La fortuna della pittura di genere discende dalla necessità di documentare con il vivace realismo dei particolari la verosimiglianza delle visioni
Pagina 145
verso il prossimo. A Bologna, la seconda città dello Stato della Chiesa, la pittura aveva già una tradizione pietistica e devozionale, che risaliva al
Pagina 145
come la sua pittura non sia meno analitica dell’incisione: l’impianto tonale veneto è ricostruito prospetticamente ed i personaggi, benché situati nello
Pagina 146
mezzi espressivi della pittura, scegliere i più idonei al fine. Nell’Accademia si disegna dal vero, non tanto per gusto analitico, quanto per mettere a
Pagina 146
volto. Più che una massa animata è un’accolta di personaggi, ciascuno dei quali recita la sua parte: la pittura non è più soltanto ut poesis, è anche
Pagina 147
elaborati dalla grande pittura del Cinquecento, ma di riproporre in toto il problema del valore della cultura. Le prime opere bolognesi - Macelleria
Pagina 147
come «quadri riportati» con le loro cornici dorate. E il trionfo della pittura come «mimesi»: imita la natura (gli sfondi di paesaggio e di cielo), imita
Pagina 147
ritmo e del colore, subito lo rimanda ad altre immagini, alla miriade d’immagini che gremiscono lo spazio immaginario della volta. La pittura non mira
Pagina 148
La pittura di MICHELANGIOLO MERISI, detto CARAVAGGIO (1571-1610) è stata dai critici del Seicento, considerata antitetica a quella di Annibale
Pagina 149
difende la pittura come poesia, ma nel senso che a questa identità avevano dato Giorgione e Tiziano. La poesia non è invenzione fantastica, ma espressione
Pagina 151
Il Caravaggio affronta direttamente il problema della «pittura d’historia» nei tre dipinti della cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi
Pagina 151
critici del Seicento, il Caravaggio apre la via alla pittura di genere, specialmente alla natura morta; egli stesso affermava che non v’è differenza
Pagina 153
esempio; Vermeer arriva a porre la pittura come processo della percezione che la coscienza costruisce; La Tour (forse informato dalle novità romane
Pagina 157
ai Lincei, spiega l'interesse per una pittura che abbia perspicuità del naturale; l’interpretazione lirica della luce formante del Caravaggio gli
Pagina 157
I critici del Seicento fanno discendere, dal Caravaggio la pittura di genere: una pittura, cioè, che non mira alla visione universalistica della
Pagina 158
pensieri e li traducono in nobili immagini; i realisti, che non muovono da idee a priori, vivono fino in fondo l’esperienza esaltante del «fare la pittura
Pagina 159
di Caravaggio, per lui la storia non fa problema, né è dramma, come è per Reni: di conseguenza la pittura non richiede catarsi, ma è essa stessa un
Pagina 160
Bologna, nell’ambito di Ludovico, la cui pittura evolve, nell’ultimo decennio del secolo, in senso nettamente emotivo, neoveneto; lo stesso Guercino
Pagina 161
’invenzione di Lanfranco è spiegata in una contemporanea descrittione della cupola: «la pittura, come la poesia, fabbrica immagini, e s’appartiene alla
Pagina 161
galleria Farnese, la pittura imita l’architettura (la finta trabeazione) e la scultura (le cariatidi a finto stucco, i medaglioni dorati): ma qui tutto
Pagina 174
qualificazione coloristica del chiaroscuro, come nella tarda pittura del Reni.
Pagina 178
operazione lenta, meditativa; un quadro infine, è pittura, e non immagine. I colori non sono meno, anzi forse ancor più brillanti, acquistando preziosità
Pagina 180
quadri da cavalletto, di soggetto mitologico o biblico, il cui vero protagonista è il paesaggio. Nulla di più errato sarebbe vedere in una pittura il cui
Pagina 181
All'estremo opposto di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le regole della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di vita
Pagina 182
sua scultura) d'una intensità plastica e luministica che lo avvicina alla pittura contemporanea, specialmente del Ribera.
Pagina 183
, come negli affreschi più tardi, quasi ritorna alla sua prima educazione manierista, sia pure rinforzata dalla conoscenza della «riformata» pittura
Pagina 183
Poesia e realismo, lirismo e ispirazione colta e ispirazione popolare: rimangono i temi, talvolta intrecciati, della pittura napoletana del Seicento
Pagina 184
, possa cambiare il senso della ricerca, volgendolo dal brutto al bello: e si avrà la entusiasmante libertà cromatica, la gioia della pittura come
Pagina 184
in Emilia, poi a Venezia. La base della sua cultura è la r pittura larga, d°effetto, del Guercino e del Lanfranco; ma la sorgente da cui trae l’impeto
Pagina 185
, dove è in contatto con Testa e Mola) e la lunga permanenza di Artemisia Gentileschi rafforzano la tendenza alla pittura-poesia: ad una poesia che nasce
Pagina 185
Domina, fino alla morte, ma anche dopo, la pittura napoletana; è conosciuto dappertutto, le sue opere sono richieste in tutta Italia, lui stesso si
Pagina 186
La pittura — ed è questo che lo differenzia dal Preti — non ha più contenuti che le siano proprii, non uno specifico campo in cui agisca come mezzo
Pagina 186
abbondanza e la qualità ineguale della sua opera, conosce tutta la pittura del suo tempo e del Cinquecento, può rifarla a memoria, contraffare anche artisti
Pagina 186
, seguita la tradizione tardomanieristica del bel disegno toscano, dell’invenzione elegante, della frase scelta. In pittura (per fare solo alcuni nomi
Pagina 187
ritrattista ufficiale dell’aristocrazia genovese. A Genova, del resto, la pittura dei Paesi Bassi era già nota ed apprezzata; nelle raccolte patrizie
Pagina 188
BARTOLOMEO BIANCO, ch’ebbe parte notevole nella scenografia della maggior strada barocca, via Balbi. Nella pittura, l’influenza del Barocci e dei suoi
Pagina 188
Se, politicamente ed economicamente, Genova è in ascesa, Venezia e in declino. E finito il tempo della grande pittura civile e religiosa, che
Pagina 189
, il baluginio dei lumi. La tendenza ad una pittura interessata più al modo del suo farsi che alle motivazioni del fare è rafforzata dalla conoscenza
Pagina 189
della ricca nobiltà mercantile, una intensa e felice attività di pittura decorativa, che congiunge la libertà espressiva cortonesca al quadraturismo
Pagina 189
manieristica, essenzialmente baroccesca e toscana dello Strozzi: e che spiegano l'eccezionale vivacità di colorito e di tocco della sua pittura, fatta
Pagina 189
Il rinato interesse per la «buona pittura» non poteva non determinare ritorni di fiamma verso la grande tradizione cinquecentesca: PIETRO VECCHIA
Pagina 190
Il Liss fa una pittura più concitata e teatrale, più contrastata nelle luci e nelle ombre, nei riscontri coloristici.
Pagina 190
, riapre a Venezia il discorso della pittura e un romano. DOMENICO FETTI (1589 c.- 1623); i due che lo seguitano sono un tedesco, JOHANN LISS (1595 c.-1631
Pagina 190
vasta produzione di pittura religiosa. Più che i bolognesi CAMILLO e GIULIO CESARE PROCACCINI (1574-1625), che seguitano la tradizione del Manierismo
Pagina 191
pittura di soggetto storico e sacro e la pittura di genere, il ritratto o la natura morta. Nel ritratto CARLO CERESA (1609- 1679) si attiene all
Pagina 192
delimita il campo dei temi adatti ad essere trattati in pittura, «pittoreschi». Il padre Lodoli delimita quello dell’architettura, riducendola alla
Pagina 207
accadere nella pittura del Tiepolo, l'artista più congeniale al Juvarra: se arriva, per esempio, ad un bianco di un’intensità luminosa mai vista, non è
Pagina 210
, giovane, esitò tra la pittura e la scultura: i suoi dipinti dimostrano una netta avversione al tiepolismo e al guardismo e una tendenza a tornare a
Pagina 240