devozione e di propaganda. Ma quando il tono s’innalza senza trapassare nella rettorica delle figurazioni storiche, si ha talvolta una vera e propria
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alla realtà. Non è un rinunciare alla propria volontà per rimettersi all’autorità: se Dio è nel mondo, dovunque, non ha motivo di dar mandato ad alcuno
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tonale; lo spazio è puramente pittorico, ma ha la precisione, la chiarezza di uno spazio geometrico. La coscienza umana ha una struttura propria, in
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struttura dello spazio e quindi valido soltanto come mera immagine. Sorge così una vera e propria iconologia architettonica, tanto più libera nelle sue
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scultura, non si dissimula più il mezzo, la materia: l’immagine ha la propria sostanza, non v’è alcun motivo di simulare la sostanza, la materia della
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, nella società, dall'individuo che vive la propria vita al sovrano che vive la vita di tutti, dello Stato. L’universale non è più un valore trascendente
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giardino ecc. In pittura, l'opposizione non è soltanto di categorie. La pittura “di storia” rivendica una propria tradizione, l’arte dei grandi maestri del
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testo evangelico è storia e in esso il povero trova l'attestato della propria nobiltà. Non vi è infatti alcun dislivello tra i quadri di soggetto
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suggerisce più all'uomo il senso della propria inferiorità rispetto a certi oggetti o della propria superiorità rispetto ad altri. Non si pensa più un oggetto
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implica una concezione empirica dello spazio; ma, appunto, lo scopo dell'artista è di inserire la propria opera in un contesto non preordinato, di porla
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società la propria disposizione naturale. E in questo senso si spiega perché il ritratto non sia, per lo più celebrativo o commemorativo, ma piuttosto
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pittore non si identifica con quella persona, ma la realizza come contenuto oggettivo della propria coscienza. una attitudine che, trasposta nell
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non rimanda a nulla al di la di sé, è mera forma, attrae i sentimenti umani e se ne satura, ma li arresta al limite della propria forma, non li
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coup, immaginando che siano attratti non già dai fiori e frutti veri, ma dai fiori e frutti dipinti. Così pronuncia una specie di giudizio sulla propria
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e riafferma la propria autorità sulla base della priorità storica, ponendo così l’identità di verità razionale, verità storica, verità dommatica
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accogliere, nella universalità della propria forma, motivi del colorismo emotivo veneziano. Come rivelazione il domma comprende tutte le forme del
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di servirsene nel modo che considera più opportuno in rapporto al fine emotivo che si propone. La forma esaurisce la propria funzionalità nel proprio
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riafferma il valore ideale e la necessità pratica della dimostrazione visiva, a scopo di edificazione e di esempio, dei fatti della propria storia. Riafferma
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popolo che sta prendendo coscienza della propria forza. Poiché la scelta religiosa (e già questa si configura come scelta ideologica) può determinare
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mutano con le circostanze; ha una concezione dello spazio e del tempo determinata molto più dalla propria situazione nel mondo che dalla nozione della
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orgogliosi della propria tecnica di comunicazione e non di rado si servono di tecniche diverse in rapporto ai fini diversi che si propongono. I principi d
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personale, ma l’erede di una propria tradizione storica e il centro di una cultura.
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intorno alla testata di Ponte Sant'Angelo. La vera e propria riforma urbanistica viene intrapresa negli ultimi anni del secolo XVI da Sisto V che ha come
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La chiamata del Bernini a Parigi per studiare il progetto del Louvre dimostra che Luigi XIV voleva dare alla propria residenza un valore di
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proiettare la propria intenzionalità d’agire in uno spazio e in un tempo più estesi che lo spazio e il tempo del presente e del contingente, la “maniera
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