Qualora la tela fosse un po’ grande, per risparmiare la noia di portarla sul luogo, vi consigliamo di improntare sul vero, prima, un piccolo e buon
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Esaminiamo un po’ attentamente questi cambiamenti: tanto il culmine del tetto, quanto le linee, che prima erano parallele all’orizzonte, ora sembrano
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Durante questo studio, che certamente a causa di adoperare i colori vi riuscirà piacevole, bisogna preoccuparvi anche un po’ di anatomia e nei limiti
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gialla traente preferibilmente un po’ al verde; che così, per effetto di contrasto, le carni appariranno più colorite. Alle persone di carnagione rossa
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Nel velare le ombre che cavano sul fondo è vantaggioso estendere il colore anche un po’ sul fondo stesso, per poi, sulle parti del fondo toccate
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qualche passaggio un po’ crudo, intonerete maggiormente qualche tinta troppo accesa o troppo fredda, ecc. Insomma, completerete l’opera col darle la vita.
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Anche i colori all’acquerello, riguardo la finezza, quelli inglesi sono i migliori. E fra questi, sebbene un po’ cari, i preferibili sono quelli
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farsene un’idea fondamentale in proposito, non hanno che da seguire il metodo seguente, che sebbene un po’ particolareggiato, conduce però con sicurezza
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metodo qui sotto, il quale, sebbene richiede un po’ di fatica e molto tempo, è però la via più sicura per educare l’occhio nel colorito, prevenendo, in
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le tinte, le quali, sebbene un po’ consistenti di colore, devono però essere sempre trasparenti.
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Quando però il sole si trova dirimpetto al disegnatore, allora l’operazione diventa un po’ più complicata, poichè il sole può benissimo trovarsi di
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In un altro scodellino, preparate una tinta di ocra un po’ più robusta della precedente, e, cominciando sempre dall’alto, stendete la prima
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Rinforzate ancora un po’ i massimi scuri delle nubi.
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Mentre la carta è ancora un po’ umida; con una tinta di indaco e nero bleu — a pennellate unite, condotte verticalmente — disponete la nube versante
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, aggiungendo, contemporaneamente, un po’ di cobalto nelle parti più chiare ove traspare l’azzurro. Lasciate asciugare.
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Coll’ocra gialla e garanza rosa, mettete nella parte inferiore la tinta calda giallo aranciata, aggiungendovi, verso l’orizzonte, un po’ di rosso
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fra le frondi — in ispecie quelli esterni — e, a preferenza, un po’ più grandi del bisogno, potendoli in seguito rimpiccolire facilmente con dei toni
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Fatto questo, dove abbisognasse, modificate la forma esterna dilatandola un po’ rilevando, nello stesso tempo, i lumi mancanti e rimpiccolendo quelli
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L’ocra gialla in questo caso serve per due scopi, cioè, per dare maggior consistenza alle tinte, potendole così applicare un po’ a corpo; e per
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giusto suo carattere, e rendere i piccoli lumi tra le frondi. Dopo alcuni tocchi, specialmente nelle ombre, variate un po’ la tinta di colore, e così
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Con una tinta pastosa di ocra gialla e indaco, accentuate gli scuri che distaccano l’erba confinante colle rocce; trascinando un po’ il colore anche
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’osservatore, da non lasciar scorgere i rami, un po’ più all’indietro, un’altra quercia annosa intisichita spoglia di frondi. Per sfondo, nel secondo
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Aggiungete alla medesima tinta un po’ di cobalto e garanza rosa, e passatela sul tronco dall’albero morto. Senza riguardo ai riflessi, sulle ombre
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Colla medesima tinta di prima, cioè, cobalto, lacca carminata e terra di Siena bruciata, ma d’intonazione un po’ più scura, rinforzate le insenature
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Aggiungendo un po’ di bianco nelle tinte chiare, dando loro, così, più corpo, si ottiene maggior solidità e consistenza.
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pennellate, un po’ d’indaco, per poi, passare all’ocra gialla e rosso indiano; ecc.; fin quando il tetto non sia completamente coperto di colore. Le tegole
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parte una tinta leggerissima di cobalto, e tenendo la tavoletta sempre capovolta, (la carta deve essere ancora un po’ umida, non troppo) cominciando
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Per conoscere se il colore è gommato abbastanza, stendetene un po’ sulla carta, e quando sarà essiccato completamente, strofinatelo col dito, che, se
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tinta dell’ombra un po’ del colore di ciò che deve trasparire, e non mettendovi altro fuorchè i lumi predominanti toccati con massicotto e bianco, se il
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Per conservarli freschi a lungo, aggiungasi un po’ di carbone all’acqua nella quale si tengono immersi, e ogni giorno si tagli un pezzetto di stelo
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incrociando le prime pennellate, che così, si avrà una superficie bene imprimita, uguale e un po’ ruvidetta.
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azzurrognole, tenendole, però, un po’ più fredde di quanto lo sono sul vero.
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Per oggi, basta sul vero, a casa continueremo la lezione, studiando un po’ di prospettiva; dandoci ragione di tutte le linee che nel vostro disegno
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