su quel paesaggio profondo e spiarlo e svanire dietro le lancie immobili degli abeti. E povero, ignudo, felice di essere povero ignudo, di riflettere
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volta, ritorni su' tuoi pianti ostinati di povero fanciullo incontentato, e nessuno ti ascolta.
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è tuo destino, pallida, mesta, e collo sguardo chino? Io leggo il cielo attraverso l'amore! Tu sei la lente delle mie pupille: povero fiore, tolto
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... Ma un canto ecco s'innalza, e un uomo, al muro brancicando, arriva. - Chi è, chi non è ? Oh povero me!... Il prete lo giura, ma nulla io ne so: chi
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sento un esule di tutti i mondi; se la fanfara delle tue parole mi profumasse di girani e viole questo povero petto che sospira all'odor del cataletto
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l'ale, seminando un pispiglio interminato; del povero annegato credo saranno i bamboli innocenti e i prossimi parenti che ritornano, orando, al patrio
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Ancor vederti sembrami le braccia dimenare come una giovin rondine che tenti di volare, povero bimbo, piccolo cadaverin sepolto! Quel tuo vergine
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voce al ciel s'ergea, e più bella del solito parea! - Povero amico,addio...quel mazzolino ho ancor, che mi donasti quando da te partìa... Di questi fior
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povero bambino, e un bel nome scientifico, e il cippo cristallino, prima ancor che sul lugubre letto la madre frema, e che nell'ansia estrema se ne
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che canterai, povero core, l'amor d'Italia, e dell'Italia il sole!
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sul sagrato occhieggiare or con questo ed or con quello ... povero cuor deserto e sconsolato! oggi un vecchio l'ha chiusa nell'avello! Brianza
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giorno, oh fiore! Povero amore! Sì puro e fervido come finì! Qual era il nome, quale il cognome, di quel fior perfido d'oblio forier ? ... Egli era un
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pallido volto soffrente: vi brillò un'anima fervida, pura ... la spense il turbine della sciagura. Artista, e povero, lottò sperando, fioria già il
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belle, e le sorelle, e la mamma, e la nonna, già da un anno sdrusciscono una gonna: Nina, se m'ami, non cercar denaro, son povero, lo sai, non sono
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, quand'esco coi figliuoli alla campagna; ma quell'ora di pace, ahi come vola! Qual tristezza maggior non m'accompagna poi fra le chiuse mura!- Povero
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solitario e povero fanciul della Savoia, che nei caffè le veglie dei cittadini annoia, se alcun, pietoso, un'arida lode gli versa in core, che avvivi il
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, passando innanzi a una chiesetta bianca il povero berretto scordò levarsi dalla testa stanca; forse mettendo il ruvido piè gocciolante a bordo, scordò l'un
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della mia nonna: o povero libro fra tutti io t'amo!. . Ecco i salmi di Davide, ed ecco, ecco il Vangelo ... come era bello il cielo ch'io vi leggeva un
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crinolini audaci, e tra i cerchi capaci e tra le foglie dell'amor cadute, indaga il sentimento e la salute! Povero amico, aceto e cor prepara ... Ahi! bieca
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Io son povero al par di un fraticello; ma tu sei vispo, rubicondo e bello, l'avvenire tu sei, l'ultima legge ormai dei giorni miei. Ti lascio, amico
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canta dagli altar : " Lagrima e spera! ", ma chi celebra mai pianto conobbe, né mai di Nesso la camicia nera, né il letamaio del povero Giobbe. Non
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aurora, forse ameresti tu... povero spetro, la vita ancora! Oh! la ameresti ancor! Ti sovverresti unicamente degli amici buoni; dei nostri viaggi pe
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Nella mia stanza squallida, nell'asil mio negletto, oh! quante volte ho detto : sono tranquilli i dì! Son solitario e povero, non ho sorrisi intorno
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vi innesti un ignorato fiore. - Povero padre! il sole è così bello e tu sei nell'avello! Laghi, cime diafane, cerule lontananze, dove arcadiche stanze
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festi ancella, mi apparisti nei dolci occhi dell'ava e della mia sorella... E fui poeta. - Un povero poeta di te indegno, o divina; un sognatore cui
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di rosa come sa a me di ambrosia l'esser solo sotto un povero tetto; ma non soggetto tranne che al mio soffitto e al mio lenzuolo. Brilla limpido e
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mio, povero core! Raccogliti, e preghiam; la prece è bella qui dove un vale, un sì el creatore giunge col raggio di ciascuna stella. Onnipotente! oh! fa
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povero armadio e sono il tarlo, sono il martel spietato e il debil muro, e in questa vita da cui vuoi fuggire, è da gran tempo che a sarcasmi immani
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un povero pastor: corro a portargli l'umide rose del labbro mio e la mia chioma d'or! - Se basta amarti, o pallida bimba, per esser tuo, vale il mio
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begli occhi fisi, pallidi adolescenti, andate, andate a cogliere le mammole, e ad ascoltare i venti! Io, povero poeta ai vostri visi unir non posso il
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