grazia a dipendenti e inferiori. Appunto per codesta sua buona grazia, che non sempre le signore posseggono, ella era adorata e servita più volentieri da
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contessa Sernici, stava per lo più, mentre i suoi bimbi cicalavano, seduta a un elegante tavolinetto da lavoro, tutto ingombro di sete e di fili d
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la Caciotta, credendo di sempre più affezionare i propri figliuoli a quella fortunata pace signorile e casalinga, che ormai avrebbero avuta tutti fino
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sempre una cosa che fa battere il cuore più forte del solito. E il cuore di Moschino batteva forte davvero. Le scale gli parvero eterne, benchè
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ben vestito! - disse Meschino - del resto, se fugge, vuol dir che non ha intenzione di farmi del male; e poi è tanto più piccolo di me.... - Così
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luoghi più brutti, più sudici, più pericolosi. Gli uomini, se c' incontrano, ci schiacciano con un piede, peggio che se fossimo vipere; si soffre la
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vento; non aveva più sangue nelle vene. E correva, correva come un pazzo, verso il portone che dava nel giardino. Ma gli pareva, per quanto il suo passo
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Ah, era proprio lui quel topolino! O Dodò, Dodò! come avevi ragione! I dentini gli battevano, non più per la gioia, ma per il freddo e per lo
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sempre più da presso: - Moschino! Moschino mio!... - Era la Rita. Un singhiozzo le rispondeva. Era Nello. La Letizia, anch' essa turbata, consigliava ai
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badò più che tanto; ma una mattina che la Rita lo prese in mano e gli sollevò il pelo, lo vide tutto così scorticato, che faceva pietà. Gli eran
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. Un topino come lui, il più bello di tutt' i topini, ridotto in quello stato! Che cosa avrebbero detto i suoi fratelli, vedendolo? Quel sapientone di
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piantato, immobile, appoggiando la testa alla canna, assai più lunga di lui. - Bravo Dodò, mio Dodò! - diceva Nello al buon topino; e gli offriva, subito
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prese più d' una sgridata, una sgridata leggiera del resto, dalla mamma; perchè avrebbe voluto alzarsi ogni momento da tavola, per andar a vedere che cosa
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cuore duro più del macigno. In quel momento una testa ricciuta di bimbo s' affacciò al balcone di dove la bestiolina era precipitata: era Vittorio. Gli
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A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, nè si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello
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pure una mosca. Tutt' al più avrebbero potuto mettere in dispensa qualche trappola, non per far male al sorcio, ma per pigliarlo ammodino, se
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Così dicendo, allungava la mano per carezzare il topo; ma questi spiccò un salto addietro, dimostrando il più gran terrore. - Eh, là.... là
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, non avrebbe certo fatto la spia; tanto più che Rosicalegno prometteva di presentarsi a fare il dover suo. - Verrà? Non verrà? - pensava la Lilia con
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volentieri. Il nome di Mimmì rimase dunque al topino bigio. Di fatti, quello di Rosicalegno non gli s' addiceva più, ora che egli rosicava de' biscotti
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quei pantaloni a coscia di pelle bianca serrati negli stivali neri ad alto gambale. Ciò che lo divertì più di tutto, fu la parrucca bianca con la coda
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più lunga di loro; contadine della Brettagna con le berrette puntute e alate, il fazzoletto di pizzo incrociato sul seno e la crocetta d' oro appesa al
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amici; e questi, dapprima guardinghi, incerti, annusando con più incredulità che diffidenza quel letto elegante, s'eran poi quietamente accoccolati fra
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, bonissimo, il latte! Le scendeva come un balsamo fresco e odoroso giù giù dal musino dentro lo stomaco! Bevve lungamente, deliziosamente, e non si sarebbe più
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tanto a Caciotta: - Adesso, se avremo dei figli, non ci metterà più paura l'idea che i nostri piccini facciano una vita di stenti, di pun- zecchiature
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animale domestico, il più paziente di tutti, che serve all'uomo..., un animale domestico..., il più paziente di tutti.... - Ohe, ohe, che cos' è questa
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qualcuno, e poi, lesta come un razzo, corse dalla parte della Caciotta. Era Ragù che avendo inteso tutta quell'ira di Dio, andava, ora che non c' era più
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di Parigi la metà del bene che voglio a queste creaturine! - dichiarava la Rita, che pure, quand' era più bimba aveva adorata la stupenda puppattola
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in velluto. Gli autori di quest'opere erano i più famosi di tutto il mondo civile; giacchè la contessa Sernici aveva un'istruzione molto superiore, e
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sereni; ma la nave, vicino a una spiaggia bizzarra, dove s' aggruppavano e si confondevano strani alberi e case più strane ancora, appariva
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vero pepino. Non ostante che Ragù e la Caciotta volessero lo stesso bene a tutti i loro figliuoli, un bene più fraterno che altro, da che i piccini eran
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ciascun individuo di quella bizzarra famiglia di topi. Ninì, fra tutti, era davvero la più seria e malinconica. Fin da piccolina non ischerzava mai di suo
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a nessuno, nè pure a Rita, che la trattava ancor più amorosamente degli altri, per via di quel caratterino afflitto che la faceva parere una
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grazia e con tanto spirito! - E disse alla contessa, che assentiva a quelle parole: - Questo topo, mia cara, è il più fìno diplomatico ch' io abbia
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più intelligenza degli altri topi, e a poco a poco, sapendo che il suo linguaggio non poteva essere inteso da' bambini, se n'era fatto uno di gesti, per
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per terra e s' era mezzo slogata una gamba, non c' era più verso di farlo muovere altro che su' tappeti. Ora, quando voleva scender di tavola, s
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' bugiardo più d' un gallo, Moschino. Zì, zì, se l' olio fosse stato per terra, tu ti saresti unte le mani, e le tue mani in vece sanno di zucchero
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perduto. - Ecco un ragazzo che ha più coraggio di me - disse il conte, pigliando il figliuolo in braccio, e baciandolo. - Ma - soggiunse - che dirai tu
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mano nella scansìa per impadronirsi del topo e punirlo. Ma la contessa fu più lesta; Dodò corse da lei, che lo prese ridendo e se lo mise nel petto
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