pergolato. Poscia una stradicciuola. Infine la casetta della zia Filomena.
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(si china a toccare il suolo colla punta delle dita, che poscia si reca alle labbra)
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. — Va! — disse donna Vittoria, accarezzandole i capelli. — Va. Non piangere. Si udì il rumore di un legno che usciva dal portone. Poscia, ad
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sangue. — Ah ! signor canonico — biascicò il moribondo — Per quattro ulive m' hanno ammazzato! Il canonico diede l'assoluzione. Poscia, verso
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seria metà ridendo, su questo e su quello, come cadeva. Poscia si diede a correre con le sottane alte. — Ah! lo vuoi per forza! lo vuoi per forza
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vedere il neonato; che fosse la madrina; che so io... — No ! — rispose, con la febbre negli occhi. Poscia corse nella camera della figlia, convulsa
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. Alcuni istanti dopo, dietro alle cortine del letto, si portò il fazzoletto alle labbra, e lo nascose in fretta macchiato di sangue. Poscia Bice tornava
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