cavare le radici dei denti rotti, poi mi strapperò i cernecchi e allora a Palermo, nè in tutto il mondo ci sarà ragazza più bella e più fresca di me. - Il
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termine anche quella passeggiata notturna per le vie di Palermo. Appena a casa la vecchia dovette mettersi a letto perchè non ne poteva più, e in letto
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la sera, l'animale disse che non voleva più servir di cavalcatura al Reuccio, che si trovasse un altro mezzo per andare dalla bella ragazza, perchè a
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scappato e il cavaliere non è più cavaliere. E come farà a pretendere alla mano della Reginuccia? - Ruggiero, nel vedersi così schernito, andò su tutte
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Martorana, perchè sapeva che tutti la chiamavano la bella e lei la brutta e la gobba, e più che mai cercò di nascondere i suoi difetti sotto i ricchi
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d'oriente e volò volò sopra il mare calino, su tutte le isole dell'Arcipelago greco, sulle città addormentate, finchè non giunse a una più vasta, più
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sempre più aumentato. Infatti, non appena stette bene andò dal Duca zio e gli disse: - Zio, dite quel che volete, ma io stasera voglio che mi prestiate
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bimbi stesi in terra accanto al cadavere di una donna, della madre loro, e più lungi un uomo nel fiore dell'età, livido, estenuato empirsi la bocca con
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con la sua vociaccia di dispettosa. - Lei ora è giovane, è bella, è al servizio del Re e finge di non conoscermi più. Ma che posso fare per diventar
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con più sicurezza. I gobbi riposano poco e Ruggiero stava quasi sempre desto, e se una nottola passava, volando, vicino al finestrone, o un gatto
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poi dal negoziante a comprare tutto quello che ci bisogna. - Così fecero, di fatto. Uscirono, andarono in chiesa e poi entrarono nella più bella bottega
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distesa per terra più bianca di un panno lavato, più fredda di una statua di marmo. Figuriamoci che scompiglio! Furono chiamate le cameriere, i medici
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si guardarono maravigliati. - Ma non scrivesti tu che dovevano essere scacciati? - domandò il Re. - Io?! Ma io scrissi che li teneste di conto più che
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più e non si curò di mandar neppure il salario. Il mugnaio sbuffava, la mugnaia pure e un bel giorno, stanca di dar latte a ufo, divezzò il bimbo e
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Reginuzza siedono a mensa nel centro della tavola, le due coppie di rimpetto e tutte e due sotto il baldacchino con la corona, e più giù siedono i
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palazzo del Duca era più bello e più vasto dì quello del suo Sovrano e cognato. Basti dire che nel cortile del palazzo c'era un giardino grandissimo
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bando! - suggerì il Duca zio che già aveva suggerite tante cose. E il Re, che non aveva più testa, e si faceva guidare in tutto e per tutto dal cognato
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incanto e sopra vi comparvero tanti vassoi pieni di vivande che dicevano mangiami. - Ora sei contento? - domandò la civetta. - Contentissimo. Non son più
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giorno non ebbe più pace e smaniava sempre. Finalmente prese la determinazione di andare lei stessa a Palermo dal Re, e tanto disse e tanto fece, che
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bavose che le pendevano sul mento fuggente, che riposava su tre pappagorgie, una più cascante dell'altra. Un giorno una di queste vecchie buttò una
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partivan messi per tutte le città del mondo per invitare gli architetti più celebri a presentare un disegno del tempio, che doveva sorgere sulla collina
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Poi prese lo scettro e lo scaraventò in terra dicendo: - A che mi vale questo scettro se non comando nulla in Sicilia e i giudici comandano più di me
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moglie aveva impegnato l'oro, che nessuno si faceva più un vestito nuovo. E tutto perchè ? Per quel processo che non finiva mai. Una notte il
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aveva sempre la precauzione di chiudere a chiave le figlie, che stavano a lavorare notte e giorno. Una domenica Maricchia, che era la più bella delle
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poveretto si mise a tremare a vetta a vetta. Poi batte su un timbro d'argento, e al cameriere che compare, gli ordina di portargli il fazzoletto più
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Principessa, crescevano insieme come fratelli e si volevano un ben dell'occhio. Quando furono più grandetti ebbero tutti e due la stessa aia ed erano
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affidati a un precettore che era sempre abate. Quest'abate conosceva tutte le faccende della famiglia, sapeva che il Principe non aveva nessun parente e più
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un colpo più forte tutto il sarcofago precipitò in terra con altissimo fracasso e s'infranse. La testa del cadavere, nella caduta, si staccò dal busto
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carni odorano. - Dunque non è morta? - Alcuni medici dicono di sì, perchè non s'è cibata più da settimane e settimane; altri dicono di no. - Ah
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magari il Regno, mandò a chiamare l'armaiuolo più abile, l'orafo più celebre della città e dà loro ordine di fare una cosa magnifica e di non risparmiare
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Il Reuccio si desta e parte subito per la Reggia, perchè era smanioso d'avere il vestito più bello e più ricco che fosse possibile. Va dal Re e gli
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, - diceva fra sè - ero bella, molto più bella di Tura, che è stata sempre piccola e tozza. Se mi tornasse il personale come a vent'anni, oltre il viso e le
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metteva una mano sulla bocca per farlo chetare, ma il giovane disse tutto tutto, e quando ebbe terminato di parlare, non era più vivo: era convertito in
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voleva più bene che alla pupilla degli occhi suoi e si disperava perchè lei non voleva marito. Ogni volta che le presentava un giovane che voleva sposarla
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Reginuzza non solo si fece amare dal marito e dal suocero, ma anche da tutto il popolo. Soltanto la Regina l'odiava a morte, e tanto più prese a odiarla
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fantasia della gente. Emma Perodi (Firenze 1850 - Palermo 1918), scrittrice e educatrice, fu una delle più efficaci favoliste italiane dei decenni a
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Pagina Copertina illustrata