sposi partiranno | prima | di notte, per un paese remoto di cui nessuno sa pronunciare |
Il letto vuoto -
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in casa. Quando spariscono le chiavi o l'accendino, | prima | se ne lagna a voce alta, poi esce dalla stanza e conta fino |
Il letto vuoto -
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stata sua compagna di banco alle elementari. Gli chiede, | prima | con timidezza, poi con insistenza, di interessarsi di un |
Il letto vuoto -
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che ha creato ll contatto, ha saggiato la vita del ferro | prima | che venga l'elettricista. |
Ritorno a Planaval -
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corpo, un campanello che ti aggioga. Ricevere un nome è la | prima | prova che siamo in balia degli altn. Non avere nome |
Salva con nome -
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notte, per ricordargli che bisogna far sistemare le tegole | prima | delle piogge d'ottobre. |
Il letto vuoto -
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la luce se ne vada, arriva il vento, | prima | da te, entrando dalla camera, e poi da me nell'altra |
Ritorno a Planaval -
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persone, verso la fine un 'oppressione da svenire e | prima | - appena entrato - il mio disturbo agli occhi: bolla |
Il letto vuoto -
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lì a non molto, verso i dieci anni, ho sentito parlare la | prima | volta di Fossoli. E ha cominciato in me a scavare, molto |
Il letto vuoto -
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volta di Fossoli. E ha cominciato in me a scavare, molto | prima | delle mode e dei bilanci secolari, il tarlo di Auschwitz: |
Il letto vuoto -
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delle mode e dei bilanci secolari, il tarlo di Auschwitz: | prima | di tutto il resto, un'esperienza ferroviaria priva di |
Il letto vuoto -
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è vinta da quella rossiccia dell'ampio camino. - Durante la | prima | scena i servi recano lunghe torcie, che raccomandano ad |
UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto -
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che entra dal portone, a ciò che se ne va, a ciò che toma | prima | di una resurrezione. |
Ritorno a Planaval -
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abbiamo comperato e di quelle più grandi che erano qui da | prima | - una folla di pioppi silenziosa nel vento di là dalla |
Ritorno a Planaval -
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di bellezza con in più la paura di dover stare da solo. | Prima | di andare, vorrei che tu stessi con me ad ascoltare i |
Ritorno a Planaval -
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il nastro, registrato nella stazione radio di Baronissi. | Prima | la musica allegra di una fisarmonica, una polka di Strauss. |
Il letto vuoto -
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in che borgo ho smarrite le parole? Sì, al focolar del | prima | albergatore, sento che canterai, povero core, l'amor |
TAVOLOZZA -
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o del loro peso. Vorrei parlare di questi sassi, ma | prima | vorrei essere sicuro di non essere frainteso. Per esempio, |
Ritorno a Planaval -
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fondo sono stato fortunato, perché Antonio Delfini | prima | di leggerlo l'ho vissuto e il suo spazio è stato anche lo |
Il letto vuoto -
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mio vecchio pensiero: - Questa bianca camelia artificiale, | prima | d'essere un fior forse fu un cero di funerale. O fantasìe |
Penombre -
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lotte, i suoi sogni, e le sue pene, là nelle braccia della | prima | creta che danzi bene! - Ella era uscita. La lucerna mia mi |
Penombre -
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un inno alato; pria che il verno dal cor salga alle chiome, | prima | che tutta la mia bionda aurora, m'abbia lasciato! Dammi per |
Penombre -
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dell'ospedale; il mondo intier canta alla Dea loquace! E, | prima | ancor che un altro mese scocchi, il mondo intiero si |
Trasparenze -
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perché, campione inutile, lascerò lo steccato? Della | prima | battaglia è il giorno! io mi ci affido ... ma i versi miei |
TAVOLOZZA -
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dentro la fossa; e allor comincia la dolce giornata. | Prima | son vaghi suoni in lontananza, qualche canzon furbetta e |
Penombre -
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una legge violenta verso il cielo, pacificate dalla natura | prima | che le aveva coperte di verdi selve, purificate poi da uno |
La Verna -
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bambino, e un bel nome scientifico, e il cippo cristallino, | prima | ancor che sul lugubre letto la madre frema, e che |
Penombre -
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fuoco la cantica, e nelle coltri metterò il cantor! Oh! ma | prima | al pericolo il ricordo togliamo della mia nonna: o povero |
TAVOLOZZA -
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gli ultimi clangori, vedevo le antichissime fanciulle della | prima | illusione profilarsi a mezzo i ponti gettati da la città al |
Dai Canti Orfici -
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