una pena, un tormento indicibile, qu asi lo facessero a posta. Il vetturino, vedendomi affacciare smaniosamente allo sportello, si scusava: "Siamo in
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insolitamente gentile e premurosa. Due o tre volte era andata a trovarlo nello studio, fra qu ei larghi tavolini ingombri di disegni, di matite, di regoli, di
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la realtà come ella è, ed è brutta assai. Quella leggerezza, qu ella volubilità ci costano lagrime, tormenti impossibili a dire; ed è per istanchezza
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poi lasciato lí, con una risata, appena avevo mostrato di prender sul serio e lo spirito e il cuore e fin le stranezze di qu ella donna! Amante io che
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Accademia della crusca
