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Il romanzo della bambola

245662
Contessa Lara 30 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • Verismo
  • UNICT
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si pigiava su' marciapiedi e, benché il freddo fosse intenso, più d'una testolina di fanciullo s'affacciava dalle finestre a guardare quello

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venuta la notte, e Orlando non fiatava più; forse dormiva. La Giulia cominciò a fantasticare su' casi suoi: perchè non aveva mai potuto avere un'ora

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più; e per amministrare la giustizia bastano i giudici e i tribunali. Ma almeno noi altri poveri burattini che, sui teatri, facciamo la parte di

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come ti amo! La povera Giulia tacque, trovandosi lì più per la forza brutale del destino che per volontà propria. Non di meno, sentì qualcosa di

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; e forse non ci pensavano, assorti com'erano in quel primo contatto inaspettato, che li aveva fatti uno dell'altra, più ancora dell'affezione e della

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Ma l'ottava s'arrestava a mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due in un

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- La pace? È dunque la pace più desiderabile di tante belle cose, perfino del pane? - si chiedeva con un sospiro represso la Giulia. Era una faccenda

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' vestiti di vari colori e di forme diverse, uno più elegante dell'altro. La biancheria pareva appartenere a una figliuola di re, fina com'era e

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, che si può dire vivesse nel campo, tranne poche ore della notte, e rassettavano la cucina. In questa più che in ogni altra stanza, era per loro il da

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di più lontano, sugli ulivi, su' frutti del campo, il cinguettio de' passeri: tutt'un concerto senza direzione, ma pieno d'armonie penetranti e grate

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. - Si sciupa! - badava a gridare, scostandosi, tanto che la Leopoldina, una bimba delle più invidiose, fece una scenata di singhiozzi per averla un

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. Quando la Marietta s'avvide che alla sua pupattola non avevan più tolto il vestito da ballo, s'inquietò: - Come? Poverina! Lasciarla a quel modo per

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seguitava a correre, come ammattita. Nella sua corsa si trascinava dietro la bambola per un braccio, senza più badarci, quasi avesse portato uno

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, appena conosciuto, avrebbe corrisposto anche a quello della sua figliuoletta. Era poco più grande d'un cane di Terra Nuova, col pelo nero, interamente

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sembrava che le mani le si freddassero più ancòra; e i panni, che nessuno le levava di dosso da un pezzo, la infastidissero: come uno di noi che non si

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impossessarsi sua madre, non se ne doleva, come avrebbe fatto più d'una bambina, ma n'era contenta. - Così, pensava, la mamma litigherà meno col babbo, a causa

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Giunta che fu a casa, Camilla s'affrettò a chiudersi nella sua cameretta con la Giulia. Era una stanza delle più modeste, mobiliata d'un lettino a

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una pantomima, dove a Pulcinella, ladro, secondo il solito, toccava un fracco di legnate, ch'egli si meritava; e più in là dei Beduini a cavallo, co

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soldo I'una. Camilla scelse la più bella: un bocciòlo appena schiuso, ch'esalava un profumo delizioso; poi salì a due a due i gradini di casa, col

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suo corpo roseo per ogni singhiozzo che agitava il pettuccio della bimba; tanto più che quel pettuccio rintronava spesso, massimamente di notte

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Camilla si faceva sempre più pallida; sembrava che gli occhi le si fossero allargati, per via della lucentezza strana della pupilla e di quel cerchio

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... Liberata! - chiamò Camilla e fece l'atto di voler sedersi sul letto, senza però riuscirvi. La vecchia serva abruzzese, era lei, accorse e baciò più

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Una volta, dinanzi all'uscio serrato della cameretta di Camilla, dove nessuno s'era più fatto vivo, la Giulia udì proprio fermarsi gente; e la chiave

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mucchio di calze che t'ho portato da più di quindici giorni. Prima no; non do nulla per nulla, io. La Rachele dovette trovar giusto il patto, perchè non

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quello il luogo - molto diverso dal salone di casa de' Rivani - dove la Giulia si ritrovò in società: una società delle più singolari. - Fammela vedere

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burattini, i più famosi guerrieri, le più belle dame che fossero mai state al mondo. C'era Rinaldo di Montalbano, c'era Rodomonte, c'era Sacripante

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tirava buccie di cocomero, in segno d'ammirazione; ma, in tanto, Angelica fuggiva, e non c'era più verso di rintracciarla. - Un profondo sospiro s'esalò

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sola corona di Carlo Magno valeva di più. Girammo ancor qualche mese per la Ciociaria, per i castelli romani: ma cosa vuoi? Il nostro padrone non c'era

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invidiabile nella vita. Eppure, credi a me, i più felici son sempre quelli che han meno preoccupazioni di questo genere. Guarda i contadini: freschi, sani

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girare, e per una ragazza ammodo, ciò non va bene. Aveva i capelli neri e crespi, come una mora: a me i capelli biondi piaccion di più; che so? c'è più

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