dell'autore, senza commoversi menomamente allo strazio del suo cuore paterno, mi mette nello stato di sgomento d'un povero scolaretto, il quale deve esporre la
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cameriera lo annuncia. Quel povero cuoricino balza di gioia. Avrebbe, una cosa da dirgli, proprio a lui solo, e tornerebbe tanto a proposito cogliere
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. Cosa ne penserebbe il povero Monsignor della Casa, la cui suscettività era tale, che non poteva soffrire neppure che altri tenesse in bocca lo
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sedia quando vogliono aver libere le mani, lo riprendono, gesticolano allungando la mano che tiene il cappello come un povero che domanda un soldo
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molto da vivere; avrò presto finito di annoiarti. Ed il suo povero volto, tanto rugoso, si raggrinzava, e le tremavano le labbra e la voce. Piangeva! La
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! Come avrebbero deplorata la loro miseria, e pensato giorno e notte al pericolo tremendo di rimaner zitellone! Ed il povero babbo, invece d'una compagna
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un povero scrittorello, un professorello, un concertista ricevuto dalla Regina, il quale nel congedarsi dicesse: Maestà, mi saluti il Re! Andando a
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misero intorno al povero giovine, e lo indussero a scrivere alla infelice eroina del gran rifiuto, invitandola a dichiarare per iscritto, che lui non le
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stupida mai piú. Sei tanto brava, Bellissima mia! — E le due si abbracciarono. Era proprio una scena commovente. — E ora, quel povero mercante
bellissimo sorriso. — E smettila di abbaiare! — continuò Massimo. — È il mio stomaco che abbaia, io non ne ho colpa, — rispose il povero Piuma. Per
indignatissima la rondine. — Io trasecolo. — Mah, cosí per dire, — mormorò il povero grillo; e si ritirò nel suo angolo. — È una stupida storia, — dichiarò
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occhi del povero re si scorgeva il piú grande terrore. Egli presto scomparve alla vista; era piú veloce del trenino rosso. — Ecco, — disse Tit
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potesse essere una specie di madre per me, — disse il povero Tit. Caterí congiunse le mani e avrebbe voluto dire: « Sarò io tua madre », ma al solito, non
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, io non sono il solo, dunque, che conosca í suoi meriti! — gridò il povero mercante di stoffe. — È la donna dei miei sogni. Non parla mai, sta sempre
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. La signorina Alberelli gli aveva promesso di sposarlo, ma ora tutto era finito. E il povero Negretti sospirò e si addormentò. Poco dopo, si svegliò
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monte, — strillò. E il povero signor Negretti, già così stanco, dové salire sopra un alto monte, fermandosi ogni tanto per asciugare le quattro zampe
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ha scacciati perché avevamo fatto l'elemosina a un povero vecchio. — Sí, sí, — aggiunse Piuma, piangendo, — un povero vecchio, senza casa né tetto! Uh
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una smorfia! Proprio in quel momento la trottola schizzò sul naso del povero Paolo Pietro. E Paolo Pietro disse: — Scusino, scusino, — e distribuí
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a Novara, nel quartiere di Sant'Agabio. È più povero di noi. Vive e dorme in una casa con una porta di lamiera. La lamiera si accartoccia in un punto
d'accordo? - Sì. - Allora? - Allora, confermo. Scendo subito. - È svitata — penso. Fa freddo, a Novara. Povero Aziz, nella sua baracca. A Casablanca
a letto. Poco dopo, mentre io già dormivo, è arrivata la mamma che, vedendo i pantaloni, ha pensato: - Povero bambino, voglio fargli una sorpresa
mercedes inchioda e il povero Nerone è catapultato, borsa compresa, proprio in mezzo ai pasticcini. L'auto riparte, noi abbandoniamo le bici senza
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POVERO WADE! QUEL BASTARDO DI LANGDON...!
NON MI IMPICCHERETE COME AVETE FATTO CON IL POVERO GRANT!..
IL POVERO WADE HA UNA BRUTTA FAMA, MA È MEGLIO DI QUANTO PENSI... VERO, KIT?