te la darò! — Il Re avea condotto con sè le sue guardie, e ordinò che quella donna del malaugurio fosse chiusa in una prigione. Da quel giorno in poi
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giù. Se ti dirà di darli in giù, e tu dàlli in su; altrimenti m' ammazzeresti. Alla stregaccia poi bisognerà spiccarle la testa con un sol colpo, o
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. Possiamo provare. — Il Re a questa notizia rimase un po' turbato; ma poi pensò: — Se questa malìa è la sua buona sorte, costei dev' essere destinata a
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dove e' erano di molti invitati; poi si ritirava nel suo appartamento. Il Re voleva andare a vederla; ma, gira di qua, gira di là, non trovava mai l
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Scese laggiù, la prese in collo, e poi la fasciò così bene con un fazzoletto, che quella, alla meglio, zoppicando, potè camminare. — Grazie, ragazza
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il Re tutto contento. Ma la Reginotta, da quel giorno in poi, diventò di malumore; non diceva una parola, non rideva più, andava perdendo il colorito
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: — Ah! ah! ah! - È a vedergli fare a quel modo, tutta quella gente ch' era lì, cominciarono a ridere anch' essi, e poi perfino la Regina: — Ah! ah! ah
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le buttò al suo mastino. La Regina stacciò di nuovo la farina, la impastò e ne fece un' altra pagnotta e un' altra stiacciata. Poi scaldò il forno di
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ogni cosa di pollìna. E poi tutto il giorno, chicchirichì! chicchirichì! Rintronava le orecchie. La gente del palazzo reale non ne poteva più. Un giorno
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dirgli sciò per rispetto del Re; s' appollaiava dovunque, insudiciava perfino il soglio reale e lo riempiva di pollìna. E poi, notte e giorno
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stette tranquillo, e di lì a poco si sposò colla Reginotta di Spagna. Poi diventarono Re e Regina, e fecero un po' di bene. E la fiaba finisce.
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. Stupita, riapre. Pareva che il soldo avesse figliato. Oltre a quello, c'erano lì tanti soldi, da fare giusto dieci lire. Da allora in poi, quando avea
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nessuno. Se durava un altro po', il Re moriva d' inedia. Perciò mandò a consultare un vecchio mago. Il mago (che poi era quel cenciaiuolo che avea rapito
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nebbia, su poi colli e per la pianura. Intimata la guerra, mentre i soldati combattevano, lui, in cima a un poggio, sonava tì, tìriti, tì, senza cessare
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bocconi; poi ne riempiva il grembiule e scendeva giù, nel canile. — Mamma cagna, mangiate; la mia vera mamma siete voi! - La notte dormiva lì, con
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ce n' è‘ più; se n'è perduto il seme. Di quelle che ho io tu non sapresti che fartene. E poi, servono a me per conservarle imbalsamate. Vuoi vederle
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ci si divertiva più dei bambini. Poi andò in un'altra città: — Fiabe, bambini, fiabe! Chi vuoi sentire le fiabe? — E ricominciò da capo. I bambini
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bollente. — A che farne? — Lo saprete poi. — Quando fu il giorno, l'olio bolliva nella caldaia. Venne la vecchia e dietro a lei quel povero diavolo con
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E bandì feste reali per otto giorni. Poi, siccome era vecchio, volle lasciare il regno. E il Re Pesciolino e la Regina Senza-orecchie regnarono a
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cima alla montagna, s' era messa a piangere e a strillare; poi, povera bimba, s' era addormentata. Si svegliò in un gran palazzo; ma per quelle stanze e
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granfie per ingoiarsela. — Mangiami almeno domani! Te lo chieggo per grazia! — Il Lupo Mannaro stette un momentino incerto, e poi rispose: — Ti sia
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rumorosamente, due, tre volte al giorno, nel mio studio, per sapere quando la nuova fiaba sarebbe finita. Quei cari diavoletti, che poi mi si sedevano
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il pane della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era attorno da mattina a sera: - Ehi, scaldate l' acqua! Ehi, impastate! — Poi, coll' asse
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crosta la sminuzzava a quella, la midolla se la mangiava lei : poi andava attorno per l' elemosina. Ma venne una mal'annata. Un giorno la vecchina
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, tì, tìriti tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro. Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un
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— facciamo un ultimo tentativo. Cerchiamo un'altra ragazza. Il pittore le dipingerà la voglia sul braccio, le tingerà di bianco tre capelli sulla nuca; poi le
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terrore! E poi, se le mordeva il seno? — Maestà, non abbiate paura. Avrà un dente soltanto, un dente d' oro. — C era una volta.... 15 Infatti la Regina
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, e chiese di vederle. Osservò minutamente ogni cosa e poi disse: — Maestà, vi manca il meglio. — Che cosa mi manca — L'albero che parla. — Infatti
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ad incontrarla per le scale. — Facci vedere! facci vedere! - Come videro l' anello di ferro, si contorcevano dalle risa e la canzonavano. Saputo poi
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