Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: piero

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 Piero  Barbé
 Piero  Serantoni
 Piero  Cerati
 Piero  Moretti
 Piero  Moretti
 Piero  Paviolo
Piero, nella Vergine una tendenza a sferizzare l'ovoide di  Piero  che si manifesta ancora nell'ampia fronte, nelle orbite
 Piero  nell'ombra Morfeo sulla ribalta
 Piero  Del Papa pugile del mese
sul fondo basso e lontano di paese se non il Dittico di  Piero  agli Uffizi? Antonello ha dato alle teste posa più
quanto non appaia in Piero; ciò è determinato dal fatto che  Piero  si trovò probabilmente vincolato alla forma del profilo
all'Umbro, poiché anch'egli attraverso Antonello, combina  Piero  e Mantegna, come Signorelli Piero e Pollaiolo!
Antonello, combina Piero e Mantegna, come Signorelli  Piero  e Pollaiolo!
Pinato devia in angolo la punizione bassa di Del  Piero 
da Viterbo è forse il più vicino a  Piero  dei tre, ma anch'egli non ha tanta forza da sottrarsi
complessità del discorso prospettico di  Piero  emerge nel suo trattato De prospectiva pingendi, del quale
vediamo una delle tante tavole illustrative (fig. 164).  Piero  analizza l’anatomia del corpo umano, individuandone i
Bandini,  Piero  ed altri loro compagni dal fondo.
Sinistro potente di Del  Piero  che Pinato para.
processo e giustizia nel pensiero di  Piero  Calamandrei
alla sinistra  Piero  doveva esser giunto a qualcosa di simile se vediamo ch'essa
posa sul libro, nel Polittico *di Immediato discepolo di  Piero  nella Galleria di Perugia.
maggiori protagonisti della prospettiva quattrocentesca fu  Piero  della Francesca. Nato intorno al 1415-20 a Borgo
cittadina collocata nell’Alta valle del Tevere,  Piero  si formò nella Firenze negli anni Trenta, collaborando con
Trenta, collaborando con Domenico Veneziano. Ben presto  Piero  si emancipò dalla condizione subalterna di garzone di
 Piero  della Francesca, anche lui ha parecchie cose al Museo
— Lochis — Lucca  Piero  — Lucifero — Luzzati Ippolito — Luzzatti Luigi — Luzzatto
Anna, Marcello nella corte, poi Bandini e  Piero  a tempo sulla via.
 PIERO  SANTI: Ritratto di Rosai - Ediz. Leonardo da Vinci - pagine
quale fu la sorte di  Piero  nel corso della pittura italiana, o, almeno, quale apparve
gamma totale fusa nella tonalità calda di una luce in cui  Piero  aveva raggiunto le maggiori altezze. Allora i toni più
ai toni più solenni e profondi: al rosso di brique - caro a  Piero  - al verde profondo, al blu cupo; e bianco e nero giunsero
brevissimo scorcio, è apparsa fin qui la sorte dell'arte di  Piero  del Borgo.
nel diritto (A margine di un saggio a lungo inedito di  Piero  Calamandrei)
elogio a  Piero  Gazzotti e al Fascismo subalpino che è già sul piano
osservazione singola quasi timoroso d'aver posto accanto a  Piero  un artista «che finora si è stati poco soliti a porre in
capo, la bocca ad arco di cerchio tanto caratteristica in  Piero  e che Antonello mitiga qui leggermente ma ritornerà
intervento aereo di Del  Piero  contrastato in area atalantina; il fantasista bianconero è
- diceva  Piero  dei Franceschi nel suo Trattato della prospettiva - la
e  Piero  che vengono da una porta laterale. Il Morrone traversa la
 Piero  Brugnoli, il barista che ha esposto il cartello contro le
podio salirà il violinista Salvatore Accordo che sostituirà  Piero  Bellugli.
Witting ha creduto di dover interpretare  Piero  soprattutto come pittore spaziale pur riconoscendogli
scindere i due problemi che per comodo di analisi critica.  Piero  giunge infatti - come nel San Gerolamo, l'opera forse più
del mignolo ripiegato ad angolo è dello schema che da  Piero  passa in tutta la sua scuola, e che Giovanni Bellini
caratteristicamente congelata e che tuttavia ritroviamo in  Piero  almeno due volte: l'una nella mano dell'Angelo a sinistra
secondo me, è il vero messaggio che  Piero  affidava alla sua tavoletta, un dipinto che forse non ebbe
perduti dipinti brunelleschiani, anche la Flagellazione di  Piero  dovesse fungere innanzi tutto da dimostrazione. Da
latine, di un’ineguagliabile supremazia prospettica, che  Piero  volle forse portare con sé alla corte di Urbino. Per far
che gli fece scegliere piuttosto questo lato dell'opera di  Piero  fu, ripeto, il suo fondo psicologico fiammingo, che voleva
a questo non doveva che riprendersi al punto in cui  Piero  aveva lasciato il problema; e dare assolutezza ai
il problema; e dare assolutezza ai particolari di cui  Piero  non s'era curato, o per i quali s'era servito di forme
che in parte preludono al concettualismo sono l’italiano  Piero  Manzoni (1933-1963) e il francese Yves Klein (1928-1962).