Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: posso

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Ritorno a Planaval

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Dal Bianco, Stefano 2 occorrenze

sassi, ma prima vorrei essere sicuro di non essere frainteso. Per esempio, nemmeno del mio gesto mi posso fidare: forse è sembrato un gesto teatrale

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nostra stagione, senza volere acconsente alla nostra vita. E io posso sentire che abiti molto lontano e che forse non c`è niente qui intorno che sia tuo

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POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 2 occorrenze

primavera una ed intera ed una gioia e un sole. Voglio e non posso e spero senza fede. Ahi, non c'è sole a romper questa nebbia, ma senza fine e senza

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chiara stanza che le consuete imagini riflette vedo l'oscurità pur minacciosa - e sostare non posso nel deserto. Lasciami andare, Paula, nella notte a

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Penombre

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Praga, Emilio 3 occorrenze

rischio si caccia un vile; se, ubbriacandomi come un idiota, conquisto i meriti di un'arma vuota, e posso credermi una locanda dove un incognito vive e

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. . . Oh dimmi i fantasimi che sogni nei cieli ; se posso, cingendomi di candidi veli, se posso evocarli, se posso imitarli! Qual fu stanotte, quando tu

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, l'orribile mio canto posso mutare ancor... Era un bel dì di luglio; dagli ampii finestroni piovean cadenze e balsami di fiori e di canzoni; brillavano le

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 3 occorrenze

risponda. - Eh, che mai fa ? - Dipingo. - Oh bello, oh bello! ... - Ma come ? - Come posso. - E cosa ? - L'onda. - L'onda del mar? ... ci metta anche un

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di fiamma, o ciclopi, o giganti, dite, entrar posso nelle vostre schiere? L'anima è un mar di note onnipossenti, e sotto i baci del licor di Chio

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, perdio! non voglio essere Alfredo s'esser non posso Arturo! Amor, riposa in pace, astro maturo: amico, ai campi, ai campi; addio di cuore, o femminili

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Trasparenze

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Praga, Emilio 4 occorrenze

begli occhi fisi, pallidi adolescenti, andate, andate a cogliere le mammole, e ad ascoltare i venti! Io, povero poeta ai vostri visi unir non posso il

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ricordo che Satàno il nappo in man mi die'. Or posso dir che il Diavolo un mentitor non è! 1873.

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Mi chiaman pazzo le vicine, e infatti fra tanti matti posso esser matto anch'io. Ma, affé d'Iddio, io le sento russar, le donnicciuole; oppur, da

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bara scote il torpore del mio suol natìo, fra i tardi inchini della folla avara posso prostrarmi anch'io! Eravam giovinetti, eravam belli; il frutto

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