I raggi o pennelli che partono da un punto luminoso sono rettilinei, e divergenti, cioè si allontanano sempre più gli uni dagli altri. Quando i raggi
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Sia o il punto luminoso, b la prima sfera illuminata, c la seconda, d la terza sfera; siano i raggi di queste tre sfere nel rapporto di 1 a 2 a 4. La
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Sia A il punto luminoso, i raggi o pennelli divergenti, che partono da esso, incontrano lo specchio in b c, e vengono riflessi regolarmente verso l
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sarà ad una distanza dallo specchio eguale a quella del punto luminoso stesso, e la distanza dell’immagine e del punto luminoso dai punti b c sarà
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Specchi piani. Per far comprendere in qual modo uno specchio piano produce l’immagine degli oggetti, noi nella figura sottostante supponiamo un punto
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centro geometrico, tale è il punto C. Il punto A è il centro di
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figura. La retta AL è l’asse principale dello specchio: ed ogni retta che passi pel centro C senza passare pel punto A è un asse secondario.
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concentra tutti i raggi verso un sol punto F posto a metà del raggio della sfera, di cui lo specchio è parte, il quale punto chiamasi il foco principale
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Il foco, ossia il punto di riunione di tutti i raggi riflessi da uno specchio sferico, presentato a raggi paralleli non è un punto geometrico, ma una
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Ci rimarrebbe a parlare degli specchi parabolici, che sono capaci di concentrare i raggi paralleli in un punto unico perchè vanno esenti dal difetto
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Portando finalmente la candela ancor più vicino allo specchio, oltre il foco principale nel punto L’, per esempio, l’immagine ricomparirà non più
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alla lastra. I raggi nel punto di incontro colla superficie verranno piegati
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Alcune esperienze da me fatte sotto un tal punto di vista mi
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vengono a passare per lo stesso punto a, che, come sappiamo, chiamasi il foco, o l’immagine di A. Questo punto a è posto sulla retta che congiunge il
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il foco di una lente si comporta come il foco degli specchi sferici, di cui abbiamo parlato (a pag. 60); cioè esso non è un punto fisso, costante, ma
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Chiamasi foco principale di una lente il punto F (Figura 17), in cui si riuniscono, dopo la rifrazione, i raggi paralleli al suo asse principale. La
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Fochi, o immagini delle lenti convergenti. — Tutti i raggi che partendo da un punto A, e che, venendo a cadere sopra una lente LL, l’attraversano
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Ciò posto, se si suppone il punto A lontanissimo dalla lente,
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Finalmente, se si avvicina maggiormente l’oggetto alla lente, i raggi che escono dalla lente, non solo non vanno più a passare per un punto posto
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Infatti, sia o un punto luminoso, i raggi incidenti o l formando colla perpendicolare C n, tirata dal centro di curvatura della lente, un angolo più
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Se ora si considera posta davanti alla lente la retta A B (Figura 23), egli è chiaro che, se si tira l’asse secondario B b dal punto estremo B, ogni
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poterne ritenere ogni punto come equidistante da C).
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lente è assai piccolo, il punto m’ sarà assai vicino al punto m, in cui la retta C m’ taglia la retta b a, ed essendo il divario m m’ trascurabile, l
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Quando si mette davanti alla lente un oggetto complesso a ciascun suo punto corrisponderà dietro la lente un punto d’immagine, e la riunione di tutti
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, che deriva dalla loro figura sferica, in virtù della quale i soli raggi vicinissimi all’asse possono concorrere sensibilmente in un punto comune. Ciò
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, supposta priva di aberrazione, quando essa è rivolta verso un punto lucido a grande distanza, p. e., una stella, i cui raggi cadono paralleli sulla lente
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, ma queste lenti, quando vengono usate con larga apertura, non possono produrre una immagine perfettamente nitida in alcun punto, non avendo esse
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deviati secondo la loro diversa rifrangibilità. Il raggio rosso, che è il raggio meno rifrangibile, cadrà nel punto r ove ha il suo foco, il raggio
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3° L’immagine di ogni punto luminoso dell’oggetto deve essere formato al punto in cui l’asse del pennello incontra il parafuoco focusing screen.
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2° L’asse di ogni pennello luminoso deve passare per un certo punto determinato;
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Ciò è vero per ogni pennello obliquo, ed i loro assi passano tutti per un punto comune, che è il centro della combinazione simmetrica, il quale punto
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Il foco di un pennello luminoso obliquo è in ogni istrumento ottico un disco di luce, e non un punto esatto. La grandezza di questo disco è diminuita
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I raggi che partono dal punto p, e che cadono sulla lente anteriore AB dell’oggettivo ABDE, sono rifratti in modo, che senza il diaframma mm
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divergono da un punto A, al di sopra del prolungamento dell’asse della camera oscura pp, tagliano quest’asse nell'entrare nella camera oscura, e vanno a
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«Per dimostrare come agisca il condensatore supponiamo che P sia un piccolo punto trasparente nella negativa.
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passano per il punto P e quindi coprono un area del diametro di 1/4 di pollice ed anche di più in F. Perciò il punto P diventa l’origine di un divergente
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I raggi che vengono dallo spazio del cielo fg passano pel punto trasparente P, e formano un pennello divergente da P, che copre la lente FG ed ha il
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divergenti da un punto A dell’oggetto, che penetrano nell’occhio, concorrono in uno stesso punto a, ed i raggi provenienti dal
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punto B vanno nello stesso modo a riunirsi in un punto b a formare l’immagine di B. Perciò l’immagine ab, che risulta da un simile andamento di tutti
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tale raggio gli giungesse da un punto a, là dove la retta A o incontra il piano mn del disegno. Si rappresenterà adunque sul disegno il punto A con
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Se all’occhio posto in o arriva da un punto A del corpo un raggio luminoso, l’occhio proverebbe la stessa sensazione ove
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Siano o ed o’ i due occhi dell’osservatore. A ciascuno di essi viene un raggio oA o’A da ogni punto, come A del corpo
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Per arrivare a una posa conveniente, il principiante troverà una certa difficoltà nel raggiungere il giusto punto voluto, onde il risultato sia il
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usa per prendere i ritratti, p. e. di soli 3 metri; si metta al foco nel mezzo del vetro smerigliato il punto O, centro del cartone, e si osservi che
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punto che venne fochizzato visualmente e quale è il punto che produce la più nitida impressione, è chiaro che se si cerca di quanto bisogna muovere l
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muovere la lente dell’oggettivo da un dato punto, che corrisponde alla distanza data, onde avere una immagine nitida chimicamente.
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lastra, epperciò il punto o sarà posto ad una distanza infinita. Il punto di incontro delle immagini di AB, CD e di tutte le loro parallele sarà dunque
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Infatti, il vetro manovra i raggi luminosi che partono da un punto qualunque come B in modo che vadano a convergere tutti in un punto b posto ad una
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Giunto che sia l'operatore a questo punto, non deve lusingarsi che la sua lamina sia brunita abbastanza bene. Per poco che egli osservi minutamente
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La fotografia sotto questo punto di vista è scienza utile e piacevole, essendo essa del dominio della Storia naturale. Il Dottore Zumaglini
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