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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

518543
Venanzio Giuseppe Sella 50 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Nasce da tutto questo che, quando il rapporto della grandezza dell'immagine con quello dell’oggetto deve essere un po’ grosso, è necessario il far

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dall’eccentrica incidenza dei raggi obliqui per cui, mentre diventano curvilinee, concentriche le rette un po’ lontane dal centro dell’immagine, viene

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concava verso l’oggetto, e con un diaframma un po’ distante sul davanti, le linee ai margini sono concave relativamente al centro, e quando si usa la

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correzione un po’ eccessiva per l’aberrazione sferica, ed una tal costruzione dovrebbe essere solamente usata con piccolo diaframma. Essa è conveniente per

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ora l’andamento dei raggi divergenti inviati nell’oggettivo da un punto luminoso R, posto un po’lontano dall’asse. I raggi incidenti sulla lente di

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produrre un’immagine un po’ grande, nel qual caso occorre un oggettivo a foco più lungo.

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maniere un po’ diverse, cioè a cassa scorrevole ed a mantice.

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Questa camera si costruiva dapprincipio con una lunghezza invariabile, e non poteva adattarsi a differenze di foco un po’ notevoli, potendo solo l

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ritratti con diaframma interno un po’ minore di 2 centimetri, poichè con questa combinazione di lenti si ha maggior intensità di luce, e minor

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fortemente illuminato, sta la lente C ad una distanza un po’ più grande che la sua distanza focale principale.

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aplanatico, e si vuole ottenere un ingrandimento un po’ forte di un oggetto piano, si trova che il foco pel centro è molto più breve che per la

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lunghezza un po’ più che doppia di quella che ha quest’ultima. La camera stereoscopica copiatrice ha nel suo interno una divisione che la separa in due per

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inferiore, ma lungo la sua circonferenza, un po’ più basso del livello del liquido.

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sciogliere gli olii fissi, perchè si forma nel vaso un po’ di acido acetico. Perciò l’etere si deve conservare in piccoli fiaschi ben chiusi ed al riparo

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forma di precipitato, si scioglie intieramente fermentando, decomponendosi, trasformandosi in altri sconosciuti prodotti. L’addizione di un po’ di

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contiene. Si potrebbe anche riscaldarlo per lungo tempo al calore un po’ superiore a quello dell’acqua bollente per scacciare l’acido che esso contiene.

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La soda ha proprietà alcaline simili a quelle della potassa, ma un po’ meno energiche; quando è affatto pura è composta di sodio e di ossigeno NaO

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che si trovano nel liquido, e che sono specificamente un po’ più pesanti di esso. Le sostanze più leggiere dell’albumina, che possono trovarsi in essa

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ultimo con acqua. Questo metodo di lavare le lastre è però un po’ tedioso in pratica, quindi l’operatore non dovrà ricorrere ad esso, che nei casi in

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3° Metodo. Questo metodo è un po’ più lungo, e penoso che non i precedenti.

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fondere con un po’ di trementina, e questa estremità riscaldata si applica sul mezzo del rovescio della lastra albuminata.

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po’ più grande che la lunghezza del foco della lente, ossia eguale alla distanza che vi è tra la lente e la immagine degli oggetti poco lontani che

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po’ della soluzione di nitrato d’argento composta, come dissimo, di 4 parti di nitrato d’argento e di 100 parti d’acqua.

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3a Antico metodo di sviluppare. — I fotografi usavano dapprincipio un metodo un po' diverso nel far comparire l'immagine negativa.

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minuti circa. Ma questa precauzione è un po’ incomoda nella pratica, epperciò io trovo che l'operatore può esimersi da essa, operando semplicemente al

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pirossilina ottenuta produce un collodio un po’ troppo contrattile, che si stacca facilmente dal vetro, che è difficile a stendere sulle lastre, perchè si

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1,84, ed il cotone ed il salnitro vennero perfettamente essiccati, esponendoli per qualche tempo ad un calore un po’ forte per cacciare tutta l’acqua

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elevata. Le prove, che si producono sopra di esso col mezzo della camera oscura sono dense, un po’ più tarde a prodursi, e convengono come prove

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occorre una quantità un po’ maggiore per produrre lo stesso effetto.

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circostanze ordinarie, troppo lento, e necessita spesso l’attendere un po’ di tempo prima di poter introdurre la lastra collodionata nel bagno

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può perdere un po’ di collodio, e questo può facilmente venire a toccare la punta del dito pollice che serve a tenere la lastra, cose queste da evitare

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facile a riescire bene, quantunque essa sia un po’ più lenta ad effettuarsi. Quando il bagno contiene una dose un po’ troppo forte di nitrato d’argento

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ioduro un po’ troppo piccola.

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luce, quando è un po’ forte, può alterare notevolmente la sensibilità dello strato ed impedire che le prove riescano purissime nelle parti, che devono

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La maniera più comoda nell’eseguire questa operazione è quella, che consiste nello avere il bagno sensibilizzatore in un bacino a sponde un po

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della temperatura, la speditezza delle manipolazioni, ecc.. Un po’ di pratica, come in tutte le cose, è necessaria per riuscir bene. — Usus artium pater.

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il modello su di un fondo un po’ distante e diversamente colorato di quel che sia il modello stesso. Così si ha un rilievo profondo, la persona si

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non dirette, così la differenza dei piani essendo meno sensibile. È desiderabile, che il corpo e la testa tendano un po’ verso la camera oscura, e

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conservare una sufficiente immobilità, principalmente quando si opera con un oggettivo di un foco un po’ lungo. Non si deve mai avvicinare

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ritratti di foco un po’ corto. Per fissare le idee supponiamo, che l’immagine sia ora a 22 centimetri lontana dalla lente, e che la differenza dal foco

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veduta per trasmissione apparirà distinta con un ben proporzionato contrasto di chiari e di oscuri; essa quando è fissata sarà un po’ meno intensa, ma

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esso. In questo caso rendendo un po’ più acido lo sviluppatore stesso, oppure dilungandolo se fa d’uopo, si troverà il rimedio efficace per ottenere

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acido muriatico. Se dal bagno sensibilizzatore, con l’aggiunta di un po’ di iodio, o di alcune goccie di acido nitrico, oppure, come già avvertimmo

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un calore un po’ forte non è permesso, perchè la pellicola su cui si ha l’immagine è estremamente combustibile; essa è cotone fulminante colle sue

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addizionata di acido acetico, ed aggiungendo ad essa un po’ di nitrato d’argento al momento di adoperarla (a).

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Prese queste disposizioni, taglia un foglio di carta un po' più grande dell'immagine a riprodurre, ed abbandonalo sopra della soluzione di cloruro di

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, cioè la tua prova sarà generalmente un po’ più larga alla sua base. Ciò non farà gran difetto coll’armonia dell'insieme, quando la prova sia montata su

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prova stessa stendi, sui suoi margini di dietro una poltiglia non troppo densa di amido, oppure un po’ di gomma, applicala sul mezzo del foglio di

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soluzione della gelatina nell'acqua sarà terminata, filtra a traverso di una tela un po’ fitta, ed allorchè il liquido si sarà tanto raffreddato da esser

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. Quando il velro è un po’ più che tiepido, che manda vapori, ed il fiele vi scorre sopra senza lasciare delle lacune, versa in un vaso ad hoc il fiele

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