portone del convento, e salendo i pochi scalini che mettevano nel corridoio, gli pareva di sentirsi di nuovo avviluppare nella miserevole rete della
portone s'aprì silenziosamente. «Ben tornato», mormorò la serva che favoriva la corrispondenza dei due innamorati. «Ella verrà subito.» «Come stai?» egli
quel gran portone aperto?» «Sì.» «Là dentro c'è tuo padre: tu vuoi vederlo, non è vero? Senti: ora torniamo indietro, tu entri nel portone, di fronte al
Margherita? Avrebbe ricevuto lei il sonetto? Sì, perché quando il postino batteva al portone tre colpi terribili che parevano picchiati dalla ferrea mano
del signor Carboni si stendeva un cortile quadrato recinto d'alti muri e con un grande portone rosso. I due ragazzetti dovettero picchiar forte per
casa del signor Carboni, videro affacciarsi al portone un viso grassotto, colorito e quasi illuminato dal riflesso di una fiammante camicetta rossa
al portone di Margherita. Ella stessa aprì. Si abbracciarono e si misero entrambi a piangere; ma appena Margherita cominciò a parlare, egli sentì un
. Ecco finalmente la nota strada! Ecco il portone rosso, ecco la casa bianca con le finestre verdi. Margherita non c'è! Perché? Perché, Dio mio? Egli si