiunga a lui, e a  qual  altro gradino superiore egli stesso si congiunga. Qualunque
così le due serie di operazioni che deve fare il fanciullo,  qual  sarà quella ch' egli farà più agiatamente? E` a lui più
e che con un' accurata analisi di esse troviamo  qual  sia più e qual meno moltiplice e complicata. Se io dico al
con un' accurata analisi di esse troviamo qual sia più e  qual  meno moltiplice e complicata. Se io dico al mio fanciullo
sottordinate al genere, o sia alla classe de' fiori, il  qual  nome di fiori conduce il suo intendimento a porre
un cotale abbozzo all' ingrosso d' un oggetto unico, il  qual  disegno egli si fa con que' soli tratti grossi per così
ma in generale la legge del suo graduato andamento in  qual  sia foggia di pensieri per cavarne una regola generale,
l' ordine che segue la mente nelle altre sue operazioni, il  qual  ordine noi non possiamo discoprire con maggiore sicurezza
ordinare un suo picciol giardino a tutto suo gusto. A  qual  condizione poteva venir nella mente di Felice il pensiero
tutte le menti, sieno perspicaci quanto si voglia. In  qual  maniera adunque si potrebbe far conoscere ad un fanciullo
di disporre le piante acconciamente, secondo le classi. Nel  qual  ordine si scorge la legge toccata nel capitolo antecedente,
pei quali da sè giungerebbe, quantunque per via più lunga,  qual  è quella dell' esperienza, a conoscere il vero? Vediamo
ad unire graziosissimi mazzetti e ghirlande bellissime. Nel  qual  progresso del suo spirito egli è pur facile di vedere che
suo travaglio e noia, ordinatamente la rifarebbe. La  qual  fatica, che devono fare i fanciulli, di accogliere in mente
la quale i matematici tutti osservano quel metodo rigoroso,  qual  viene richiesto dalla natura dell' intendimento, e quelli
andando dal basso all' alto della classificazione; nel  qual  viaggio credeva sempre d' aver inteso il vocabolo indicante
correggersene. Ben è vero che la mente se ne corregge: ma  qual  tempo perduto! Nè se ne corregge sempre sì presto. Avviene
delle congiunzioni che legano tra loro i vocaboli, dal  qual  legamento riescono le sentenze. L' una e l' altra
alle sensazioni, affine di poter bene determinare  qual  sia il primo ordine delle umane intellezioni. Questo esame
l' oggetto delle prime intellezioni; finalmente la terza:  qual  sia la natura di queste prime intellezioni. Quanto alla
, ciò che prima non erano. Ma cosa vuol dire un oggetto?  Qual  è la nozione comune di tutti gli oggetti della mente? La
a due enti: al soggetto e al corpo extra7soggettivo; ora,  qual  è di questi due enti quello che forma l' oggetto delle
intellettive, e innanzi ogni altra cosa domandiamo:  qual  è lo stato di massima imperfezione, in cui esse si trovano?
rappresenta la melagrana perfettissima, ma una melagrana,  qual  era quella che io ho percepita con tutti i suoi difetti o
E come la natura pose prima l' affezione sensitiva  qual  disposizione e principio dell' affezione intellettiva che
il più che si può nell' animo del bambolino (1). La  qual  gioia poi non dee essere procellosa, ma calma, abituale e
cui solo il fanciullo può raccogliere la sua attenzione. Il  qual  documento è tanto più rilevante, quanto più facilmente il
L' importanza sua si vedrà, ove si voglia considerare  qual  sia l' istruzione che solo si può dare al fanciullo nella
da se stesse si sviluppano. Intendo solo di stabilire  qual  sia quella istruzione che si può dare sicuramente in ogni
nelle quali essi trovassero pur piacere ed importanza. Al  qual  proposito molte volte io ho considerato e domandato meco
all' atto, come abbiam veduto, l' intendimento, invocandolo  qual  ausiliare al soddisfacimento delle loro tendenze. L'
delle cose simili, per esempio, a dir « cavallo »ogni  qual  volta passa un tale animale per via, non astrae
questa distinzione. Gli errori che può prendere giudicando  qual  sia la nota distintiva del cane, non tolgono punto la
assai volentieri a chi ne afferma loro l' esistenza. Il  qual  assenso dei bambini non reputisi ch' egli abbia natura d'
fanciullo prese il senso e l' intelletto, si può indurre  qual  sia la natura ed estensione dell' istinto e della volontà.
d' un ordine superiore a quello, al quale è pervenuta; nel  qual  caso le è assolutamente impossibile intender nulla, eccetto
ne risulta un miglioramento al fondo dell' uomo, sul  qual  fondo operano tutte insieme e vi producono un effetto
disposizioni preziosissime alle morale virtù. Finalmente  qual  vantaggio a questa bella parte del mondo, se l' Italia
semi7astratte possono essere innumerabili, rimane a vedere  qual  norma si deve stabilire per scegliere le più acconce al
che l' educazione deve avere la sua parte positiva; ma  qual  è questa parte, quanto ella si estende? Qual è la parte
positiva; ma qual è questa parte, quanto ella si estende?  Qual  è la parte positiva dell' educazione in ciascuna delle età
che si fa entro ciascun ordine d' intellezioni, il  qual  secondo progresso esige pure non poco tempo; così anco il
perchè è sempre tale, ma devesi investigare in pari tempo  qual  sia in ciascuna sua età la forma e la natura della sua
ordine d' intellezioni del bambino, abbiamo anco indicato  qual  possa essere la forma della sua moralità. Egli ha un' idea
Questa domanda è importante per lo scopo di determinare  qual  sia lo stato della mente e dell' anima del nostro bambino
. Se noi dunque vogliamo raccogliere da tutto ciò  qual  sia la virtù morale del bambino, diciamo che questa
della benevolenza, lo dicemmo già, non è che il bene.  Qual  è dunque il bene che può esser noto al bambino non arrivato
con lui alcuna resistenza a' suoi voleri, e caso che sì, in  qual  misura ella debba essere. Or per rispondere alcuna cosa a
verremo a rispondere alla seconda questione propostaci « in  qual  modo si possa ordinar la benevolenza del nostro bambino ».
a procurare all' odiatore i piaceri ch' egli brama; nel  qual  caso essa perderà l' odievolezza e il bambino l' odio. Uno
riducendolo a più breve misura; la seconda, imperocchè in  qual  maniera potrebbero essi ritirar l' amore posto alle cose
alle cose amate? Non sarebbe egli un far torto a queste? In  qual  maniera cominciar a disamar quelle a cui hanno dato tutto
tutti i suoi beni, nè pensa che ve ne possano essere altri.  Qual  meraviglia adunque ch' egli possa esser geloso di questo
genitori verso de' figliuoli è pure della stessa natura.  Qual  padre o qual madre soffrirebbe che il suo brutto e malvagio
de' figliuoli è pure della stessa natura. Qual padre o  qual  madre soffrirebbe che il suo brutto e malvagio figliuolo
atto di virtù; se è ingiusto, fece un atto riprovevole. Ora  qual  è il giusto prezzo che si dee dare a quelle affezioni?
essi non s' atterriscono a consultarla. Veggano dunque in  qual  maniera questa legge determini gli affetti de' loro
l' onore comandato dalla legge di Dio: questo determina  qual  debba essere la qualità e il modo di quell' amore: di che
impossibile il determinare in un trattato del Metodo, a  qual  tempo precisamente ciascuna età del fanciullo comincia, a
tempo precisamente ciascuna età del fanciullo comincia, a  qual  finisce. E tuttavia non è inutile, anzi stimiamo assai
il determinare questi periodi per approssimazione. La  qual  opera rimane ancora cosa difficile, e noi non possiamo
nostro tentativo, forse il primo di questo genere. Diremo  qual  principio abbiam seguito e quale intendiam seguire nel
avanti nella cognizione de' numeri. Si domanderà forse  qual  sia la prima formola che trova naturalmente il fanciullo
il fanciullo per avanzarsi nella scala numerica, e a  qual  ordine appartenga: ecco ciò che a me ne pare. Ritorniamo
idea del trentadue tutto espresso col solo numero due, la  qual  sua formola sarebbe 2 .per . 2 .per . 2 .per . 2 .per . 2
e oltremodo antico, ch' egli non abbia uso di ragione, la  qual  ragione si fa dal volgo comparire nell' uomo tutt' all'
egli percepisce, e colla quale vitalmente comunica.  Qual  modificazione soffrono queste regole intrinseche alla
ne' quali casi è dittongo, e à7ì separando le sillabe, nel  qual  caso non è dittongo, ma semplicemente doppio suono.
volte sempre le stesse, allora comincia già a concepire  qual  sia il modo costante del loro operare, ed è in istato di
quest' indole, questa forma, queste leggi, ecc. ». Ogni  qual  volta l' uomo si è formato uno o l' altro di questi
suo peso. 3 Comincia l' irragionevolezza e l' errore ogni  qual  volta l' uomo viene seco stesso ad affermare che ciò che è
non si saprebbe come allogarvi in mezzo la volontà libera,  qual  posto darle, questa è una cosa nuova, che non ha con essi
al mondo; piuttosto mostrerà gran desiderio di sapere  qual  sia la volontà di Dio, in tutte le cose anche le più
bambino anche naturalmente si dispone a riconoscere Iddio  qual  supremo legislatore. Il Cristianesimo ci apre un arcano:
istintiva sì sorprendente (1). Venendo ora a descrivere  qual  sia l' istruzione conveniente al quart' ordine d'
ancor vi sono intirizzite e per così dire senza calore. Ma  qual  mai sapiente troverà questa musica? Quale l' adoprerà con
ad esprimersi al fanciullo. Conviene prima indicargli  qual  sia il pensiero che si vuole esprimere, e poi fargli
di questi pure ammaestrare il fanciullo graduatamente (1).  Qual  perizia di esprimersi acconciamente non acquisterebbe in
onde crediamo pregio dell' opera il dichiarare  qual  sia l' ordine che si dee cercar d' introdur nella mente dei
classifica le cose) converrà ordinarglieli, fargli vedere  qual  sia più larga, quale più stretta, quale si contenga nell'
d' avere il suo pregio morale, e un principio stabile  qual  è quello di stimare ed amare la bontà degli enti. Ma
importanti, si dee rispondere a questi due quesiti: 1 In  qual  maniera la volontà degli educatori, regola della moralità
nel quart' ordine d' intellezioni, può esser bona; 2 in  qual  maniera può esser bona relativamente a lui, cioè può esser
maestri, non conviene inutilmente oppugnarla, anzi, ogni  qual  volta ragionevolmente si può, convien piegarsi e
è la misura della sua forza morale di cui si può disporre.  Qual  sagacità non si richiede nel rilevarne acconciamente la
si è reso così vicino al fanciullo, fu conosciuto  qual  principio di tutti i beni; non v' ha allora più pericolo
predicati ed a' subbietti la mente qui può discoprire con  qual  legge tra loro si leghino in un oggetto: se per accidente,
quello delle cause e dell' effetto, sia per altra relazione  qual  si voglia. I giudizi analitici, che fa lo spirito umano al
animali che umani, non costituiscono però la moralità: la  qual  tutta pende, come dicevamo, da quella luce intellettiva che
come dicevamo, da quella luce intellettiva che gli dimostra  qual  cosa dignitosa e alta ella sia un' intelligenza che a lui
d' imputazione col quale giudichi e condanni se stesso  qual  reo. Fra l' azione ch' egli pone e concepisce, e le cose di
Quali sono adunque i principŒ morali al quint' ordine?  Qual  è a questo tempo la nuova forma, che prende la moralità
la coscienza di sè stesso. Era dunque il soggetto uomo,  qual  soggetto morale, che da una parte sentendo il dolore e il
a lui. Questo giudizio è sempre diritto ogni  qual  volta egli fa entrare nel calcolo tutti i gradi di bontà a
dell' ente intellettivo beneficante. Vedesi dunque  qual  sia il principio morale del fanciullo a questa età: quale
cui credono d' occupare un posto del pari imaginario; dal  qual  posto movendo i lor pensieri e le loro azioni commettono
e lo metamorfosi, o ne crei un altro dentro di quelli,  qual  loro più piace che sia. Convien ben poco aver osservata la
sè a segno e scopo fisso del suo volere e del suo operare.  Qual  immenso rivolgimento di cose non vi ha qui nel mondo morale
Nei fanciulli si manifesta questa specie di egoismo ogni  qual  volta hanno da fare con persona che niente loro ricusa:
e venerabilità della volontà d' un essere intelligente.  Qual  parte possa avere in tali fenomeni, talora improvisi e
incalcolabile è questo! Quanti mezzi nuovi alla moralità!  Qual  forma novella di moralità, dacchè incomincia qui l' uomo a
manifestazioni, e però co' varii enti, presenta all' uomo  qual  risultato di un' osservazione filosofica. Il Problema delle
ai primi per discoprirle e concepirle distinte. La  qual  differenza si vede paragonando le categorie (benchè questo
s' intende che qui l' uno non si riguardava come numero, ma  qual  principio del numero, onde i numeri cominciavano dal due,
pura realità, astrazion fatta da ogni numero: sotto il  qual  aspetto dicesi puramente « l' indeterminato »( «to
è l' indeterminato che resta in fondo alla distinzione: il  qual  luogo però non iscioglie la questione se Platone ponesse la
un quanto indeterminato, fino a che, ricevendo l' uno,  qual  materia che riceve la forma, si determini (1). Riguardato
contenuta insieme coi numeri nel primo e assoluto uno. La  qual  maniera d' intendere Platone concilia la sentenza di coloro
applicano a uno de' fenomeni più importanti e universali,  qual  è quello del moto , preso in senso generalissimo che
o in tutti, o in moltissimi » ». [...OMISSIS...] . Il  qual  luogo è consentaneo al suo sistema, che in opposizione a
elementi sono congiunti da un nesso indissolubile, il  qual  nesso è un terzo elemento, dunque c' è anche il tre. C' è
parte; rimane che l' uno sia il medesimo col non uno . La  qual  conclusione, benchè sembri strana, consuona però col
della diversità. Qui si vede come ciò che è dissimile,  qual  è il diverso, diventa simile, mediante una riflessione più
la materia non ancora vestita di numeri ossia di specie, il  qual  pure lo considera come principio de' numeri di quest' uno
dell' uno è che valga il medesimo che ente , nel  qual  caso, poichè si considera l' ente tra i cinque generi, così
essente. Poichè, in questo significato di «usia» indefinita  qual  materia ideale, si può benissimo concepire che ei abbia un
un concetto anteriore, in via d' astrazione, all' ente,  qual  è quello dell' uno, appunto perchè concetto più astratto «(
ridurre anche a quello dello stato , o ad entrambi: nel  qual  caso, essendo un misto di due generi, è posteriore. Esclude
la filosofia di tanti sogni d' empietà e corruttele. Il  qual  delirio non potea piacere al forte ingegno del filosofo
universale? Esso non ha nessun' azione, secondo Plotino, il  qual  teme che dandogli qualche azione già svanirebbe il concetto
definire che cosa intenda per ente [...OMISSIS...] , e di  qual  ente parli [...OMISSIS...] , mostrando così che l' ente può
E lo stesso dice dell' Anima rispetto alla Mente (2). Il  qual  pensiero non si può negare che sia acutissimo, perchè
può in questa immergersi colla contemplazione: nel  qual  caso, uscendo dal divino, si deteriora. Tutto dunque si
di queste produce l' Anima vegetale della Natura. Ora  qual  è l' Anima umana? Plotino, quasi dubitando, dice:
al bene, o si abbandona volontariamente alla materia: col  qual  sistema di cause naturali tutte così incatenate non si vede
vegetali, generative e sensibili. [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo Plotino non solo dà l' esistere alla materia, coll'
Mente, risultante da' cinque generi: [...OMISSIS...] . Sul  qual  passo sono da osservare più cose: 1 Quando Plotino distinse
le idee che hanno un' esistenza puramente obiettiva, con  qual  diritto o per via di qual ragionamento passa egli a trovare
puramente obiettiva, con qual diritto o per via di  qual  ragionamento passa egli a trovare un' esistenza anche
pervenuto a ridurre le idee ad una sola, al che non giunse,  qual  poi sarebbe il principio della loro moltiplicazione? Questo
e perchè tutto si fermi alla fine nella Materia. Ora  qual  è questo perchè? Certamente è questo che nella serie delle
sorrette dall' autorità, non giustificate dalla ragione. Al  qual  modo di filosofare si diedero specialmente i filosofi
categoria, per esempio, a quella de' molti: nè si vede  qual  vincolo possa avervi tra l' uno e i molti: che non sia egli
e i pensieri umani non sono significati dalla lettera; al  qual  fine Aristotele scrisse i due libri « Dell' Interpretazione
o il cibo è cagione della sanità che è nell' uomo. La  qual  maniera di predicazione equivoca è quella, per la quale i
in senso preciso, ma del subietto in senso composto, nel  qual  caso può il predicato essere una sostanza o un subietto
si ponga nulla in fatto, anzi si tolga un' entità positiva,  qual  è il vedere. Quindi la divisione celebre presso gli
questi. Nel che la mente non prende errore, se ella non sa  qual  sia il personaggio che giuocano tali enti in sulla scena
i sommi generi d' Aristotele del tutto irreducibili. Ma  qual  genere può costituire la materia reale? Se al genere,
1 Niuna delle dieci categorie esprime puramente l' ente  qual  è in sè, non involto nelle operazioni della mente; ma tutte
Nei dieci predicamenti non si parte dunque l' ente puro,  qual  è in natura, nè l' ente qual è nella mente intuente; ma
si parte dunque l' ente puro, qual è in natura, nè l' ente  qual  è nella mente intuente; ma quell' ente artefatto dalle
si possano predicare le particolari specie di enti, nel  qual  caso il loro numero dovrebbe crescere pressochè all'
più facilmente e liberamente nel vuoto. [...OMISSIS...] Nel  qual  discorso si ammette come indubitato che il sensibile sia il
da noi concepite coll' essere immutabile da noi intuìto, il  qual  rapporto sta nel riconoscere la successione di quelle nella
spiriti, i quali non pensassero che a cose spirituali, nel  qual  caso egli non avrebbe creato lo spazio. Niente di
e prima ancora, che cosa sia la rappresentazione,  qual  sia la natura di questa facoltà supposta di rappresentarsi
concetti, e dell' intuizione che fa di essi la mente. Ma  qual  fu la classificazione dei giudizŒ di Kant? Fu qual dovea
Ma qual fu la classificazione dei giudizŒ di Kant? Fu  qual  dovea essere, erronea del tutto, dopo che avea attribuito
di categorie veramente ontologiche non può mancare il più,  qual  è il positivo dell' ente, ossia la sua vera realità
congiunzione di un predicato ad un soggetto dialettico, la  qual  congiunzione non si fa per via d' inerenza, come, per es.,
ragione: nulla di ciò; essi non sono che illusioni . E  qual  ragione adduce di questa impotenza della ragione? Sempre il
ma si fa nella percezione fondamentale dell' anima, la  qual  percezione è semplicissima, come abbiamo provato nella «
opera con un atto eterno; come si nega al tutto ch' ella,  qual  causa, abbia luogo nel tempo; perchè il tempo stesso è l'
di argomentazioni , cioè di giudizŒ incatenati fra loro; la  qual  maniera di conoscere non appartiene alle idee, a cui solo
forma . Questa ei pretese che venisse dallo spirito, il  qual  vestiva la materia data dalla sensitività, delle due forme
che la coscienza esiga un soggetto ed un oggetto. E in vero  qual  coscienza vi può essere, dove manca il principio che sia
e viene a questa pretesa coscienza razionale . Ma  qual  è questa nuova coscienza? questa cotale superfetazione
e viene a dire, « quell' uomo che poi pronuncia Io », nel  qual  senso si chiama un Io l' uomo, non perchè col solo esser l'
fuori al tutto dell' Io umano, e veramente assoluta, la  qual  ragione è IDDIO. Ma egli è uopo che noi esaminiamo qui con
sia un porre, un creare. Questa sentenza già veniva  qual  conseguenza direttissima del pregiudizio degli idealisti,
modificarlo! Vi ha forse una ragione sufficiente di ciò? E  qual  ragione sufficiente può assegnare il filosofo nostro,
questioni che si confondono malamente insieme queste:  Qual  è la natura dell' oggetto? E` ella reale od apparente? Come
che di nuovo confondere due questioni differenti, cioè: a)  Qual  sia l' origine, la causa di quel nesso? b) Qual sia la
cioè: a) Qual sia l' origine, la causa di quel nesso? b)  Qual  sia la natura di quel nesso? E` ella ripugnante questa
come suppone Fichte, di rendere Dio sè stesso; il  qual  desiderio mostruosissimo altro non sarebbe, che la massima
a conoscerla, e confuse l' ultimo decadimento di essa,  qual  è l' orgoglio di divenire una Divinità, col supremo
una Divinità, col supremo innalzamento a cui aspira,  qual  è la massima sommissione e umiliazione alla Divinità:
dote propria della volontà , e la volontà non esiste se non  qual  conseguente de' beni conosciuti. Ma l' Io puro non conosce
reale , dall' altra l' universo ideale , non apparisce  qual  sia il nesso tra i due universi. Il nesso è formato dall'
a ciò conducendoci la forma del ragionamento , alla  qual  forma appartiene il principio di assolutità . Se dunque il
divina, e non l' adoperasse poi a significare l' universo  qual  è, materiale e spirituale, limitato, ch' egli denomina
unicamente dichiarare una mente , un soggetto intellettivo,  qual  condizione ontologica della loro esistenza; e così
totalità dell' universo non è che un essere della mente, la  qual  considera il complesso degli enti coll' idea astratta di
anche questo dica lo Schelling, tuttavia non mostra mica nè  qual  sia questo ente, nè che sia uno; ma si contenta di
l' identità assoluta, per sussistere, dee porre sè stessa  qual  universo, s' incorrono tutte le difficoltà che v' hanno a
quid est , e la questione quod est , viene a dire tra «  qual  sia l' essenza d' una cosa », e « se la cosa sussista » «(
la sua forma. Ma è facile di vedere che dee aver preceduto,  qual  materia , un essere cieco, e indeterminato, ossia infinito
dell' intuizione coll' operazione soggettiva dello spirito  qual  è il giudizio: 2 E, stantechè l' operazione dello spirito è
essere. Ella contiene l' essere senza determinazioni, il  qual  precede. Si vuole che sia il cominciamento della scienza: è
ella può essere applicabile ugualmente al nulla , nel  qual  caso il suo subietto è un ente mentale , perchè infatti nel
quasi punto d' unione tra il nulla e Dio! Egli è manifesto  qual  governo si debba fare, mediante un tale principio, di Dio,
dalla sua caduta e ricuperata alla perfezione e santità. Il  qual  lavoro si continua al precedente: e però veniamo prima
è la prima di tutte le limitazioni, ed è la condizione alla  qual  solo si può pensare la possibilità di una qualche cosa
dalla parte del mezzo formale che essa usa a conoscere, il  qual  mezzo, come abbiamo detto, è l' essere ideale. La creatura
segni e espressioni dell' essere che vede interiormente. Il  qual  essere non è a dir vero Iddio, ma è però, come altrove
del dolore aiutato dalla parola male, il significato della  qual  parola viene poscia estendendolo anche ai dolori dell'
indicati, egli è indotto a porre attenzione in conoscere  qual  sia quella qualità comune di tutti quei varii oggetti che
contemporaneamente al pronunciarsi del suono grandezza , e  qual  cosa sia ciò che li renda simili: e trovando che in nulla
prestare a lui il servigio d' intendere una lingua la  qual  gli parlasse della divinità e delle relazioni di questa
alla causa, e che ho denominata facoltà integratrice . Al  qual  passaggio dalle grandezze dell' universo alle grandezze del
dentro nella ricerca della lingua primitiva (1). Nella  qual  opera il più prezioso monumento che noi abbiamo sono
concausa. Nè tampoco è ufficio nostro l' indagare, per  qual  ordine di effetti la guarigione soprannaturale del corpo si
quali la grazia opera, ve ne ha una terza intermedia alla  qual  pure si accompagna una operazione soprannaturale. E a
sempre passioni di esseri che niente aver potevano in sè il  qual  non fosse dalla vital virtù della grazia accompagnato. Gli
non fosse intervenuto il peccato, come quel gran fatto nel  qual  solo l' eccesso della sapienza, bontà e onnipotenza divina
di altra specie che di questa, del legno della vita. Per la  qual  cosa dice S. Agostino sapientemente, che Dio non volle che
dell' uomo, non erano necessarii i Sacramenti: dietro alla  qual  prova trassero poi, come detto è, quasi tutti i teologi. La
in nessun modo dipendevano da queste. » [...OMISSIS...] Nel  qual  passo si vede che la ragione per la quale l' angelico
fu il debito che l' uomo contrasse, la natura del  qual  debito è questa. Secondo la giustizia Iddio doveva essere
della giustizia non sarebbe con questo solo ristabilito, il  qual  ordine consiste in questo: 1. che sia dato a Dio tutto l'
quello che a lei fosse dovuto per sè sola considerata, il  qual  valesse a risarcirla dell' onore prima sottrattole,
dal dare di più solo perchè di più non aveva che dare: la  qual  ragione del non avere nè aver mai avuto in sè di più che
mortale, sicchè ubbidiate alle sue concupiscenze« (4). » Il  qual  regnare del peccato è appunto l' influire e muovere la
uomo, nasce quel che introduce S. Paolo tosto appresso, il  qual  ragiona così:« Perocchè a ME (persona) sta congiunto il
ordine sarebbe che la natura ubbidisse alla persona, il  qual  ordine venne già espresso fin da principio nelle divine
gli Ebrei, le reliquie dei quali saranno pure salvate, il  qual  salvamento ridonderà pure in vantaggio del mondo intero:
Cristo che doveva uscire dai lombi di quei Patriarchi, pel  qual  Cristo si faceva il giuramento (.). 4. Giacobbe e Esaù . -
mezzo o industria estrinseca e straniera ai nomi stessi.  Qual  è dunque questo mezzo, industria o circostanza, che fa
di lei, che cosa aggiunto, che cosa permutato? Nel  qual  buio reca chiarezza, siccome face luminosa che dee
che insegna come di mano in mano l' uomo inventò i nomi e  qual  parte del linguaggio fu prima e qual dopo. Ne darò qui un
uomo inventò i nomi e qual parte del linguaggio fu prima e  qual  dopo. Ne darò qui un solo esempio preso da due sole parole,
grazia dell' antico Testamento, e quella del nuovo (1), la  qual  differenza noi l' abbiamo ridotta a questa parola, che l'
Verbo come tale propriamente parlando non opera in essi: il  qual  Verbo in essi opera tosto che in essi è formato (1). Da
Verbo in essi opera tosto che in essi è formato (1). Da  qual  principio viene loro quel lume o più tosto quel barlume che
S. Tommaso scrive che [...OMISSIS...] . Si chiederà, in  qual  maniera l' umanità di Cristo possa comunicare della virtù
delle parole mistiche da chi amministra il Sacramento. E  qual  maraviglia di ciò, se nella consecrazione del pane e del
segno stabilito a manifestare la volontà di Cristo; dalla  qual  sola quella potestà si trasferisce. Finalmente il
cioè che per essi l' uomo S' INCORPORA a Cristo (1): la  qual  maniera prende luce di evidentissima verità dalla dottrina
uomo che riceve una tanta azione è una nuova creatura, nel  qual  senso disse l' Apostolo: « Niente vale la circoncisione nè
nè il prepuzio, ma la nuova creatura« (4), » la  qual  nuova creatura non si fa per alcuna morale naturale, ma per
colla natura del secondo a dover poter conoscere  qual  fosse l' indole e la virtù de' Sacramenti antichi messi a
S. Paolo dice chiamandoli ombra delle cose future, della  qual  ombra il corpo è Cristo (3). L' idea non ha alcuna azione
a Dio, e gli fu riputato a giustizia« (1). » Commentando il  qual  passo l' Apostolo soggiunge: [...OMISSIS...] . Ma questa
Paolo, da cui venisse la salute umana. E questo principio  qual  poteva essere se non era il morale? Risponde l' Apostolo:
dell' uomo) si è manifestata per la fede di Gesù Cristo (la  qual  sola può salvare) poichè tutti peccarono e però tutti
perocchè Iddio è giusto [...OMISSIS...] . Ma che?  qual  è il codice, secondo il quale si dee giudicare e
ragion naturale; ma non avrebbe mai soddisfatto Dio, il  qual  giudica con una norma perfetta, col lume del suo Verbo, nel
non per quella via che umilii l' uomo, e Dio solo esalti;  qual  sarà quella strada legittima che a tanto lieto fine ci
e in alcun modo conoscere il giocoliere nascosto, il  qual  pure non si percepisce. Così parimente è a dirsi delle
aprì gli orecchi e gli occhi spirituali degli uomini, del  qual  fatto erano simboli i miracoli pe' quali risanava i sordi
Iddio si riconciliasse e si unisse realmente con essi. Ora  qual  mezzo vi potea essere di ciò prima di Cristo? La legge
nascere non dalle opere della legge, ma dalla fede (4). Or  qual  sentimento involgeva la fede in Cristo degli antichi Padri?
perfezione, riduce tutti i doveri alla carità di Dio, nel  qual  nome di carità ella comprende ogni servigio e ogni amore. E
Dio dedicati distinguendoli da quei che non sono (1). Nel  qual  luogo e in altri l' angelico Dottore fa consistere la
li esentava dalla morte; il che acconciamente dimostrava  qual  fosse l' effetto della fede nella morte futura e non ancora
un Codice di leggi, stabilì tribunali, e con esso popolo,  qual  già vera e perfetta nazione, rinnovò l' alleanza e costituì
rispetto all' impressione che lascia nell' anima la  qual  viene dal Verbo stabilmente informata; o rispetto alla
dello Spirito Santo l' imprimere il Verbo nell' anima, il  qual  Verbo è sempre il termine dell' operazione del Santo
Nè questa luce di cui si parla è altro che intellettiva, la  qual  dà all' anima conoscimento. Per questa osservazione si
ma è impressione, una modificazione dell' anima, la  qual  riceve un lume nuovo, e in tanto giace nella sua essenza
il carattere sia anche la potenza della grazia, cioè in  qual  modo la grazia conseguiti al carattere per natural
nascita di una cosa o di una persona che ella si ripeta. Or  qual  è la vera e intrinseca ragione sola adotta dai Concilii di
del carattere viene stretto fra l' uomo e Dio un patto, pel  qual  patto Iddio si obbliga di concorrere alle azioni
e fatti suoi, e gli altri da Cristo non posseduti; al  qual  segno gli Angeli li riconoscono e li difendono dalle
e comincia a partecipare le gioie della vita gloriosa. Il  qual  effetto non potea produrre il Battesimo, se non dopo la
esprimono come dalla morte di Cristo scaturisca  qual  proprio effetto la piena vittoria dell' uomo sulla sua
piena vittoria dell' uomo sulla sua concupiscenza: per la  qual  vittoria l' uomo non pregia più il corpo presente e i
effetto di un Sacramento. Non è più difficile definire  qual  sia la grazia sacramentale del Battesimo, dopo tutto ciò
desse vita ed occhi ad una pianta in sul pieno meriggio; la  qual  pianta comincerebbe pur allora a vedere il sole senza che
è la vittoria che vince il mondo, la nostra fede« (1). » Ma  qual  è l' oggetto immediato della nostra fede? Abbiamo veduto
ineguale a quelli che sono inegualmente disposti: della  qual  tesi Onorato Tournely dà questa ragione: [...OMISSIS...] .
ch' egli tenne con Filippo. Alla chiara intelligenza del  qual  colloquio non è bisogno che d' una sola avvertenza, e tutto
nell' osservanza de' suoi precetti: [...OMISSIS...] . Ma in  qual  modo chi crede in Cristo potrà far le opere fatte da lui? «
fa partecipe della comunione sacratissima« (5), » la  qual  comunione sacratissima è quella del Santo Spirito.
nell' interpretazione delle Scritture e de' Padri, che ogni  qual  volta si parla di venuta totale o pienezza dello Spirito
cristiano, il coraggio di confessar Cristo e di combatter  qual  valoroso milite per la fede da lui ricevuta. Dalle quali
d' esempio Teodoreto dice così: [...OMISSIS...] . Al  qual  passo risponde a capello ciò che dice un greco scrittore
Fermata questa verità è sciolta da sè la questione: «  Qual  sia l' imposizione della mano necessaria in questo
come a me sembra, tenerissima ed efficacissima, la  qual  suppone che nella stessa Eucarestia trovar debbasi un cibo
fede ortodossa (3) egli scrive così: [...OMISSIS...] . Il  qual  passo è certamente chiarissimo: e conviene osservare, come
Simonate Gazeo nel XIII secolo: [...OMISSIS...] , il  qual  passo veramente non si può storcere a indicare altro che
stato di un uomo comprensore, sebbene noi non sappiamo in  qual  modo ciò avvenga, perchè non abbiamo esperienza dello stato
e onnipotente. Sicchè con quelle parole Pietro mostrava  qual  Cristo erasi loro comunicato, qual potere era il suo, qual
parole Pietro mostrava qual Cristo erasi loro comunicato,  qual  potere era il suo, qual dignità, qual tesoro di vita. Può
qual Cristo erasi loro comunicato, qual potere era il suo,  qual  dignità, qual tesoro di vita. Può recare qualche maraviglia
loro comunicato, qual potere era il suo, qual dignità,  qual  tesoro di vita. Può recare qualche maraviglia il
che non sia il corpo di Cristo già fatto adulto, il  qual  pesava forse un sei o un dieci volte di più di quello? chi
accordano a pienissimo colla sentenza da noi dichiarata. La  qual  sentenza riceve maggior lume e fermezza da quella dottrina
il soggetto stesso adunque si cangia e si trasmuta. La  qual  dottrina riceve maggior evidenza da una dottrina de'
introdurre fra l' annichilare e il ridurre al niente . A  qual  fine si pone una tal distinzione? Per potere evitare lo
ora dalla ragione teologica; e gli uni e gli altri mostrano  qual  sia l' inconveniente che si vuol evitare, collo stabilire
opposto: 1. Che questa non è che una sola operazione, la  qual  termina coll' adducimento del corpo e del sangue di Cristo
quella forza onde la cosa è cessata« (1). » Ma io domando  qual  connessione vi può essere fra una cosa quand' è
senso del Bellarmino, perocchè il suo argomento vale ogni  qual  volta il pane avesse interamente cessato in tutto l'
la mente di S. Tommaso con troppa sicurezza, la  qual  più si dee guardare bensì dov' ella è costretta di più
e però si fa questa obbiezione: [...OMISSIS...] . Or si oda  qual  sia la via, che unica trova S. Tommaso per la quale farsi
dall' esser aere. Così avviene nel sistema nostro, nel  qual  solo si salva, pare a noi, una vera TRANSUSTANZIAZIONE del
per una relazione esteriore che sta nella mente di Dio, il  qual  prima annienta il pane e poi adduce il corpo di Cristo. 3.
fine« (4). » Egli faceva veramente siccome una madre, la  qual  mangiando delicatamente vuol empire le proprie mammelle di
ma in virtù dell' invocazione dello Spirito Santo: il  qual  errore i Greci abiurarono l' anno 1493 nel Concilio di
e il corpo nello stesso punto della verginal concezione.  Qual  similitudine più acconcia ad un tempo al sistema nostro, e
moltiplicazione del genere umano: [...OMISSIS...] . La  qual  similitudine è acconcissima, e tutta per noi. Conciossiachè
un trasmutamento di sostanza in sostanza. Io non veggo in  qual  maniera possano gli avversarii di buona fede evitare questa
del corpo nel Nuovo Saggio sull' origine delle idee , alla  qual  opera rimettiamo il lettore che brami più estese prove di
metafisicamente considerata, cioè fuori di ogni luogo; la  qual  perciò come tale, non può dirsi essere in cielo od in
produca una sommaria estensione maggiore della prima; nel  qual  caso il corpo di Cristo si sarebbe ingrandito e disteso; 3
la quale, senza intenderla in questo modo, non so  qual  potrebbe avere significato. E veramente mi dà motivo d'
non si commisuri a un luogo cioè al suo spazio esterno, la  qual  commensurazione di S. Tommaso viene a corrispondere a
più disconvenire e da vergognarsene ella medesima. La  qual  legge presiede sì fattamente all' incessante moto della
nelle materie sia sol filosofiche, sia anco teologiche. La  qual  legge è il filo conduttore nel labirinto de' pensamenti
le menti? verso quale de' due errori camminano? e però  qual  de' due è oggidì più pericoloso alla fede? Non è difficile
stesso alla necessità del peccato: [...OMISSIS...] . Dalla  qual  maniera di fatalismo invano cerca il Beausobre (1) di
il suo secondo periodo, quello della propagazione. Al  qual  corso venne in aiuto l' ignoranza e barbarie de' tempi di
al necessitismo de' Manichei. [...OMISSIS...] Dal  qual  luogo chiaramente si vede, che la sostanza dell' eresia
«(peri apiaethas)» bevendo sempre al fonte d' Origene; il  qual  libro fu fatto conoscere alla Chiesa occidentale dalla
specialmente dell' indole loro sottile e sofistica. Al  qual  fine si avrà presente la sentenza di S. Ilario, che
doppia attività di cui è fornita la sua volontà, secondo la  qual  doppia attività ella agisce in due maniere ben distinte.
della volontà all' oggetto della legge come natura, la  qual  volontà si riferisce ad esso oggetto in un modo spontaneo,
anche essa persona, e in questo senso dicesi personale. Il  qual  abito, se è in sè stesso malvagio, macchia di conseguente
deviazione della volontà personale dalla legge eterna« » la  qual  definizione si trova esposta largamente nella Dottrina del
la legge eterna, la definisce così: [...OMISSIS...] . Il  qual  ordine consiste in anteporre le cose che vanno anteposte
in questo senso si possono dire« volontarii«. Applicando la  qual  teoria di S. Tommaso alla questione, così argomentiamo: S.
una deviazione della volontà dal fine dell' umana vita«. E  qual  deviazione maggiore dal fine dell' umana vita dell' odio di
L' uomo che fosse stato così creato, e l' uomo  qual  nasce al presente sono nè più nè meno, per riguardo ad
peccato ricade in Dio, o giustamente, e allora bisogna dire  qual  ragione di giustizia ci aveva di spogliare il bambino
della grazia con cui sono puniti i bambini, dalla  qual  privazione provengono tutti gli altri loro mali,
perchè al secondo la grazia era dovuta e non al primo. La  qual  distinzione, quand' anche fosse solida non porterebbe
quando il loro stipite avesse conservata la giustizia,  qual  è il titolo al diritto che si suppone in essi, pel quale la
in Baio, citandole senza darsi cura di osservare in  qual  senso furono a ragione condannate. Ne darò due soli esempi.
stato fedele, e di toglierla se fosse stato infedele, il  qual  decreto Iddio poteva fare e non fare. In virtù di questo
dottrina di S. Tommaso, che è quella della tradizione, la  qual  dottrina nel citato Compendio della Teologia così viene
e semplificata la natura tosto che questa sia intelligente,  qual  meraviglia, che il guasto morale della natura s' estenda al
la strenna, spiegandovi brevemente ciò che mi chiedete «  qual  differenza passi tra il modo con cui Iddio si trova in
opere della natura, ma solo alle opere della grazia. E per  qual  ragione? Perchè nelle opere della grazia, ch' è nell' anima
volere. D' una cosa sola ho qualche pena, ed è il vedere  qual  grave danno soffra l' Istituto della Carità dall' avere un
elle sono due cose che lottano insieme. Laonde ogni  qual  volta l' anima, rendendosi infedele a Dio, ha la disgrazia
un raffreddamento nella santa vocazione; e viceversa ogni  qual  volta sopravviene all' anima un raffreddamento notabile
pacifico, equabile e temperato a dolcezza con tutti.  Qual  tesoro non è mai la pace di Cristo! quanto profitto fa l'
quanto profitto fa l' anima camminando in questa pace!  qual  luce di verità non si diffonde da Gesù Cristo in un animo
unanimità che dirige le nostre stesse orazioni; poichè  qual  cosa altro ci resta da domandare al Signore, se non ch'
almeno in parte, ad un amore e ad un diletto più nobile,  qual  è l' amore oggettivo, l' amore puro di Dio e del prossimo,
in un ente che, oltre essere sensitivo, è anche ragionevole  qual  è l' uomo, gli dà naturalmente una certa spinta alla
una qualche riflessione quasi sempre vi si accompagna. Ogni  qual  volta la mente, facendo qualche passo insolito, s' eleva a
insolito, s' eleva a nuove e più nobili cognizioni, e ogni  qual  volta la volontà opera un bene insolito e,
L' uomo superbo infatti giudica di quel che non sa, ogni  qual  volta col suo giudizio preferisce in un modo universale se
Ancora, l' uomo superbo giudica di quello che non sa, ogni  qual  volta antepone se stesso a qualche altro individuo, per
sollevarsi all' altezza della questione posta da Platone:  qual  è la prima ragione che spieghi l' esistenza e l' ordine
assurdo: dunque ci deve essere una materia prima eterna: la  qual  materia prima avrebbe bensì le forme più imperfette,
Aristotele, dunque anche accidentale la causa (1). Ma  qual  sarà questa causa accidentale? Avea altrove insegnato, che
alla sostanza e supponendola prima di sè (2). La  qual  sostanza deve essere anche continuamente in atto, anzi la
ancora nell' ordine che risplende in questa università. Il  qual  ordine è così descritto dal filosofo: [...OMISSIS...] .
1 può essere la forma ultimata solo rispetto alla sostanza  qual  è l' anima umana, che dicesi entelechia , perchè è per sè
l' esperienza gli mostrava apertamente il contrario; nel  qual  caso ricorreva alla ragione generale, che « « la natura di
o come un ordine, o nell' uno o nell' altro modo » ». (La  qual  domanda già mostra che Aristotele suppone come fuori di
ci sia la materia ossia la potenza, e con essa l' atto,  qual  principio attivo e causa d' altri atti, rilevasi da queste
come vuole il dottissimo Trendelenburg? (2); 2 Che cosa è,  qual  è la sfera del divino, secondo Aristotele? (3); 3 Come il
e giudica, ma l' anima con essa, [...OMISSIS...] . Della  qual  maniera non c' è nulla di più proprio per esprimere l'
tutti gli universali? Passiamo alla seconda questione:  qual  è la sfera che abbraccia il divino , secondo Aristotele?
filosofo, giace la divina natura . E veramente, cercando  qual  sia « « la sostanza sempiterna e immobile » » e riferendo
perchè ha la verità nella mente, che lo giudica tale, nella  qual  mente, a detta dello stesso Aristotele, sta il vero ed il
sussistenza individuale, sia un individuo anch' essa; nel  qual  caso sarebbe una terza cosa. Aggiunge poi Aristotele un'
Resta il dubbio rispetto alle cose naturali: intorno al  qual  dubbio dice: [...OMISSIS...] . Non vuole dunque Aristotele
e come universale partecipabile. Poichè cercando  qual  sia l' oggetto della prima filosofia, da una parte dice che
Che cosa si presenta al pensiero del filosofo? Tutto, tale  qual  è l' universo. Questo, per ipotesi assunta (chè prove
la materia corporea è in potenza l' anima vegetativa, la  qual  è l' atto di quella; l' anima vegetativa è l' anima
quando nulla ci può esser d' eterno, che sia in potenza. La  qual  censura quanto sia ingiusta, scorgesi anche dal decimo
la materia reale, e la forma reale di cui si compone, la  qual  forma reale, riguardo alla pietra, altro non è che i suoi
non è il subietto , ma uno strumento del subietto. Il  qual  luogo s' illustra con quest' altro: [...OMISSIS...] . Dal
luogo s' illustra con quest' altro: [...OMISSIS...] . Dal  qual  luogo si raccoglie che l' anima è strumento degli
tende a costituirsi diviso dal principio femminile. Dal  qual  principio medesimo si ha la conseguenza, che la mente e
Se dunque negl' intelligibili è contenuta la divina natura,  qual  unità possono questi ricevere? O sarà diviso il divino,
il brano seguente lo fa sospettare: [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo esclude la grandezza, e le parti estese dalla mente:
« sono incorruttibili, quelli poi corruttibili e per  qual  cagione? » » (2). E risponde che la ragione della
induzione che descrive sulla fine degli « Analitici ». Ma  qual  è quella natura che è causa di tutto ciò? Dev' essere
sono universali, e la prova si è che niuno può dire in  qual  genere inesista un astratto, se non si riferisce al senso:
se non si riferisce al senso: per esempio niun può dire in  qual  genere di cose inesista il colore, se non si riferisce ai
la mente stessa è la loro potenza: [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo si osservi, che viene supposta qui la distinzione
che tante volte ci è stato applicato il cubito » » (7). Nel  qual  luogo Aristotele confonde il noi coll' essere : poichè
del principio di contraddizione, cioè l' essere: col  qual  essere l' anima afferma questo è, questo non è
indivisibile e coll' indivisibile dell' anima » (3) ». Sul  qual  luogo si potrebbe così ragionare: L' anima unisce i più in
questa causa della generazione così: [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo, come in tant' altri, si scorge manifestamente che
diletto, e anche questo a noi è solo momentaneo. Dal  qual  luogo pare che una delle due: o l' atto nostro della
dietro a' quali vennero i prosperi successi (1). Ora  qual  è dunque questa prima causa? [...OMISSIS...] Le quali
effetto, e vuole che s' aggiunga la causa del moto (4). Ma  qual  è la prima causa del moto secondo Aristotele? L'
dall' intendimento. Se l' intendimento pronuncia l' unità  qual  è in natura, c' è il vero nell' intendimento, altramente il
allo stato di purità segregata da ogni materia, senza il  qual  ultimo atto non potrebbero essere gli altri atti, tuttavia
, perchè il duce è il fine (1). Cerchiamo dunque di nuovo  qual  sia la relazione che pone Aristotele tra l' essere assoluto
come si cerca la causa della materia, ma in altro (2). In  qual  modo? Certamente riferendo le essenze specifiche alla prima
la Mente. L' essere dunque non già indeterminato, sotto il  qual  aspetto sarebbe materia (4), ma come sostanza prima è la
ed uno solo di specie ha materia, [...OMISSIS...] , col  qual  principio vuol anco provare che un solo è il Primo motore e
di materia. C' è dunque una sola mente in atto? (1). Dal  qual  luogo si trae certamente questa conseguenza, che la mente
porre la mente, come faceva questo filosofo nella natura,  qual  causa del mondo e della sua connessione, [...OMISSIS...] ,
passiva . Ma per dichiarare questo, conviene: 1 stabilire  qual  sia la mente anteriormente al conoscere; 2 qual sia la
1 stabilire qual sia la mente anteriormente al conoscere; 2  qual  sia la mente dopo acquistato il conoscere. La mente
specie che sono nelle cose » » [...OMISSIS...] (1). Dal  qual  luogo vedesi la connessione che pone Aristotele tra la
attuate già in sè queste specie e le conserva in atto, la  qual  conservazione dicesi memoria: e questa è quella che
(5). Distingue dunque la mente in due, [...OMISSIS...] . Il  qual  luogo, non dee già intendersi che la mente sia lo stesso
(7). Ma cangia piuttosto le parole che la cosa: poichè  qual  principio sostituisce? L' essere stesso, non più
materie della natura, giungono a parteciparne limitatamente  qual  più qual meno. C' è dunque l' Essere primo singolare, ma
natura, giungono a parteciparne limitatamente qual più  qual  meno. C' è dunque l' Essere primo singolare, ma preso
da Aristotele come una sola natura, [...OMISSIS...] .  Qual  è dunque il primo e proprio significato di ente? Quello di
sè contrarŒ; domanda come questa si può trovare da noi, per  qual  via si può arrivarci, considerando sì la natura, che la
che ci formiamo per via d' induzione. [...OMISSIS...] Dal  qual  luogo mi sembra poter raccogliere che il progresso della
poter raccogliere che il progresso della ragione umana, col  qual  giunge alla prima causa, sia questo, secondo Aristotele: la
loro società colla natura, viene la seconda questione: « «  Qual  sia la natura di questi intelligibili » ». Fa qui menzione
purchè sempre adatte alle forze spirituali de' compagni: il  qual  giudizio è dono di Dio, e deve chiedersi a lui dai
preceduto. Perciò non si può aspettar tutto da lui, nel  qual  caso egli non corrisponderebbe certamente all'
è per questo appunto che l' Istituto ha per base che ogni  qual  volta alcuno de' suoi membri deve applicarsi a qualche
gli altri. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.36 Io osservo  qual  grave impressione abbia fatto sopra di voi l' avermi alcuno
della vostra carissima (1. giugno) ho pensato seriamente  qual  potrebbe essere la cagione delle vostre turbazioni e della
che hanno per tanto tempo dominata l' anima intera. Ma  qual  dubbio, che se, umiliato nella polvere ai piedi del Cristo
Dio , da Gesù Cristo apertaci con pienezza e perfezione; la  qual  legge è chiamata perciò dai teologi volontà di segno ; e
è il sole della ragione che ecclissa tutte le stelle. Deh!  qual  ragione di operare vi può essere più grande di quella di
sublime ed altissimo documento, sicuro fonte di santità!  Qual  cosa più bella che il navigare con sicurezza di giungere al
pagamento. Ecco la ragione per la quale il suo Direttore,  qual  organo di Dio stesso, Le può impedire alcune penitenze
per esser credente e fatto degno delle promesse di Cristo,  qual  figliuolo devoto della sua Chiesa. Da questo Ella
citai le proposizioni condannate in essi, a fin di mostrare  qual  sia la strada perversa in cui quelli eransi incamminati, e
sia la strada perversa in cui quelli eransi incamminati, e  qual  sia per ciò la contraria che noi dobbiamo percorrere; più
il minimo dubbio. Che dunque si pretende con tali accuse?  qual  progetto si cova nascosto? vuol Ella che Le dica in fine di
recate l' esempio di san Paolo che maladetto benediceva. E  qual  dubbio che questo sia dovere dell' uomo di Dio e del
iuxta stultitiam suam, ne sibi sapiens videatur »; il  qual  precetto dee potersi qualche volta mettere in pratica, se
di ogni proprio volere; e non siate giunto a capire  qual  tesoro infinito di vera sapienza si contenga in queste
di vera sapienza si contenga in queste divine virtù.  Qual  dubbio, che se lo capiste, ne sareste innamorato, le
al presente, e nè pure dai vostri stessi Superiori? Oh  qual  enorme presunzione, qual deplorabile cecità sarebbe questa!
dai vostri stessi Superiori? Oh qual enorme presunzione,  qual  deplorabile cecità sarebbe questa! Per carità di voi
dal solo Verbo Incarnato nostro unico Maestro di verità,  qual  mai dubbio che vi mostrereste tutto sollecito di abbassare
fa squagliare col suo fuoco celeste le montagne stesse?  qual  dubbio che sareste insaziabile di umiliazioni, e fin anco
che inchiuda l' intero sacrificio di sè fino alla morte. Oh  qual  compendio di tutte le virtù non è questa obbedienza, qual
qual compendio di tutte le virtù non è questa obbedienza,  qual  via di renderci simili a Cristo, « qui factus est obediens
divino, e stimiamo le cose col lume verace della fede; il  qual  lume ci mostra, che là appunto sta nascosto il maggior
gran bene, che egli ha destinato di cavarne. Imperocchè  qual  dubbio, che l' effetto di questo suo male sarà una maggior
padre terreno, che può anche farvi da padre spirituale.  Qual  grazia non è già questa! Aprite tutto il cuore con vostro
come è all' odio un tormento la felicità! Così non so  qual  furore mena uomini che hanno abbandonato la religione per
il grido di pace e di riconciliazione. Finalmente  qual  sintomo di vita più manifesto che questi uomini che si
i sapienti che trattano la causa degli uomini sollecitano  qual  mezzo di salute, acciocch' egli non giunga forse troppo
all' ordine risplendente nelle medesime. Conoscere Dio  qual  sommo principio regolatore di tutte le cose, e conoscere
è necessario lo pone come suo naturale precetto considerato  qual  mezzo bisognevole a quel preclaro fine a cui il Signore ha
ne trascorre molte, e tutte bene le comprende, e le ripone  qual  ricco tesoro. Tutt' altro è il procedere del pensiero nelle
ed ha bisogno di andarci, passo passo facendo. Per la  qual  cosa nè la Storia, nè la Filosofia sola dà una sufficiente
semplici ed uniformi dal principio sino alla fine; alla  qual  perfezione il Calcolo delle Funzioni analitiche pare che
o a guastarne la beltà. Nè io stimo meno una certa non so  qual  Tristezza, cui renda lo stile, ma non qualunque Tristezza.
alle loro passioni, e a' loro interessi, non ricevuta  qual  è, qual dev' essere, ma fattasi da se medesimi a mano,
loro passioni, e a' loro interessi, non ricevuta qual è,  qual  dev' essere, ma fattasi da se medesimi a mano, secondo il
del diritto speciale d' insegnamento, e si definisca  qual  parte di questo diritto appartenga a ciascuna di quelle
tale ufficio sono autorizzati e mandati dai Vescovi. Ogni  qual  volta dunque alcun altro, fuori di questi, pretendesse d'
costui fosse un potente monarca, un governo civile, di  qual  si voglia forma o costituzione, altro nome non potrebbe
l' autorizza punto ad usurparsi l' autorità vescovile, alla  qual  sola appartiene per diritto divino l' istruzione religiosa
de' cittadini, egli abusa d' una più veneranda autorità,  qual  è la legislativa; e l' infrazione dei diritti fatta per via
lungi che ciò lo scolpi, maggiormente lo incolpa. Poichè  qual  Governo sarà mai quello che vuol fare una cosa e non sa
chi giudicano meglio la loro prole non è indeterminato, nel  qual  caso non sarebbe diritto, ma racchiuso entro alcuni limiti,
ridurre a convenzione la maniera dell' insegnare, nel  qual  caso gl' insegnanti coll' accettare una tale convenzione
inconseguenti senza saperlo non hanno numero. Infatti,  qual  principio seguono mai costoro? Nissuno per ripeterlo.
Ma veniamo alle strette, veniamo al fatto positivo.  Qual  è la ragione intima per la quale giudicate che i padri di
alle sue mani contro uno stipendio assegnatogli. Col  qual  principio gli uomini che ricevono uno stipendio grande o
stabilimenti che, essendo fondazioni benefiche (sotto il  qual  nome intendo uno stabilimento o collegio, che stia da sè
alla società? Specialmente nell' ordine più elevato,  qual  è quello della dottrina, della morale, della religione? Che
Provincia. La questione dunque si riduce a quest' altra: «  Qual  è il diritto circa l' istruzione e l' educazione che
l' aspetto d' una ignobile servitù (1). Abbiamo già detto  qual  concetto noi ci facciamo del Consiglio provinciale: è un
i due primi concetti, intendiamo di ricercare soltanto «  qual  diritto d' influire nell' insegnamento abbia il Governo d'
la questione in due sezioni. Poichè si può domandare: «  qual  contegno il Governo civile debba tenere circa ai diritti di
ma unito insieme con altre cosarelle, che non sono morali.  Qual  meraviglia dunque che poi dicano superbamente alla Chiesa
e la morale intera: tra lo spirito d' una morale cenciosa,  qual  è la mondana, e lo spirito della morale regalmente vestita
domandar guarentigie contro questa dottrina, o a favore di  qual  altra dottrina? Da quelli certamente che fanno consistere
quella che la Chiesa offre a lui nella sua stessa dottrina?  Qual  è dunque la dottrina del Governo civile? Niuno lo sa: niuno
la dottrina del Governo civile? Niuno lo sa: niuno sa  qual  dottrina egli farà insegnare: non esiste un corpo di
dottrina del Governo ». E se niuno ancora sa o può sapere  qual  dottrina il Governo civile farà insegnare oggi; si saprà
il Governo civile farà insegnare oggi; si saprà forse  qual  dottrina farà insegnare domani? Lo stesso Governo è il
principale della loro civiltà e del loro progresso. Ma in  qual  maniera potrà il potere dare qualche guarentigia su questo
Se all' incontro voi lo trattate lealmente , come clero,  qual  è per la sua situazione, non mostrate di averlo in conto di
Stato ». Niente di meglio che l' indipendenza dello Stato;  qual  buon cittadino vorrebbe sacrificarla? o chi v' ha mai detto
la soluzione falsa , per es., la questione di D' Alembert «  qual  sia il punto di comunicazione fra lo spirito ed il mondo
è definire una cosa il pronunciare anche dentro di noi  qual  sia il significato che noi attribuiamo a quel vocabolo, col
si è, che l' osservazione preceda il ragionamento - A  qual  classe di fatti appartiene la questione che vogliamo
la possibilità di affermarla. Avete veduto, miei signori,  qual  conseguenza legittima da ciò proceda? La conseguenza
pongono una loro idea (giacchè così chiamano Iddio), la  qual  sia ad un tempo soggetto ed oggetto, e dalla quale
più atti. - Ogni facoltà è unica, benchè abbia più atti. -  Qual  sia il principio che moltiplica le facoltà, quale il
che tutto avvolge e confonde in una sola sostanza. - Ogni  qual  volta adunque la mente unì per suo comodo, per comodo de'
non rimanga l' errore. Questo accade principalmente ogni  qual  volta si applica lo stesso vocabolo a cose intieramente
o per malizia, o per errore. Quanto alla prima cagione,  qual  conforto non ci dà Cristo quando ci disse: « Il mondo gli
bene meditandolo. Specialmente apprenderete ivi, con  qual  gusto si debba porsi ad istruire, e quanto tal gusto giovi
cosa medesima coll' amore, e proprio col godimento di Dio.  Qual  raccomandazione più grande ad una pia istruzione? Di qui
fa bisogno la dottrina. Or voi sapete chi sieno, di  qual  tempra, e a che destinate le vostri giovani donzelle.
uni scuciti dagli altri: perciò non sentiamo bastevolmente  qual  forza ci lega e aduna insieme, e ci dovrebbe formare una
Evangelio. Ecco di che vocazione parla S. Paolo. « Per la  qual  cosa », aveva già detto innanzi (2), « ricordevoli siate »,
a certi difettuzzi, di cui non si corregge (perciocchè  qual  uomo arriva a torseli tutti?), sopportandosi
e di questa pace, che da esse stilla per così dire  qual  mele e come olio odoroso dilata per tutto la fragranza sua,
« secondo la donazione di Cristo ». E appresso: « Per la  qual  cosa dice il Salmo (1): Asceso in alto ne menò schiava la
altro suo gregge. Ell' era quella stessa verga, di cui  qual  pastore di vere pecore soleva far uso, e Aronne l'
scongiuro: Signore, manda colui che sei per mandare ». Nel  qual  titolo di mandato , o Apostolo per eccellenza, racchiuse
dal desiderio alla speranza e alla espettazion del futuro.  Qual  maraviglia, considerando questo fatto, se si veggono i
le prove della verità sua, e mostrarle al mondo tutto. In  qual  maniera adunque preparossi Iddio questo popolo? « Tutte
argomenta, da cui si fa chiara la sua divinità. Ma veggiamo  qual  differenza v' abbia tra le dignità di Profeta e di
della legge reggessero l' Ebraica Chiesa; trapassato il  qual  tempo, furono solo reggitori ordinari e permanenti. Così
il fine di tutte le cose, la santificazion degli uomini.  Qual  bontà non è ella questa di Dio di avere il tutto fatto pe'
se tutto ha fatto perchè gli eletti fossero santificati, a  qual  fine poi quest' opera stessa? Ogni santità degli eletti è
glorificato. La santità nostra dee fruttare gloria a Cristo  qual  capo dei fedeli, e la gloria di questo capo gloria a Dio. A
e astante ad ogni suo atto, questi consapevole ogn' ora di  qual  compagno egli s' abbia, e di che dignità sia fornito, di
macula o corruzione. Finalmente nell' invernale stagione  qual  meditazione più ovvia che quella della caducità di tutte le
che più tosto ci sbalordisce e ci perde; ma averlo presente  qual  uomo, qual uno di noi, uno vestito dello stesso corpo: uomo
ci sbalordisce e ci perde; ma averlo presente qual uomo,  qual  uno di noi, uno vestito dello stesso corpo: uomo suggetto
di leggere tale spiegazione a' Catecumeni sotto la Messa  qual  Prefazione della dominicale preghiera. Raccomandata è dall'
sentirà; gli parrà ogni dì più dolce, ogni dì conoscerà  qual  v' abbia distanza fra questa e le altre divozioni serve di
ed ogni fedele, e segnatamente colui che è presente. Per la  qual  cosa chi ascolta la Messa deve pensare all' atto che fa
Messa, cioè l' Offerimento dell' ostia, che si fa a Dio  qual  supremo Signore di tutte cose; e la Consecrazione, ovvero
Altissimo gradevole Sacrifizio: tuttavia ed ogni Sacerdote,  qual  ministro di Cristo, in persona sua rinnovella detto
medio, che s' usa in alcune Domeniche meno solenni forse  qual  indice della nostra speranza. Le conche poi dell' acqua
in memoria del Signore risorto; e usare positura ritta ogni  qual  volta vogliamo significare solennità ed esultanza:
esprimermi, come il sole materiale regola l' anno terreno.  Qual  migliore tempo di questo da meditare la caduta dell' uomo
dell' Epifania e degl' Innocenti si ricordano.  Qual  pascolo non abbiamo noi nella considerazione dell' umile
questa virtù a nostra santificazione usata. Ma veggiamo  qual  sia l' uomo nuovo che surge, morendo il vecchio. Come il
Ma s' ella non è chiamata al chiostro, dimostri al mondo  qual  sia la conversazione dell' illibato Cristiano. In questo
mediante quante forme le piace di mettergli attorno. Il  qual  fatto si vede manifestamente nell' algebra, dove si pone
gustoso, sonoro, ecc.: questa è sintesi cosmologica . Dal  qual  fatto ebbe origine la distinzione fra la sostanza e gli
la specie astratta con cui si conoscono è una sola; nel  qual  caso la loro moltiplicazione si fa nell' ordine della
sia l' oggetto del naturale intùito della mente umana, nel  qual  caso la mente umana potrebbe avere concezioni adeguate all'
della vita di riflessione è il principio riflesso,  qual  meraviglia che l' uomo neghi il suo stato anteriore, e
la veglia ed il sonno. E qui viene spontanea la domanda:  qual  uomo è che appetisce il passaggio dalla veglia al sonno e
diretta da riuscire nulla alla vita di riflessione; nel  qual  caso cesserebbe la coscienza, appunto perchè cesserebbe l'
costui, che mi si fa innanzi la prima volta, sia poi egli  qual  voglia essere, che a me non cale. Conviene nondimeno
dita, più volte si osserva l' uso di questo ingegno. La  qual  maniera compendiosa di ragionare si può chiamare raziocinio
hanno segnati altri volumi; per esempio, essi hanno segnato  qual  sia il volume rispondente a dieci, a venti, a cinquanta, a
accessorie ed inutili che talora la infrascano; il  qual  tutto essi possono facilmente sottomettere alle regole che
errore, sia quel principio che vive della vita riflessa;  qual  meraviglia che egli s' inganni o che operi perversamente,
quasi sepolte nella silenziosa notte della vita diretta?  qual  meraviglia che il principio riflesso erri e travii, se per
non è punta da qualche stimolo che la rivolga ad essi; nel  qual  caso talora scoppiano luminosi e fin anche fragorosi; e
stato di soddisfazione che in lui si trova incoato »; il  qual  principio deve dare una singolare regolarità al suo
e gli si dà a vedere secondo che queste leggi prescrivono.  Qual  meraviglia dunque che il senso abbia per termini suoi tali
gli è occasione di spiegare maggiore attività sensitiva;  qual  meraviglia che il principio sensitivo stesso tenda ad avere
dell' organo, che lo rifocilla e rimette in vigore; il  qual  bisogno di riposo dipende dalla legge stessa che prescrive
formano, come direbbe Dante, un incognito indistinto; il  qual  senso dorme profondamente nella società rozza, o troppo
vitale e le forze straniere ammetta conciliazione »; al  qual  fine dobbiamo spiegare di quale conciliazione si parli.
vitale suo proprio, ciascuno dotato di attività distinta,  qual  maggiore, qual minore. I principŒ sensitivi adunque, che
ciascuno dotato di attività distinta, qual maggiore,  qual  minore. I principŒ sensitivi adunque, che sono annessi alla
alle forze chimiche e ne impediscono l' effetto; dal  qual  fatto Brown induceva la vita consistere in uno stato
lo perfeziona (1). E non è difficile tampoco intendere per  qual  meccanismo quelle molecole si ritondino. Supposto che la
muove, e continuata fino che ella riesce piacevole ». Dalla  qual  legge deriva: Che l' attività dell' istinto sensuale è
il principio sta nel solo sentimento. Ad illustrare il  qual  principio ci valgono le due proposizioni seguenti. Talora
rimovendo lo stato non soddisfacente ed inquieto. Il  qual  cenno tuttavia ci sembra sufficiente a dimostrare che ogni
animale ricerca, la sua conservazione e la sua perfezione.  Qual  altro sentimento se non quello della molestia e dell'
soggettivi e gli extra7soggettivi si trova onde spiegare in  qual  modo l' istinto sensuale disordini la natura animale, senza
tendono al fine stesso col promuovere le escrezioni. Nel  qual  fatto è pure ammirabile la sapienza della natura nell' aver
difetto dello stimolo, non sappiano giammai determinare a  qual  grado e misura ne incominci l' eccedenza o il difetto; e se
animale, che informa la fibra, l' avviva, l' agita; il  qual  principio certamente si modifica talora con indipendenza
vitale e la produzione del sentimento fondamentale; nel  qual  caso si ha in breve qualche disorganizzazione, e la morte.
oppressione del petto, dopo poche ore cessò di vivere (3).  Qual  fatto più efficace di questo, e ve ne sono infiniti, a
istinto sensuale, che ne riceve un' attitudine diversa. Ma  qual  è l' effetto di questa attitudine? L' istinto sensuale
è cangiato il sentimento fondamentale di continuità . Il  qual  cangiamento si riduce all' essersi aggiunte al continuo
solida, non convertibile in fluido dalle forze vitali; nel  qual  caso non si assimila al corpo vivente. Questa suol alterare
morbosa, introdottasi comecchè sia nel corpo umano; la  qual  materia dopo un certo tratto di tempo cessa dall'
atto del movimento il piacere è più che mai attuato; al  qual  movimento succede gradatamente la quiete. Ma ciò non basta
infiammazione; il che dimostra il concorso degli umori. Del  qual  concorso è nuova prova questo, che le parti del corpo più
incipienti, tutte in tendenza di spiegarsi e sfogarsi. La  qual  cagione, unita alla precedente, sembra che possa rendere
e si rende più difficile lo scopo che vuole ottenere,  qual  è quello di giungere alla vera scienza medica. Così s'
al cuore, senza che questo vi si arrestasse. Ora poi  qual  è la cagione che fa sì che il sangue non si arresti nel suo
importa qui di osservare (perchè non cerco che d' indicare  qual  debba essere la sana logica da applicarsi all' esperienza
a pieno lo stato del corpo umano, a cui si applica; il  qual  corpo umano è appunto nel caso nostro l' ente che deve
prima di tutto l' effetto dei rimedi sul corpo sano? Ma con  qual  precipizio non ne tirò poi la conseguenza generale, che l'
fa l' effetto degli stimoli eccessivi, istupidisce. Il  qual  fatto prova appunto che le sensioni hanno natura di
sanità o colla morte. Una lotta si manifesta altresì, ogni  qual  volta qualche agente straniero giunga a sottrarre qualche
continue, sia finalmente per una vera simpatia (1). Nel  qual  caso anche la parte che partecipa dell' attività cresciuta,
un soverchio di debolezza, comparativamente al venoso; nel  qual  caso, venendo il sangue portato al cuore con più impeto e
può essere contrariata dal principio extrasoggettivo; nel  qual  caso nasce l' irritazione, causa delle malattie, che è la
causa interna, che lo muove e che produce l' immagine; la  qual  causa è organica, ma non sensifera. Le immagini dunque ci
è condizionata alla dottrina del principio sensitivo. Il  qual  vero si tentò da noi di porre in evidenza, e tuttavia non
la sua naturale sede; ella è nell' essere; dove si vede  qual  parte di vero contenga la sentenza di Nicolò Malebranche,
ciò che vi è di negativo, di esclusivo, e di arbitrario. Il  qual  principio, dove si applichi a comporre un sistema
il vero dal falso colui che già prima non possiede il vero,  qual  tipo al cui riscontro il falso si riconosce; ma esso
osservare che egli aggiungeva all' acqua lo spirito, «nus»,  qual  principio motore (2), il quale spirito è pure indicato
antica sentenza, definì l' anima così: [...OMISSIS...] . La  qual  sentenza fu suggerita ai filosofi evidentemente dall'
composero l' anima da tutti insieme gli elementi (1). Il  qual  luogo, se non è stato interpolato, rende sospetto il verso
dover racchiudersi l' intera sapienza. Basta considerare in  qual  modo Senofane si portò addirittura col suo pensiero alla
quale fu istituito Empedocle. Empedocle riconosce Iddio  qual  pura mente, priva di ogni concrezione corporea; e ci
dell' anima umana essere simile a quella di Platone (3); il  qual  luogo è il seguente: [...OMISSIS...] . Ora, tra i filosofi
che Empedocle ripose l' essenza delle cose nelle idee. Il  qual  luogo è in sulla fine del primo dei Metafisici, e suona
concetti diversi, onde rimanga a dire ad Empedocle sotto  qual  concetto la sua amicizia sia amicizia, se sotto il concetto
di materia, l' abbiamo pure accennato; rimane che vediamo a  qual  titolo possa ella essere detta anche caos. Ora, se si
come poi da questi due principŒ escono i quattro elementi?  qual  è il nesso che li lega con quelli? Primieramente è da
altro sensibile, a cui spetta solo la qualità di fuoco. La  qual  distinzione è manifestamente quella che separa l' ideale ed
- Aristotele nell' opera sull' anima, dopo riferito in  qual  maniera tutta materiale Democrito voleva che l' anima
Socrate, ossia la stessa anima di Socrate ragionante. Al  qual  detto se fosse stato coerente, sarebbe pervenuto a trovare
debba appartenere alla forma dell' anima sensitiva, la  qual  forma è il sentito. Onde Platone dice, benchè oscuramente,
ed alla ragione divina, «logos theios», di Empedocle. Nel  qual  passo del « Timeo » più altre cose sono degne di
e si dice che egli è più debole di sè stesso » ». Nel  qual  luogo scompaiono, come dicevo, i due termini estremi dell'
estesa, perchè è semplice il principio in cui si trova, nel  qual  principio anche ella nasce. Quindi si possono distinguere
stesso pronunciando questa proposizione: « Io sono Io ». La  qual  maniera di spiegare come l' Io ponga sè stesso, è
Niente si può rispondere con esso a queste interrogazioni:  Qual  ragione vi è perchè l' Io ponga sè stesso, anzichè non si
coscienza di ogni uomo ha pur cominciato in un dato tempo.  Qual  ragione vi è perchè il numero degli Io che si pongono sia
coerente all' escludere tutto ciò che è fuori di lui), nel  qual  caso voi comporreste la filosofia per voi solo. Qual
nel qual caso voi comporreste la filosofia per voi solo.  Qual  ragione muove l' Io a porre il Non7Io piuttosto che a non
(più o meno abbondante) che non fa l' Io dei secondi.  Qual  ragione sufficiente assegnate voi perchè un Io debba porre
un Non7Io determinato in un modo piuttosto che in un altro?  Qual  ragione vi è perchè l' Io voglia limitare sè stesso
l' Io voglia limitare sè stesso producendo il Non7Io?  Qual  ragione assegnate voi perchè l' Io voglia dividere sè
.x . 2, .x . 4, .x . ., .x . 16, ecc., all' infinito; nella  qual  serie, non trovandosi mai l' ultimo termine, il numero
« lo spirito nulla può conoscere fuori di sè stesso »; del  qual  pregiudizio la filosofia tedesca dopo che le entrò nei
bellezza, non può essere prodotta che dall' eterno. Nella  qual  conclusione si racchiude più che nelle premesse; perocchè
il secondo dei tre momenti dell' Idea hegeliana, in  qual  maniera l' Idea si trasforma nella Natura? Questo è ciò che
è immutabile, come abbiamo detto alla osservazione II. In  qual  maniera si può concepire che la Natura bruta ritorni all'
parla quasi incerto così: [...OMISSIS...] (1). Nel  qual  luogo è da considerarsi che il filosofo non disse
senso l' officio di formare i principŒ del ragionamento. Ma  qual  è dunque la differenza fra il sentire e l' intendere ?
mente, che considera e paragona più singolari insieme. Il  qual  paragone non si può fare, se non raffrontando i singolari
immediatamente al luogo addotto: [...OMISSIS...] . Nel  qual  passo il sensismo è manifesto; e tuttavia ancora dubbioso e
di fermarsi a considerare nel sensibile il comune, il  qual  comune è l' universale; onde, nel secondo degli « Analitici
[...OMISSIS...] . Abbattuti così i Realisti, Abelardo trae  qual  necessaria conseguenza il nominalismo: [...OMISSIS...] (2).
origine le denominazioni stesse di reale e di ideale , e  qual  ragione abbia presieduto al senso comune, quando questo
e batta insieme colla real cosa percepita ne' sensi: il  qual  riscontro, disaminato a che guisa di operazioni si
mediante una nostra più attuale attenzione: il  qual  vestigio, o conservato o riprodotto, fa lo stesso ufficio
una causa; là dove quando vengo a determinare quest' ente  qual  causa delle cose tutte, la determinazione riesce tanto più
comechessia in quel mio concetto, esiste realmente. Col  qual  giudizio io applico l' idea di esistenza alla cosa così
sono tolte dalla sensazione reale della luce stessa, della  qual  sensazione egli è privo; ma sono tolte dalla relazione di
di operazioni naturali e soprannaturali, è da vedere  qual  sia quella essenza del giudizio pratico, dell' amore e
sì ma tuttavia infinita, posseditrice dell' uomo, la  qual  signora di sua natura v' insinui luce e calore, e non
altezza, a cui la tenue e solo abbozzata idea di Dio,  qual  l' abbiamo pure, impone con autorevolissimo e severo
[la differenza] fra il veder le norme coll' intelletto, al  qual  fine basta l' azione ideale (l' idea in noi), e il seguirle
e che susseguono altresì l' atto della fede. Ecco  qual  è l' ordine loro: 1. Cognizione rivelata di Dio ex auditu
, quasi ad additare un grado di più intera cognizione. Il  qual  grado nuovo di cognizione che si aggiunge per grazia, viene
fenomenale, se non per una operazione dell' intelletto, al  qual  solo per ciò appartiene una conoscenza veritiera, sebbene
coll' uomo: il che avviene, perchè è forma oggettiva , nel  qual  genere di forme non vi ha alcuna mistione o confusione,
a dubbiezza. Egli dice adunque così: [...OMISSIS...] . Nel  qual  passo si toglie ogni cosa di mezzo fra lo Spirito Santo, e
dalle altre cose, ma è un carattere vivo e efficace: col  qual  passo si distingue manifestamente il conoscere delle altre
quella notizia, il venirne pienamente in possesso, alla  qual  solo l' uomo si chiama trabocchevolmente felice. Il terzo
suggellato e stampato l' universo e ogni cosa in esso; il  qual  carattere non è punto un vestigio adeguato della divina
stessa di Dio, fatta sotto la forma di amore (3). E  qual  meraviglia di ciò, se la Scrittura dice espressamente che
o amabilità di quella specie prima pure sussistente: nel  qual  caso solo percepiremo tre sussistenze e in ciascuna il
che questa parola sia una cosa, una sussistenza . Ma  qual  degli uomini non si sarebbe piuttosto appagato di
fede che li scorge a intendere la forza di quei luoghi, il  qual  lume manca a questi secondi (1). Essendo adunque il
dice appunto, che Cristo abita per la fede in noi (3). E  qual  maggiore e più intima comunicazione di Cristo con noi di
Padre ha dato a lui avanti della costituzione del mondo, la  qual  non è diversa dalla stessa divina sostanza che è pur la
che non sono punto nè poco in grazia. Veggiamo adunque in  qual  altro modo. Si osservi prima di tutto che anche rispetto
non trovano, fino a crearne di quelli che non esistono! E  qual  prezzo dà alla bellezza e alle grazie di quella persona,
Basilio parlando dello Spirito Santo, [...OMISSIS...] . Nel  qual  passo chiaramente sono distinte le efficenze , o beni, o
ragione nè conto alcuno, molto meno farne l' analisi? Anzi  qual  uomo rozzo è mai che conosca, quali sieno i principii,
accorgeva che, vedendo lui, si vedeva il Padre stesso: il  qual  vedere non si può riferire alla semplice vista della
che produce in noi l' operazione della grazia, nel  qual  sentimento percepiamo una divina persona. Questi caratteri,
ossia comunicò la propria persona agli Apostoli. Perocchè  qual  è il valore di questa misteriosa parola, udire dal Padre?
a' suoi discepoli: ha comunicato loro la sua persona. Ma a  qual  fine ha comunicato a' suoi discepoli le parole date a lui
suoi discepoli? La propria persona, la generazione eterna.  Qual  è il mezzo onde la fa conoscere? Non altro che la propria
deve essere immortale. Onde soggiunge: [...OMISSIS...] . E  qual  è questa vita? Una vita fondata nell' azione stessa di
di uno, non è necessario che vegga la persona che parla: la  qual  forza della parola, udì , si rileva da queste altre parole
tutte le cose , ma le insegnano in diverso modo . E  qual  è questo diverso modo? Risulta dalle parole di Cristo: il
fra lui ed essi, e come egli era in essi, ed essi in lui.  Qual  più manifesto luogo per mostrare che l' illustrazione dello
manifestazione del Padre per segni e figure esterne, nel  qual  modo non è dubbio essersi lui manifestato più volte agli
in vane idee , ma in vere percezioni soprannaturali. Ecco  qual  genere di sapienza propone l' Apostolo a quei di Colosse:
delle forze umane (2), e non da qualche malvagità (nel  qual  caso non sarebbero nè pure veri religiosi), ben presto a un
stesso nella mente sua e al rigore di quella emendata. La  qual  norma è questa:« che ogni detto, il quale parli di cosa che
fine, pel quale è stato dall' eterno artefice fabbricato? E  qual  ripugnanza vi ha che ci sia nell' uomo una potenza sublime
di doverla amettere di fatto. Ora la sana ragione da  qual  parte starà? Se io bado alle loro parole, i primi si
che in quel risultamento medesimo non convengono (1). Il  qual  principio applicato a giudicare del naturalismo o
lontanissima dall' andar soggetta al minimo dubbio. Ma che?  qual  ragione, qual uomo ha mai potuto dire di possedere una tale
andar soggetta al minimo dubbio. Ma che? qual ragione,  qual  uomo ha mai potuto dire di possedere una tale dottrina? Di
è necessario avere ogni bellezza effigiata nella mente, nel  qual  caso non riuscirebbero punto più nuove e dilettevoli le
suo ideale; basta che vi abbia la regola da giudicarla. La  qual  regola finalmente non è poi altro che il lume stesso della
disperata delle opinioni, che doveva pure mostrare  qual  confidenza meritasse, per la scoperta del vero, la ragione
comporre questa coll' eterno e semplice operare di Dio. La  qual  ragione non avendo sicuramente alcun peso, forza è dire che
giudicarsi che si fa dei pregi e difetti degli esseri, il  qual  nome di esseri abbraccia tutti i generi delle cose. Dice
e potenzialmente è capace di parteciparlo«] (3) ». Nel  qual  passo sembra che il santo Dottore prenda la parola imagine
problema di trovare l' ordine intrinseco dell' essere, nel  qual  ordine tutte le divine verità e tutte le cose, come parti
riconoscerle e quasi richiamarcele alla memoria: dal  qual  fatto è nata la reminiscenza de' Platonici. Perocchè
nessuna vice di tempo reca mutazione (3). Nel dichiarare il  qual  vero è in più luoghi delle sue opere Sant' Agostino, e
nozione dell' essere, ma in un loro proprio sentimento; il  qual  sentimento sarebbe cieco e incognito se il nostro spirito
chiamare propriamente imagine, se non potenzialmente, nel  qual  senso lo chiamano talora imagine i Padri (1). Egli non è se
che ha il sussistere per sè e in sè medesima. Or dunque  qual  cosa potrà essere imagine di Dio? Qual cosa potrà somigliar
medesima. Or dunque qual cosa potrà essere imagine di Dio?  Qual  cosa potrà somigliar a Dio in quanto alla sua stessa specie
il significato vero e proprio della parola« imagine«, ecco  qual  mi sembra la via sicura e coerente colle teologiche
non possano avvicinarsi, agli occhi della filosofia? Anzi  qual  ferocia d' animo muove i filosofi a decretare sì crudele
che esige necessariamente la limitazione di essa natura, la  qual  solo coll' unirsi col suo Creatore ottiene la sua ultima
uomini, cioè ad esseri intelligenti, a cui è dato un corpo  qual  mezzo del loro sviluppamento e della loro perfezione, si
è appunto quel seme della grazia gittato nelle anime, la  qual  grazia è il Verbo stesso cui noi portiamo nell' essenza
dicendo: [...OMISSIS...] . Ma in quanto al corpo, il  qual  corpo non esiste rinnovellato se non dopo la risurrezione,
uopo è che gli supponiamo data altresì la favella, colla  qual  solo vien tratta all' azione la sua potenza di riflettere e
la sua libertà, ligata senza di ciò e nulla operante; la  qual  favella, tale che gli bastasse, non potrebbe mai trovare
farne scelta, sì per sè, che per gli altri uomini: la  qual  scelta non poteva farla con altro che colla ragione di cui
trarre di ciò la seguente conclusione: [...OMISSIS...] : al  qual  termine non giunge veramente nessuna creata volontà. Indi è
cieca e inetta a percepire la luce della legge morale. Nel  qual  passo di Giobbe egli pare non parlarsi già di uomini
potersi sempre concepire soggetta a cotal tentazione, alla  qual  vincer non basti il grado di sua libertà naturale:
adunque era come una potenza nuova data all' uomo (4), il  qual  uomo poi poteva o adoperarla o no, a suo piacimento: era un
del senso animale non lo aiuta a vedervi alcune cose, il  qual  senso non lo può aiutare che assai debolmente e
una legge annessa da Dio alla generazione medesima, e il  qual  essere perciò non può mai venir macchiato nè alterato,
fossero dovuti passare nei figliuoli; e se no, per  qual  ragione passar non dovessero, quando pur passava la grazia
noi abbiamo trattato più lungamente altrove (2). Ora  qual  è l' ordine che devono avere fra loro la perfezione della
tutti cercano una perfezione ed altresì un ingrandimento.  Qual  è dunque la differenza per la quale alcuni sono detti
condizione è una qualche perfezione o bene di natura; il  qual  loro volere assoluto, così determinato, impedisce che
e applicata direttamente alla perfezione della persona; dal  qual  punto avrebbe fatti rapidissimi progredimenti verso l'
uomini a cui non poteva soccorrere la ragione umana. La  qual  fede vinse, per così dire, la stessa ragione dell' uomo,
una cotale disposizione delle potenze; e poi cercando a  qual  potenza principalmente appartenga quest' abito corrotto,
di essenziale nel peccato originale, converrà cercare da  qual  principio proceda questa mala piega della volontà, che cosa
imputato all' uomo che per generazione lo contrae. Ma di  qual  genere è ella l' imputabilità del peccato originale? Noi
per un atto di volontà personale sì, ma non libera, del  qual  atto non è in potere dell' uomo far senza, ma anzi egli
si considera una sola grande e universale corruzione, la  qual  tutta è morale e tutta insieme dicesi peccato originale: e
per mio avviso, ogni uomo in disperazione: perocchè  qual  uomo mai potrebbe vivere con buona fiducia di adempire il
poi un entrare in altra ricerca chi si facesse a stabilire  qual  grado di forza s' abbia una cosifatta libertà, e per farne
a far probabile conghiettura dello stato dell' anima la  qual  passi all' altra vita macchiata del peccato originale senza
ecclesiastica tradizione, a tale che fu tenuta da taluno  qual  parte della cattolica verità. Così S. Isidoro Ispalense non
dell' anima e ricercato il suo parere. Si veda adunque in  qual  parole tale questione era proposta. Dimandavasi: se le
quell' equilibrio di forze, di cui abbiamo ragionato, il  qual  valga a conservare quella massa carnea staccata dalla madre
v' abbia quella che Dio vi crea in suo luogo. Perocchè a  qual  fine un' anima sensitiva, se ella non è fatta se non per
un istante l' anima intellettiva, quale immenso passaggio!  qual  salto! un essere tramutato in un punto da bestia in uomo!
umana natura e della società domestica. Da questo si deduce  qual  sia l' estensione e il limite del potere civile. L'
suo potere, e quindi ancora un criterio per definire fino a  qual  limite si possa estendere la sua massima e totale potestà,
ragionare si mantiene coerente ai principii della sua fede.  Qual  è dunque il concetto che un cattolico, secondo la sua fede,
né un uomo particolare, né una congregazione d' uomini,  qual  è lo Stato, può ricusare di sottomettersi all' autorità
con l' unione, quasi direi, d' altrettante minori divinità.  Qual  maraviglia, dopo di ciò, che si parlasse dell' onnipotenza
la propria, e non dipenda da una legislazione superiore,  qual  è la morale e la religiosa; che conciliazione si può
non può avere per giudice altro che un' autorità divina,  qual  è quella istituita da Gesù Cristo nella sua Chiesa; l'
umana, può essere benissimo oggetto di un' autorità umana,  qual  è quella del governo civile; vogliamo quindi lasciare alla
- Sarà ben difficile concepire una simile distinzione:  qual  più contraria al senso comune? Chi può pensare che un uomo,
quella del matrimonio civile. Basta considerare in  qual  tempo e da quali mani ella uscì per restarne convinti. Chi
quali mani ella uscì per restarne convinti. Chi non conosce  qual  era lo spirito dei legislatori francesi del 1791 e
di coscienza finta e bastarda, facilmente apparirà da sé  qual  sia il vero significato di questa espressione libertà di
del giusto mezzo aggiunge, che rispose accortamente (2). Il  qual  fatto fu seguito dall' abolizione della religione, e da
e il sistema utilitario. Gioverà meglio il far conoscere  qual  sia il carattere proprio di ciascuno di questi sistemi per
pronunciare una celia. Escluso il sistema legale, vediamo  qual  sia il filosofico (già s' intende nel senso abusivo della
sincera da una professione ingannatrice. Ecco in  qual  modo si distingue il sistema utilitario dal legale e dal
dottrina si levino la vita, l' onore, la roba, ecc., ogni  qual  volta il calcolo dell' utilità (ché nessun altro può fare
di reprimere la licenza: tentiamone la soluzione. Ma prima  qual  è, ci si dice, la soluzione della questione nel sistema
« Le forme dell' essere », gli fu necessario esporre in  qual  maniera concepisse e divisasse le « Categorie »,
che intitolammo: « Aristotele esposto ed esaminato ». Colla  qual  narrazione dell' origine di questo scritto, intendo
niuna sentenza è sconnessa e spezzata dalla susseguente; il  qual  notabile vantaggio sarebbe perduto, qualunque altro ordine
non si possano ridurre a concetti precisi: finalmente  qual  sia il valore scientifico di tutto il sistema e delle sue
Giovanni Roscellino mise in campo il nominalismo (4): dal  qual  tempo alcuni incominciano la storia della Scolastica, chè
sostituì al nominalismo , il concettualismo (4), nel  qual  sistema gli universali non sono più puri nomi , quasi
di lui. Mediante questa rivelazione, noi possiamo definire  qual  sia la cognizione naturale di Dio, e quale la cognizione
, di cui noi stiamo dimostrando le assurde conseguenze. Il  qual  realismo nelle menti acute vacilla incoerente con se
». Se si risponde che sono reali , è ancora a domandarsi di  qual  mente si parli, della divina o dell' umana. Poichè se si
ed ora schermendosi con ridicole ed insolenti distinzioni,  qual  fu quella celeberrima della doppia verità, la filosofia e
men sollecito poi di darne una retta soluzione (1): al  qual  fine fa largo uso di ragioni pro e contra, e non si sa
separazione del gran discepolo dalla scuola di Platone. Il  qual  punto è chiaramente indicato nel libro M (XIII) dei
, e sia pure adoperata per specie o idea universale,  qual  è nella mente, che certamente è una e indivisibile (1).
di Platone per una cotale copia dell' idea esemplare, nel  qual  modo cessano le difficoltà. Un altro impaccio. - Aristotele
le sostanze singolari, non ci sarebbe più nulla »(2) ». La  qual  sentenza non gli può essere certamente contesa da Platone,
menti, e sieno di due maniere e d' opposta natura. Nel  qual  caso egli si fa con Platone, e rinnega il proprio sistema.
a meno che si consideri il reale, non quale è in sè, ma  qual  è pensato dall' intendimento; dove il reale è composto di
l' intelligenza dal senso, e che il sensibile corporeo,  qual  è il fantasma, si converta da sè prima in concetto (
il senso giudica (4); perciò qui si dà cura di definire di  qual  mente parli, e dice di quella « « per la quale l' anima
Se dunque si cerca di questo composto che dicesi uomo ,  qual  sia il subietto, è da rispondersi non altro che « il
perchè veduti immediatamente dall' anima intellettiva. Ma  qual  è il primo di questi intelligibili, secondo Aristotele? La
Anassagora, di cui accenna nel XII dei Metafisici (2). Nel  qual  libro questa stessa questione è trattata più pienamente.
vegetale, sensitiva, e intellettiva [...OMISSIS...] , alla  qual  ultima avviene dal di fuori la divina mente, partecipa
cognizione dimostrativa, e la cognizione de' principŒ, il  qual  ultimo genere avviene, che talora sia nell' uomo, e l' uomo
mente immediatamente conosciuta. Cercando dunque Aristotele  qual  sia il fondamento della verità de' giudizi e delle
al subietto, nella cosa non si unisce e compone, essa non è  qual  s' afferma, e questo lo chiama non essere [...OMISSIS...] .
Laonde censurando Democrito dice che [...OMISSIS...] . Dal  qual  luogo, come da molti altri si trae: 1 Che Aristotele
vuole distinta l' anima, non solo come una parte di questa,  qual  sarebbe la mente subiettiva, ma come un' altra cosa, qual è
qual sarebbe la mente subiettiva, ma come un' altra cosa,  qual  è la mente obiettiva (6). Ora per anima propriamente
. Se noi ora rivolgiamo indietro lo sguardo, vediamo  qual  lungo cammino abbia fatto il pensiero aristotelico e come
in qualche modo lo segna e distingue dalla specie piena, il  qual  individuo è un reale possibile . Ora essendo la ragione
sempre eterni, ma per contemplarli, [...OMISSIS...] , la  qual  maniera di dire li suppone preesistenti e dimostra che si
bisogna e dimentica Platone, dice il medesimo (2). Poichè  qual  vi può essere sentenza più consentanea a quella di Platone
a Platone, è quello stesso che lo giustifica. Poichè  qual  è il rimprovero? Che Platone faccia due sostanze separate.
dee assolutamente precedere ciò che è in potenza ». Il  qual  principio per la sua stessa confessione non vale per
in qualche modo che sia attiva e passiva ad un tempo, nel  qual  senso si potrebbe distinguere un intendimento attivo ed uno
, e in questo senso, secondo noi, cioè come esprimenti in  qual  modo sieno reciprocamente e co' reali, vanno intese l'
intelligenza, il lume di Dio segnato nell' anima umana, il  qual  lume perciò Platone lo distingue sapientemente da Dio
quella discrepanza d' opinioni così si compone. Vediamo ora  qual  sia la dottrina platonica intorno all' Essere assoluto, che
cose vere, quelle che ad essa ripugnano per cose false. Ora  qual  è questa ragione? Ella è la causa formale e finale, perchè
di necessità il concetto di passaggio o di successione. Ora  qual  è questo moto, questa vita, quest' anima, questa prudenza,
oggettivo eterno, necessario all' essere stesso, senza la  qual  ricchezza interiore l' essere stesso non potrebbe essere.
venire nel corpo hanno riguardato nell' Esemplare del Mondo  qual  è nella prima causa, e ora si ricordano di quello che hanno
in lui le sensazioni. Ora dato che un primo sentimento,  qual  è quello dell' anima, 1 soffra una violenza e così senta un
la creazione. Dice dunque Platone che [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo s' osservi che: 1 Dice che il corpo fu fatto da Dio
de' sensibili sono una copia di ciò che è nelle idee. La  qual  questione non oserei dire che si sia presentata chiaramente
acutissimamente dice che se costoro s' interrogano di  qual  sapienza parlino, qual oggetto le assegnino, sono costretti
che se costoro s' interrogano di qual sapienza parlino,  qual  oggetto le assegnino, sono costretti in ultimo di
a tutte le cose più eccellenti e causa di tutte. Ma  qual  è l' essenza più vicina a lui? Quella che Platone chiama il
si può esperimentare quaggiù, ma argomentare, ed ecco per  qual  via. Primieramente questa causa deve essere una Mente,
privo della divina rivelazione. [...OMISSIS...] . Nel  qual  luogo è da notarsi come Platone riconosca chiaramente l'
ente creato, si compone, e anche tra questi Platone cerca  qual  sia l' ordine di preminenza. Avea già detto che questi
sieno celesti o sublunari. Esamineremo forse in appresso  qual  sorta di purità Aristotele accordi al primo genere di
è chiaro da queste sue parole: [...OMISSIS...] (1). Il  qual  discorso nulla varrebbe o sarebbe sofistico, se la sanità e
al Dovere. Io v'ho additato, come meglio ho potuto,  qual  sia il Dovere per voi. E il principale, il più essenziale
vita ed incommutabile. Oh Dio! e quale ingratitudine e  qual  pazzia sarebbe egli otturare le orecchie alle voci di sì
dolce che sopportare i difetti degli altri. Imperciocchè  qual  uomo è senza difetto? E se io sopporto gli altrui, godo di
ragionamenti la favella dell' amore; e se la riconoscete,  qual  cosa non mi debbo io promettere? Voi da capo ai piedi reso
per quello che spetta le persone, ho trovato (e  qual  maraviglia!) grandissima difficoltà, e sono stato recato a
avere un ecclesiastico che avesse cura di loro. Nel  qual  caso però mi parrebbe difficilmente combinabile che questo
cattolici, i quali per lui amorevolmente si presterebbero.  Qual  conforto specialmente per quei buoni padri, i quali
scriverò al Provveditore; gli esporrò la cosa, e sentiremo,  qual  consiglio ed aiuto sia per darci quell' uomo pio ed
d' averle dette cose simili in qualche altra lettera: nel  qual  caso perdonerà la smemorataggine di ripetere le cose
Da questo Vostra Signoria Illustrissima ben intende  qual  preparazione convenga a questi Sacerdoti, qual noviziato:
ben intende qual preparazione convenga a questi Sacerdoti,  qual  noviziato: certo lungo, rigoroso. Essi debbono aver fatto
particolare i figliuoli della carità da Lei descritti, ogni  qual  volta fossero richiesti di ciò, e fossero provveduti di
Instituti era la cosa migliore che fare si potesse. Al  qual  proposito, mi ricorda aver letto, come Marcello II, prima
innanzi agli occhi e nei desideri del loro cuore. Per la  qual  cosa la Congregazione di questi Sacerdoti non debbe
nulla per l' ETERNITA`! Se questa non è deplorabile pazzìa,  qual  mai sarà? Iddio ci dà il tempo e il modo di raccogliere
stessa persona si è rimasto il solo amico? Ma senza di ciò,  qual  piacere più grande che quello che si gode nell' amare
per sapere scegliere fra i vari Instituti religiosi,  qual  meglio a noi convenga . Leggete quell' articolo, che mi
che sono rivolte a fare amare l' instituto, ad ottenere il  qual  fine non c' è niente di più maraviglioso che le regole di
dimentiche le sue parole. Ma la quaresima ci manifesterà  qual  cos' altro, ed allora che sarà venuto il tempo da farlo,
uomo che possa assicurarsi di se medesimo. A dimostrare la  qual  cosa Dio permise che tutti gli Istituti religiosi
del suo corpo a quello del suo spirito, di cui ben conosco  qual  sia il segno diletto: è di legno anzichè d' oro la croce.
dubbie e che ammettessero una interpretazione buona: nel  qual  caso la carità vuole di attenersi a questa. E in generale
rinunziare a tutto il bene: si ritiene il principale affare  qual  è la cura di se stessi: se Iddio ci fa la grazia di mettere
adesso, dalla bocca stessa del Vicario di Gesù Cristo,  qual  norma noi dobbiamo tenere di nostra condotta; cioè noi
sopra N. N., e la traccia di una sua grande misericordia.  Qual  dubbio che questa temporanea tribolazione non gli sarà di
abbia in mira; e vi prego di informarmene accuratamente.  Qual  fine ha egli nel mandare questi giovani? quanto tempo conta
mandare questi giovani? quanto tempo conta di lasciarli?  qual  è il progetto suo circa il loro mantenimento finchè restano
noi vogliamo, possiamo conservarci in essa, e mezzi sicuri.  Qual  più sicuro e consolante mezzo della protezione di Maria
Patris mei, nolite credere ». Ed io ho pensato molte volte  qual  fosse la ragione, per la quale Maria santissima non
la vostra figlia, è un argomento da conoscere sensibilmente  qual  sia la lusinga di questi nostri sensi che si apprendono
della carne che proviamo anche quando lo spirito è pronto,  qual  bello e verissimo argomento di umiltà non ci dev' essere! E
Sebbene io sia pur troppo insofferente, tuttavia ogni  qual  volta mi rammento i miei abituali incomodi, li riconosco e
di piegar il capo, e dire: sia benedetto il suo nome.  Qual  sicurtà possiamo mai avere in tutte le cose che ci
vece fare un atto di sincera umiltà dicendo a noi stessi: «  qual  maraviglia che non abbiam potuto mortificarci? maraviglia è
almeno con altrettanta umiltà! Un indegnissimo adunque  qual  io mi sono, che non dovrebbe aprir bocca, non può d' altra
da' Sommi Pontefici, e che fa un gran bene. Laonde non so  qual  uomo probo e savio potesse vedere male simili società
io veggo che ce n' avrebbe in ciò uno singolarissimo,  qual  è quello di potere intendersi e legarsi meglio alla piccola
ma vuole solo la protezione di Dio, non si turba punto per  qual  si voglia parola, che oda dagli uomini. D' altra parte
i membri da' voti; ed è loro prescritto di farlo ogni  qual  volta credessero che questi riuscissero de' vincoli troppo
la grazia di Gesù Cristo può purificarci in un istante. E  qual  miglior mezzo di ottenere questa grazia, che è il solo vero
In lui dunque solo confidiamo e pienamente riposiamo. Oh  qual  quiete dolce e piena di contento non dà il pensare che
queste massime desidero vedervi forniti, specialmente ogni  qual  volta mi accade di dover costituire fra di voi un nuovo
conforto e direzione ogni volta che vi abbisogna. Al  qual  fine ho pregato caldamente il Signore che m' illumini, e
a sopportare i suoi difetti, se ne ha come uomo, giacchè  qual  uomo mai ne è esente? e a rammentarvi quello che ho detto
Dimanda ancora S. Em.za, come intendo dalla sua lettera,  qual  sarebbe il sistema e modo di agire che don Gentili e
Se dovremo deporre una nostra opinione per la verità,  qual  cosa più dolce di questo? Subito con un sentimento di bella
illegittima: è una menzogna ed un male. Ma fino a  qual  punto possiamo raggiungere oggi lo scopo? E come, per quali
dacché al lume dell'analisi chimica, primamente seppe  qual  fosse l'elemento vitale dell'aria ch'egli respira. Solo ai
s'inflettono ponendosi alla base del pollice, discerne per  qual  modo la mano abbia la capacità di prendere e stringere.
cavità della bocca e la cavità dell'orecchio, rivela in  qual  modo chi ascolta a bocca aperta, aumenti senza saperlo
intera, dempie le quattro regole del metodo di Cartesio. Il  qual  metodo adunque è null'altro che l'analisi. Pure i nuovi
1.43 Che cosa è mai questa tristezza che mi accusate?  Qual  dubbio che ella non sia un inganno del demonio? Iddio è il
rendo ingrato a quel Dio che me l' ha fatta conoscere. Oh  qual  benefizio infinito non è mai la santa Fede! Essa non è che
di darci se stesso in un modo aperto e svelato in cielo,  qual  premio della nostra Fede: tutti questi sono misteri d'
e se vuole spiegarseli si confonde e vacilla: ma  qual  meraviglia? Iddio è Dio, e noi siamo uomini: le difficoltà
cenni, s' adoperasse ad imprimere nelle menti giovanili  qual  sia la vera misura, onde si dee giudicare le azioni degli
de' molteplici concepimenti delle altre donne? Ora Maria a  qual  mai uomo fu soggetta? Perocchè Giuseppe, giuridicamente suo
in praesepio (Luc. II, 7) », volle fare tutto da sè. E pure  qual  dubbio, se avesse avuto bisogno in sì dolce ufficio di
soggiungerò alle sue dimande la risposta: D.  Qual  autore reputa migliore per dare gli spirituali esercizi? R.
può giovare assai replicando questo breve e pio ritiro. D.  Qual  regola particolare mi proporrebbe per mantenere la gioventù
usarsi come le medicine ne' casi rari e straordinari. D.  Qual  governo è preferibile nel reggere le comunità religiose,
con noi in famigliari e virtuosi colloqui, non più appare  qual  centro, intorno a cui consorte, figliuoli ed amici si
ma per se foro (Dante) ». E benchè anche i primi sappiano  qual  sia l' arte dell' ipocrisia raffinata, tuttavia egli è men
ma liberare l' Italia dalla servitù degli Austriaci. Dal  qual  principio logicamente procede che gli si può dare tutto,
giovi sommettersi al giogo di una ubbidienza pienissima,  qual  si pratica nell' Istituto della carità, e vorrei scriverne
da Dio e dai Santi che operano per impulso di Dio: e  qual  dubbio che, se la nazione ebrea fosse stata fedele e santa,
potesse dispiacere al divino dispensatore dei doni, la  qual  cognizione potrò avere volendo assoggettarmi al giudizio
quando era messo in pericolo il suo onore: « Iddio sa di  qual  grado d' onore noi abbisogniamo per poterlo meglio servire;
che uno molto maggiore tollerò Gesù Cristo, e che egli sa  qual  sia il grado d' onore che ci faccia bisogno per meglio
mai nella vostra santa vocazione, e imparerete a conoscere  qual  tesoro preziosissimo vi abbia dato Iddio in essa: e quando
quanto per mezzo di Lei mi si richiedeva di nuovo: al  qual  fine pregavo Vostra Em.za d' indicarmi le proposizioni
di chi lo riceve. In tal caso il suddito deve osservare  qual  sia la sfera che gli determina il comando del Superiore, e
questa quistione basti il detto fin qui. La seconda è: In  qual  modo si può praticamente unire lo spirito di contemplazione
nè sulle nostre parole, nè sulle nostre opere (nel  qual  caso quell' affetto o quella sensazione sarebbe interamente
membri, senza disorganizzazione del suo ordine interno: nel  qual  modo soltanto ne possono trarre un grande e permanente
somministra le armi; e quali armi? Le armi della fede. E a  qual  fucina temprate? A quella del divino amore. Non meritiamo
dodici anni di aspettazione compiutamente avverrato. La  qual  fiducia non sorgeva in me allora: nove anni prima, cioè nel
prima giammai adunata in civile reggimento. Io cercavo  qual  avrebbe dovuto essere la costituzione migliore di una tale
dicesi naturale. Il problema adunque riducesi a cercare  qual  sia la costituzione naturale della società civile. Che cosa
relazioni della vita privata: non si deve ammetterlo più  qual  base della pubblica: oggimai alla vita pubblica non ispetta
sociale affidata allo scritto stia sempre presente  qual  regola indeclinabile agli occhi dei socŒ e di tutti gli
uomo anche nella sua massima depravazione, e riguardiamo  qual  sia l' impressione che ella faccia agli uomini, non in uno
che manca presentemente a tutte le società civili, la  qual  sola renderebbe perfetta nella società l' amministrazione
che diventa più suscettibile dei sentimenti morali. Infatti  qual  può essere la disposizione di quegli uomini che s' inducono
vigore fino che non insorgono reclami contro di essa, nel  qual  caso il Tribunale supremo giudica della causa, senza
agli uomini in tutta la sua eccellenza, perchè non si sa  qual  parte ne imiteranno, o quale no: non si sa in quante
che or giudicate di merito (ed e' resta anco a vedere  qual  senso aggiungiate a questa parola) egli è ben naturale che
vedere come tal principio si potesse ridurre alla pratica e  qual  fosse la rappresentazione conveniente e possibile che aver
gratuita utilità. La sesta sessione si occupò nel ricercare  qual  posto dovessero avere nella nuova società da istituirsi i
società, ma per l' impossibilità annessa alla cosa. Il  qual  caso non può avvenire mai, come dicevamo, riguardo a'
le difficoltà, la Commissione conchiuse facendo osservare  qual  nuovo incremento di prezzo andava a ricevere la ricchezza
i benestanti volessero, potrebbero privarlo del lavoro, nel  qual  caso egli rimarrebbe nello stato dei poveri e
nel modo onde segue l' istituzione. Ora egli è da tenersi  qual  principio fondamentale « che il perdere alcuno di questi
cosa che i voti dei figliuoli sieno dati dai padri, il  qual  discorso, sebbene non si possa applicare con tutto rigore
può aver luogo nella prima instituzione del Tribunale, nel  qual  tempo il Tribunale ancora non esiste a cui richiamare; ma
non possono abusare. E` dunque da osservare diligentemente  qual  sia la natura delle instituzioni sociali. Sono esse tali
facendo ch' essa invece di una instituzione stabilitiva  qual  debb' essere, diventi una costituzione preventiva o
non v' indurreste giammai a farlo, così pure io non vedo in  qual  modo si potrebbe convenire nel definire quali sieno questi
questa disuguaglianza nella Società civile: vorrei sapere  qual  garanzia verrebbe data a quelli che venissero spogliati
fare la comunanza, o la società civile degli uomini; ecco  qual  sia il diritto politico, dal quale comincia il civile
assegnato loro il numero proporzionato di voti, ecco in  qual  modo si potrebbe procedere alla formazione dell'
anni circa fino a Servio Tullio sesto re di Roma: nel  qual  tempo la divisione delle fortune private aveva soggiaciuto
della Corte e delle finanze mal disponevano gli animi:  qual  era il rimedio efficace e sapiente a tali mali? Bisognava
una nuova distribuzione della proprietà in un modo giusto,  qual  fu quello della francazione delle città appartenenti ai
da chi vorrebbe rapirli e per amministrarli utilmente: il  qual  desiderio è giusto e secondo natura; mentre il primo è
essi solleciti di assicurarsi anche per il futuro? E  qual  miglior garanzia di quella di essere essi stessi quelli che
Lo stesso caso veggiamo avvenire in Siena. [...OMISSIS...]  Qual  fu l' effetto di questa forma di governo nella quale non
un andar vicino a conoscere la natura della società civile.  Qual  passo mancava per arrivare a ciò? quello d' invertere l'
il principe come il supremo magistrato della nazione, nel  qual  caso il diritto di governare resta una proprietà della
terreni divisi rimaneva al principe: (Roberts. 11 .35) la  qual  porzione sarebbe stato assurdo attribuirgliela, quando già
a donare e a satollare l' avidità dei nobili: il fine del  qual  partito è d' impoverire a segno la corona da non poterla
diventa più suscettibile dei sentimenti morali. In fatti  qual  può essere la disposizione di quelli uomini che s' inducono
e a quelli che li imiteranno dopo di loro. In fatti,  qual  può essere la maniera migliore di assicurare i popoli delle
che più famiglie possono fare a danno di una sola: il  qual  genere di turbamento è impedito da un' altra legge. La
dodici anni di aspettazione compiutamente avverrato. La  qual  fiducia non sorgeva in me allora: nove anni prima, cioè nel
prima giammai adunata in civile reggimento. Io cercavo  qual  avrebbe dovuto essere la costituzione migliore di una tale
dicesi naturale. Il problema adunque riducesi a cercare  qual  sia la costituzione naturale della società civile. Che cosa
relazioni della vita privata: non si deve ammetterlo più  qual  base della pubblica: oggimai alla vita pubblica non ispetta
sociale affidata allo scritto stia sempre presente  qual  regola indeclinabile agli occhi dei socŒ e di tutti gli
uomo anche nella sua massima depravazione, e riguardiamo  qual  sia l' impressione che ella faccia agli uomini, non in uno
che manca presentemente a tutte le società civili, la  qual  sola renderebbe perfetta nella società l' amministrazione
che diventa più suscettibile dei sentimenti morali. Infatti  qual  può essere la disposizione di quegli uomini che s' inducono
vigore fino che non insorgono reclami contro di essa, nel  qual  caso il Tribunale supremo giudica della causa, senza
agli uomini in tutta la sua eccellenza, perchè non si sa  qual  parte ne imiteranno, o quale no: non si sa in quante
che or giudicate di merito (ed e' resta anco a vedere  qual  senso aggiungiate a questa parola) egli è ben naturale che
vedere come tal principio si potesse ridurre alla pratica e  qual  fosse la rappresentazione conveniente e possibile che aver
gratuita utilità. La sesta sessione si occupò nel ricercare  qual  posto dovessero avere nella nuova società da istituirsi i
società, ma per l' impossibilità annessa alla cosa. Il  qual  caso non può avvenire mai, come dicevamo, riguardo a'
le difficoltà, la Commissione conchiuse facendo osservare  qual  nuovo incremento di prezzo andava a ricevere la ricchezza
i benestanti volessero, potrebbero privarlo del lavoro, nel  qual  caso egli rimarrebbe nello stato dei poveri e
nel modo onde segue l' istituzione. Ora egli è da tenersi  qual  principio fondamentale « che il perdere alcuno di questi
cosa che i voti dei figliuoli sieno dati dai padri, il  qual  discorso, sebbene non si possa applicare con tutto rigore
può aver luogo nella prima instituzione del Tribunale, nel  qual  tempo il Tribunale ancora non esiste a cui richiamare; ma
non possono abusare. E` dunque da osservare diligentemente  qual  sia la natura delle instituzioni sociali. Sono esse tali
facendo ch' essa invece di una instituzione stabilitiva  qual  debb' essere, diventi una costituzione preventiva o
non v' indurreste giammai a farlo, così pure io non vedo in  qual  modo si potrebbe convenire nel definire quali sieno questi
questa disuguaglianza nella Società civile: vorrei sapere  qual  garanzia verrebbe data a quelli che venissero spogliati
fare la comunanza, o la società civile degli uomini; ecco  qual  sia il diritto politico, dal quale comincia il civile
assegnato loro il numero proporzionato di voti, ecco in  qual  modo si potrebbe procedere alla formazione dell'
anni circa fino a Servio Tullio sesto re di Roma: nel  qual  tempo la divisione delle fortune private aveva soggiaciuto
della Corte e delle finanze mal disponevano gli animi:  qual  era il rimedio efficace e sapiente a tali mali? Bisognava
una nuova distribuzione della proprietà in un modo giusto,  qual  fu quello della francazione delle città appartenenti ai
da chi vorrebbe rapirli e per amministrarli utilmente: il  qual  desiderio è giusto e secondo natura; mentre il primo è
essi solleciti di assicurarsi anche per il futuro? E  qual  miglior garanzia di quella di essere essi stessi quelli che
Lo stesso caso veggiamo avvenire in Siena. [...OMISSIS...]  Qual  fu l' effetto di questa forma di governo nella quale non
un andar vicino a conoscere la natura della società civile.  Qual  passo mancava per arrivare a ciò? quello d' invertere l'
il principe come il supremo magistrato della nazione, nel  qual  caso il diritto di governare resta una proprietà della
terreni divisi rimaneva al principe: (Roberts. 11 .35) la  qual  porzione sarebbe stato assurdo attribuirgliela, quando già
a donare e a satollare l' avidità dei nobili: il fine del  qual  partito è d' impoverire a segno la corona da non poterla
diventa più suscettibile dei sentimenti morali. In fatti  qual  può essere la disposizione di quelli uomini che s' inducono
e a quelli che li imiteranno dopo di loro. In fatti,  qual  può essere la maniera migliore di assicurare i popoli delle
che più famiglie possono fare a danno di una sola: il  qual  genere di turbamento è impedito da un' altra legge. La